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lunedì 28 ottobre 2013

EPODON, LIBER VII - Orazio - testo, traduzione, metrica, analisi

EPODON, LIBER VII

TESTO LATINO
TRADUZIONE

Quo, quò scelèsti ruìtis? Àut cur dèxteris
aptàntur ènses cònditi?
Parùmne càmpis àtque Nèptunò super
fus(um) èst Latìni sànguinis,
non ùt supèrbas ìnvidaè Carthàginis          5
Romànus àrces ùreret,
intàctus àut Britànnus ùt descènderet
sacrà catènatùs via,
sed ùt secùndum vòta Pàrthorùm sua
urb(s) haèc perìret dèxtera?                        10
Nequ(e) hìc lupìs mos nèc fuìt leònibus,
umquàm nis(i) ìn dispàr feris.
Furòrne caècus àn rapìt vis àcrior
an cùlpa? Rèsponsùm date.
Tacènt et àlbus òra pàllor ìnficit               15
mentèsque pèrculsaè stupent.
Sic èst: acèrba fàta Ròmanòs agunt
scelùsque fràternaè necis,
ut ìmmerèntis flùxit ìn terràm Remi
sacèr nepòtibùs cruor.                               20

Dove, dove scellerati vi precipitate? O perché si adattano
alle destre le spade riposte?
Non poco sangue latino è stato sparso
nelle pianure e sul mare,
non perché il romano bruciasse le rocche
superbe dell’ostile Cartagine,
o perché il Britannio indomato scendesse
incatenato per la via sacra,
ma perché, assecondando i desideri dei Parti,
questa città morisse di sua mano?
Né i lupi né i leoni ebbero mai questa abitudine
non feroci se non verso un’altra razza.
Vi trascina una ceca pazzia o una ferocia più accanita
o una colpa? Rispondete.
Tacciono e un bianco pallore ricopre i volti
e le menti colpite restano stupefatte.
È così: un destino acerbo conduce i romani
ed il delitto dell’assassinio del fratello,
quando il sangue dell’innocente Remo colò a terra maledetto per i nipoti.


-    Metro » sistema epodico, composto di trimetri e dimetri giambici alternati
-    Tema = perché il male? Da cosa si origina questo male che sta corrompendo Roma dall’interno?
-    Verso 1 » anafora dell’avverbio interrogativo di moto a luogo
» usa la II persona plurale perché si rivolge a tutti i romani
-    Verso 3 » parumne è un’anastrofe che mette in rilievo quanto sangue romano è stato versato inutilmente
   ed è riferito a sanguinis, che chiude il distico » posizione privilegiata per enfatizzare
» -ne enclitico introduce un’interrogativa, una domanda scandalizzata
» Neptuno è metonimia per mare, scelta per mostrare la propria cultura (è un accostamento colto)
-    Verso 4 » fusum est è in posizione chiave
-    Verso 5 » ut introduce delle subordinate finali » viene introdotto il tema della guerra trattato non nel
                    “come” ma nel “perché” e vengono esposti poi tre possibilità di guerra
1.      contro il nemico originale, leggendario » guerra giusta (Carthaginis)
2.      guerra di conquista (Britannus)
» la Britannia viene assoggettata solo dopo il 54 d.C. perché Cesare non l’aveva conquistata ancora
3.      guerra civile (Parthorum » facciamo un favore ai nostri nemici Parti, che ci vogliono morti)
» superba è attributo di arces » iperbato » dovrebbero essere i Cartaginesi ad essere superbi
-    Verso 9 » sua si riferisce a dextera, in questa posizione di rilievo per enfatizzare che sono gli stessi
                    romani a procurare la loro sventura e la loro disfatta
                » il corteo trionfale del generale vincitore partiva nei pressi dell’attuale Colosseo, attraversava la
                   Velia (altura tra l’Esquilino ed il Palatino), poi lungo il Foro fino ai piedi del Campidoglio
-    Verso 10 » sua dextera sono in posizioni rilevanti per sottolineare come Roma si sta distruggendo da sé
-    Verso 11 » lupis, leonibus: costruzione del dativo di possesso con verbo fuit
» dispar indica il diverso tipo, quindi la razza differente, in questo caso
» gli uomini sono più feroci delle bestie perché mentre i secondi combattono solo contro chi
   non è della loro specie, l’uomo combatte contro se stesso e in particolar modo i romani  
   contro di sé, quindi i romani sono ancora più bestie
» lupis è tra hic mos, come se a Orazio premesse mettere al più presto il nome delle bestie
-    Verso 12 » dà tre ipotesi per spiegare l’origine del male che corrompe Roma, cosa porta l’uomo a fare il
                      male (superamento della domanda che percorre i greci: il perché del male innocente)
1.      i romani sono offuscati da una cieca pazzia
» è il furor, ira in quanto pazzia che acceca la mente (nell’Eneide è riferito a Didone)
2.      i romani sono oppressi da una forza più accanita, cioè una potenza esterna all’uomo
» è la forza degli dei o del destino che l’uomo non può controllare
3.      colpa originaria che devono scontare, un peccato originale che lascia incapaci al bene
-    Verso 13 » rapit è al centro del verso, per metterlo in rilievo, ed è il verbo usato per i fiumi torrentizi,
                      lascia l’idea di incapacità di resistere ai tre elementi, i tre tentativi di risposta che si dà
                   » an introduce l’interrogativa disgiuntiva
-    Verso 14 » responsum è più solenne di respondo » scelta voluta per richiamare il responso dell’oracolo
-    Verso 15 » tacent è la risposta dei romani » passa dalla II plurale alla III plurale, più distaccata, si
                      rivolge ad un pubblico più ampio per dare spiegazioni: i romani sono inconsapevoli, non si  
                      erano posti il problema » non si risponde ad una domanda che non si pone
                   » inficit indica una corruzione (da questo deriva l’italiano infettare) » pallore sciupa i volti
-    Verso 16 » perculsae viene da percello “colpito, turbato, percosso”
-    Verso 17 » sic est è la risposta di Orazio al loro silenzio, e sceglie una tra le tre ipotesi
» acerba fata non indica il destino virgiliano ma la situazione creatasi con Romolo e Remo
» fatus è vox media, per stabilire se è negativo o positivo vedere aggettivo che lo accompagna,
   qui indica un destino segnato da un peccato originale » Roma nasce da un delitto fratricida
-    Verso 18 » necis: genitivo di specif. da nex, sostantivo di neco “morte provocata da un assassinio”
                   » è possibile che qui Orazio dia due delle tre ipotesi, oppure che il destino è definito dalla colpa
-    Verso 19 » inmerentis è l’innocente, immeritevole di qualcosa di negativo; è in posizione forte all’inizio
                      del verso, in rilievo perché la questione fondamentale è l’innocenza di Remo
                   » questa consapevolezza che Roma nasce da un omicidio è diffusa e non permette la pace
                      » fluxit è il verbo, in posizione privilegiata nel centro del verso
-    Verso 20 » sacer è vox media può essere “sacro” o “maledetto” perché indica ciò che è sottratto al
                     consenso umano e che appartiene all’arbitrio degli dei per diverso motivo e in diverso modo
                   » il sangue versato (cruor) appartiene agli dei che fanno ricadere la punizione della colpa 
                      sui discendenti (nepotibus) » profezia che Roma finirà per la colpa di un singolo uomo

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