EPODON, LIBER
VII
TESTO LATINO
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TRADUZIONE
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Quo, quò scelèsti
ruìtis? Àut cur dèxteris
aptàntur ènses
cònditi?
Parùmne càmpis àtque Nèptunò super
fus(um) èst Latìni sànguinis,
non ùt supèrbas ìnvidaè Carthàginis 5
Romànus àrces ùreret,
intàctus àut Britànnus ùt descènderet
sacrà catènatùs
via,
sed ùt secùndum
vòta Pàrthorùm sua
urb(s) haèc perìret
dèxtera? 10
Nequ(e) hìc lupìs
mos nèc fuìt leònibus,
umquàm nis(i) ìn dispàr feris.
Furòrne caècus àn rapìt vis àcrior
an cùlpa? Rèsponsùm date.
Tacènt et àlbus òra pàllor ìnficit 15
mentèsque pèrculsaè stupent.
Sic èst: acèrba fàta Ròmanòs agunt
scelùsque fràternaè necis,
ut ìmmerèntis flùxit ìn terràm Remi
sacèr nepòtibùs cruor. 20
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Dove, dove scellerati vi
precipitate? O perché si adattano
alle destre le spade
riposte?
Non poco sangue latino è
stato sparso
nelle pianure e sul mare,
non perché il romano
bruciasse le rocche
superbe dell’ostile
Cartagine,
o perché il Britannio
indomato scendesse
incatenato per la via
sacra,
ma perché, assecondando i
desideri dei Parti,
questa città morisse di sua
mano?
Né i lupi né i leoni ebbero
mai questa abitudine
non feroci se non verso
un’altra razza.
Vi trascina una ceca pazzia
o una ferocia più accanita
o una colpa? Rispondete.
Tacciono e un bianco
pallore ricopre i volti
e le menti colpite restano
stupefatte.
È così: un destino acerbo
conduce i romani
ed il delitto
dell’assassinio del fratello,
quando il sangue
dell’innocente Remo colò a terra maledetto per i nipoti.
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- Metro » sistema epodico, composto di trimetri
e dimetri giambici alternati
- Tema = perché il male? Da cosa si origina
questo male che sta corrompendo Roma dall’interno?
- Verso 1 » anafora dell’avverbio interrogativo di moto
a luogo
»
usa la II persona plurale perché si rivolge a tutti i romani
- Verso 3 » parumne è un’anastrofe che
mette in rilievo quanto sangue romano è stato versato inutilmente
ed è riferito a sanguinis, che chiude
il distico » posizione privilegiata per enfatizzare
» -ne
enclitico introduce un’interrogativa, una domanda scandalizzata
» Neptuno
è metonimia per mare, scelta per mostrare la propria cultura (è un
accostamento colto)
- Verso 4 » fusum est è in posizione chiave
- Verso 5 » ut introduce delle subordinate finali »
viene introdotto il tema della guerra trattato non nel
“come” ma nel “perché”
e vengono esposti poi tre possibilità di guerra
1. contro il nemico originale, leggendario » guerra giusta (Carthaginis)
2. guerra di conquista (Britannus)
» la
Britannia viene assoggettata solo dopo il 54 d.C. perché Cesare non l’aveva
conquistata ancora
3. guerra civile (Parthorum » facciamo un favore ai nostri
nemici Parti, che ci vogliono morti)
» superba
è attributo di arces » iperbato » dovrebbero essere i Cartaginesi ad
essere superbi
- Verso 9 » sua si riferisce a dextera, in questa
posizione di rilievo per enfatizzare che sono gli stessi
romani a procurare la loro
sventura e la loro disfatta
» il corteo trionfale del
generale vincitore partiva nei pressi dell’attuale Colosseo, attraversava la
Velia (altura tra l’Esquilino
ed il Palatino), poi lungo il Foro fino ai piedi del Campidoglio
- Verso 10 » sua dextera sono in posizioni rilevanti per
sottolineare come Roma si sta distruggendo da sé
- Verso 11 » lupis, leonibus: costruzione del
dativo di possesso con verbo fuit
»
dispar indica il diverso tipo, quindi la razza differente, in questo caso
» gli
uomini sono più feroci delle bestie perché mentre i secondi combattono
solo contro chi
non è della loro specie, l’uomo
combatte contro se stesso e in particolar modo i romani
contro di sé, quindi i romani sono ancora
più bestie
» lupis
è tra hic mos, come se a Orazio premesse mettere al più presto il nome
delle bestie
- Verso 12 » dà tre
ipotesi per spiegare l’origine del male che corrompe Roma, cosa porta l’uomo a fare il
male (superamento della
domanda che percorre i greci: il perché del male innocente)
1. i romani sono offuscati da una cieca
pazzia
»
è il furor, ira in quanto pazzia che acceca la mente (nell’Eneide è
riferito a Didone)
2. i romani sono oppressi da una forza
più accanita, cioè una potenza esterna all’uomo
»
è la forza degli dei o del destino che l’uomo non può controllare
3. colpa originaria che devono scontare, un peccato originale che lascia
incapaci al bene
- Verso 13 » rapit è al centro del verso, per
metterlo in rilievo, ed è il verbo usato per i fiumi torrentizi,
lascia l’idea di incapacità
di resistere ai tre elementi, i tre tentativi di risposta che si dà
» an introduce l’interrogativa
disgiuntiva
- Verso 14 » responsum è più solenne di respondo
» scelta voluta per richiamare il responso dell’oracolo
- Verso 15 » tacent è la risposta dei romani »
passa dalla II plurale alla III
plurale, più distaccata, si
rivolge ad un pubblico più ampio per dare spiegazioni:
i romani sono inconsapevoli, non si
erano posti il problema »
non si risponde ad una domanda che non si pone
» inficit
indica una corruzione (da questo deriva l’italiano infettare) » pallore sciupa
i volti
- Verso 16 » perculsae viene da percello “colpito,
turbato, percosso”
- Verso 17 » sic est è la risposta di Orazio al loro
silenzio, e sceglie una tra le tre ipotesi
» acerba
fata non indica il destino virgiliano ma la situazione creatasi con Romolo
e Remo
» fatus
è vox media, per stabilire se è negativo o positivo vedere aggettivo che lo
accompagna,
qui indica un destino segnato da un peccato
originale » Roma nasce da un
delitto fratricida
- Verso 18 » necis: genitivo di specif. da nex,
sostantivo di neco “morte provocata da un assassinio”
» è possibile che qui Orazio
dia due delle tre ipotesi, oppure che il destino è definito dalla colpa
- Verso 19 » inmerentis è l’innocente,
immeritevole di qualcosa di negativo; è in posizione forte all’inizio
del verso, in rilievo perché
la questione fondamentale è l’innocenza di Remo
» questa consapevolezza che
Roma nasce da un omicidio è diffusa e non permette la pace
» fluxit è il
verbo, in posizione privilegiata nel centro del verso
- Verso 20 » sacer è vox media può essere “sacro”
o “maledetto” perché indica ciò che è sottratto al
consenso umano e che
appartiene all’arbitrio degli dei per diverso motivo e in diverso modo
» il sangue versato (cruor) appartiene agli dei
che fanno ricadere la punizione della colpa
sui discendenti (nepotibus) » profezia che Roma finirà per la colpa
di un singolo uomo
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