PROEMIO DELL’ILIADE
INTRODUZIONE
Μῆνιν ἄειδε θεὰ | Πηληιάδεω Ἀχιλῆως
οὐλομένην, | ἥ
μυρί’ Ἀχαιοῖς
| ἄλγε’ ἔθηκε,
πολλὰς δ’ ἰφθίμους ψυχὰς | Ἄιδι προίαψεν
ἡρωων, | αὐτοὺς δὲ ἐλώρια | τεῦχε κύνεσσιν
οἰωνοῖσί τε πᾶσι, | Διὸς δ’ἐτελείετο βουλή,
ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα | διαστήτην ἐρίσαντε
Ἀτρείδης τε ἄναξ ἀνδρῶν | καὶ δῖος Ἀχιλλεύς.
Accenti metrici
Cesure pentemimere
Dieresi bucolica
Tritemimere
Eftemimere
DIVISIONE IN PIEDI
Μῆνιν ἄ|ειδε θε|ὰ Πη|ληιάδε|ω Ἀχι|λῆως
οὐλομέ|νην, ἥ| μυρί· Ἀ|χαιοῖς| ἄλγε’ ἔ|θηκε,
πολλὰς| δ’ ἰφθί|μους ψυ|χὰς Ἄιδ|ι προί|αψεν
ἡρω|ων, αὐ|τοὺς δὲ ἐ|λώρια| τεῦχε κύ|νεσσιν
οἰω|νοῖσί τε| πᾶσι, Δι|ὸς δ’ἐτε|λείετο| βουλή,
ἐξ οὗ| δὴ τὰ| πρῶτα δι|αστή|την ἐρί|σαντε
Ἀτρεί|δης τε ἄ|ναξ ἀν|δρῶν καὶ| δῖος Ἀ|χιλλεύς.
ANALISI
Μῆνιν ἄειδε θεὰ Πηληιάδεω Ἀχιλῆως
οὐλομένην, ἥ μυρί· Ἀχαιοῖς ἄλγε’ ἔθηκε,
πολλὰς δ’ ἰφθίμους ψυχὰς Ἄιδι προίαψεν
ἡρωων, αὐτοὺς δὲ ἐλώρια τεῦχε κύνεσσιν
οἰωνοῖσί τε πᾶσι, Διὸς δ’ἐτελείετο
βουλή,
ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα διαστήτην ἐρίσαντε
Ἀτρείδης τε ἄναξ ἀνδρῶν
καὶ δῖος Ἀχιλλεύς.
-
μῆνιν
» è un’anastrofe (= figura retorica che cambia la disposizione normale delle
parole per
evidenziarne una
importante), mette in chiaro che l’ “ira” sarà la tematica principale
» deriva dalla radice μην-/μαν-
da cui derivano anche μανία, indica quindi un
sentimento ossessivo,
insistente, tenace, placabile solo con la vendetta
» questa è la caratteristica
principale attribuita ad Achille (che sta alla fine del verso)
Solo a lui, e in alcuni
momenti agli dei, gli viene attribuito un tale sentimento
» con questa posizione enfatica
Omero ci indica che l’ira costituirà il principio
unitario di tutto il poema
da cui si dirameranno poi le altre tematiche secondarie
» l’innovazione sta, infatti,
nell’organizzare un poema secondo una traccia narrativa
-
ἄειδε
» è il primo verbo dell’Iliade “canta”
» è un presente imperativo attivo, una forma poetica non contratta
secondo la regola
del dialetto ionico (lo ι non si sottoscrive mai in Omero)
-
θεά
» l’invocazione alla musa è una caratteristica principale che ricorre nei poemi
epici
» significa conferire il compito
di raccontare i fatti con la loro verità ad un altro, al dio
» in questo modo il poeta diventa
portavoce del dio, mezzo per cui gli altri possono
conoscerlo (compito simile a
quello dei sacerdoti)
» esistevano nove muse nei miti,
ciascuna presiede un diverso ambito delle scienze
1.
Calliope = poesia epica
2.
Clio = storiografia
3.
Erato = poesia amorosa
4.
Euterpe = canto lirico
5.
Melpomene = poesia tragica
6.
Polinnia = poesia religiosa
7.
Talia = poesia bucolica
8.
Tersicore = danza
9.
Urannia = astronomia
» l’ispirazione della musa inoltre
consentirà al poeta il ricordo
» questo è anche un modo per
costruire l’anticipazione, metodo letterario che invoglia
ancora di più il lettore nella
lettura per scoprire se quanto è stato predetto si avvererà
-
Πηληιάδεω
» patronimico riferito ad Achille (= aggettivo che indica la paternità)
» Achille era figlio
di Peleo, re di Ftia, in Tessaglia
-
Ἀχιλῆως
» è una forma senza metatesi
» non ha doppio λ per
questioni metriche
-
οὐλομένην
» participio aoristo medio (tematico) di ὄλλυμι (attributivo riferito a μῆνιν)
» collocazione così
separata dal termine a cui si riferisce è enfatica
» ha l’allungamento in ου- all’inizio per la
prima legge di Shulze (o legge del
proceleusmatico = una vocale breve seguita da
altre due vocali brevi si allunga)
-
Ἀχαιοῖς
» sono propriamente gli “abitanti dell’Acacia” (Pelopponeso)
» in realtà in Omero con
questo termine vengono indicati tutti i greci
-
ἄλγε’
» è una forma elisa e non contratta
-
ψυχὰς
» non ha il significato di “anima” ma indica il “soffio vitale”
» per metonimia indica la vita
stessa, poiché è “ciò che tiene in vita”
-
Ἄιδι
» è un dativo di moto a luogo (indica sia il dio Ade che gli inferi, suo regno)
-
προίαψεν
» aoristo sigmatico di προιάπτω
» il preverbio προ- può
avere significato temporale (“prematuramente”), di modo
(“a capofitto”) o di
luogo (“lontano”)
-
ἡρωων
» è un elemento di enjambement perché si riferisce a ἰφθίμους, ma è nel verso
dopo
» in Omero ha significato di
“valoroso” non di “semidio”
-
τεῦχε
» imperfetto che è sprovvisto di aumento (può capitare anche con gli aoristi)
-
κύνεσσιν
» forma eolica del dativo plurale di κύων, corrispondente all’attico κυσίν
-
οἰωνοῖσί
» dativo plurale con terminazione ionica -οισι = -οισ
» per gli antichi la
mancanza di sepoltura condannava l’anima del defunto a vagare
in eterno tra il mondo
dei vivi e quello dei morti con la pena del ricordo della vita
vissuta, tanto
desiderabile e irraggiungibile
-
Διός
» è genitivo di Ζεύς, dio supremo
-
ἐτελείετο
» imperfetto di τελέω con allungamento metrico (-ει)
» esprime l’irruzione del
divino nella storia umana
-
διαστήτην » aoristo tematico senza allungamento,
III duale di διίστημι
-
ἐρίσαντε
» participio aoristo sigmatico duale di ἐρίζω (valore causale-temporale)
-
Ἀτρείδης
» patronimico del re di Micene Agamennone, figlio di Atreo
-
τε
» l’ –ε non si elide perché il termine ἄναξ iniziava per digamma
-
ἄναξ ἀνδρῶν
» epiteto formulare di Agamennone che era il capo politico
-
δῖος
» epiteto formulare di Achille che significa “divino” (dalla stessa radice di
Ζεύς)
TRADUZIONE
Canta, o dea, l’ira rovinosa del pelide Achille, che
inflisse infiniti dolori agli Achei, gettò prematuramente nell’Ade molte anime
di valorosi, li rese prede dei cani e di tutti gli uccelli, così si compiva la
volontà di Zeus, da quando prima l’Atride, signore degli eroi, ed il divino
Achille si divisero contendendosi.