CARPE DIEM,
CARMINA I , 11
TESTO LATINO
|
TRADUZIONE
|
Tù ne quaèsierìs
(scìre nefàs) quèm mihi, quèm tibi
fìnem dì dederìnt, Lèuconoè, nèc Babylònios tèmptarìs numeròs. ùt meliùs, quìdquid erìt, pati! Sèu plùris hiemès sèu tribuìt Iùppiter ùltimam, quaè nunc òppositìs dèbilitàt pùmicibùs mare 5 Tyrrhenùm, sapiàs, vìna liquès èt spatiò brevi spèm longàm resecès. Dùm loquimùr, fùgerit ìnvida aètas: càrpe dièm, quàm minimùm crèdula pòstero. |
Tu non chiedere (è empio
saperlo) quale fine a me, quale a te
abbiano dato gli dei,
Leuconoe, e non provare i numeri
babilonesi. Come è meglio,
qualunque cosa sarà, accettarla!
Sia che Giove abbia
assegnato più inverni sia che abbia assegnato come ultimo questo che ora
stanca il mare Tirreno opponendogli gli scogli, sii saggia, versa il vino e
poiché lo spazio è breve, taglia la lunga speranza. Mentre parliamo, il tempo
ostile sarà fuggito: cogli il giorno fidandoti il meno possibile del domani.
|
- Metro » asclepiadei maggiori (si differenzia
dagli altri asclepiadei per avere tre coriambi)
» Orazio tende ad organizzare le parole sulla
struttura metrica così da avere dei blocchi separati,
i coriambi sono fortemente individuati
in gruppi di parole in uno schema rigido, tranne verso 3
» il secondo coriambo di ciascun verso è
sempre chiuso in sé
- Verso 1 » quaesieris è congiuntivo
esortativo che al perfetto negativo sostituisce di norma l’imperativo,
così che l’unico imperativo
è carpe, che risalta come unico e vero consiglio dell’autore
» nefas
indica ciò che empio nella sfera religiosa non giuridica “sacrilego” »
idea di dipendenza
dagli dei per cui è inutile per l’uomo pensare
a ciò che accadrà perché non può saperlo
- Verso 2 » di è nominativo plurale di deus nella forma
contratta (sarebbe dii)
» dederint è un congiuntivo
esortativo
» Leuconoe,
il nome della ragazza a cui si rivolge Orazio, ha origini greche (leukòs
“candida,
bianca” + nùs “mente”); indica una ragazza
inesperta, pura, ingenua, semplice, infatti qui crede
negli oroscopi e nell’astronomia » i “numeri
babilonesi” sono come l’oroscopo di oggi
»
questa ragazza non compare in nessun’altra poesia » nome costruito per il suo
significato
- Verso 3 » temptaris è forma sincopata
(salta un pezzo in mezzo) di temptaveris (congiuntivo esortativo)
» pati
da patior è una vox media, “accettare”, che al negativo significa
“soffrire”
- Verso 4 » seu…seu sono subordinate che confluiscono in
sapias, costruite in modo molto libero
» pluris
è un accusativo plurale in –is perché è un tema in vocale (parisillabo),
quindi in -i
» hiemes
è femminile, un tema in consonante (imparisillabo) quindi ha accusativo plur in
–es
» ultimam
è predicativo di un oggetto sottinteso che è un pronome antecedente della
relativa
- Verso 5 » nunc “ora, adesso” riporta alla realtà, al
carpe diem
» mare
/ Tirrenum è enjambement
- Verso 6 » sapias è congiuntivo esortativo
» sapiens è chi sa giudicare e valutare la realtà
» vina
liques significa letteralmente “filtra il vino” perché in
quel tempo doveva essere pieno di
impurità, così era necessario versare il
vino filtrandolo per un colino, rendendolo più limpido
»
il vino rimanda al tema della lirica
monodica del simposio; qui
accostato alla saggezza perché
è ragionevole per Orazio vivere le bellezze
presenti, gustare ogni attimo che ci è dato
» spazio
brevi può essere ablativo assoluto con sum sottinteso oppure ablativo di
causa
- Verso 7 » fugerit è futuro anteriore in corrispondenza
del futuro semplice, ma qui con un presente per
sottolineare la fugacità
del tempo “mentre parliamo il tempo sarà già passato”
- Verso 8 » carpe e reseces
sono termini agricoli che significano “cogliere i frutti” e
“potare” » l’azione
del tagliare la speranza
non è distruttrice ma creativa, gli alberi infatti si tagliano perché
possano fruttificare, così
per questa situazione; carpe indica il raccogliere il frutto del lavoro
»
incita a cogliere l’attimo per goderne pienamente, per far questo bisogna
potare il troppo
» nella
mentalità greco-romana era dominante l’idea di brevità del tempo, che
comporta quindi
l’unica azione possibile all’uomo: vivere
bene il presente, impegnandosi in esso
» credula
regge il dativo
- Insegnamento » alla fugacità della vita, all’impossibilità per
l’uomo di conoscere il futuro, corrisponde
l’esortazione
ad accettare il proprio destino per quello che sarà, e a godere il presente
come se fosse ogni giorno fosse l’ultimo
della nostra esistenza
»
il concetto proveniva dalla dottrina di Epicuro
» linguaggio
sobrio ed essenziale, tocca i moduli del linguaggio parlato
»
utilizzo di immagini simboliche tratte dall’esperienza
comune di ogni giorno
brav, brav
RispondiEliminaè proprio quello che la mia prof vuole sapere nelle interrogazioni. grazie tante!
RispondiEliminaComplimenti. E' un po' che rifletto sul significato più autentico del brano e, ovviamente del "carpe diem" e qui tutto prende l'aspetto più appropriato. Continuo anche a pensare che il momento dell'accostarsi al vino abbia un effetto dirimente sul tono usato prima e dopo il "vina liques", quale momento simbolo del piacere che rende le cose sotto un aspetto più sereno e accettabile responsabilmente.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Eliminauno dei pochi siti fatti bene,complimenti ...grazie mille,questo mi aiutera' molto nell'interrogazione... :-)
RispondiEliminaPrima di tutto, scusi per il mio italiano (io scrivo da Barcellona). Complimenti per il sito: atrattivo, chiaro, adeguato e riguroso. Mi a aiutato molto. Soltanto un detaglio. Non so se è voluto, ma sopra è scritto "school pro(g)ect" con la "g", ed in inglese si scrive con "j": "school project". Ripeto che non so se è voluto. Grazie per il sito!
RispondiEliminaciao! tranquillo per la lingua, anzi grazie a te perché non mi ero accorta dell'errore nel titolo! haha! piccola svista! Comunque sono contenta che ti sia utile questo sito!
RispondiEliminaCiao
Miriam
Vorrei sapere il significato di aetas, prima del carpe diem. É un avverbio o una preposizione?
RispondiEliminaGrazie, Zaira
aetas,aetatis è un nome della terza declinazione ed è femminile,significa età,epoca,tempo..in questo caso è opportuno tradurre con "tempo"
EliminaComplimenti per l'analisi dettagliata mi è servita molto, grazie.Bel sito :)
RispondiEliminaSei brava da fare incavolare.
RispondiEliminaChapeaut
Grazie :)
EliminaAdoro questa poesia, sicuramente la migliore di orazio
EliminaE' opportuno fare riferimento alle due concezioni del tempo per i Greci, uno era Kronos, il tempo matematico, l'altro Kairos, l'occasione propizia che bisogna cogliere sul momento, poichè non si ripeterà, il carpe diem, si riferisce al Kairos, rappresentato in corsa.
RispondiEliminaBrava Miriam, notevole. Applauso sincero
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaWow!! Come ho fatto a non scoprire prima questo post! Analisi eccezionale, complimenti. Mi è piaciuta così tanto che sono corso immediatamente aggiornare un post che ho pubblicato qualche settimana fa solo per segnalare questa pagina come approfondimento.
RispondiEliminaNel mio post avevo citato solo gli ultimi due versi dell'Ode (con una traduzione mia), perché in realtà il focus principale dell'articolo è su un haiku che ho scritto – e che in un certo qual modo richiama il concetto del carpe diem. Se ti interessa, lo trovi qui: https://kelopoeta.wordpress.com/2019/07/23/orgasm/
Ad maiora!
~Kelo ツ