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giovedì 21 marzo 2013

DE MONARCHIA - Dante Alighieri



DE MONARCHIA
-          La data precisa della sua stesura rimane ancora incerta
       » se è successiva alla terza cantica è databile al 1313-1318sicut in Paradiso iam dixi
       » se è aggiunta a posteriori: contemporanea alla discesa di Arrigo VII è databile verso 1310-1312
-          Struttura » trattato in prosa di tre libri (ne aveva programmati quattro, ma non lo conclude)
-          Lingua » latino perché destinata al pubblico internazionale delle classi dirigenti e dei dotti
-          I libro » la monarchia è necessaria al benessere dell’umanità, per assicurare giustizia e libertà
                 » la dimostrazione dell’utilità avviene su basi politiche e filosofiche
                 » monarca possiede ogni cosa » non desidera nulla » al riparo dalla cupidigia e persegue
                    l’interesse comune, non il proprio
                 » solo la volontà signora può permettere una concordia di voleri, che li racchiude e riassume
-          II libro » l’ufficio della monarchia spetta di diritto al popolo romano per la sua storia e nobiltà
                  » dimostra la natura provvidenziale del popolo romano: Cristo è nato sotto il suo dominio
                     sotto cui si sottomise nel momento della morte (Ponzio Pilato lo ha condannato)
-          III libro » affermazione della reciproca autonomia delle istituzioni dell’Impero e del Papato
                    » l’origine dell’autorità del monarca dipende direttamente da Dio
                    » dato che l’Impero preesiste alla Chiesa quindi non può attingere da essa la sua virtù, la
                       Chiesa non può conferire autorità al regno, perché in contrasto con le parole di Gesù:
                       “Il regno mio non è di questo mondo” (Giovanni, 18, 36)
                    » necessarie due autorità autonome entrambe dipendenti direttamente da Dio che le volle
                    » ognuna è sovrana di uno dei due ambiti della vita umana (teoria dei due soli)
                    » l’uomo ha una duplice natura: corruttibile (corpo) e incorruttibile (anima)
                    » l’Impero è necessario al conseguimento di una felicità terrena, la Chiesa assicura la
                       salvezza nel Paradiso, eterna e incorruttibile
-          Dante non scrive per sostenere l’affermazione di Arrigo VII, ma una sua idea
       » opera in una prospettiva teorica in cui la trattazione filosofica ha una ruolo principale
       » esplicita la sua aspirazione utopica all’universale respublica christiana
-          L’idea di due diverse felicità porta un nucleo eretico discordante con il pensiero dell’ortodossia
       » la felicità della vita terrena non può essere un fine autonomo, perché sottoposto
       » dopo un’immediata diffusione del libro, viene condannato eretico (1329)
-          Bene comune
       » la legge è fatta per l’universale, non a vantaggio del singolo individuo
       » l’uomo è un animale politico (Aristotele) e sociale (idea stoica)
       » nel Convivio il bene comune incita a sacrificare l’affetto privato del padre per il bene collettivo
       » nel momento in cui un uomo di cultura riconosce le sue abilità e il fatto che gli sono state date in
         dono da Dio, ha l’obbligo morale di adoperarsi per il bene comune attraverso la partecipazione alla
         vita politica » la dimensione in cui si realizza l’impegno intellettuale è quella politica
       » se l’intellettuale lavora mettendosi a disposizione degli altri si compie, altrimenti è pericoloso

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