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venerdì 8 febbraio 2013

CESARE - caratteristiche testuali


CARATTERISTICHE DEL TESTO

I Commentarii di Cesare sono testi apologetici che si dividono in due libri, il de Bello Gallico (in cui descrive il proprio operato nei sette anni di campagne galliche » 58-52 a.C.) e il de Bello Civili (in cui documenta la guerra civile contro Pompeo e il senato » 49-48 a.C.)
Per questi testi si possono adottare diversi livelli di lettura
  1. livello della documentazione quasi ufficiale
      » si ritrovano infatti tracce di lettere al senato, relazioni dei legati, descrizioni geografiche e
         topografiche, testi tecnici (es: costruzioni dei ponti), dati ufficiali
      » obbiettivo non è di definire un uomo o un tipo di vita modello (come letteratura greca)
      » non vuole descrivere un’immagine di sé da tramandare ai posteri (come vuole la tradizione romana)
      » vuole intervenire direttamente nella vita politica giustificando razionalmente il suo operato
      » lo stile derivante è quello della cancelleria e dei rapporti militari: breve e densamente informativo
      » viene reso con la maggioranza di forme sintetiche, quali l’ablativo assoluto e il discorso indiretto
  1. livello letterario
      » prende dalla tradizione storiografica
        - contenuti (guerra, politica, etnografia),
        - metodi (si preferisce la verità, non il favoloso, quindi la storia contemporanea perché verificabile)
        - le forme (lo storico deve trattare di realtà, ma ha il diritto di fingere)
      » comunque la storiografia appartiene alla letteratura (tanto da avere una propria musa, Clio)
      » finzione = plasmare o deformare il materiale narrativo secondo determinati scopi retorici
                       » può alterare l’ordine dei fatti e crearne uno artificiale (operato da Cesare)
                       » può introdurre discorsi per spiegare meglio dei concetti o per colorire il racconto
                       » può introdurre i colores degli oratori (indirizzando ad uno stile più drammatico)
      » Cesare utilizza comunque tutte le forme retoriche degli storici antichi
         - crea un ordine artificiale degli eventi
         - usa la terza persona (perché era poco dignitoso per un uomo politico romano celebrare i propri
           successi in I persona e per rendere più oggettivo ciò che narra, lontana dalla sua persona e influssi)
         - discorsi in oratio recta (prima brevi, poi sempre più elaborati)
         - pathos letterario (discorso di Critognano; descrizione del silenzio all’arrivo dell’esercito gallico in
           aiuto degli assediati ad Alesia in contrasto con i gridi di saluti tra gli schieramenti alleati)

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