LA CONCEZIONE DELL’UOMO
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Anima e corpo »
sono contrapposti tra di loro, come suggerisce l’influsso religioso dell’Orfismo
» il corpo
è materia, corruttibile, negativo; l’anima è più vicina alle Idee, quindi
positiva,
più perfetta, nobile, la vera natura dell’uomo (ha stessa materia delle idee)
» il corpo
è tomba, luogo di espiazione, carcere dell’anima, che se ne serve come uno
strumento
(riprende in questo concetto Socrate) e a cui dà vita e capacità
» la
vita del corpo è mortificazione dell’anima, cioè nostra morte (perché noi
siamo principalmente
anima), la morte del corpo è la vera vita, così l’anima è libera
» corpo
è radice di ogni male, fonte di tutti gli istinti che mortificano
l’anima
» corpo
= ente sensibile; anima = ente intellegibile (concezione dualistica dell’uomo)
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Fuga dal corpo » l’anima
deve cercare di fuggire il più possibile dal corpo anche nella vita sensibile
» il vero filosofo
desidera la morte, la vera filosofia è “esercizio di morte”
» la morte del
corpo non danneggia l’anima ma le dà beneficio, dandole la vera vita
» paradosso:
si può dire anche il contrario, il filosofo è colui che desidera la vera vita,
a filosofia
è “esercizio di vera vita” nella dimensione spirituale
» fuga del
corpo è il ritrovamento dello spirito (questa concezione c’è nel Fedone)
» lo scopo della
vita è quindi prepararsi alla morte (ha significato positivo), chi vive
male non
vorrebbe morire perché troppo attaccato alle cose materiali e false
» la vita
assume aspetto positivo di utilità (non vivo bene = non contemplerò le
idee)
» la felicità
però non è in vita, perché è conoscenza e si acquista contemplando le idee
» la natura dell’uomo
spinge verso l’Iperuranio, per cui ci dobbiamo preparare
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Fuga dal mondo » (concezione
presente nel Teeteto) fuggire dal mondo significa essere virtuosi
e
cercare
di assomigliare a dio (= spogliarsi della materia che è male)
» il male non può perire perché deve esserci
qualcosa di opposto al Bene, non sta
fra gli
dei, essendo perfetti, il male risiede sulla terra, intorno alla natura
mortale
» assomigliare
a dio: acquistare giustizia, sapienza e santità nei limiti umani
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Purificazione dell’anima
» ribadisce il concetto di Socrate: la cura
dell’anima è il supremo compito morale dell’uomo,
precisando che la cura sta nella sua
purificazione (= andare oltre la materia = conversione)
» quando l’anima, trascendente dei
sensi, si impossessa del mondo intellegibile congiungendosi ad
esso come a ciò che le è connaturale
(l’anima torna nel posto per cui è fatta, di cui è fatta)
» è
il processo di elevazione alla suprema conoscenza intellegibile,
non è contemplazione astatica,
ma duro sforzo di ricerca e
progressiva conoscenza razionale
» la purificazione passa attraverso
il processo di conoscenza delle Idee, questa è la virtù umana
» la conoscenza passa attraverso la
dialettica, che è la liberazione dal sensibile, dal materiale
» la conversione è dal divenire
sensibile, all’essere intellegibile (tutti hanno questo concetto)
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Immortalità dell’anima
» è necessario, per i concetti prima
esplicitati da Platone, che l’anima sia immortale
» Fedone » l’anima è capace di
conosce la realtà tutta, ma per poter coglierle, deve essere immortale
» non riuscirebbe a
conoscere le verità immutabili ed eterne quali sono le idee, se non
fosse costituita in
maniera affine ad esse, che sono eterne (simile conosce simile)
» quindi l’anima è
immutabile ed eterna, come le Idee
» Timeo » le anime sono state generate
dal Demiurgo con la stessa sostanza con cui è fatta l’anima
del mondo (composta di
essenza, identità, diversità)
» le anime nascono ma non periscono mai
(come tutte le cose prodotte dal Demiurgo)
» l’anima è la parte
intellegibile, incorruttibile, positiva dell’uomo
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