SANTA MARIA FORIS PORTAS
LUOGO E DATAZIONE
- Luogo » il territorio presenta insediamenti già dall’epoca
romana
»
si chiama così perché è situata su di un’altura all’esterno della cinta
muraria di
Castelseprio, e per la posizione extraurbana
era difesa da un fossato
»
unico edificio sopravvissuto all’abbandono e distruzione della città, perché a
lungo usato come
luogo di culto » in seguito il cardinale
Shuster chiederà che non venga più usata per il culto
- Datazione » questione di lungo dibattito per gli storici,
aperta già dal 1900, alla scoperta dell’edificio
»
i dipinti sono sicuramente anteriori al 948, grazie ad un’iscrizione graffita
su di essi che cita
Arderico, l’arcivescovo di Milano fino a
quella data
»
sappiamo che il Maestro di Castelseprio mostra una formazione
costantinopolitana
» 1°
ipotesi » datazione alta: tra il VII ed l’ VIII secolo d.C. (età
di Giustiniano)
» momento anteriore
all’iconoclastia = movimento che rinnega l’adorazione di Dio
attraverso le immagini
sacre, che rischiano di essere idolatrate al posto di Dio
» le officine di palazzo
praticavano uno stile antichizzante
» 2°
ipotesi » datazione bassa: fine del IX ed inizi del X secolo d.C.
» in corrispondenza della rinascenza
(= rinascita artistica-culturale) macedone
» la cultura è pervasa da un
fervore classicista
»
le prime due ipotesi non spiegano però la presenza di elementi iconografici
occidentali
riscontrabili nella tradizione carolingia
(es: modo di rappresentare il nimbo cruciforme,
particolari delle vesti degli angeli)
» 3°
ipotesi » datazione definitiva: tra VIII e IX secolo d.C.
» confronto con il ciclo
lombardo con il mosaico absidale della chiesa di Santa
Sofia di Costantinopoli
(787-815), durante una tregua delle lotte iconoclastiche
STRUTTURA
- Struttura basilicare » breve navata con un’unica aula
»
ha la forma di una croce greca (indizio che l’ideatore ha una cultura
orientale)
trilobata
(con due absidi laterali grandi come quella centrale) » come un
trifoglio
»
mostra come uno sviluppo della basilica romana in ambito orientale, infatti
l’influenza greca sta nella distorsione
della pianta romana che vuole absidi laterali
piccole,
qui i bracci sono della stessa ampiezza » frequente nella zona prealpina
»
presenta un nartece (porticato d’ingresso, atrio » come la chiesa di
Sant’Ambrogio)
»
originariamente c’erano tante aperture nel nartece ad archi a tutto sesto, che
poi
vennero murate; solo successivamente viene
aperto un arco come quelli laterali
» originariamente erano a
tutto sesto (180°)
- Contrafforti » aiutano a scaricare correttamente il peso della parete
muraria
» non sono del periodo
tardo-antico ma dell’Alto medioevo
- Materiale » mattone ed intonaco decorato
» materiale in loco »
tendenza propria del romanico
» marmo nell’intarsio
del pavimento (= alle basiliche milanesi) » aspetto sontuoso della chiesa
AFFRESCHI
- Sono situati sulle pareti dell’abside
principale, è uno dei più importanti affreschi dell’Alto Medioevo
» viene scialbato nel Quattrocento e
riscoperto in questo secolo
» non si ha il nome dell’artista perche era
solito lasciarsi anonimi
» l’arte nel Medioevo aveva come scopo
glorificare Dio, non se stessi
» l’artista era di origini
persiane-palestinesi
- Punto di vista compositivo
e stilistico
» qualità
eccezionalmente alta, tanto che anche sotto questo aspetto costituiscono un unicum
in Europa
»
scelta dei soggetti esprime un concetto teologico = la doppia natura di
Cristo (sia carne sia spirito)
» la
natura di Cristo e la sua missione sono espressi attraverso elementi simbolici
»
la massa enorme delle figure è un chiaro richiamo alla carnalità, in
riferimento alla battaglia contro
l’arianesimo, che negava l’incarnazione di
Cristo in un corpo umano
»
vengono usati pochi toni di colore, al massimo sei, come era solito
anche nelle miniature
»
il volume delle figure è dato dalle lumeggiature e dalla linea
nervosa di contorno (tecnica per miniature)
»
gli affreschi sono una prova della sopravvivenza del naturalismo ellenico
- Contenuto » narrazione dell’infanzia di Gesù
» registro superiore (da
destra a sinistra): l’Annunciazione, la Visitazione, la Prova
delle
acque amare, il Sogno di Giuseppe, l’Andata a
Betlemme
» registro inferiore (da
sinistra a destra): l’Adorazione dei Magi, la Natività
con l’Annuncio ai pastori, la Presentazione al tempio e tre scene perdute per il tempo ed il trattamento
subito
» sulla controfacciata
dell’arco trionfale due angeli in volo con in mano lo scettro ed il globo
adorano l’Etimasia
(= trono su cui poggiano croce e corona, simboli della regalità
di Dio)
» sopra le finestre ci
sono tre tondi, è integro quello centrale con l’icona di Cristo benedicente
» le scene narrative non
sono disposte secondo un filo cronologico » libertà narrativa
» le immagini sono
concepite come un rotolo miniatico
- Struttura » si svolge su due registri i quadri separati
da bande sottili
» sotto i registri,
delimitati in basso da una banda decorativa a ghirlande, corre uno zoccolo
decorato a finte nicchie
chiuse da velari, da cui spuntano uccellini
» nel vano centrale,
privo di tenda, è collocato un trono con sopra un libro chiuso
- Fonti dottrinali » sia vangeli canonici che vangeli apocrifi
(= gruppo di testi di carattere religioso che si
riferiscono alla
figura di Gesù e che, nel tempo, vennero esclusi dal canone della Bibbia)
» il protovangelo
di Giacomo e il vangelo dello Pseudo Matteo soprattutto
» sono usati per illustrare
con estrema completezza il dogma dell’incarnazione, verità
rifiutata dagli ariani
(presenti in quel luogo ed in quel momento storico = inizio del IX)
» la chiesa si
ripropone come diffusore del cristianesimo, fonte di educazione alla verità
» la chiesa aveva la
funzione di una cappella palatina del conte Giovanni del Seprio,
figlio del conte
di Milano Leone
» era visitata
principalmente dall’elite militare e del conte Giovanni » perché c’è questa
cura per
combattere l’arianesimo? » per convincere i potenti del cristianesimo, perché
la vittoria
contro gli ariani si poteva raggiungere a partire dalla conversione da chi
guida =
nobiltà guerriera (committente era anche ponte tra il re franco e Bisanzio)
- Fonti artistiche » lezionari ed evangelari bizantini miniati in
epoca posticonoclastica, dove si trova
un’illustrazione completa dell’infanzia di
Gesù + chiesa di Santa Maria Antiqua
» solo
nel Codice di Giosuè e nell’evangelario di Utrech (VIII-IX sec)
presentano la
stessa naturalezza, la stessa massa delle
figure, lo stesso realismo
- Annunciazione » Maria è al centro della scena e presenta un’aureola
particolare, con tre linee di contorno
» il
triplice colore (giallo, azzurro, rosso) ricorda il Cristo pantocratore
seduto
raffigurato nell’abside, circondato molto
spesso da una forma a mandorla
»
l’angelo ha un’aureola differente, di colore azzurro chiaro (richiamo al cielo)
» l’angelo
porta l’asta che lo caratterizza in quanto messaggero, e sembra
quasi planare
sulla donna » figura in movimento e non
statica (mai trovato a quell’altezza di tempo)
» influenza
ellenistica si vede nel movimento, nella naturalezza dei gesti
»
davanti a lei sta una brocca, che attesta la fonte dottrinale dei
vangeli apocrifi, in cui si
narra che Maria, spaventata da un rumore,
sia uscita a prendere l’acqua, pio rientrata
»
nei vangeli apocrifi si racconta che Maria era una delle sette vergini del
tempio ebreo,
in cui venivano mandate delle ragazze fino
alla pubertà. Una volta raggiunta
l’adolescenza, non potevano più risiedere nel
tempio e venivano mandate in custodia ad
altri. Maria viene mandata da Giuseppe, che
era di molto più vecchio di lei: non era il
suo futuro sposo come narrano i vangeli
canonici, ma un vedovo con figli. Prima non
la vuole ricevere, ma viene convinto dal
sacerdote, che gli intima una sciagura qualora
non avesse seguito il volere di Dio. Un
giorno il sacerdote richiamò le sette vergini
dando loro il compito di filare ciascuna un
telo di colori diversi per l’arca dell’alleanza
»
Maria ha in mano una croce ed un fuso » sta filando un telo di colore
porpora (da
notare il cesto con i gomitoli) »
rappresentazione assolutamente insolita ed unica
»
fuso » segno di regalità, simbolo di Cristo re dei giudei (porpora è il colore
dei re)
»
croce » simbolo di Cristo come salvatore
»
le dita dell’angelo indicano che è in corso l’annuncio a Maria » nel Medioevo
le dita, a
seconda della loro posizione, indicano una
tipologia di discorso (mani parlanti)
»
Maria ha un’espressione stupita, come se non credesse a ciò che le viene
annunciato
»
si vuole enfatizzare la verità del fatto immedesimandosi in chi non aveva fede
»
c’è un’ancella spettatrice, che si meraviglia e spaventa (presente nella
narrazione dei
vangeli apocrifi), ulteriore prova che
l’annunciazione è un fatto vero
- Visitazione » di primo acchito sembra il consueto abbraccio tra
le due donne, molto legate
»
osservando bene, si nota la mano sinistra di Elisabetta che tasta il ventre
di Maria da sotto
»
questo fatto anomalo per la concezione di pudore dell’epoca attesta ancora una
volta la
veridicità dell’incarnazione di Cristo nel
ventre di una donna umana
»
richiamo atipico all’incredulità di Maria per far immedesimare lo spettatore
» i
vangeli apocrifi raccontano che il sacerdote che aveva allevato Maria nella sua
infanzia, una volta
scoperto che è in incita, sospetta del
rapporto con Giuseppe e sottopone entrambi ad un’ordaria, che era
in epoca carolingia il metodo per
stabilire l’innocenza o l’empietà di un sospettato attraverso il
superamento di una prova, difficile a tal
punto che il suo fallimento portava alla morte. Qui il sacerdote
fa bere a Giuseppe e poi a Maria acqua mista
a polvere del tempio. Loro rimangono vivi, prova della
loro purezza garantita dal volere divino » prova
ancora della verità del fatto, non è un peccato
» si
può riconoscere il sacerdote dal laccio che reca in testa, su cui c’è un
piccolo libro, l’Athorà
» la
scelta dell’episodio del protovangelo è per dimostrare l’inconcepibile:
una vergine che concepisce
- Sogno di Giuseppe
» un
angelo va a visitare Giuseppe, annunciandogli che Maria ha concepito per
Spirito Santo
» l’angelo
è raffigurato in pieno movimento (assomiglia ad una nike alata
dell’ellenismo greco)
»
da notare le due dita alzate dell’angelo che indicano un discorso in corso
» Giuseppe
è una massa solida, e nello stesso tempo in una posa naturale
- Viaggio a Betlemme
»
rappresentazione del viaggio verso Betlemme per registrarsi
dall’anagrafe
» a
sinistra c’è Giuseppe (visibilmente anziano, come raccontano nel protovangelo
di Giovanni)
»
nel centro c’è la Madonna, in groppa ad un asino trainato da uno dei figli di
Giuseppe
»
è riconoscibile per la muscolatura giovanile della gamba, l’unica conservata
dal tempo
»
la mano di Giuseppe indica un dialogo tra lui e Maria, e la
particolare apertura delle dita si riferisce al
fatto che i vangeli raccontano che hanno
parlato per due volte
»
Giuseppe l’ha interpellata per farsi spiegare due opposti comportamenti della
donna, che sono
conseguenza di due visioni che ha avuto:
prima triste (vedendo coloro che non crederanno a suo figlio),
poi felice (vedendo coloro che crederanno
alla venuta del figlio di Dio e ne accoglieranno il messaggio)
»
di particolare rilevanza e anomalia è il paesaggio, uno dei primi ad
essere definito, schematico
» edifici
dipinti con precisione architettonica » segno della cultura sia aulica
che orientale dell’artista da
una parte per la spazialità, dall’altra per
la corporalità (un esempio unico a questa altezza)
- Natività e annuncio ai
pastori
»
al centro della scena c’è Maria, distesa su di un materasso (scena che
si riprenderà nel Medioevo)
»
viene ripresa e ripresentata la nascita di Achille, di un mosaico del
VII –VIII secolo di una casa privata
a Bisanzio (segno dell’evidente provenienza
orientale dell’artista), affiancata per la posizione del
braccio sinistro che fa leva sul materasso,
e della mano destra appoggiata sul ventre » naturalezza gesti
» intorno
alla figura centrale ci sono diverse scene riguardanti la natività (ancelle,
levatrici…)
» Salomè
= donna alla sinistra del materasso che si sostiene il braccio destro con la
mano sinistra
» i
vangeli apocrifi raccontano che la levatrice che aiutò Maria a partorire,
mentre, uscita, stava
attingendo dell’acqua al pozzo, incontra
Salomè, una seconda levatrice, che non crede alla nascita di
Dio in una donna mortale. Anche davanti a
Maria vuole toccare con mano, che per la sua infedeltà gli
si paralizza perdendo l’uso del braccio
destro » parallelismo con Tommaso del vangelo canonico
» accanto
alla punizione per chi non crede però c’è la misericordia di Dio,
che le fa riacquistare l’uso del
braccio mentre aiutava le altre ancelle a
lavare il bambino » rilievo all’amore di Dio e alla Sua grazia
» è
rimasto solo il viso di Gesù Bambino, che si presenta molto bello,
gioviale, furbetto, dolce, a
differenza delle rappresentazioni di
quell’altezza » è di ¾, non ha un’impostazione frontale e rigida
» Giuseppe
affianca il materasso ed è pensieroso, guarda attorno a sé » questo
particolare mostra il
parallelo con i vangeli apocrifi, che
raccontano di un arresto del tempo durante la nascita di Gesù,
viene descritto il creato; Giuseppe si
accorge della nascita per la sospensione del tempo
» dietro
le rocce c’è un angelo con verga, in movimento, rilevato dal drappeggio e dalle
ali
» la
roccia divide le due scene narrative, al di là della quale c’è il gregge
pascolato da un pastore che si
nasconde dietro il profilo della roccia,
vicino c’è il cane, caratterizzante dei pastori
- Presentazione al tempio
» Simeone
viene rappresentato estremamente vecchio perché rappresenta
simbolicamente l’attesa
millenaria del popolo ebraico della venuta
del Signore, che finalmente trova risposta
»
l’atteggiamento di Maria e del bambino stesso che porta in braccio è quello di protendersi,
simbolo del
movimento di Dio verso l’uomo, del
suo venirgli incontro e di mostrarsi in un rapporto con lui
» Dio
diventando uomo, incontra l’uomo stesso, si lascia toccare da lui
»
anche qui come nell’annunciazione ci sono due testimoni della scena, una
a destra che tiene le braccia
conserte, probabilmente è Anna, e una a
sinistra, una figura maschile come si deduce dal pizzetto
» la
scena viene svolta in uno spazio definito = struttura architettonica
romana (conchiglia che copre la
cloazide) + idea dello scorcio
architettonico (si intravedono altre stanze del tempio) » influenza aulica
- Presentazione ai Magi
» centro
della scena = il bambino che, insieme alla madre, si protende verso i Magi
come con Simeone
»
Gesù viene raffigurato con l’aureola greca, che presenta al suo interno
la croce = nimbo
»
è sempre presente l’angelo dinamico, che nella storia dell’arte si
ritroverà così solo nel 1400
»
i re Magi sono vestiti secondo il costume persiano (segno della
provenienza dell’artista e della politica)
» Giuseppe,
alla destra di Maria, è seduto sempre in atteggiamento pensoso e
distaccato, è meditabondo
- Cristo benedicente
» posizione
frontale, rigida, con sguardo ieratico » non più intento narrativo
ma celebrativo spinge ad
una raffigurazione fuori dal tempo e dallo
spazio (unica figura che non ha espressione, movimento…)
»
dalla tipologia di aureola (nimbo) e dal taglio del volto si pensa che
ci sia un parallelismo con la
Sindone o il velo della Veronica
(altra prova della provenienza orientale dell’artista)
» dall’aula
maggiore si può vedere questo Cristo pantocratore (tiene in mano il
globo che rappresenta il
mondo) e portatore del Verbo (tiene
nella mano sinistra un rotolo di pergamena)
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