BARUCH SPINOZA
LE FONTI
- Tesi centrale del pensiero di Spinoza = identificazione panteistica di Dio con la Natura
» in
questa tesi convergono temi appartenenti alle tradizioni culturali, ci sono
delle fonti da cui trae
1. teologia giudaico-cristiana
» differenza:
il cristianesimo non ha una visione immanente di Dio nella natura ma
trascendente
2. filosofia neoplatonico-naturalistica
del Rinascimento
3. razionalismo cartesiano
»
non si può comunque ridurre lo spinozismo alle sue fonti perché le supera
criticamente
- Fa un tentativo di sintesi tra la
tradizionale visione metafisico-teologica del mondo e gli esiti della
rivoluzione scientifica » prende teorie non nuove che rielabora a partire dalla
rivoluzione scientifica
- Dio coincide con l’ordine
geometrico strutturale del mondo
»
da un lato rievoca la filosofia antica, dall’altro richiama il nuovo modo
scientifico di intendere il reale
- Primo rigetto esplicito
della tradizione biblica e
cristiana nella storia
»
con Spinoza l’Occidente cessa di essere soltanto cristiano » è il primo
autore dell’età moderna
»
elabora un pensiero universale che rigetta la concezione cristiana di Dio, del
mondo e dell’uomo
»
non è un “genio solitario” avulso dai suoi tempi: il suo contesto storico ha
permesso il suo pensiero
- I legami con la civiltà olandese
» era
inserito nel contesto politico-culturale dell’Olanda, l’isola della tolleranza
religiosa
»
in Olanda era forte la borghesia commercial e marinara, dalla mentalità aperta
e attiva
LA FILOSOFIA COME
CATARSI
- La filosofia è uno strumento
di salvezza esistenziale
- La ricerca
del bene autentico
»
lo spinozismo nasce da una delusione di fondo nei confronti dei valori della
vita per la mentalità comune
»
Spinoza è spinto dalla ricerca di un bene vero, che dia un senso
alla vita e che colmi la sete di felicità
»
il modello di bene di Spinoza deve essere tale da soddisfare appieno l’animo
permanentemente
»
l’unico bene che cura l’inquietudine dell’animo umano è meta-temporale e
meta-finito: «l’amore per la
cosa eterna e finita riempie l’animo di pura
letizia e lo rende immune da ogni tristezza»
- Condanna dei beni finiti
in quanto assolutizzati
»
analizza i beni universalmente ricercati dagli uomini e spiega perché essi
siano vani:
1. non appagano veramente l’animo nei suoi bisogni più profondi
2. sono transeunti ed esteriori
3. generano inquietudini
»
questi beni hanno la forza di incatenare la mente e di ostacolare la ricerca di
valori superiori
» libidine
» l’anima […]è impedita a pensare a qualsiasi altro bene. Dopo la fruizione
dei piaceri dei sensi,
segue una profonda tristezza, la quale, se
non annienta la mente, tuttavia la perturba e la rende ottusa.
»
onore » per ottenerlo si deve condurre necessariamente la vita secondo le
opinioni altrui
» non
intende colpire i beni comuni in quanto tali ma in quanto scambiati per il
sommo bene, ostacolando
il raggiungimento di esso » non condanna i
beni finiti ma la loro assolutizzazione da mezzi in fini
- Il panteismo spinoziano
» infinito
ed eterno di identificano con il cosmo (panteismo) e la gioia suprema con
«l’unione della mente
con la natura», traguardo presentato in
chiave terrena e comunitaria, non individualistica
»
appartiene alla mia felicità fare in modo che gli altri comprendano le cose che
comprendo io
LA METAFISICA
- Il metodo
filosofico seguito da Spinoza è di
tipo geometrico
»
si ispira agli Elementi di Euclide: procedimento espositivo che si
scandisce secondo definizioni, assiomi,
proposizioni, dimostrazioni, teoremi,
corollari…
» perché
usa questo metodo » influenzato dalla moda matematizzante dell’epoca che
perseguiva l’ideale di
un sapere rigoroso e universalmente valido
»
vedeva nella trattazione geometrica garanzia di precisione e sinteticità
espositiva, nonché un distacco emotivo necessario
»
la struttura del reale è di tipo geometrico quindi lo studio di essa
deve essere
trattato
secondo la sua struttura per concatenazioni logiche
IL CONCETTO DI
SOSTANZA
- Il concetto su cui Spinoza fonda il
ragionamento metafisico è quello di sostanza
» tradizione
greco-medievale: per sostanza si intende sia la “forma” sia il “sinolo”
(forma + materia) e vige
una visione del mondo come un sistema di
sostanze gerarchicamente ordinate » rifiuta questa idea
» Cartesio:
la sostanza è la realtà originaria e autosufficiente per eccellenza, è causa
sui, cioè non riceve
l’esistenza da un altro » riferisce il
significato di sostanza a Dio, non più agli individui
» ci
sono sostanze derivate: la res extensa e la res cogitans
» l’obiettivo
di Spinoza è quello di risolvere le confusioni e le aporie nel
pensiero di Cartesio
- La sostanza è ciò che è in
sé e per sé si concepisce
» in
sé = la sostanza deve la propria esistenza unicamente a se stessa, è
una realtà autosussistente
» per
sé si concepisce = la sostanza rappresenta un concetto che per essere
pensato non ha bisogno di altri
concetti, perché è concepibile soltanto per
mezzo di se stessa
»
la sostanza gode di totale autonomia ontologica e concettuale (è una
realtà/concetto che non presuppone
l’esistenza di un’altra realtà/di un altro
concetto, bensì è presupposta da ogni realtà/concetto)
LE PROPRIETA’ DELLA
SOSTANZA
- Increata » perché, essendo causa di se stessa, non ha
bisogno di altro per esistere
- Eterna » perché non essendo stata creata, possiede
l’esistenza che non riceve da un altro
- Unica » perché nella natura non ci sono due o più
sostanze con gli stessi attributi
» ragionamento per assurdo: se ci fossero più
sostanze della stessa natura, si contravverrebbe al
principio per cui non esiste se non una sola
sostanza della stessa natura o dello stesso attributo
-
Infinita » perché
se fosse finita «dovrebbe essere limitata da un’altra della medesima
natura, la quale a
sua volta dovrebbe esistere
necessariamente» In questo modo
esisterebbero due sostanze con gli
stessi attributi, che è
assurdo. La sostanza è quindi infinita nel senso che non ha limiti
- Spinoza fa coincidere questa sostanza
con Dio (l’Assoluto delle filosofie ellenistiche)
» Dio
è il principio del sapere, la cui esistenza si impone alla ragione come verità
evidente
- Prove dell’esistenza di
Dio (prese dalla tradizione)
1. prova a priori » pensare a
Dio significa pensare ad una realtà che non può non esistere
2. prova a posteriori
-
Deus sive Natura
»
afferma che Dio ed il mondo non sono due sostanze separate, Dio non è
esterno al mondo creato, ma
coincide con la Natura » si stacca
dal filone ebraico-cristiano
»
afferma una forma di panteismo, in cui anche la Natura risulta di riflesso una
realtà increata
ATTRIBUTI E MODI
- Atributi = ciò che l’intelletto
percepisce della sostanza come costituente la sua stessa essenza
»
sono cioè le qualità strutturali o essenziali della Sostanza che,
essendo infinita, ha infiniti attributi
» l’uomo
può conoscere solo due attributi della Natura, i due ambiti di cui è
partecipe
1. estensione (la materia)
2. pensiero (la coscienza)
»
Spinoza si scontra con l’esperienza che limita il suo pensiero per cui si parla
di “deduzione logica”
dell’infinità degli attributi, che coglie a
priori dalla sostanza, e di “deduzione empirica” della loro dualità,
che coglie a posteriori dall’esperienza »non
spiega però perché l’uomo ne percepisca solo due
»
ragionamento sugli attributi nasce dalla volontà di spiegare la varietà del
mondo
- Aporia: se la Sostanza è sempre se stessa in tutti i suoi
attributi, perché l’uomo ne coglie una sola parte?
»
introduce un motivo soggettivo che contrasta con l’oggettività dell’esposizione
condotta fin’ora
»
compare il termine “intelletto” che fin’ora Spinoza non ha analizzato né
definito
- Modi = sono le affezioni della
Sostanza, modificazioni accidentali della Sostanza
»
sono le manifestazioni e le concretizzazioni particolari degli attributi
»
possono essere pensati solo in riferimento all’estensione e al pensiero
» ogni
corpo è modificazione accidentale dell’unica materia o estensione (come
Cartesio)
» ogni
mente è modificazione accidentale dell’unico pensiero (Cartesio invece
concepisce la mente
individuale, come una sostanza a sé, che
chiama «anima»)
»
il “sostegno” di ogni realtà fisica o psichica è Dio
- Ci sono due
tipi di modi
1. modi infiniti » sono proprietà
strutturali degli attributi stessi
» es: dato
l’attributo dell’estensione ne conseguono il movimento o la quiete
dato l’attributo del
pensiero ne conseguono l’intelletto e la volontà
2. modi finiti » sono gli esseri
particolari (es: “questo” corpo, “quella” idea)
» sono tra loro
collegati in una catena causale infinita
DIO COME CAUSA DEL
MONDO
- Riassunto » la Sostanza è la Natura come realtà infinita ed
eterna
» essa si manifesta in un’infinità di
dimensioni (attributi)
» essa si concretizza in un’infinità di
maniere o di modi d’essere (modi)
» quindi tutto ciò che esiste o è un
attributo di Dio o è modificazione dei suoi attributi
» pensiero ed estensione sono concetti
originari (perché concepibili per sé) ma sussistono solo
in virtù della sostanza divina di cui sono
manifestazioni » quindi Dio è pensiero e materia
- Dio come causalità
immanente: la Natura è madre e
figlia di se stessa
» la
causalità divina rispetto al mondo assume il significato nuovo di attività
produttrice il cui prodotto non
esiste fuori dalla causa bensì in essa
stessa secondo uno schema di causalità immanente
» Dio
non crea qualcosa di diverso da sé («nulla è fuori di Dio»)
- La causalità di Dio è
libera
»
non nel senso che Dio avrebbe potuto anche non creare il mondo ma che Dio
agisce secondo le leggi
della propria natura, senza alcun condizionamento
esterno
»
in Dio libertà (in quanto assenza di costrizione) e necessità
(come azione determinata dalle leggi della
propria natura) coincidono
- Natura naturante = Dio e i suoi attributi considerati come causa
- Natura naturata = insieme dei modi di Dio
- Perché l’estensione infinita si
concretizza necessariamente in una serie infinita di corpi finiti e idee
finite?
»
Spinoza ricorre semplicemente all’attestato dell’esperienza, e non dà alcuna
risposta
I DUE PROBLEMI
FONDAMENTALI DELLO SPINOZISMO
- Due problemi
1. che cos’è alla fine la
Sostanza di Spinoza?
» diverso
concetto di Natura non come forza che genera le cose, ma ordine da
cui seguono i modi
» negazione
della tradizione popolare che concepisce la Natura secondo schemi
antropomorfici, che la
vedono
come potenza dinamica e procreante
»
la Natura si identifica nell’ordine necessario e razionale del Tutto, l’ordine
geometrico dell’universo
»
la Natura non è la somma delle cose della realtà ma l’ordine
intrinseco che le struttura
»
quando Spinoza usa i termini “sostanza”, “attributi”, “modi”, “essenza”,
“causa”…, riprende termini
della filosofia tradizionale ma con
significato diverso
»
naturalismo di Spinoza = panteismo (Dio è in tutto) + paneteismo
(tutto è in Dio)
» è ripensato alla luce della
rappresentazione scientifica-moderna della realtà
»
traduzione metafisica del modo di Galileo di rappresentare la Natura, che
coincide con l’insieme delle leggi universali
dell’essere
2. che rapporti ci sono tra
Sostanza ed i suoi attributi?
»
scarta due modelli tradizionali: la dottrina della creazione e quella
dell’emanazione
» no
creazione » con una rappresentazione antropomorfica della divinità, si
riduce il modo d’agire di
Dio
al modo d’agire dell’uomo; infatti un atto creatore presuppone intelletto,
volontà,
scelta…: cose che non hanno senso riferite
alla Sostanza
» il concetto biblico di “creazione” implica
quello di “nulla”, che è impensabile
» presuppone
che la causa possa essere eterogenea all’effetto, ma è evidente che
due
cose che non hanno nulla in comune non possono
essere l’una causa dell’altra
» no
emanazione » impensabile dopo l’avvento della scienza moderna
»
la Sostanza è un ordine cosmico da cui seguono in modo necessario e
matematico tutte le cose
»
i singoli modi derivano dalla Sostanza come i teoremi derivano dai
principi della geometria
» in
questo universo non c’è nulla di contingente, perché ciò che è possibile
si realizza necessariamente
» possibilità
e realtà sono necessità in potenza ed in atto
»
delle tre categorie aristoteliche modali (possibilità, realtà, necessità)
rimane solo la necessità
CRITICA ALLA
VISIONE FINALISTICA DEL MONDO E AL DIO BIBLICO
- La concezione di Dio come ordine
geometrico dell’universo si contrappone alla
visione finalistica concepita dalla
metafisica greca e nella dottrina ebraico-cristiana
» è
vero solo in parte che l’antifinalismo spinoziano è frutto della rivoluzione
scientifica (supera Cartesio)
» si
sposta dal piano gnoseologico a quello ontologico: le cause finali non esistono
né in natura né in Dio
- Ammettere l’esistenza
di cause finali è un pregiudizio dovuto alla costituzione
dell’intelletto umano
»
gli uomini ritengono di agire verso un fine o un bene, e trovarono
a loro disposizione dei mezzi per
raggiungere questi fini » l’uomo è
portato a considerare come mezzi tutte le cause naturali
» dato
che i mezzi non sono stato prodotti da loro stessi, credono che Dio li abbia
preparati per loro
»
nasce così il pregiudizio che la divinità produca e governi le cose per l’uso
degli uomini al fine di legare
gli uomini a sé e per essere onorata da loro
»
così gli uomini accettano anche i disagi e gli svantaggi, che
riconducono a Dio, che li ripartisce tra gli
uomini » ulteriore pregiudizio = giudizio
divino supera la capacità umana di capire il suo disegno
»
per fortuna venne la matematica che svelò la verità agli uomini:
la visione a-finalistica
»
consiste nel tentativo di spiegare il mondo mediante nozioni come il bene ed il
male, il bello ed il brutto...
»
queste nozioni non sono oggettive, quindi non possono essere criteri per la
visione della realtà
- Errori concettuali del
finalismo
1. considerare come causa ciò che in
natura è effetto e viceversa,
mettendo dopo ciò che in natura è prima
»
non è la natura a conformarsi ai viventi, ma i viventi a conformarsi alla
natura
2. rende imperfetto ciò che è perfetto
» perfetto
è l’effetto direttamente prodotto da Dio, imperfetto quello che ha bisogno di
cause
intermedie per essere prodotto
»
se alcune cose fossero fatte da Dio come mezzi per un certo fine, sarebbero
meno perfette di altre
3. toglie la perfezione da Dio
»
se Dio agisse per un fine, significa che è mancante di qualcosa
- Contro l’antropomorfismo
religioso
» rifiuta
ogni riduzione di Dio nei limiti umani, tra cui rientra anche la visione
biblica
»
per la Bibbia Dio è un “super-uomo”, simile ai mortali in sentimenti ecc »
prodotto della superstizione
» a
questa immagine Spinoza sostituisce un Dio sovra-personale, coincidente con il
Tutto cosmico
» spaccatura
tra spinozismo e cultura ebraico-cristiana
PARALLELISMO TRA
PENSIERO ED ESTENSIONE
- Pensiero ed estensione
sono due realtà qualitativamente eterogenee (qui si distanzia da Cartesio)
»
lo spirito non può mai essere materiale, la materia non può mai essere
spirituale
»
non possono influenzarsi a vicenda » come si spiega allora la connessione tra
mente e corpo?
- Corpi ed idee concordano tra loro necessariamente come in una corrispondenza biunivoca
» ad
ogni moto corporeo corrisponde un’idea e viceversa
»
questo avviene perché il corpo è l’aspetto esteriore della mente, la mente è
l’aspetto interiore del corpo
»
uno stato esistenziale come l’emozione si può esprimere sia in termini
fisiologici (battito del cuore,
rossore, sudore…) che psichici (paura,
piacere…) » parallelismo psico-fisico nuovo per la filosofia
- Il parallelismo psico-fisico sottende un
monismo metafisico
»
monismo = teoria per cui tutto ciò che esiste è costituito da un’unica sostanza
» pensiero
ed estensione non sono due sostanze ma due attributi diversi di una medesima
Sostanza
» l’ordine
delle idee si identifica con l’ordine delle cose della realtà » rapporto tra
idee e realtà cessa di
essere un problema gnoseologico ma
ontologico
» c’è
bisogno però di una “conoscenza adeguata”, capace di riprodurre l’ordine
oggettivo delle cose
L’ETICA
- Nell’ Etica la riflessione metafisica è finalizzata alla riflessione
morale (ars vivendi)
» 3
ambiti tematici » Dio (trattazione teologica)
» mente che
conosce (trattazione gnoseologica)
» libertà dell’uomo
dalle passioni (trattazione morale)
»
essendo l’uomo parte della Natura-Dio, non si può definire un’etica
prendendo l’uomo in quanto ente
finito, ma comprendendo la sua collocazione
nell’infinito di cui è manifestazione accidentale
- La naturalità dell’uomo
»
contro l’antropologia tradizionale che vede l’uomo come eccezione all’interno
della natura
»
la specie umana è una manifestazione naturale come tutte le altre,
sottoposta alle stesse leggi
dell’universo » toglie l’uomo dal suo
statuto ontologico come creatura “privilegiata”
»
principio di base: la Natura è sempre la medesima » uomo sullo stesso piano di
animali e vegetali
- Il geometrismo morale
»
le azioni umane obbediscono a regole fisse e necessarie, studiabili con
matematica obiettività
»
l’unico atteggiamento filosofico conveniente davanti alle passioni non è
quello di deriderle,
compiangerle o condannarle, ma
quello di comprenderle trattandole non come vizi della natura umana,
ma come proprietà costitutive necessarie
dell’uomo (viene definito per questo “Machiavelli dell’etica”)
»
su questa base costruisce uno schema geometrico delle passioni umane con lo
scopo di
1. individuare le leggi che reggono la
condotta pratica degli individui
2. ricondurre la schiavitù dell’uomo alla
potenza delle passioni, la sua libertà alla potenza dell’intelletto
GLI EFFETTI PRIMARI
- Affetti = passioni = modificazioni
del corpo
»
si distinguono in » azioni: affetti di cui siamo “causa adeguata”
» passioni: affetti che subiamo
- Lo sforzo di
autoconservazione
» istinto
di autoconservazione = principio secondo cui «gni cosa, per quanto sta in
essa, tende a preservare
il proprio essere» che costituisce
l’essenza della cosa stessa
» nell’uomo
lo sforzo di autoconservazione corrisponde
1. alla Volontà quando si riferisce
solo alla mente
2. all’Appetito quando si riferisca
alla mente e al corpo = essenza dell’uomo
» Cupidità
= Appetito cosciente di sé nell’uomo
- Letizia e Tristezza
»
la Cupidità o il Desiderio è il primo ed il principale degli affetti
»
dalla Cupidità segue » Letizia = affetto connesso al passaggio da una
perfezione minore ad una maggiore
» Tristezza
= affetto connesso al passaggio da una
perfezione maggiore ad una minore
- Affetti primari » la Cupidità
» la Letizia
» la Tristezza
» da questi derivano tutti gli affetti
secondari (le altre emozioni)
- Il bene ed il male
»
dagli affetti primari scaturiscono il bene ed il male
»
bene e male non sono entità ontologiche assolute ma relative alla Cupidità
» bene
= ciò che giova allo sforzo di autoconservazione (è fonte di Letizia)
» male
= ciò che nuoce allo sforzo di autoconservazione (è fonte di Tristezza)
GLI AFFETTI
SECONDARI
- Quando Letizia e Tristezza sono
accompagnate da una causa esterna danno origine agli affetti secondari
»
Spinoza elenca tutti gli affetti secondari ricavandoli e concatenandoli con
geometrica necessità
»
entra nelle profondità delle emozioni umane » precursore della psicologia
scientifica
- Affetti secondari basilari » Amore =
Letizia accompagnata dall’idea di una causa esterna
»
Odio = Tristezza accompagnata dall’idea di una causa esterna
LA SCHIAVITU’ E LA
LIBERTA’ DELL’UOMO
- L’illusione del libero
arbitrio
»
lo sforzo di autoconservazione si identifica con la ricerca del
proprio utile
»
la ricerca del proprio utile rappresenta la comune legge di comportamento
di tutti gli esseri viventi
» ogni
tentativo di sottrarsi da questo meccanismo necessario di passioni è
illusoria perché equivale ad un
tentativo di sottrarsi alle leggi
deterministiche che regolano il cosmo
»
il libero arbitrio è un’illusione dell’uomo («Gli uomini si credono liberi,
perché sono consci dei loro
voleri e desideri, ma ignorano le cause per
cui sono condotti a desiderare e bramare»
Etica, I)
»
poiché questo pregiudizio è innato nell’uomo è difficile liberarsene
- Problema dell’etica
spinoziana
»
Spinoza si chiede se l’uomo, senza evadere la necessità della struttura del
cosmo, possa raggiungere
attraverso la ragione una qualche forma di
libertà » come essere liberi dagli affetti se sono necessari?
» risponde
rivoluzionando il modo di intendere la “libertà dalle passioni”
- Schiavitù = impotenza dell’uomo a
moderare e reprimere gli affetti
»
l’uomo sottoposto agli affetti non è padrone di sé
»
se l’uomo fosse passione non sarebbe mai libero, ma l’uomo è anche ragione cioè
conoscenza
» anziché
subire inconsapevolmente, può porsi davanti alla necessità in modo
consapevole
» comportamento
passionale = conoscenza inadeguata della realtà con cui si è
impotenti e passivi
»
comportamento razionale è dettato da una conoscenza adeguata della realtà, con
cui si è attivi
- Libertà = possibilità di acquistare consapevolezza
dei meccanismi necessari basati sul principio di
autoconservazione, non sentendosi
“schiacciati” da essi
»
agiamo sempre in vista dell’utile » in questo senso non siamo liberi ma
determinati
» l’alternativa
per l’uomo è tra
1. schiavitù delle passioni = agire in modo istintivo e
inconsapevole
2. libertà dalle passioni = agire in modo consapevole ponendosi
come soggetto attivo
»
la ragione non è contro natura, quindi non può che riconoscerla e assecondare
l’inclinazione verso l’utile
- Virtù = vivere secondo natura,
assecondando la ricerca dell’utile sotto la guida
consapevole della ragione
- Potere della mente sulle
passioni
» tanto
più conosciamo un affetto, tanto meno ne siamo travolti » conoscenza
adeguata
» la
mente, con una conoscenza adeguata degli affetti può modificare l’idea della
causa che li produce
» le
passioni non possono essere represse o estirpate ma possono essere private
della loro forza perturbante
- La conoscenza delle
necessità
» conoscenza adeguata = quella che percepisce le cose
sotto l’aspetto della necessità
» quando capiamo che non c’è nulla di contingente
ma tutto è necessario, la forza violenta dell’affetto e la
sua carica
nociva si stemperano (es: tristezza per un bene perduto si mitiga se
l’uomo considera che quel
bene non
poteva essere mantenuto da lui in alcun modo)
- Paradosso dell’etica spinoziana
»
la conoscenza adeguata restituisce all’uomo il senso della sua dipendenza dal
Tutto
»
la libertà è la consapevolezza della propria necessità
» è
virtuoso e felice chi sa di essere una modificazione finita e transitoria
dell’infinito e nell’infinito
LA VIRTU’ TRA
RAGIONE ED EMOZIONE
- La conoscenza di Dio come
bene supremo
»
la conoscenza adeguata è fonte di libertà e di beatitudine, quindi
è il bene supremo per l’uomo
»
la conoscenza adeguata consiste nel comprendere la realtà alla luce dell’ordine
necessario del mondo
»
questa è definita «conoscenza di Dio» poiché Dio è lo stesso ordine necessario
» è
chiamata anche «amore intellettuale di Dio», che riconosce sé come parte
di una totalità
- Ragione ed emozione
» la
conoscenza di Dio è anche amore, è un’emozione di gioia che
accompagna la coscienza di sé
»
legame tra ragione ed emozione
»
la suprema virtù e felicità consiste nel vivere secondo ragione (come per gli
stoici)
»
ma la ragione non riesce da sola a renderci liberi e felici, è efficace
quando genera emozioni con cui
vincere la tristezza, propria dell’uomo
ignorante (punto innovativo di Spinoza)
»
per rendere felice l’uomo, la ragione deve farsi emozione, gioia del possesso
della verità
- Felicità e virtù
» non
affetto negativo non può essere ostacolato né tolto se non da un affetto
contrario più forte
»
perciò la felicità non è la virtù in quanto repressione delle passioni ma in
quanto superamento delle
passioni negative da parte di una
passione superiore
»
attraverso la gioia (che è la virtù stessa, non il premio della virtù) il
sapiente (l’uomo virtuoso e libero)
vince il malessere, la tristezza che
scaturisce dal più grande dei timori (quello della morte)
- La dimensione sociale
della moralità
» incontro
tra antichità e modernità = vivere l’esistenza nella sua perfezione mondana
»
in contrasto con l’etica ellenistica, concepisce la virtù e la ricerca
dell’utile in chiave sociale
» l’uomo
morale è un uomo sociale: la ragione spinge l’individuo ad unirsi ai suoi
simili per meglio
conseguire un utile che in questo
modo diventa collettivo (il bene comune)
»
così ciascuno cerca per sé l’utile comune a tutti
I GENERI DELLA
CONOSCENZA
- Il primo genere:
percezione sensibile / immaginazione
»
con questo primo modo la mente coglie la realtà in modo slegato tramite idee
confuse
» l’intelletto
si limita a subire senza comprendere come se ci fossero conseguenze senza
premesse
» corrisponde
alla conoscenza pre-scientifica che percepiva le realtà isolatamente o
le univa in “classi” di
nomi comuni (i cosiddetti universali) » il
mondo appare molteplice e temporale
»
il mondo è visto come » pluralità di cose esistenti in relazione
ad un certo spazio e tempo
» imperfetto
e pieno di male
»
errore di questo genere di conoscenza = inadeguatezza, nella modalità parziale
e confusa di conoscenza
»
corrispondente etico = schiavitù delle passioni
- Il secondo
genere: uso della ragione
» si
fonda sulle “idee comuni” (espressione stoica) = idee adeguate,
chiare e distinte proprie della ragione
»
le idee comuni riproducono le caratteristiche strutturali delle cose (estensione,
figura, movimento…)
»
il secondo genere si identifica con la visione razionale del mondo, che
ha espressione nella scienza
» il
mondo è visto come » unitario: la molteplicità è l’insieme dei
modi di un’unica Sostanza
» eterno:
ogni modo considerato in Dio, che è eterno, risulta eterno
» bene,
male, perfezione, imperfezione sono categorie solo umane e soggettive
»
corrispondente etico = vivere secondo ragione/virtù (uomo è padrone
dello sforzo di autoconservazione)
- Il terzo
(e supremo) genere: la scienza intuitiva
» si
fonda sull’intelletto e consiste nel concepire la realtà alla luce
della Sostanza cogliendone la struttura
ontologica e l’articolazione
Sostanza-attributi-modi
»
questa conoscenza si identifica con la metafisica = visione delle cose nel loro
scaturire da Dio
»
la mente si alza al di sopra delle limitazioni del finito e si colloca dal punto
di vista di Dio
»
da questa prospettiva l’universo appare diverso
» perciò
oltre che al dualismo gnoseologico (conoscenza inadeguata-adeguata) c’è anche
uno ontologico
- Amore intellettuale di Dio = letizia che scaturisce dalla conoscenza di terzo
tipo
» la coscienza di essere parte della Natura e
quindi di Dio genera letizia
» è parte dell’amore infinito con cui Dio ama se
stesso
» la beatitudine coincide con l’amore
intellettuale di Dio e si identifica con la libertà e la virtù
- Messaggio ultimo di Spinoza
»
la somma perfezione esistenziale consiste nel perseguire l’utile in modo
razionale e vivere la vita nel
miglior modo possibile rapportandosi al Tutto,
a Dio