CARATTERISTICHE DEL TESTO
I Commentarii di Cesare sono testi
apologetici che si dividono in due libri, il de Bello Gallico (in cui descrive
il proprio operato nei sette anni di campagne galliche » 58-52 a.C.) e il de
Bello Civili (in cui documenta la guerra civile contro Pompeo e il senato »
49-48 a.C.)
Per questi testi si possono
adottare diversi livelli di lettura
- livello della documentazione
quasi ufficiale
» si ritrovano infatti tracce di lettere
al senato, relazioni dei legati, descrizioni geografiche e
topografiche, testi tecnici (es:
costruzioni dei ponti), dati ufficiali
» obbiettivo non è di definire un uomo o
un tipo di vita modello (come letteratura greca)
» non vuole descrivere un’immagine di sé da
tramandare ai posteri (come vuole la tradizione romana)
» vuole
intervenire direttamente nella vita politica giustificando razionalmente
il suo operato
» lo stile derivante è quello
della cancelleria e dei rapporti militari: breve e densamente
informativo
» viene reso con la maggioranza di forme
sintetiche, quali l’ablativo assoluto e il discorso indiretto
- livello letterario
» prende dalla tradizione storiografica
- contenuti (guerra, politica,
etnografia),
- metodi (si preferisce la
verità, non il favoloso, quindi la storia contemporanea perché verificabile)
-
le forme (lo storico deve trattare di realtà, ma ha il diritto di
fingere)
» comunque la storiografia appartiene
alla letteratura (tanto da avere una propria musa, Clio)
» finzione = plasmare o
deformare il materiale narrativo secondo determinati scopi retorici
» può alterare l’ordine
dei fatti e crearne uno artificiale (operato da Cesare)
» può introdurre discorsi
per spiegare meglio dei concetti o per colorire il racconto
» può introdurre i colores
degli oratori (indirizzando ad uno stile più drammatico)
» Cesare
utilizza comunque tutte le forme retoriche degli storici antichi
- crea un ordine artificiale degli
eventi
- usa la terza persona (perché era
poco dignitoso per un uomo politico romano celebrare i propri
successi in I persona e per rendere più
oggettivo ciò che narra, lontana dalla sua persona e influssi)
- discorsi in oratio recta
(prima brevi, poi sempre più elaborati)
- pathos letterario
(discorso di Critognano; descrizione del silenzio all’arrivo dell’esercito
gallico in
aiuto degli assediati ad Alesia in
contrasto con i gridi di saluti tra gli schieramenti alleati)
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