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sabato 21 marzo 2015

L'ITALIA FASCISTA - II guerra mondiale

L’ITALIA FASCISTA

- Il fascismo è davvero un totalitarismo? » c’è una discussione ancora irrisolta
» qualitativamente ha tutte le caratteristiche dei totalitarismi, ma non riesce ad attuarle per la particolare
   situazione dell’Italia (limiti esterni) e per alcune decisioni dello stesso Mussolini (limiti interni)
» esterni » Chiesa molto forte e diffusa e monarchia che può togliere l’incarico a Mussolini
» interni » Mussolini dà più peso all’organo statale che a quello del partito perché non si fidava molto,
   come cinghia di connessione con le masse utilizza lo Stato, mentre il Partito ha funzione propagandistica
- Adesioni al Partito fascista
» nel ’39: gli iscritti superano i 2 milioni e mezzo
- Stato fascista
» caratteristica essenziale del partito = sovrapposizione di due strutture e due gerarchie parallele: la
   struttura del vecchio Stato monarchico e quella del Partito: il capo del partito è il capo dello Stato
» al di sopra di tutti si ergeva il potere di Mussolini che era sia capo del governo che capo del Partito
» diversamente dagli altri regimi totalitari, Mussolini sceglie di dare preponderanza all’apparato
   dello Stato rispetto alla macchina del partito » a ristabilire l’ordine pubblico ci pensava la polizia di
   Stato mentre la Milizia aveva uno scopo più decorativo che effettivo, come corpo ausiliario (Hitler
   invece non usa la polizia statale ma quella personale delle SS e la polizia segreta)
» il Partito viene privato di ogni autonomia politica
» il Partito continua ad allargare le sue adesioni » dalla fine degli anni ’20 l’iscrizione al partito smette di
   essere il segno di appartenenza ad un’elite e divenne una pratica di massa
» l’iscrizione diventa necessaria per ottenere un posto nell’amministrazione statale
- Organismi collaterali
» Opera nazionale dopolavoro: occupa il tempo libero dei lavoratori (gare sportive, gite, attività ricreative)
» organizzazioni giovanili » Fasci giovanili » ad ogni età si è inquadrati in un’istituzione paramilitare
                                            » Gruppi universitari fascisti » si cerca di ricreare una mentalità bellica
                                            » Opera nazionale Balilla (nata nel ‘26): inquadra ragazzi fra 8-18 anni
                                            » forniscono educazione fisica e un minimo di indottrinamento ideologico
» istituisce colonie estive per i figli dei lavoratori (inventa il turismo sulla costiera romagnola)
» il fascismo non si limita ad occupare lo Stato ma anche la società, riplasmandola
» in questo si vede come il regime fascista fu totalitario almeno nelle intenzioni
- Il ruolo della Chiesa » ostacolo maggiore al fascismo perché propone un’alternativa educativa e di valori
» il 99% della popolazione si dichiara di fede cattolica
» spesso le parrocchie rappresentano l’unico centro di aggregazione sociale e culturale
» non era facile governare contro la Chiesa o senza trovare con essa un compromesso
» per questo Mussolini cerca con il Vaticano un accordo » approfitta della disponibilità che le gerarchie
   ecclesiastiche dimostrano nei confronti del regime: non aveva compreso la vera matrice del
   fascismo e lo vede come una soluzione al problema socialista
» 1926 » iniziano le trattative fra governo e Santa sede (si svolgono nel più assoluto silenzio)
» 1929 » stipulazione dei Patti Lateranensi (dal Palazzo del Laterano)
- I Patti Lateranensi: si articolano in tre parti distinte » è un accordo ipocrita: Mussolini è anticlericale
1.trattato internazionale » la Santa Sede pone fine ufficialmente alla «questione romana» riconoscendo lo Stato italiano e in cambio lo Stato le riconosce la sovranità sullo Stato della città del Vaticano
2.convenzione finanziaria » l’Italia si impegna a pagare al papa una forte indennità come risarcimento della perdita dello Stato pontificio e inoltre un sostentamento al clero (nasce l’8x1000)
3.concordato » regola i rapporti interni fra Chiesa e Stato » intacca la laicità dello Stato
                            » i sacerdoti non sono costretti al servizio militare e sono esclusi dagli uffici pubblici
                            » il matrimonio religioso ha effetti civili
                            » l’insegnamento della dottrina cattolica è considerato «fondamento e coronamento»
                               dell’istruzione pubblica
                            » le organizzazioni dell’Azione cattolica possono continuare a svolgere le proprie attività
                               purché sotto l’osservazione delle gerarchie ecclesiastiche e al di fuori di partiti politici
» differenza con le leggi delle Guarentigie: questo non è un patto unilaterale ma bilaterale
» i Patti sono un successo propagandistico » si presenta come l’artefice della riconciliazione Stato-Chiesa
                                                                    » fa costruire la via della Riconciliazione a Roma
» così estese il consenso a strati della società che fino allora erano rimasti ostili o indifferenti
- Plebiscito del ’29 (marzo): prime elezioni plebiscitarie
» sistema della lista unica
» indetto poche settimane dopo i Patti Lateranensi
» si registra un afflusso alle urne senza precedenti (90%) con un 98% di voti favorevoli » grande successo
» il risultato è da valutare con cautela: l’elettore non ha una vera libertà di scelta e manca il controllo sulla
   veridicità dei dati , è comunque indicativo di un diffuso favore verso il regime fascista
- l’Azione cattolica
» accettando la perdita del potere temporale, però la Chiesa assume un grande valore all’interno della
   società soprattutto attraverso l’Azione cattolica
» entrava in concorrenza con il fascismo soprattutto nel settore delle organizzazioni giovanili
» ma la Chiesa non si servì mai di questi mezzi per un’opera di opposizione » la Chiesa è afascista
» però formò una generazione che nel secondo dopoguerra divenne la classe dirigente capace di prendere il
   posto di quella fascista e di affermare i propri valori (Andreotti, Motta, Eco)
- Il potere della monarchia » un altro limite all’azione del fascismo
» il re appariva un ostaggio nelle mani di Mussolini perché approvava tutte le sue decisioni senza parlare
» restava la più alta autorità dello Stato, è limite al potere » negli altri totalitarismi i capi governano da soli
» a lui spettava » il comando supremo delle forze armate
                         » la scelta di senatori
                         » il diritto di nomina e di revoca del capo del governo
                         » pieni poteri in caso di crisi (come succederà il 25 luglio 1943)
» durante il periodo di consenso al fascismo restano diritti teorici ma quando il regime inizia a sfaldarsi
   vengono attuati » questa possibilità però rimane sempre un limite al fascismo, una debolezza
- Immagine che il fascismo dà è quella situazione reale? (film, immagini, giornali…)
» mostrano un paese largamente fascistizzato
» ritratti di Mussolini appese nelle scuole e negli uffici e per le strade
» costruzione di edifici pubblici secondo una determinata architettura
» su edifici pubblici, libri, cartoline si stampa il fascio littorio (simbolo del regime ripreso dall’antica Roma)
» grandi folle mobilitate in onore di parate o cortei per l’anniversario della marcia su Roma
» discorsi del duce vengono trasmessi via radio o in televisione
» gli scolari sfilavano in formazione militare e i genitori in divisa
- Sviluppo e arretratezza
» il fascismo si pone come forza modernizzatrice del paese ma tradisce un’arretratezza
» aumento demografico: da 38 milioni nel 1921 a 44 milioni nel 1929 » incoraggia la natalità
» si accentua l’urbanizzazione » i comuni si allargano
» la quota degli addetti all’agricoltura sul totale della popolazione attiva cala dal 58% al 51%
» gli addetti all’industria aumentano dal 23 al 26% » segni di sviluppo
» cmq l’Italia era un paese fortemente arretrato e le condizioni di vita erano peggiori di quelle europee
» fine degli anni ’30: il reddito di un italiano era la ½ di quello di un francese e ¼ di un americano
» un italiano considerava beni di lusso il caffè, il tè o lo zucchero e mangiava meno carne e latte di altri
» automobile, telefono, radio non erano ancora un possesso diffuso » più difficile la propaganda
- Mix di tradizione e modernità » a volte ha leggi contraddittorie
» d’accordo con la Chiesa il fascismo » difende ed esalta la funzione del matrimonio e della famiglia
» il regime incentiva uno sviluppo demografico » dottrina che fa coincidere il numero con la potenza
                                                                             » premi per le famiglie più numerose, sono tassati i celibi
» la donna è angelo del focolare (curare la casa e procreare) ma ne incentiva l’emancipazione (ora possono
   accedere allo sport a livello di massa)
- Limiti della fascistizzazione
» la mobilitazione ideologica si scontra con la mancanza dei mezzi in un paese arretrato come l’Italia
» non era facile far giungere il messaggio fascista nei piccoli paesi sperduti senza strade lastricate
» era anche la scarsezza delle risorse a disposizione ad impedire la diffusione (radio, TV)
» calo dei salari reali » lo Stato non aveva soldi per pagare gli operai e avere il loro consenso
                                  » non bastavano i diritti esplicitati nella Carta del lavoro (1927)
- Consenso nei ceti medi
» qui il regime ottenne i maggiori risultati in termini di partecipazione e consenso
» furono favoriti dalle scelte economiche del regime
» nella moltiplicazione degli apparati burocratici intravvedono possibilità di ascesa sociale
» erano i + sensibili ai valori esaltati dal Partito (la nazione, la gerarchia) e i più disposti a recepirne i mex
» fenomeno del fascismo fu ampio ma riguardò soprattutto gli strati intermedi del paese
» il fascismo riuscì a cambiare i comportamenti pubblici e le forme di partecipazione collettiva ma non
   riuscì a trasformare nel profondo la mentalità e le strutture sociali
- Cultura e comunicazioni di massa
1.      scuola e cultura
» il fascismo dedicò particolare attenzione al mondo della scuola e della cultura perché ben consapevole
   di quanto le convinzioni ideologiche e culturali fossero utili ai fini del consenso
» 1923 » riforma Gentile » primato delle discipline umanistiche su quelle scientifiche e tecniche
                                         » modello di severità e di disciplina scolastica
» il regime fascistizza l’istruzione tramite il controllo dei professori e dei libri scolastici adottati
» ma la fascistizzazione rimase superficiale perché molti insegnanti continuarono a svolgere il loro
   lavoro come avevano sempre fatto concedendo al fascismo solo un’adesione generica
» università » godette di autonomia perché è d’elite
» però nel 1931 fu imposto a tutti i docenti il giuramento di fedeltà al regime: in generale venne accettato
   senza opporre problemi, pochissimi lo rifiutarono, alcuni erano antifascisti
2.      gli intellettuali » quasi tutti decisero di aderire al fascismo
3.      la stampa e i mass media
» la stampa pubblica è controllata rigidamente: il regime detta che cosa pubblicare e che cosa censurare
» 1937: Mussolini istituisce il Ministero per la Cultura popolare
» è lo stesso Mussolini che controlla le pubblicazioni: costituisce una nuova cultura di massa
» radio » Eiar è quell’ente statale che si occupa del controllo della radio
            » dal ’35 è essenziale canale di propaganda » dopo la decisione di installarle nei luoghi pubblici
» cinema » oggetto privilegiato del regime perché forniva immagini attraenti per la gente
               » sul cinema ha un controllo più blando: censura produzioni di sfondo politico
               » ente statale Istituto Luce: produce propaganda che proietta prima dei film

LA POLITICA ECONOMICA

NB: il fascismo ha molta capacità di mutare volto a seconda delle circostanze

- Il corporativismo = terza via del fascismo
» affonda le sue origini nel Medioevo nell’esperienza delle corporazioni delle arti e dei mestieri
» gestione diretta dell’economia da parte delle categorie produttive organizzate in corporazioni
   distinte per settori di attività e comprendenti sia gli imprenditori sia i lavoratori dipendenti
» scopo: eliminare la lotta di classe e unire tutti in uno sforzo comune
» sistema che non trovò mai vera attuazione: per molti anni puro progetto
» 1934: vengono istituite » risultato » creazione di una burocrazia sovrapposta a quella preesistente
                                                          » interventi nell’economia ma non imposta un nuovo sist. economico
                                                          » successo propagandistico
» in realtà questo sistema è volto a prendere voti (io ti do lavoro, tu mi voti)
» finisce l’epoca del liberalismo (ruolo minimale dello Stato nel mercato per favorire il libero mercato)
- Alberto De Stefani (‘22) » politica economica liberista
          » conseguenza » incremento produttivo
                                   » crescente deficit nei confronti dell’estero
                                   » svalutazione della lira (145 lire per una sterlina): costi altissimi delle importazioni
- Giuseppe Volpi (‘25) » la politica economica subisce una brusca svolta
                                    » politica di protezionismo fondato sulla deflazione, sulla stabilizzazione monetaria
                                    » intervento dello Stato nell’economia
1.      la battaglia del grano
» inasprimento del dazio sui cereali
» scopo » raggiungere l’autosufficienza nel settore dei cereali (dal ’25 alla fine anni ‘30)
              » il tutto è accompagnato da una campagna propagandistica la “battaglia del grano”
» metodo » aumento della superficie coltivata di grano + ideale della campagna
                » impiego di tecniche più avanzate (concimi e macchine agricole, prodotti chimici nuovi)
» fine anni ’30 » scopo fu quasi raggiunto: la produzione del grano aumentata del 50%
                         » le importazioni si sono ridotte a 1/3 rispetto a 15 anni prima
                         » ma va a discapito di altri settori come l’allevamento (riduzione dei pascoli) e le colture
                            specializzate rivolte all’esportazione
2.      quota novanta
» seconda battaglia è per la rivalutazione della lira con manovre deflazionistiche (ridurre liquidità)
» agosto 1926: il duce annuncia di voler rivalutare la lira e fissò l’obiettivo di 90 lire per 1 sterlina
» scopo » vuole dare al paese un’immagine di stabilità monetaria oltre che politica: ridare lustro alla lira
              » vuole rassicurare i ceti medi risparmiatori
» metodo » vengono contratti prestiti con gli USA, meno prestiti a italiani, diminuiti i salari del 20%
                » i prezzi interni diminuiscono per la politica deflazionistica e il minor costo delle importazioni
» conseguenze » la lira recupera il potere d’acquisto perduto, la lira vale di più
                        » i prezzi calano per la deflazione
                        » vengono così favorite le importazioni
                        » i lavoratori dipendenti vedono la riduzione del proprio stipendio
                        » la produzione agricola e industriale cala perché diminuisce la domanda
                        » svantaggiate le piccole imprese che lavorano per l’esportazione
                        » favorite le grandi imprese e i processi di concentrazione aziendale (aziende si uniscono)
» battaglie fatte per la mobilitazione popolare verso un obiettivo comune fissato dal regime che era il
   miglioramento della nazione, per dare lustro all’Italia ed era prova di fedeltà al regime
» sono politica a valenza educativa: far imparare l’obbedienza al fascismo con mobilitazione ideologica
- Gli effetti della crisi del ’29 e la reazione del regime
» l’economia italiana non si era ancora ripresa dalla deflazione e si fecero sentire le conseguenze del ‘29
» conseguenze in Italia meno drammatiche che in altri paesi, + limitati grazie alla politica protezionista
» il commercio all’estero si ridusse drasticamente
» l’agricoltura subisce un duro colpo (di nuovo) per » calo delle esportazioni
                                                                                    » tracollo dei prezzi
» crisi dell’industria » conseguenza: calo dei salari compensato in parte da un calo dei prezzi
                                 » aumenta la disoccupazione nell’industria e nel commercio
» reazione del regime alla crisi mondiale:
1.      politica dei lavori pubblici » Mussolini capisce il vantaggio dell’azione pubblica
      » come strumento per » rilanciare la produzione
                                          » attutire le tensioni sociali
» periodo di massimo sviluppo: anni ’30 » realizzazione di strade, ferrovie, edifici pubblici
                                                                 » investimenti infrastrutturali
                                                                 » crea nuove città come Sabaudia e Littoria (oggi Latina)
» il fascismo poté così appagare il suo gusto per il monumentale: dà lavoro e fa azione propagandistica
   perché crea opere celebrative della grandezza e della potenza del regime
» bonifica le terre » bonifica della pianura dell’Agro Pontino e del Veneto » ridà lavoro agli agricoltori
2.      l’intervento diretto o indiretto dello Stato a sostegno dei settori in crisi
» la crisi bancaria minacciava il collasso perché possedevano le azioni delle aziende in crisi
» lo Stato crea » Imi = Istituto mobiliare italiano (1931)
                        » Iri = Istituto per la ricostruzione industriale (1933)
» scopo di questi enti = con i soldi pubblici comprare le azioni delle aziende in fallimento
» avrebbero dovuto essere transitorie in vista di un ritorno alle industrie private: Iri diventa permanente            
» conseguenze » lo Stato si ritrova a controllare una quota grossa dell’apparato industriale
                        » l’Italia diventa Stato-imprenditore oltre che Stato-banchiere
                        » diventa anche un grosso peso (grande spesa pubblica)
                        » creano inefficienza aziendale (comprano per comprare voti)
- Dal ’35: economia di guerra » conseguente alla svolta della politica italiana

POLITICA ESTERA

- Il nazionalismo fascista
» nel partito fascista fu sempre presente una forte componente nazionalista
» Mussolini ha consenso perché si presenta come paladino della riscossa nazionale
» usa la propaganda nazional-patriottica come strumento essenziale di aggregazione del consenso
- L’avversione verso la Germania: motivi
» non sopportava Hitler per antipatia personale
» l’Italia era una potenza vincitrice ed è fiera di usare la repressione contro la vinta Germania
» temeva un’espansione della Germania in Austria per poi schiacciare l’Italia
- L’accordo con le democrazie » accordo di Stresa
» ’22-’35 » l’Italia conduce una politica estera obiqua
                » da una parte Mussolini si pone come garante delle trattative di pace e fa pugno di ferro
                » dall’altra una base del fascismo era la “vittoria mutilata” » le usa a seconda della convenienza
» fino agli anni ’30 le ispirazioni imperiali del fascismo rimasero vaghe e si tradussero in una generica
   contestazione dell’assetto uscito dagli accordi di Versailles
» 1935 » accordo di Stresa » espressione della prima fase della politica estera fascista
                                           » le potenze si accordano per il disarmo della Germania
                                           » però di fatto Mussolini è l’unico che si muove per fermare l’avanzata di Hitler
- La guerra di Etiopia (1935-36) » apogeo del successo e del consenso al fascismo
» l’accordo di Stresa ha vita breve perché Mussolini stava già preparando l’attacco all’Etiopia
» perché l’Etiopia » p.d.v politica estera: era l’unico Stato indipendente africano, non colonizzato
                                                                  avrebbe conferito all’Italia prestigio internazionale
                              » p.d.v. politica interna: era un’occasione di mobilitazione ideologica e per far passare
                                                                     in secondo piano i problemi economici-sociali del paese)
                              » p.d.v. propagandistico: era occasione di rivendicare l’offesa di Adua (1896) e per il
                                                                       consenso (il fascismo vince dove i liberali avevano fallito)
                              » inoltre dava uno sfogo alla vocazione imperiale del fascismo
» il governo francese e inglese era disposto ad assecondare in parte le mire italiane ma non potevano
   accettare che venisse attaccata una nazione indipendente facente parte della Società delle nazioni
» 1935 » dopo grandi manifestazioni e mobilitazione l’Italia attacca comunque l’Etiopia
            » per l’opinione pubblica francese e inglese passa come attacco del prepotente sul debole (ipocriti)
            » Francia e Inghilterra proposero al Consiglio della Società delle nazioni di imporre sanzioni
» sanzioni » divieto di esportare in Italia merce necessaria per l’industria bellica
                 » ma ebbero un’efficacia molto limitata » il blocco non era esteso alle materie prime
                                                                                 » non impegnava gli Stati non facenti parte della Società
» conseguenze » si approfondisce la frattura tra democrazie e regime fascista
                         » Mussolini utilizza questo provvedimento economico in chiave propagandistica: denuncia
                             un complotto tra le democrazie europee contro la povera Italia che con questa guerra
                             avrebbe voluto solo conquistare terre per i contadini italiani e portare il messaggio
                             cristiano agli indigeni » presenta l’Italia come vittima di una congiura internazionale
                         » permette il riavvicinamento dell’Italia alla Germania di Hitler (non fa parte della Società)
» p.d.v. militare » l’impresa fu più complicata del previsto: gli etiopici si battono con accanimento
                              nonostante gli italiani avessero tutto un apparato tecnologico molto più sviluppato
                          » 5 maggio 1936: le truppe italiane comandate dal generale Pietro Badoglio entrano ad
                             Addis Ebeba » 4 giorni dopo Mussolini a Roma annuncia la rinascita dell’Impero
                                                    » il re diventa anche Imperatore d’Etiopia » folla plaudente
» p.d.v. economico » l’Etiopia era una terra povera di risorse materiali
                                » rappresenta un peso non indifferente per l’economia italiana
                                » le sanzioni, pur inefficaci militarmente, avevano gravi conseguenze sull’economia
» p.d.v. politico » successo clamoroso » molti si illudono che l’Italia sia ora diventata una grande potenza
                          » l’Italia si impone alle democrazie occidentali » nell’estate del ’36 ritirano le sanzioni
- L’Asse Roma-Berlino
» illuso dalla guerra etiopica Mussolini è convinto di poter condurre una politica ambiziosa e spregiudicata
» sfrutta ogni occasione per allargare l’area di influenza italiana » vedi guerra di Spagna
» ottobre 1936 » firma di un patto di amicizia tra Italia e Germania conosciuto come Asse Roma-Berlino
                         » da questo momento l’Italia diventa davvero un regime totalitario
» autunno 1937 » il legame viene rafforzato dall’esperienza della guerra di Spagna
                          » adesione italiana al Patto anticomintern: un accordo stipulato un anno prima tra
                             Germania e Giappone che li impegnava a lottare contro il comunismo internazionale
                          » conosciuto anche come Patto Roberto (Roma, Berlino, Tokyo)
                          » il patto non assunse mai la forma di un’alleanza militare nonostante le pressioni tedesche
» Mussolini considerava l’avvicinamento alla Germania non come vera scelta di amicizia ma come
   pressione politica sulle democrazie occidentali per ottenere qualche altro vantaggio coloniale
- La subordinazione alla Germania
» Hitler voleva che l’Italia cadesse nelle sue mani » aveva armato gli etiopi per aumentare l’avversione
   italiana nei confronti delle democrazie occidentali
» Mussolini voleva servirsi dell’alleanza tedesca ma poi finisce per diventarne sempre più condizionato
» arrivò al punto di dover accettare passivamente tutte le iniziative di Hitler (es: annessione all’Austria)
» maggio 1939 » senza più argine di azione firma il Patto d’acciaio: alleanza militare non difensiva
                         » lega in definitiva le sorti dell’Italia a quelle tedesche (politicamente e ideologicamente)
» subordinazione ideologica
1.      discriminazione degli ebrei e degli immigrati dalle colonie
» vengono emanate le leggi razziali nel 1938 » vietano i matrimoni misti
 » esclusi da qualsiasi ufficio pubblico
 » limitazioni all’attività personale
                                                                         » ma non ha carattere persecutorio
» in Italia poi vengono realmente applicate solo raramente: prime forme d antisemitismo in Italia
» non ha senso in Italia l’ideologia della razza pura perché lo stesso popolo è un insieme di etnie:
   nonostante ciò le leggi furono accompagnate da una intensa propaganda e teorizzazioni che
   propongono la razza pura italiana riferendosi a quella ariana
» i fascisti non hanno come base ideologica la persecuzione degli ebrei ma la assumono dopo
» Mussolini ottiene conseguenze opposte » non è fattore di aggregazione sociale né di consenso
2.      abolizione del “lei” e sostituito con il “voi” » era troppo servile » celebrazione della forza personale
» per creare l’uomo nuovo fascista il regime modifica i rapporti tra le persone
3.      introduzione del passo dell’oca nelle parate militari (copiato dai tedeschi) » più pomposo e marziale
4.      polemica contro l’atteggiamento borghese
» la popolazione italiana non è bellica » Mussolini si scaglia contro un atteggiamento comodo e molle
» contraddizione perché era la base del consenso al regime fascista
» si faceva fatica a plasmare le menti degli italiani per una lunga storia e tradizioni
5.      da qui il regime diventa più totalitario di prima
» nasce il Ministero per la Cultura popolare
» accorpamento delle organizzazioni giovanili nella Gioventù italiana del littorio
» sostituzione della Camera dei deputati con la Camera dei fasci e delle corporazioni

L’ITALIA ANTIFASCISTA

- L’antifascismo è un movimento eterogeneo e non diffuso a livello popolare
» per la loro lontananza dal popolo e dai suoi bisogni
» per il consenso al duce che aveva riportato l’Italia ad una situazione di potenza internazionale
» per l’efficienza della polizia fascista
- A partire dagli anni 1925-26 inizia un’incrinatura nel consenso al regime
» quando il dissenso politico fu proibito anche in termini di legge
» sempre più italiani dovettero affrontare carcere, confino politico, esilio o clandestinità
» non fu ben accolto il cambio di rotta nei confronti della Germania: dopo anni di propaganda antitedesca
   ora si stampavano manifesti propagandistici con su scritto: “La Germania è davvero nostra amica!”
   anche perché tradiva le tradizioni del Risorgimento e della Grande Guerra
» la nuova politica di Mussolini si mostrava debole economicamente e priva di risultati concreti
» terrore per il presentimento dell’avvicinarsi di una nuova guerra europea: si desiderava pace
» Mussolini no » auspicava per l’Italia un avvenire di conquiste e di confronti militari
                         » vuole che gli italiani si trasformino in quello che non erano mai stati: un popolo bellicoso
                         » assume quindi un atteggiamento duro nei confronti della vita comoda borghese
- L’opposizione silenziosa: chi nutre sentimenti antifascisti ma che si nascondono nel silenzio
» ex popolari, la maggioranza dei liberali non fascistizzati, molti socialisti
» i cattolici hanno come punto di riferimento la Chiesa che si impone soprattutto sulle leggi razziali, ma in
   linea generale la Chiesa è considerata afascista perché né appoggia né ostacola il regime
» i liberali hanno come punto di riferimento Benedetto Croce
- Opposizione aperta e attiva
» opzioni per loro » o esilio all’estero (10.000 confinati tra il ’26 e il ’43 nelle isole) o il carcere
                             » o l’agitazione clandestina in patria » soprattutto comunisti (è opposizione di nicchia)
» unici preparati all’attività cospiratoria perché erano già stati perseguitati
» infiltrano uomini in tutti gli strati sociali, alimentano una rete clandestina, diffondono opuscoli, giornali..
- 1927 » nasce la Concentrazione antifascista » i gruppi antifascisti si uniscono in un’organizzazione unitaria
» nonostante tutti i limiti e le divisioni interne furono importanti per testimonianza e propaganda
- 1929 » nasce il movimento di Giustizia e Libertà (GL): nuovo impulso all’azione concreta
           » fondato da Emilio Lussu e Carlo Rosselli (assassinato da sicari fascisti nel ‘37)
           » si propone come alternativa all’azione comunista e come punto di accordo tra repubblicani,             
              socialisti e liberali » propone ideali di libertà politica e di giustizia sociale
                                            » ricompongono la frattura fra liberalismo e marxismo
- Gramsci » leader comunista arrestato nel ‘26
                » in carcere elabora la sua teoria: è inutile fare una rivoluzione come è successo in Russia perché 
                   in Italia c’è la borghesia e la Chiesa, entrambi molti forti » bisogna prima conquistare la cultura 
                   e la magistratura e introdurre tematiche comuniste in esse » propone egemonia educativa
- Palmiro Togliatti » prende il posto di leader all’arresto di Gramsci

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