ENEIDE - PROEMIO
1 Arma virumque
cano, | Troiae qui primus ab oris
Italiam
fato profugus
| Laviniaque
venit
litora,
| mult(um)
ill(e) et | terris iactatus et alto
vi superum, | saeve
memorem |
Iunonis ob iram,
5 multa quoqu(e) et
| bello
passus, | dum
conderet urbem
inferretque deos
Latio; |
genus unde Latinum
Albanique
patres | atqu(e)
altae moenia
Romae.
Musa, |
mihi causas
memora, | quo
numine laeso
quidve dolens regina deum | tot volvere
casus
10 insignem
pietate virum,
| tot adire
labore
impulerit.
| Tantaene
| animis
caelestibus irae?
Accento metrico
Cesura pentemimere o semiquinaria
Cesura eftemimere o semisettenaria
Cesura semiternaria
ANALISI DEL TESTO
-
verso
1 » in un solo verso vengono unificati i due aspetti del modello omerico
e quindi le
due prerogative di
narrazione dei poemi epici
1.
cantare le gesta di un eroe (che
nell’Eneide viene posta prima) » Odissea
2.
narrare di una battaglia epica
(che nell’Eneide viene posta alla fine) » Iliade
» la battaglia svolta non è
per distruggere una città (come nell’Iliade per Troia) ma
per fondarne una (Enea
alla fine fonderà Roma)
-
versi
1-3 » proposizione relativa riferita a virum
» Enea è il primo ad
arrivare in Italia (prima di lui arriva solo Antenore che fonda
Padova, ma a quel tempo
il Veneto non era considerato come territorio italico
ma della Gallia
Cisalpina)
» è profugus perché
Enea è alla ricerca di una nuova patria, non compie come
Ulisse un
viaggio di ritorno verso la terra natia (Itaca per Odisseo)
» Italiam e
Lavinia litora = complementi di moto a luogo ma senza preposizione
» fato (dal verbo fari
“dire” quindi “ciò che è detto, stabilito definitivamente”)
si riferisce sia a profugus
che a venit
-
versi
3-5 » multum è aggettivo determinativo, indica le molte
sofferenze di Enea
» come Ulisse, eroe
che anche lui “a lungo errò” e “molti dolori patì in cuore sul mare”.
» alto
sottintende mari
» superum in
realtà dovrebbe essere supero rum
» Enea è un
eroe “paziente” (non “agente” come Ulisse) » non esprime limite ma la
condizione umana
davanti al mistero del destino, di ciò a cui ci si deve affidare
» in queste poche righe
vengono riassunte le gesta del viaggio e della guerra
» saeve…iram è un
chiasmo
-
versi
5-7 » dum + congiuntivo è una proposizione temporale
» urbem si
riferisce a Lavinio che fonderà in onore della nuova moglie Lavinia
» deos sono i
Penati di Troia che Enea salva durante la distruzione di Troia
» genus unde è un’anastrofe
-
versi
8-10 » invocazione alla Musa è sempre presente nei poemi epici
» quella invocata è
Calliope, la Musa della poesia epica
» 7 versi di propositio
+ invocazione all’8° è comune anche nell’Iliade e Lucano
» deum è genitivo
arcaico, al posto di deorum
» quidve introduce una
proposizione interrogativa indiretta
» è tipica nell’epica la
presenza di un ostacolo divino, qui è Giunone
» Enea si trova tra Giunone
sfavorevole, Venere favorevole, Giove imparziale
» motivi per cui Giunone
è nemica dei troiani
1.
Troia è stata fondata da Ilio,
discendente del figlio illegittimo del marito Giove
2.
Paride, figlio di Priamo, aveva
preferito Venere nella contesa della mela d’oro
3.
Enea avrebbe fondato il popolo che
avrebbe distrutto Cartagine, di cui era protettrice
» ripetizione di tot per
sottolineare le sofferenza che Enea ha affrontato
» tantaene…irae? Proposizione
interrogativa diretta con sunt sottointeso
» la domanda che Virgilio sottintende
è: gli dei possono odiare gli uomini?
Possono volere il male dell’uomo?
Perché esiste il male?
» è la prima domanda del poema, a
cui si darà risposta nel corso della storia
FIGURE RETORICHE
-
Enjambement
= è una figura retorica che spezza due parti di frase che compongono uno
stesso
sintagma per metterlo in evidenza
» sintagma =
unità minima di significato in una proposizione
» verso 2: Laviniaque
venit | litora
-
Metonimia
= figura retorica che consiste nel sostituire una parola con un’altra avente
una
certa relazione con
la prima e a cui rimanda. Modalità di sostituzione:
1.
l’effetto per la causa (es: guadagnarsi
il pane con il sudore » con il lavoro)
2.
la causa per l’effetto (es: sento
i rintocchi delle campane » le campane)
3.
l’autore per le sue opere (es: studierò
il “de bello gallico” » Cesare)
4.
il contenitore per il contenuto
(es: bere l’acqua nel bicchiere » un bicchiere)
5.
l’astratto per il concreto (es:
confidare negli amici » nell’amicizia)
6.
il concreto per l’astratto (es:
ascoltare i propri sentimenti » il proprio cuore)
» verso 1: Arma virumque cano
-
Anastrofe
= figura retorica che cambia l’ordine normale delle parole
» verso 6 : genus unde
-
Chiasmo
= figura retorica in cui si crea un incrocio immaginario tra due coppie di
parole
» verso 4 : saeve memorem Iunonis
ob iram
Complimenti. Molto utile
RispondiEliminamolto utile veramente. grazie
RispondiEliminagrazie! è piaciuto anche alla mia prof :)
RispondiEliminaMolto utile grazie :)
RispondiEliminanon serve
RispondiEliminaCojone
Eliminacojone
Eliminamanca la traduzione xò...
RispondiEliminala costruzione?
RispondiEliminaAl verso 3 c'è un errore, dopo lìtora non abbiamo una cesura semiternaria , ma si tratta di una dieresi.
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