Tuttor ch'eo dirò "Gioì"
- Metrica:
Sonetto
Struttura
molto ampia sirma
5
stanze ogni a chiusa in sé, seguite da congedo
- Aspetti stilistico-linguistici
Artificiosità
- Metrica
- Espressiva: questo testo è un tour de force espressivo che corrisponde ad un gusto di scrittura artificiosa: qui diventa trionfale in questa celebrazione di questa gioia amorosa → gusto stilistico retorico
- Lessicale
→ la retorica molto
artificiosa è qui messa a servizio del tema che vuol e trattare
→ ricerca di un diverso linguaggio poetico che tiene
presente sempre modalità espressive che Guittone aveva
adottato
in ambito lirico vuole dare carica morale: c'è diverso modo di porsi.
Ricerca voluta della difficoltà → se volessimo
adottare un'ottica "alla Cavalcanti" dovremmo dire che questa
difficoltà appartiene più all'ambito
retorico, certamente non
in termini di sottigliezza filosofica
→
sottigliezza filosofica: il testo è connotato sia nella scrittura che
nell'espressione in modo piano, ma è
concettualmente
complesso → questa sarà caratteristica del Guinizzelli. Con unito e scambio di componimenti anche diversamente
interpretati per cui Guittone convinto che Guinizzelli nell aver esaltato
figura della donna avrebbe adottato immagini naturalistiche di paragone
analogico che non sono appropriate definendo modo di scrittura un laido errore
(vergognoso)
Citato
Guinizzelli perché Guittone è stato a Bologna come frate, contatto con ambiente
bolognese.. Guittone si propone come caposcuola in ambito sia morale etico
religioso sia da pdv poetico e ci sono dei poeti che lo riconoscono come
caposcuola anche ambito fiorentino o che sono comunque vicini a Guittone come
un poeta che si avvale di una retorica artificiosa che è Monteandrea di
Firenze. Ruolo non accolto pacificamente. Respinto in Totò da Dante anche
all'altezza della commedia perché di Guittone di parla nella commedia sia nel
24 sia 26 dove Guinizzelli parla di Guittone relegandolo ad un ruolo per cui
ebbe fama usurpata.
L'elemento che più colpisce è la continua replicatio del termine "gioia" in
forme diverse o identiche
→ gusto della figura etimologica: come gioiosa gioia (perfetta replicatio tra verso 8 e verso 12)
→ annominatio = accostamento di parole con suoni simili e significato diverso
→ presenza anaforica in
larga misura a inizio verso ma in certi versi sia all'inizio prima parte verso
e centro della
stessa
parola gioi
→ l'unico verso dove non
c'è parola "gioia" è il secondo: esprime il rapporto diretto tra
proprie parole e donna
Progressione calcolata porta a intensità lessicale e crea catena fonica che vuole mettere in evidenza da
piano tematico ed espressivo
Forma espressiva diversa da Giacomo da Lentini: da pdv sintattico non sono strofe autonome ma c'è un legame, un collegamento
sintattico fra quartine e fra terzine → espansione del trionfo che travaloca la
ripartitura metrica
Alto
tasso di artificiosità retorica abilmente orchestrata non complessità
sintattica
Stile
difficile di Guittone: non vuole essere inteso direttamente lettore deve fare
lavoro di interpretazione
Uso
frequentissimo rima al mezzo e delle rime particolari che possono essere rime
equivoche o rime etimologiche rime ricche ecc.
- Situazione enunciativa
Poesia lirica
amorosa
- Situazione rappresentata
Esaltazione del sentimento amoroso giocato su sentimento della gioia amorosa fino a
conclusione dove non è esente a qualche tendenza troppo sentenziosa, con
perch'eo: modalità ragionativa.
- Prima due quartine: sottolinea bellezza del corpo senza che vi sia determinazione
→ caratteristica del
Guittone amoroso condannata dal Guittone frate: in linea di massima (qui solo
accennato,
ma in altri suoi componimenti è più esplicito) è più forte rispetto al consueto
la carica
erotica che
trasfonde dai suoi versi
→ cor asnello: vuol dire "corpo" oltre che
"cuore" nella lingua provenzale
- Prima terzina: introduce il volere, pensamento, il dire il fare, ambito spirituale della donna
→ cor non riposa: riprende l'espressione agostiniana "il nostro cuore è inquieto
finché, o Dio, non riposa in
te"
→ il "cor" che riprende il linguaggio tipico teologico e amoroso non
è solo di Guittone, ma qui c'è
una vera e propria equivocatio che rimanda
ad una chiave erotica
→ tendenza ad una ricerca
concettuale oscura o enigmatica ma complicate dal pdv espressivo
→ conclusione ragionativa
ma anche interrompe intensificazione lessicale
Cosa = creatura gioiosa
Piacere = provenzalismo ha significato di
avvenenza
Avvenire = gallicismo avvenenza non futuro
Anafora
che apre versi ripresa stessa parola doppia anafora
Movimento = istante, francesismo
Posa
su tessuto concettuale: denuncia amore
come follia e non sapienza, denuncia del fin amor come amore folle
dunque da rifiutare
rovescia
fondamento dell'amore cortese e condannarlo e autocorrezione rispetto a propria
voce come cantore amoroso. Adesso che non sono più cantore amoroso vediamo se
so far poesia visto che si dice che poesia è scrivere d'amore
Verso
10 citazione scuola poetica siciliana
Donque: valenza ragionativa che ha però
qualche durezza
Soglio: nella lingua antica significato di
imperfetto non di presente
Trovare: termine tecnico creazione poetica
Uomo
saggio per antonomasia = poeta: riferimento probabilmente a un poeta provenzale
Bernart che identifica l'essere trovatori con il cantare d'amore Se davvero il
poeta dice che solo pensiero amoroso fa di lui un poeta questo è disgiunto da
verità
È
dissimile da colui che è il fattore di ogni valore e al contrario assomiglia al
contrario cioè al diavolo
Rifiuto
amore come nobilitante dell'animo: Capellano probitas
morum nobiltà di costumi
Voce
del poeta sarà un altra e deve dimostrare che sua voce deve valere a cantare
ben altro che follia amorosa.
Seconda
strofa ampia metafora della navigazione già classica. Il nocchiere è colui che
guida nave
Lode
vera: quella rivolta a dio.
Promente = prode
Senato = uomo assennato
Riccor = ricchezza e nobiltà d'animo
Contrapposizione
tra modo di espressione poetica e tematica che appartiene all'ambito opposto
della follia d'amore
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