DE MONARCHIA
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La data
precisa della sua stesura rimane ancora incerta
» se è successiva alla terza cantica è
databile al 1313-1318 “sicut in Paradiso
iam dixi”
» se è aggiunta a posteriori: contemporanea
alla discesa di Arrigo VII è databile verso 1310-1312
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Struttura » trattato
in prosa di tre libri (ne aveva programmati quattro,
ma non lo conclude)
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Lingua » latino
perché destinata al pubblico internazionale delle classi dirigenti e dei
dotti
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I libro » la
monarchia è necessaria al benessere dell’umanità, per assicurare
giustizia e libertà
» la dimostrazione dell’utilità
avviene su basi politiche e filosofiche
» monarca possiede ogni
cosa » non desidera nulla » al riparo dalla cupidigia e persegue
l’interesse comune, non il
proprio
» solo la volontà signora può
permettere una concordia di voleri, che li racchiude e riassume
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II libro » l’ufficio
della monarchia spetta di diritto al popolo romano per la sua storia e
nobiltà
» dimostra la natura
provvidenziale del popolo romano: Cristo è nato sotto il suo dominio
sotto cui si sottomise nel
momento della morte (Ponzio Pilato lo ha condannato)
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III libro » affermazione
della reciproca autonomia delle istituzioni dell’Impero e del Papato
» l’origine dell’autorità
del monarca dipende direttamente da Dio
» dato che l’Impero
preesiste alla Chiesa quindi non può attingere da essa la sua virtù, la
Chiesa non può conferire
autorità al regno, perché in contrasto con le parole di Gesù:
“Il regno mio non è di
questo mondo” (Giovanni, 18, 36)
» necessarie due autorità
autonome entrambe dipendenti direttamente da Dio che le volle
» ognuna è sovrana di uno dei due ambiti della
vita umana (teoria dei due soli)
» l’uomo ha una duplice
natura: corruttibile (corpo) e incorruttibile (anima)
» l’Impero è
necessario al conseguimento di una felicità terrena, la Chiesa
assicura la
salvezza nel
Paradiso, eterna e incorruttibile
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Dante
non scrive per sostenere l’affermazione di Arrigo VII, ma una sua idea
» opera in una prospettiva teorica in
cui la trattazione filosofica ha una ruolo principale
» esplicita la sua aspirazione utopica
all’universale respublica christiana
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L’idea
di due diverse felicità porta un nucleo eretico
discordante con il pensiero dell’ortodossia
» la
felicità della vita terrena non può essere un fine autonomo, perché sottoposto
» dopo un’immediata diffusione del
libro, viene condannato eretico (1329)
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Bene comune
» la legge è fatta per l’universale,
non a vantaggio del singolo individuo
» l’uomo è un animale
politico (Aristotele) e sociale (idea stoica)
» nel Convivio il bene comune incita a
sacrificare l’affetto privato del padre per il bene collettivo
» nel momento in cui un uomo di
cultura riconosce le sue abilità e il fatto che gli sono state date
in
dono da Dio, ha l’obbligo
morale di adoperarsi per il bene comune attraverso la partecipazione
alla
vita politica » la dimensione
in cui si realizza l’impegno intellettuale è quella politica
» se l’intellettuale lavora mettendosi a
disposizione degli altri si compie, altrimenti è pericoloso
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