L’ITALIA FASCISTA
- Il fascismo è
davvero un totalitarismo? » c’è una
discussione ancora irrisolta
»
qualitativamente ha tutte le caratteristiche dei totalitarismi, ma non riesce
ad attuarle per la particolare
situazione dell’Italia (limiti esterni) e
per alcune decisioni dello stesso Mussolini (limiti interni)
»
esterni » Chiesa molto forte e diffusa e monarchia che può togliere l’incarico
a Mussolini
»
interni » Mussolini dà più peso all’organo statale che a quello del partito
perché non si fidava molto,
come cinghia di connessione con le masse
utilizza lo Stato, mentre il Partito ha funzione propagandistica
- Adesioni al
Partito fascista
» nel ’39: gli iscritti superano i 2 milioni e mezzo
- Stato
fascista
»
caratteristica essenziale del partito = sovrapposizione di due strutture e
due gerarchie parallele: la
struttura del vecchio Stato monarchico e
quella del Partito: il capo del
partito è il capo dello Stato
»
al di sopra di tutti si ergeva il potere di Mussolini che era sia
capo del governo che capo del Partito
» diversamente
dagli altri regimi totalitari, Mussolini sceglie di dare preponderanza
all’apparato
dello Stato rispetto alla macchina del partito » a ristabilire
l’ordine pubblico ci pensava la polizia di
Stato
mentre la Milizia aveva uno scopo più decorativo che effettivo, come corpo
ausiliario (Hitler
invece non usa la polizia statale ma quella
personale delle SS e la polizia segreta)
»
il Partito viene privato di ogni autonomia politica
»
il Partito continua ad allargare le sue adesioni » dalla fine
degli anni ’20 l’iscrizione al partito smette
di
essere il segno di appartenenza ad un’elite
e divenne una pratica di massa
»
l’iscrizione diventa necessaria per ottenere un posto nell’amministrazione
statale
- Organismi collaterali
» Opera
nazionale dopolavoro: occupa il tempo libero dei lavoratori (gare sportive,
gite, attività ricreative)
» organizzazioni
giovanili » Fasci giovanili » ad ogni età si è inquadrati in un’istituzione
paramilitare
» Gruppi universitari fascisti » si
cerca di ricreare una mentalità bellica
» Opera nazionale Balilla (nata
nel ‘26): inquadra ragazzi fra 8-18 anni
» forniscono educazione fisica e un
minimo di indottrinamento ideologico
»
istituisce colonie estive per i figli dei lavoratori (inventa il turismo sulla
costiera romagnola)
»
il fascismo non si limita ad occupare lo Stato ma anche la società,
riplasmandola
»
in questo si vede come il regime fascista fu totalitario almeno nelle
intenzioni
- Il ruolo
della Chiesa » ostacolo maggiore al
fascismo perché propone un’alternativa educativa e di valori
» il 99% della popolazione
si dichiara di fede cattolica
» spesso le parrocchie
rappresentano l’unico centro di aggregazione sociale e culturale
» non era facile governare
contro la Chiesa o senza trovare con essa un compromesso
» per questo Mussolini cerca
con il Vaticano un accordo » approfitta della disponibilità che le
gerarchie
ecclesiastiche
dimostrano nei confronti del regime: non aveva compreso la vera matrice del
fascismo e lo vede come
una soluzione al problema socialista
» 1926
» iniziano le trattative fra governo e Santa sede (si svolgono nel più assoluto
silenzio)
» 1929
» stipulazione dei Patti Lateranensi (dal Palazzo del Laterano)
- I
Patti Lateranensi: si articolano in tre parti distinte » è un accordo
ipocrita: Mussolini è anticlericale
1.trattato internazionale »
la Santa Sede pone fine ufficialmente alla «questione romana» riconoscendo
lo Stato italiano e in cambio lo Stato le riconosce la sovranità
sullo Stato della città del Vaticano
2.convenzione finanziaria »
l’Italia si impegna a pagare al papa una forte indennità come risarcimento
della perdita dello Stato pontificio e inoltre un sostentamento al clero (nasce
l’8x1000)
3.concordato » regola i
rapporti interni fra Chiesa e Stato » intacca la laicità dello Stato
» i
sacerdoti non sono costretti al servizio militare e sono esclusi dagli uffici
pubblici
» il
matrimonio religioso ha effetti civili
»
l’insegnamento della dottrina cattolica è considerato «fondamento e
coronamento»
dell’istruzione pubblica
» le
organizzazioni dell’Azione cattolica possono continuare a svolgere le proprie
attività
purché sotto l’osservazione delle gerarchie
ecclesiastiche e al di fuori di partiti politici
»
differenza con le leggi delle Guarentigie: questo non è un patto unilaterale ma
bilaterale
» i
Patti sono un successo propagandistico » si presenta come l’artefice
della riconciliazione Stato-Chiesa
» fa costruire
la via della Riconciliazione a Roma
»
così estese il consenso a strati della società che fino allora erano rimasti
ostili o indifferenti
- Plebiscito
del ’29 (marzo): prime elezioni
plebiscitarie
» sistema
della lista unica
»
indetto poche settimane dopo i Patti Lateranensi
»
si registra un afflusso alle urne senza precedenti (90%) con un 98% di voti
favorevoli » grande successo
»
il risultato è da valutare con cautela: l’elettore non ha una vera libertà di
scelta e manca il controllo sulla
veridicità dei dati , è comunque indicativo
di un diffuso favore verso il regime fascista
- l’Azione
cattolica
»
accettando la perdita del potere temporale, però la Chiesa assume un grande
valore all’interno della
società soprattutto attraverso l’Azione
cattolica
»
entrava in concorrenza con il fascismo soprattutto nel settore delle
organizzazioni giovanili
»
ma la Chiesa non si servì mai di questi mezzi per un’opera di
opposizione » la Chiesa è afascista
»
però formò una generazione che nel secondo dopoguerra divenne la classe
dirigente capace di prendere il
posto di quella fascista e di affermare i
propri valori (Andreotti, Motta, Eco)
- Il
potere della monarchia » un altro limite all’azione del fascismo
»
il re appariva un ostaggio nelle mani di Mussolini perché approvava
tutte le sue decisioni senza parlare
» restava
la più alta autorità dello Stato, è limite al potere » negli altri
totalitarismi i capi governano da soli
» a
lui spettava » il comando supremo delle forze armate
» la scelta di
senatori
» il diritto di nomina
e di revoca del capo del governo
» pieni poteri in caso
di crisi (come succederà il 25 luglio 1943)
»
durante il periodo di consenso al fascismo restano diritti teorici ma quando il
regime inizia a sfaldarsi
vengono attuati » questa possibilità però
rimane sempre un limite al fascismo, una debolezza
- Immagine
che il fascismo dà è quella situazione reale? (film, immagini, giornali…)
» mostrano
un paese largamente fascistizzato
»
ritratti di Mussolini appese nelle scuole e negli uffici e per le strade
»
costruzione di edifici pubblici secondo una determinata architettura
» su
edifici pubblici, libri, cartoline si stampa il fascio littorio (simbolo
del regime ripreso dall’antica Roma)
»
grandi folle mobilitate in onore di parate o cortei per l’anniversario
della marcia su Roma
» discorsi
del duce vengono trasmessi via radio o in televisione
» gli
scolari sfilavano in formazione militare e i genitori in divisa
- Sviluppo e
arretratezza
»
il fascismo si pone come forza modernizzatrice del paese ma tradisce
un’arretratezza
»
aumento demografico: da 38 milioni nel 1921
a 44 milioni nel 1929 » incoraggia la
natalità
»
si accentua l’urbanizzazione » i comuni si allargano
»
la quota degli addetti all’agricoltura sul totale della popolazione attiva cala
dal 58% al 51%
»
gli addetti all’industria aumentano dal 23 al 26% » segni di sviluppo
» cmq
l’Italia era un paese fortemente arretrato e le condizioni di vita
erano peggiori di quelle europee
»
fine degli anni ’30: il reddito di un italiano era la ½ di quello di un
francese e ¼ di un americano
» un
italiano considerava beni di lusso il caffè, il tè o lo zucchero e mangiava
meno carne e latte di altri
» automobile,
telefono, radio non erano ancora un possesso diffuso » più difficile la
propaganda
- Mix di tradizione
e modernità » a volte ha leggi
contraddittorie
» d’accordo
con la Chiesa il fascismo » difende ed esalta la funzione del matrimonio e
della famiglia
»
il regime incentiva uno sviluppo demografico » dottrina che fa coincidere il
numero con la potenza
» premi per le famiglie più numerose, sono tassati i celibi
»
la donna è angelo del focolare (curare la casa e procreare) ma ne incentiva l’emancipazione
(ora possono
accedere allo sport a livello di massa)
- Limiti della
fascistizzazione
» la mobilitazione ideologica si scontra con la
mancanza dei mezzi in un paese arretrato come l’Italia
» non era facile far giungere il messaggio
fascista nei piccoli paesi sperduti senza strade lastricate
» era anche la scarsezza delle risorse a
disposizione ad impedire la diffusione (radio, TV)
» calo dei salari reali » lo Stato non aveva
soldi per pagare gli operai e avere il loro consenso
» non
bastavano i diritti esplicitati nella Carta del lavoro (1927)
- Consenso nei
ceti medi
»
qui il regime ottenne i maggiori risultati in termini di partecipazione e
consenso
»
furono favoriti dalle scelte economiche del regime
» nella
moltiplicazione degli apparati burocratici intravvedono possibilità di ascesa
sociale
» erano
i + sensibili ai valori esaltati dal Partito (la nazione, la gerarchia) e i più
disposti a recepirne i mex
» fenomeno
del fascismo fu ampio ma riguardò soprattutto gli strati intermedi del paese
»
il fascismo riuscì a cambiare i comportamenti pubblici e le forme di
partecipazione collettiva ma non
riuscì a trasformare nel profondo la
mentalità e le strutture sociali
- Cultura e
comunicazioni di massa
1. scuola e cultura
»
il fascismo dedicò particolare attenzione al mondo della scuola e della cultura
perché ben consapevole
di quanto le convinzioni ideologiche e
culturali fossero utili ai fini del consenso
» 1923 » riforma Gentile » primato delle
discipline umanistiche su quelle scientifiche e tecniche
»
modello di severità e di disciplina scolastica
»
il regime fascistizza l’istruzione tramite il controllo dei
professori e dei libri scolastici adottati
»
ma la fascistizzazione rimase superficiale perché molti insegnanti
continuarono a svolgere il loro
lavoro come avevano sempre fatto concedendo
al fascismo solo un’adesione generica
»
università » godette di autonomia perché è d’elite
»
però nel 1931 fu imposto a tutti i docenti
il giuramento di fedeltà al regime: in generale venne accettato
senza opporre problemi, pochissimi lo
rifiutarono, alcuni erano antifascisti
2. gli intellettuali » quasi tutti decisero di aderire al fascismo
3. la stampa e i mass media
»
la stampa pubblica è controllata rigidamente: il regime detta che cosa
pubblicare e che cosa censurare
» 1937: Mussolini istituisce il Ministero per la
Cultura popolare
»
è lo stesso Mussolini che controlla le pubblicazioni: costituisce una nuova
cultura di massa
» radio
» Eiar è quell’ente statale che si occupa del controllo della radio
» dal ’35 è essenziale canale di
propaganda » dopo la decisione di installarle nei luoghi pubblici
» cinema
» oggetto privilegiato del regime perché forniva immagini attraenti per la
gente
» sul cinema ha un controllo più
blando: censura produzioni di sfondo politico
» ente statale Istituto Luce:
produce propaganda che proietta prima dei film
LA POLITICA
ECONOMICA
NB: il fascismo ha molta
capacità di mutare volto a seconda delle circostanze
- Il
corporativismo = terza via del fascismo
»
affonda le sue origini nel Medioevo nell’esperienza delle corporazioni delle
arti e dei mestieri
» gestione
diretta dell’economia da parte delle categorie produttive organizzate in
corporazioni
distinte per settori di attività e
comprendenti sia gli imprenditori sia i lavoratori dipendenti
»
scopo: eliminare la lotta di classe e unire tutti in uno sforzo
comune
»
sistema che non trovò mai vera attuazione: per molti anni puro progetto
» 1934: vengono istituite » risultato » creazione di
una burocrazia sovrapposta a quella preesistente
» interventi nell’economia
ma non imposta un nuovo sist. economico
» successo propagandistico
»
in realtà questo sistema è volto a prendere voti (io ti do lavoro, tu mi voti)
» finisce
l’epoca del liberalismo (ruolo minimale dello Stato nel mercato per favorire il
libero mercato)
- Alberto
De Stefani (‘22) » politica economica
liberista
» conseguenza » incremento produttivo
» crescente deficit nei
confronti dell’estero
»
svalutazione della lira (145 lire per una sterlina): costi altissimi delle
importazioni
- Giuseppe
Volpi (‘25) » la politica economica
subisce una brusca svolta
» politica di protezionismo
fondato sulla deflazione, sulla stabilizzazione monetaria
»
intervento dello Stato nell’economia
1. la battaglia del grano
»
inasprimento del dazio sui cereali
» scopo
» raggiungere l’autosufficienza nel settore dei cereali (dal ’25 alla fine anni ‘30)
» il tutto è accompagnato da una
campagna propagandistica la “battaglia del grano”
»
metodo » aumento della superficie coltivata di grano + ideale della
campagna
» impiego di tecniche più avanzate
(concimi e macchine agricole, prodotti chimici nuovi)
»
fine anni ’30 » scopo fu quasi raggiunto: la produzione del grano aumentata
del 50%
» le importazioni si
sono ridotte a 1/3 rispetto a 15 anni prima
» ma va a discapito
di altri settori come l’allevamento (riduzione dei pascoli) e le colture
specializzate
rivolte all’esportazione
2. quota novanta
»
seconda battaglia è per la rivalutazione della lira con manovre
deflazionistiche (ridurre liquidità)
» agosto 1926: il duce annuncia di voler rivalutare
la lira e fissò l’obiettivo di 90 lire per 1 sterlina
» scopo
» vuole dare al paese un’immagine di stabilità monetaria oltre che
politica: ridare lustro alla lira
» vuole rassicurare i ceti medi
risparmiatori
» metodo
» vengono contratti prestiti con gli USA, meno prestiti a italiani, diminuiti i
salari del 20%
» i prezzi interni diminuiscono
per la politica deflazionistica e il minor costo delle importazioni
» conseguenze
» la lira recupera il potere d’acquisto perduto, la lira vale di più
» i prezzi calano per
la deflazione
» vengono così favorite
le importazioni
» i lavoratori dipendenti
vedono la riduzione del proprio stipendio
» la produzione
agricola e industriale cala perché diminuisce la domanda
» svantaggiate le
piccole imprese che lavorano per l’esportazione
» favorite le grandi imprese
e i processi di concentrazione aziendale (aziende si uniscono)
»
battaglie fatte per la mobilitazione popolare verso un obiettivo comune
fissato dal regime che era il
miglioramento della nazione, per dare lustro
all’Italia ed era prova di fedeltà al regime
»
sono politica a valenza educativa: far imparare l’obbedienza al fascismo con
mobilitazione ideologica
- Gli effetti
della crisi del ’29 e la reazione del regime
»
l’economia italiana non si era ancora ripresa dalla deflazione e si fecero
sentire le conseguenze del ‘29
» conseguenze in Italia meno drammatiche che in
altri paesi, + limitati grazie alla politica protezionista
» il commercio all’estero si ridusse drasticamente
» l’agricoltura subisce un duro colpo (di nuovo) per »
calo delle esportazioni
» tracollo dei prezzi
» crisi dell’industria » conseguenza: calo dei salari
compensato in parte da un calo dei prezzi
» aumenta la
disoccupazione nell’industria e nel commercio
» reazione del regime alla crisi mondiale:
1.
politica
dei lavori pubblici »
Mussolini capisce il vantaggio dell’azione pubblica
» come strumento
per » rilanciare la produzione
»
attutire le tensioni sociali
» periodo di massimo sviluppo: anni ’30 » realizzazione di strade, ferrovie,
edifici pubblici
» investimenti
infrastrutturali
» crea nuove città come Sabaudia e Littoria (oggi Latina)
» il fascismo poté così appagare il suo gusto per
il monumentale: dà lavoro e fa azione propagandistica
perché crea opere
celebrative della grandezza e della potenza del regime
» bonifica le terre » bonifica della pianura dell’Agro
Pontino e del Veneto » ridà lavoro agli agricoltori
2.
l’intervento
diretto o indiretto dello Stato a sostegno dei settori in crisi
» la crisi bancaria minacciava il collasso perché
possedevano le azioni delle aziende in crisi
» lo Stato crea » Imi = Istituto mobiliare
italiano (1931)
» Iri = Istituto per la ricostruzione industriale (1933)
» scopo di questi enti = con i soldi pubblici
comprare le azioni delle aziende in fallimento
» avrebbero dovuto essere transitorie in vista di un
ritorno alle industrie private: Iri diventa permanente
» conseguenze » lo Stato si ritrova a controllare
una quota grossa dell’apparato industriale
» l’Italia diventa Stato-imprenditore oltre che Stato-banchiere
» diventa anche un grosso peso (grande spesa pubblica)
» creano inefficienza aziendale (comprano per comprare voti)
- Dal ’35: economia di guerra » conseguente alla
svolta della politica italiana
POLITICA ESTERA
- Il nazionalismo fascista
» nel partito fascista fu sempre presente una forte
componente nazionalista
» Mussolini ha consenso perché si presenta
come paladino della riscossa nazionale
» usa la propaganda nazional-patriottica come
strumento essenziale di aggregazione del consenso
- L’avversione verso la Germania: motivi
» non sopportava Hitler per antipatia personale
» l’Italia era una potenza vincitrice ed è fiera di
usare la repressione contro la vinta Germania
» temeva un’espansione della Germania in Austria per
poi schiacciare l’Italia
- L’accordo con le democrazie » accordo di Stresa
» ’22-’35 » l’Italia
conduce una politica estera obiqua
» da una parte Mussolini si pone come garante delle trattative di
pace e fa pugno di ferro
» dall’altra una base del fascismo era la “vittoria mutilata” »
le usa a seconda della convenienza
» fino agli anni ’30 le ispirazioni imperiali del
fascismo rimasero vaghe e si tradussero in una generica
contestazione
dell’assetto uscito dagli accordi di Versailles
» 1935 » accordo
di Stresa » espressione della prima fase della politica estera fascista
» le potenze si accordano per il disarmo
della Germania
»
però di fatto Mussolini è l’unico che si muove per fermare l’avanzata di Hitler
- La guerra di Etiopia (1935-36)
» apogeo del successo e del consenso al fascismo
» l’accordo di Stresa ha vita breve perché Mussolini
stava già preparando l’attacco all’Etiopia
» perché l’Etiopia » p.d.v politica estera: era
l’unico Stato indipendente africano, non colonizzato
avrebbe
conferito all’Italia prestigio internazionale
» p.d.v. politica
interna: era un’occasione di mobilitazione ideologica e per far passare
in
secondo piano i problemi economici-sociali del paese)
» p.d.v. propagandistico:
era occasione di rivendicare l’offesa di Adua (1896) e per il
consenso
(il fascismo vince dove i liberali avevano fallito)
» inoltre dava
uno sfogo alla vocazione imperiale del fascismo
» il governo francese e inglese era disposto ad
assecondare in parte le mire italiane ma non potevano
accettare che
venisse attaccata una nazione indipendente facente parte della Società delle
nazioni
» 1935 » dopo
grandi manifestazioni e mobilitazione l’Italia attacca comunque l’Etiopia
»
per l’opinione pubblica francese e inglese passa come attacco del prepotente
sul debole (ipocriti)
» Francia
e Inghilterra proposero al Consiglio della Società delle nazioni di imporre
sanzioni
» sanzioni » divieto di esportare in Italia
merce necessaria per l’industria bellica
» ma ebbero un’efficacia molto limitata » il blocco non
era esteso alle materie prime
» non impegnava gli Stati non facenti parte della Società
» conseguenze » si approfondisce la frattura
tra democrazie e regime fascista
» Mussolini utilizza
questo provvedimento economico in chiave propagandistica: denuncia
un complotto tra
le democrazie europee contro la povera Italia che con questa guerra
avrebbe voluto
solo conquistare terre per i contadini italiani e portare il messaggio
cristiano agli
indigeni » presenta l’Italia come vittima di una congiura internazionale
» permette il riavvicinamento
dell’Italia alla Germania di Hitler (non fa parte della Società)
» p.d.v. militare » l’impresa fu più complicata del
previsto: gli etiopici si battono con accanimento
nonostante gli
italiani avessero tutto un apparato tecnologico molto più sviluppato
» 5 maggio 1936: le truppe italiane comandate dal
generale Pietro Badoglio entrano ad
Addis Ebeba » 4 giorni
dopo Mussolini a Roma annuncia la rinascita dell’Impero
» il
re diventa anche Imperatore d’Etiopia » folla plaudente
» p.d.v. economico » l’Etiopia era una terra povera di
risorse materiali
» rappresenta un peso non indifferente per l’economia italiana
» le sanzioni,
pur inefficaci militarmente, avevano gravi conseguenze sull’economia
» p.d.v. politico » successo clamoroso » molti
si illudono che l’Italia sia ora diventata una grande potenza
» l’Italia si impone
alle democrazie occidentali » nell’estate del ’36 ritirano le sanzioni
- L’Asse Roma-Berlino
» illuso dalla guerra etiopica Mussolini è convinto di
poter condurre una politica ambiziosa e spregiudicata
» sfrutta ogni occasione per allargare l’area di
influenza italiana » vedi guerra di Spagna
» ottobre 1936 »
firma di un patto di amicizia tra Italia e Germania conosciuto
come Asse Roma-Berlino
» da questo momento
l’Italia diventa davvero un regime totalitario
» autunno 1937 » il
legame viene rafforzato dall’esperienza della guerra di Spagna
» adesione italiana
al Patto anticomintern: un accordo stipulato un anno prima tra
Germania e
Giappone che li impegnava a lottare contro il comunismo internazionale
» conosciuto anche
come Patto Roberto (Roma, Berlino, Tokyo)
» il patto non assunse mai
la forma di un’alleanza militare nonostante le pressioni tedesche
» Mussolini considerava l’avvicinamento alla Germania
non come vera scelta di amicizia ma come
pressione
politica sulle democrazie occidentali per ottenere qualche altro vantaggio
coloniale
- La subordinazione alla Germania
» Hitler voleva che l’Italia cadesse nelle sue mani »
aveva armato gli etiopi per aumentare l’avversione
italiana nei
confronti delle democrazie occidentali
» Mussolini voleva servirsi dell’alleanza tedesca
ma poi finisce per diventarne sempre più condizionato
» arrivò al punto di dover accettare passivamente
tutte le iniziative di Hitler (es: annessione all’Austria)
» maggio 1939 » senza
più argine di azione firma il Patto d’acciaio: alleanza militare non
difensiva
» lega in definitiva
le sorti dell’Italia a quelle tedesche (politicamente e ideologicamente)
» subordinazione ideologica
1.
discriminazione
degli ebrei e degli immigrati dalle colonie
» vengono emanate le leggi razziali nel 1938 » vietano
i matrimoni misti
» esclusi da
qualsiasi ufficio pubblico
» limitazioni
all’attività personale
» ma non ha carattere persecutorio
» in Italia poi vengono realmente applicate solo
raramente: prime forme d antisemitismo in Italia
» non ha senso in Italia l’ideologia della razza pura
perché lo stesso popolo è un insieme di etnie:
nonostante
ciò le leggi furono accompagnate da una intensa propaganda e teorizzazioni che
propongono la
razza pura italiana riferendosi a quella ariana
» i fascisti non hanno come base ideologica la
persecuzione degli ebrei ma la assumono dopo
» Mussolini ottiene conseguenze opposte » non è
fattore di aggregazione sociale né di consenso
2.
abolizione
del “lei” e sostituito con il “voi” » era troppo servile » celebrazione della forza personale
» per creare l’uomo nuovo fascista il regime modifica
i rapporti tra le persone
3.
introduzione
del passo dell’oca nelle parate militari (copiato dai tedeschi) » più pomposo e marziale
4.
polemica
contro l’atteggiamento borghese
» la popolazione italiana non è bellica » Mussolini si
scaglia contro un atteggiamento comodo e molle
» contraddizione perché era la base del consenso al
regime fascista
» si faceva fatica a plasmare le menti degli italiani
per una lunga storia e tradizioni
5.
da
qui il regime diventa più totalitario di prima
» nasce il Ministero per la Cultura popolare
» accorpamento delle organizzazioni giovanili nella
Gioventù italiana del littorio
» sostituzione della Camera dei deputati con la Camera
dei fasci e delle corporazioni
L’ITALIA ANTIFASCISTA
- L’antifascismo è un movimento eterogeneo e non diffuso a
livello popolare
» per la loro lontananza dal popolo e dai suoi
bisogni
» per il consenso al duce che aveva riportato l’Italia
ad una situazione di potenza internazionale
» per l’efficienza della polizia fascista
- A partire dagli anni 1925-26
inizia un’incrinatura nel consenso al regime
» quando il dissenso politico fu proibito anche
in termini di legge
» sempre più italiani dovettero affrontare carcere,
confino politico, esilio o clandestinità
» non fu ben accolto il cambio di rotta nei
confronti della Germania: dopo anni di propaganda antitedesca
ora si
stampavano manifesti propagandistici con su scritto: “La Germania è davvero
nostra amica!”
anche perché
tradiva le tradizioni del Risorgimento e della Grande Guerra
» la nuova politica di Mussolini si mostrava debole
economicamente e priva di risultati concreti
» terrore per il presentimento dell’avvicinarsi di una
nuova guerra europea: si desiderava pace
» Mussolini no » auspicava per l’Italia un avvenire di
conquiste e di confronti militari
» vuole che gli
italiani si trasformino in quello che non erano mai stati: un popolo bellicoso
» assume quindi un
atteggiamento duro nei confronti della vita comoda borghese
- L’opposizione silenziosa: chi nutre sentimenti
antifascisti ma che si nascondono nel silenzio
» ex popolari, la maggioranza dei liberali
non fascistizzati, molti socialisti
» i cattolici hanno come punto di riferimento la
Chiesa che si impone soprattutto sulle leggi razziali, ma in
linea
generale la Chiesa è considerata afascista perché né
appoggia né ostacola il regime
» i liberali hanno come punto di riferimento Benedetto
Croce
- Opposizione aperta e attiva
» opzioni per loro » o esilio all’estero
(10.000 confinati tra il ’26 e il ’43 nelle isole) o il carcere
» o l’agitazione
clandestina in patria » soprattutto comunisti (è opposizione di nicchia)
» unici preparati all’attività cospiratoria perché
erano già stati perseguitati
» infiltrano uomini in tutti gli strati sociali, alimentano
una rete clandestina, diffondono opuscoli, giornali..
- 1927 » nasce la Concentrazione antifascista »
i gruppi antifascisti si uniscono in un’organizzazione unitaria
» nonostante tutti i limiti e le divisioni interne
furono importanti per testimonianza e propaganda
- 1929 » nasce il movimento di Giustizia e
Libertà (GL): nuovo impulso all’azione concreta
»
fondato da Emilio Lussu e Carlo Rosselli (assassinato da sicari fascisti nel
‘37)
» si propone come alternativa all’azione
comunista e come punto di accordo tra repubblicani,
socialisti e liberali
» propone ideali di libertà politica e di giustizia sociale
» ricompongono la frattura fra
liberalismo e marxismo
- Gramsci
» leader comunista arrestato nel ‘26
»
in carcere elabora la sua teoria: è inutile fare una rivoluzione come è
successo in Russia perché
in Italia
c’è la borghesia e la Chiesa, entrambi molti forti » bisogna prima conquistare
la cultura
e la magistratura e introdurre tematiche
comuniste in esse » propone egemonia educativa
- Palmiro
Togliatti » prende il posto di leader all’arresto di Gramsci
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