CANTO XXX (canto sulla luce e sulla visione)
Dal Primo
Mobile si entra nell’Empireo
Incontri:
Riassunto e
tematiche:
- Similitudine: come al mattino scompaiono
le stelle così scompaiono i nove cerchi dei cori angelici
- Si rivolge a Beatrice: tutto quello che
fin’ora ha detto per celebrarla è insufficiente per descriverla adeguatamente »
la sua bellezza è tale che solo il suo creatore avrebbe potuto goderne appieno
»
qui raggiunge il terzo livello della vista, e vede Beatrice dal punto di vista
di Dio, cioè per il suo destino
» Beatrice
gli dice che sono usciti dal Primo Mobile e sono entrati nell’Empireo
»
improvvisamente una luce avvolge e abbaglia Dante » Beatrice lo rassicura:
l’amore divino accoglie
sempre così chi arriva in quel cielo, per
potenziare la sua vista
»
il poeta si accorge di aver acquistato una nuova capacità visiva: può sostenere
qualsiasi luce
»
Dante vede un fiume di luce che scorre tra due rive fiorite » per descrivercelo
usa delle immagini
- Beatrice invita Dante a bere l’acqua del
fiume per saziare la sua sete di conoscere ciò che vede
»
Dante sfiora con le palpebre la luce come se bevesse con gli occhi quell’acqua
»
il corso del fiume si trasforma in un lago rotondo e i fiori si rivelano essere
le due corti del cielo: gli
angeli e i beati » Dante chiede la capacità
di rappresentare ciò che ha visto con un’invocazione a Dio
- Il lago di luce si allarga sempre di
più, dopo aver preso forma circolare
»
forma uno specchio dove si riflettono le anime dei beati disposte in più di
mille gradini disposte in modo
tale da formare una rosa (simbolo della
Madonna, dell’amore e della purezza) » vede intellettualmente
»
Beatrice conduce Dante al centro della rosa e indica i pochi posti vuoti: ne è
destinato Arrigo VII
- NB: l’empireo non è descritto in termini
euclidei: manca il tempo, spazio, non c’è un quando né dove
»
non essendoci il tempo non è concepibile neanche il concetto di storia
»
l’empireo è luce intellettuale piena d’amore, è esperienza di amore e
conoscenza trapassata da una letizia
che trascende ogni esperienza di dolcezza
che ci possiamo immaginare
»
apprendere = aderire a qualcosa » per Dante la conoscenza è affettiva, parte
dall’attaccarsi a qualcosa
» è
come un punto geometrico: non ha dimensioni
» è
un cielo di pura luce = di pura conoscenza di Dio e della creatura
- Il canto è diviso in tre parti
1. sparisce la sua capacità visiva
2. descrizione della bellezza di Beatrice
verso cui sono inutili anche analogie, immagini e similitudini
3. usa delle immagini per descriverci la
sua visione
- Umbriferi prefazi del vero = definizione di segno per Dante = una cosa che è
profezia di un’altra cosa
» prefazio
= che parla prima; umbrifero = apax logomenon
» è
strumento necessario affinché l’uomo possa essere introdotto alla conoscenza
del vero, non è malvagio
»
il segno porta in sé un’ombra, non è piena luce di conoscenza
»
l’arte è umbrifero prefazio
»
Dante con queste parole esprime una tenerezza verso il valore del segno: la
debolezza non è obiezione
- Per Dante ci sono tre significati del
verbo “vedere”
1. vedere dei sensi: percepire con i sensi
il dato naturale, il dato materiale (1° passo della conoscenza)
2. vedere intellettuale: capire il senso di
ciò che vedo » sapere cos’è e a che cosa serve
3. visione spirituale: visione della realtà
dal punto di vista del suo significato ultimo » è il contenuto di questo canto
» Dante è introdotto a guardare le cose dal punto di vista di Dio, del paradiso
»
Dante vede le cose nell’empireo a tutti questi livelli e le contempla nel loro
destino
- Tema dell’ineffabilità della parola
1. canto I, pag 15 » c’è una sproporzione
tra esperienza e linguaggio
2. canto XIII, pag 240
3. canto XV, pag 275 » (con Cacciaguida)
capisce in cosa consiste il limite umano a conoscere
» c’è una sproporzione tra quello che
desideriamo e gli strumenti che abbiamo, la
possibilità di farne esperienza non è
sufficiente » tra desiderio di dire e
possibilità di esprimere c’è una forte
disuguaglianza
4. canto XXX » della bellezza dei beati può
godere solamente Dio
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