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mercoledì 2 gennaio 2013

ODISSEA - analisi libro II


LINGUAGGIO FORMULARE
-          Aurora » dalle rosee dita
-          Telemaco » simile ad un dio nell’aspetto
                       » figlio caro d’Odisseo
                             » grande oratore
-          Achei » dai lunghi capelli
                » dai saldi schinieri
                » Achee dai riccioli belli
-          Egizio » nobile
-          Odisseo » pari ad un dio, divino
                    » chiaro
                    » valoroso
                    » eroe Laerte
                    » astuto
                    » Itacese
-          Ilio » dai molti puledri
-          Navi » incavate
               » veloci
               » nere (perché stendevano sul legno a contatto con l’acqua del petrolio, per farla
                  scivolare più agevolmente tra le onde)
-          Ciclope » selvaggio
-          Micene » dalle belle corone
-          Aliterse » vecchio eroe
                    » figlio di Mastore
-          Erinni » abominevoli
-          Itaca » chiara nel sole
-          Pilo » sabbiosa
-          Mare » canuto
               » infecondo
               » scuro come il vino
-          Atena » glaucopide
                 » Pallade
                 » figlia di Zeus
-          Euriclea » cara nutrice
                    » nonna
-          Noemone » illustre
                      » figlio di Fronio
-          voglio dirvi apertamente una cosa, d’andarvene via dalla casa; preparatevi altri banchetti mangiando le vostre sostanze, d’una casa passando in un’altra. Se poi vi sembra più facile e meglio consumare la roba di uno solo senza compenso, ebbene mangiate: io invocherò gli dei che vivono eterni se mai Zeus conceda che vi sia una rivalsa: invendicati allora morireste dentro la casa.” (v. 139-145)
-          “ Se sento qualcosa sulla vita o il ritorno del padre, per quanto stremato potrei sopportare un altro anno; se invece sento che è morto e non vive, allora, tornato nella cara terra patria, gli ergerò un tumulo e offrirò funebri offerte, moltissime, quante conviene, e darò mia madre a un marito.” (v 118-123) 

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