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mercoledì 3 aprile 2013

ENEIDE - libro IV - versi 31/295 - riassunto


LA SORELLA ANNA E L’INGANNO DIVINO
Versi 31-159
RIASSUNTO
-          Anna risponde a Didone con due diverse argomentazioni
1.      rimando ad una comune sensibilità femminile che impone di non rinunciare all’amore
2.      sottolinea i vantaggi politici derivanti da un’unione dinastica, per giunta gradita
3.      suggerisce di trattenere Enea con qualche pretesto
      » sa che, nonostante il giuramento sacro appena fatto, Didone è pronta per acconsentire l’amore
-          le due donne chiedono un responso divino e sacrificano una vacca
      » stanno attente al volere di Giunone in particolare perché è protettrice del vincolo coniugale
-          poi Didone vaga per la città cercando Enea (similitudine con una cerva ferita a morte dallo strale)
      » trovandolo lo guida per Cartagine facendogli vedere la bellezza delle ricchezze del luogo
      » la passione allontana dai propri doveri la regina che non si preoccupa più di seguire i lavori di
         fortificazione, segue Enea ovunque vada e lo ascolta come incantata
-          la scena si sposta sull’Olimpo (inganno divino)
      » Giunone, rivale dei troiani, propone a Venere di dare seguito all’amore e trasformarlo in un legame
      » Venere intuisce il reale obbiettivo di tenere lontani i troiani dall’Italia » finge di assecondarla
      » l’amore dei mortali è solo parzialmente autonomo
-          ritornando a Cartagine, dove Didone, Enea e i troiani si preparano per una caccia
      » compare in primo piano la figura di Enea per la prima volta nel poema
      » la sua bellezza viene paragonata a quella di Apollo che torna in primavera dalla sacra Delo
      » nella caccia si distingue per abilità Ascanio » abilità che rimanda a quella del padre

IL TEMPORALE FATALE E LA MALEFICA FAMA
Versi 160-197
RIASSUNTO
-          Raffigurazione di una tempesta e dello sconvolgimento del mare e della terra, specchio di quello interiore e drammatico dei due protagonisti
      » molte allitterazioni e ripetizioni del suono m/n richiamano al muggire del vento che è simbolo a sua
         volta del lamento umano, del piano disperato (specchio della vicenda di Didone ed Enea)
      » fonosimbolismo » descrizione del suono che imita l’oggetto di cui parla, per cui ciò che descrivo è
                                       rappresentato e caratterizzato anche dal suono che produce (es: miagolio)
      » onomatopea » parola che scrive il suono ma non ha significato lessicale (es: miao)
-          Personificazione della Fama
» prevalgono i toni solenni e le figurazioni maestose » richiamo alla tradizione epica greca
» diffonde a tutti il problema della colpa che l’amore tra i due porta con sé
» con il suo amore Didone viola la fedeltà verso il morto Sicheo e anche verso il pretendente Iarba
-          Né la fides umana né la pietas degli dei riesce a fermare il suo sentimento » sono gli dei stessi a travolgerla attraverso il patto tra Venere e Giunone, che a conduce alla rovina
-          Dramma di Enea: l’aderire al proprio destino e al volere divino sono motivo di pena interiore
       » l’innamoramento per lui è una parentesi di follia, che verrà superata dall’eroe
» la follia di Didone invece travolgerà ogni cosa, compresi i doveri per la patria e se stessa

IARBA E IL MESSAGGIO DIVINO
Versi 198-295
RIASSUNTO
-          Re africano Iarba, figlio di Giove, viene a sapere dell’amore tra Didone ed Enea dalla Fama
» aveva accolto nella propria terra Didone, lei in cambio gli aveva concesso la sua mano
» vedendosi rifiutare come sposo si lamenta invocando il padre Giove di fare giustizia
-          Giove lo ascolta e manda Mercurio, messaggero degli dei, da Enea con l’incarico di ricordargli che la madre Venere non lo ha preservato due volte dalle armi per perdere tempo (expectare) a Cartagine ma per un destino più alto (sub leges mittere erbem, “sottomettere il mondo alla legge”)
      » contrapposizione dell’ordinata ius romana con la legge consuetudinaria, flessibile, barbara
      » viene esaltato l’ordine che, nella cosmogonia, ha permesso la creazione del bello dal Caos
-          Sorvola l’Atlante, investe aspramente l’eroe e lo spaventa e chiama uxorius “sottomesso ad una donna”
      » l’apparizione punitiva terrorizza Enea anche perché presagisce in qualche modo la futura tragedia
-          Viene qui raggiunta l’akmè, il rivolgimento dell’equilibrio iniziale, sconvolto e portato all’estremo
» attraverso la passione inizia un’inesorabile discesa » Enea obbedisce consapevole del dramma
» è cardine dell’opera teatrale di tipo tragico » poi si ristabilisce un nuovo ordine
» da questo sconvolgimento rimane per sempre una traccia nel nuovo ordine, un segno del forte
   momento che sarà estinto, di solito è una perdita di qualcosa (qui la morte della regina)

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