FATTI
SOPRASEGMENTALI
La parola
dell'esempio è formata da quattro segmenti: /k/ /a/ /n/ /e/.
La fonologia basata
sui segmenti è di tipo segmentale.
Ci sono fenomeni
fonologici che non possono essere attribuiti a un segmento, o che lo
oltrepassano: sono soprasegmentali
- Lunghezza → è relativa alla durata temporale con cui i suoni vengono realizzati
Le
vocali alte sono più brevi delle vocali basse
Una
vocale tonica non finale e in sillaba aperta è più lunga di una vocale atona
In
certe lingue (non in italiano) la lunghezza vocalica assume valore distintivo
(es: latino, greco)
In
italiano la lunghezza consonantica è distintiva (es: calo-callo, fato-fatto, pala-palla)
- Accento → è una proprietà delle sillabe e non dei segmenti
Una sillaba può essere → tonica (più prominente perché realizzata
con maggiore intensità e forza)
→ atona (meno prominente)
Accento
italiano è contrastivo, accento greco è melodico
In
italiano la posizione dell'accento non è prevedibile su basi esclusivamente
fonologiche, ma sulla base di alcuni contesti morfologici
Ci
sono lingue che hanno accento fisso (francese sempre sull'ultima) e lingue che
hanno accento non fisso (italiano)
Solo
nelle lingue con accento non fisso l'accento può avere valore distintivo dando
così luogo a delle coppie minime (es: libero-liberò)
Una parola può avere più di un accento (es:
capostazione) → accento primario
→ accento secondario
- Intonazione → l'altezza dei suoni non è uniforme, ma ci sono picchi e avvallamenti che producono un effetto melodico (intonazione)
Le
dichiarative hanno una curva melodica con andamento finale discendente
Le
interrogative hanno una curva melodica con andamento finale ascendente (in ita.
si può formare interrogative solo x intonazione)
- Tono → una sillaba può essere pronunciata con altezze di tono diverse
In italiano la variazione di tono non ha
valore distintivo (in cinese mandarino sì → lingue
tonali → lingue amerinde
→ lingue africane
→ lingue sino-tibetane)
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