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giovedì 29 dicembre 2016

GUITTONE D'AREZZO - Tuttor ch'eo dirò "Gioì": analisi e commento


Tuttor ch'eo dirò "Gioì"



  • Metrica:

Sonetto

Struttura molto ampia sirma

5 stanze ogni a chiusa in sé, seguite da congedo

  • Aspetti stilistico-linguistici

Artificiosità

  • Metrica
  • Espressiva: questo testo è un tour de force espressivo che corrisponde ad un gusto di scrittura artificiosa: qui diventa trionfale in questa celebrazione di questa gioia amorosa gusto stilistico retorico
  • Lessicale

la retorica molto artificiosa è qui messa a servizio del tema che vuol e trattare

ricerca di un diverso linguaggio poetico che tiene presente sempre modalità espressive che Guittone aveva

     adottato in ambito lirico vuole dare carica morale: c'è diverso modo di porsi.

Ricerca voluta della difficoltà → se volessimo adottare un'ottica "alla Cavalcanti" dovremmo dire che questa difficoltà appartiene più all'ambito retorico, certamente non in termini di sottigliezza filosofica

→ sottigliezza filosofica: il testo è connotato sia nella scrittura che nell'espressione in modo piano, ma è

     concettualmente complesso → questa sarà caratteristica del Guinizzelli. Con unito e scambio di componimenti anche diversamente interpretati per cui Guittone convinto che Guinizzelli nell aver esaltato figura della donna avrebbe adottato immagini naturalistiche di paragone analogico che non sono appropriate definendo modo di scrittura un laido errore (vergognoso)

Citato Guinizzelli perché Guittone è stato a Bologna come frate, contatto con ambiente bolognese.. Guittone si propone come caposcuola in ambito sia morale etico religioso sia da pdv poetico e ci sono dei poeti che lo riconoscono come caposcuola anche ambito fiorentino o che sono comunque vicini a Guittone come un poeta che si avvale di una retorica artificiosa che è Monteandrea di Firenze. Ruolo non accolto pacificamente. Respinto in Totò da Dante anche all'altezza della commedia perché di Guittone di parla nella commedia sia nel 24 sia 26 dove Guinizzelli parla di Guittone relegandolo ad un ruolo per cui ebbe fama usurpata.

L'elemento che più colpisce è la continua replicatio del termine "gioia" in forme diverse o identiche

gusto della figura etimologica: come gioiosa gioia (perfetta replicatio tra verso 8 e verso 12)

annominatio = accostamento di parole con suoni simili e significato diverso

presenza anaforica in larga misura a inizio verso ma in certi versi sia all'inizio prima parte verso e centro della

     stessa parola gioi

l'unico verso dove non c'è parola "gioia" è il secondo: esprime il rapporto diretto tra proprie parole e donna

Progressione calcolata porta a intensità lessicale e crea catena fonica che vuole mettere in evidenza da piano tematico ed espressivo

Forma espressiva diversa da Giacomo da Lentini: da pdv sintattico non sono strofe autonome ma c'è un legame, un collegamento sintattico fra quartine e fra terzine espansione del trionfo che travaloca la ripartitura metrica

Alto tasso di artificiosità retorica abilmente orchestrata non complessità sintattica

Stile difficile di Guittone: non vuole essere inteso direttamente lettore deve fare lavoro di interpretazione

Uso frequentissimo rima al mezzo e delle rime particolari che possono essere rime equivoche o rime etimologiche rime ricche ecc.

  • Situazione enunciativa

Poesia lirica amorosa

  • Situazione rappresentata

Esaltazione del sentimento amoroso giocato su sentimento della gioia amorosa fino a conclusione dove non è esente a qualche tendenza troppo sentenziosa, con perch'eo: modalità ragionativa.

  • Prima due quartine: sottolinea bellezza del corpo senza che vi sia determinazione

caratteristica del Guittone amoroso condannata dal Guittone frate: in linea di massima (qui solo

     accennato, ma in altri suoi componimenti è più esplicito) è più forte rispetto al consueto la carica

      erotica che trasfonde dai suoi versi

cor asnello: vuol dire "corpo" oltre che "cuore" nella lingua provenzale

  • Prima terzina: introduce il volere, pensamento, il dire il fare, ambito spirituale della donna

cor non riposa: riprende l'espressione agostiniana "il nostro cuore è inquieto finché, o Dio, non riposa in

     te" → il "cor" che riprende il linguaggio tipico teologico e amoroso non è solo di Guittone, ma qui c'è

     una vera e propria equivocatio che rimanda ad una chiave erotica

tendenza ad una ricerca concettuale oscura o enigmatica ma complicate dal pdv espressivo

conclusione ragionativa ma anche interrompe intensificazione lessicale

Cosa = creatura gioiosa

Piacere = provenzalismo ha significato di avvenenza

Avvenire = gallicismo avvenenza non futuro

Anafora che apre versi ripresa stessa parola doppia anafora

Movimento = istante, francesismo

Posa su tessuto concettuale: denuncia amore come follia e non sapienza, denuncia del fin amor come amore folle dunque da rifiutare

rovescia fondamento dell'amore cortese e condannarlo e autocorrezione rispetto a propria voce come cantore amoroso. Adesso che non sono più cantore amoroso vediamo se so far poesia visto che si dice che poesia è scrivere d'amore

Verso 10 citazione scuola poetica siciliana

Donque: valenza ragionativa che ha però qualche durezza

Soglio: nella lingua antica significato di imperfetto non di presente

Trovare: termine tecnico creazione poetica

Uomo saggio per antonomasia = poeta: riferimento probabilmente a un poeta provenzale Bernart che identifica l'essere trovatori con il cantare d'amore Se davvero il poeta dice che solo pensiero amoroso fa di lui un poeta questo è disgiunto da verità

È dissimile da colui che è il fattore di ogni valore e al contrario assomiglia al contrario cioè al diavolo

Rifiuto amore come nobilitante dell'animo: Capellano probitas morum nobiltà di costumi

Voce del poeta sarà un altra e deve dimostrare che sua voce deve valere a cantare ben altro che follia amorosa.

Seconda strofa ampia metafora della navigazione già classica. Il nocchiere è colui che guida nave

Lode vera: quella rivolta a dio.

Promente = prode

Senato = uomo assennato

Riccor = ricchezza e nobiltà d'animo

Contrapposizione tra modo di espressione poetica e tematica che appartiene all'ambito opposto della follia d'amore

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