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giovedì 4 aprile 2013

ARISTOTELE - metafisica - teologia


4. TEOLOGIA
-          Dimostrazione dell’esistenza della sostanza soprasensibile (deduzione razionale)
       » la sostanza è la realtà prima perché tutti i modi di essere dipendono da essa
       » se tutte le sostanze fossero corruttibili non esisterebbe nulla di incorruttibile
       » ma da un osservazione empirica di può dedurre che ci sono cose incorruttibili come il tempo
-          Tempo » è eterno perché se si fosse generato dovrebbe esistere un “prima” e un “dopo” a seguito
                      della sua distruzione, che sono determinazioni di tempo » contraddizione logica
                   » il tempo è determinazione e misura del movimento
                   » Aristotele arriva a definire il sovrasensibile partendo dai suoi effetti
                   » se il tempo è misura allora ci deve essere qualcuno che lo misuri, l’anima umana
                   » l’anima dell’uomo misura il tempo e non c’è tempo al di fuori dell’anima umana
                   » il tempo è soggettivo, non esisteva un’unità di misura campione
-          Movimento » è eterno perché determinato dal tempo, che è eterno
» perché ci sia un movimento eterno ci deve essere un Principio primo che lo causa
» viene inteso come da Parmenide, sia in senso locale, sia come crescita, sviluppo
» è il passaggio da potenza ad atto
» presuppone sempre un luogo, non può avvenire nel vuoto (come affermava Democrito)
» Dio è atto ma non nello spazio fisico perché è unicamente spirito
-          Principio primo » deve essere eterno, se è eterno il movimento deve essere eterna anche la causa
                                 » deve essere immobile, statico, perché solo l’immobile è causa assoluta del mobile
                                 » tutto ciò che in moto è messo in moto da altro, mosso da altro ancora
» recesso dell’infinito » impensabile associare causa a qlcs che si spinge all’infinito
» muove ma non è mosso da nessuno (es: ragazza bella ti attrae ma lei non è attratta)
» è ciò che regge, permette il movimento
» Principio e movimento sono coeterni, coesistono da sempre e per sempre
» viene chiamato anche Motore Immobile, non esiste nel sensibile, al di fuori di esso
» è perennemente atto puro perché il movimento è passaggio da potenza ad atto
» se non fosse scevro di possibilità potrebbe anche non muovere in atto
» è Dio, che attrae da sempre » ha un concetto di Dio vago, non chiaro
» attrae ma non è attratto, è oggetto di desiderio e amore, ma non desidera né ama
-          Causa del movimento
» partendo da un’osservazione empirica sappiamo che noi siamo mossi verso le cose belle
» ciò che muove è oggetto del desiderio e dell’intelligenza, ovvero ciò che è bello e buono
» il bello e buono attraggono la volontà dell’uomo senza muoversi essi stessi
» la causa non è di tipo efficiente (come scultore che modella il marmo o padre che genera il figlio)
» è una causa di tipo finale, perché è fine del movimento degli altri
-          Mondo sensibile » l’intero universo e la Terra sono eterni » non c’è l’idea della creazione
                                  » nega l’esistenza primordiale del caos da cui si è generato l’universo perché
                                     dovrebbe ammettere che prima tutto era potenza (massa informe = caos)
                                 » avrebbe contraddetto il teorema della priorità dell’atto sulla potenza affermando
                                    che è esistita prima la potenza dell’atto + Dio, essendo eterno deve aver attratto
                                    qualcosa da sempre, quindi tutto l’universo ci deve essere stato da sempre
 » i greci non avevano l’idea della creazione come atto gratuito come i cristiani
-          Natura della sostanza sovrasensibile
» atto è vita » il principio dal quale dipende tutto è la vita
» la vita più eccellente e perfetta è quella propria dell’essere più eccellente e perfetto, Dio
» la vita perfetta è attività contemplativa, è la vita del puro pensiero
» atto del vivere di Dio è il piacere nel puro pensiero di sé, nella contemplazione di sé
» pensare = attività che dà più piacere, la più perfetta che avvicina l’uomo a Dio con l’imitazione
» Dio è pensiero di se stesso perché essendo perfetto deve pensare alla cosa più perfetta, cioè sé
» come dice Aristotele stesso: “il pensiero che è tale in massimo grado ha per oggetto ciò che è
   eccellente in massimo grado. L’intelligenza pensa se stessa”
» è impassibile e inalterabile perché è “senza parti e indivisibile”, perché non ha “alcuna grandezza”
» la natura di Dio è unica, non può essere molteplice
-          Motore immobile ed intelligenze subordinate: Questa sostanza è unica o ce ne sono alcune affini?
» stabilisce, in base ai calcoli dell’astronomo Callippo, che le sfere celesti tra Terra e la Sfera delle
   stelle fise sono in totale cinquantacinque che si muovono con movimenti differenti
» combinandosi spiegano i movimenti degli astri » parte da un’osservazione empirica del cielo
» sono mosse da Intelligenze analoghe al Motore immobile e inferiori a lui
» il Motore immobile muove la sfera delle stelle fisse, che a sua volta muove quella più interna a lui
   e così via in un rapporto gerarchico di subordinazione sempre maggiore
» non è propriamente una forma di politeismo, perché lo sarebbero stati anche gli altri filosofi
» chiama Dio solamente il Primo motore di cui ribadisce la sua unicità
» c’è monoteismo esigenziale, non affettivo, perché il Primo Motore è messo su un piano diverso
» le 55 sfere sono ugualmente eterne ma meno perfette » Dio aristotelico non è creatore
» non spiega il rapporto tra queste e il Primo Motore (sono mosse da intelligenze proprie, autonome)
» l’ultima sfera imita il motore immobile, la Terra è al centro (teoria geocentrica fino a Copernico) e
   si muovono per attrazione, così l’ultima sfera sarà quella meno perfetta rispetto alle precedenti
» per la mentalità cristiana tutto deve il suo essere a Dio, per quella aristotelica tutto è autonomo



-          Rapporti tra Dio e le intelligenze subordinate
» le realtà del mondo e i singoli uomini non pensano a se stessi perché sono imperfetti e mutevoli
» è assurdo che l’Intelligenza pensi a cose imperfette » Dio non si cura dell’universo né degli uomini
» Dio non ha creato il mondo, ma si è prodotto tendendo a Dio, attratto dalla perfezione
» Dio è oggetto di amore ma non ama, uomo non sé oggetto dell’amore divino, non conoscendolo
» amore è tendenza a possedere qualcosa di cui si è privi (come Platone), Dio non può quindi amare
                perché non è privo di nulla (amore è mancanza) » Dio è Intelligenza pura, quindi è impassibile
» nessun tipo di rapporto tra Dio, uomo e universo, ciascuno vive per sé e da sé
-          Differenze tra Platone e Aristotele riguardo al sovrasensibile
» Aristotele critica il mondo delle idee di Platone in quanto sono separate e trascendenti
» non potrebbero essere causa delle cose né causa della loro conoscibilità
» le forme vanno calate nel mondo sensibile » rapporto più stretto tra sensibile e sovrasensibile
» il principio formale non è più separato dalla sostanza ma è racchiuso in essa (sinolo)

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