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mercoledì 2 ottobre 2013

SANTA MARIA FORIS PORTAS - analisi degli affreschi

SANTA MARIA FORIS PORTAS
LUOGO E DATAZIONE

-    Luogo » il territorio presenta insediamenti già dall’epoca romana
» si chiama così perché è situata su di un’altura all’esterno della cinta muraria di
   Castelseprio, e per la posizione extraurbana era difesa da un fossato
» unico edificio sopravvissuto all’abbandono e distruzione della città, perché a lungo usato come
   luogo di culto » in seguito il cardinale Shuster chiederà che non venga più usata per il culto
-    Datazione » questione di lungo dibattito per gli storici, aperta già dal 1900, alla scoperta dell’edificio
» i dipinti sono sicuramente anteriori al 948, grazie ad un’iscrizione graffita su di essi che cita
   Arderico, l’arcivescovo di Milano fino a quella data
» sappiamo che il Maestro di Castelseprio mostra una formazione costantinopolitana
» 1° ipotesi » datazione alta: tra il VII ed l’ VIII secolo d.C. (età di Giustiniano)
                   » momento anteriore all’iconoclastia = movimento che rinnega l’adorazione di Dio
                      attraverso le immagini sacre, che rischiano di essere idolatrate al posto di Dio
                   » le officine di palazzo praticavano uno stile antichizzante
» 2° ipotesi » datazione bassa: fine del IX ed inizi del X secolo d.C.
                   » in corrispondenza della rinascenza (= rinascita artistica-culturale) macedone
                   » la cultura è pervasa da un fervore classicista
» le prime due ipotesi non spiegano però la presenza di elementi iconografici occidentali
   riscontrabili nella tradizione carolingia (es: modo di rappresentare il nimbo cruciforme,
   particolari delle vesti degli angeli)
» 3° ipotesi » datazione definitiva: tra VIII e IX secolo d.C.
                   » confronto con il ciclo lombardo con il mosaico absidale della chiesa di Santa
                      Sofia di Costantinopoli (787-815), durante una tregua delle lotte iconoclastiche

STRUTTURA
-    Struttura basilicare » breve navata con un’unica aula
» ha la forma di una croce greca (indizio che l’ideatore ha una cultura orientale)
   trilobata (con due absidi laterali grandi come quella centrale) » come un trifoglio
» mostra come uno sviluppo della basilica romana in ambito orientale, infatti
   l’influenza greca sta nella distorsione della pianta romana che vuole absidi laterali
   piccole, qui i bracci sono della stessa ampiezza » frequente nella zona prealpina
» presenta un nartece (porticato d’ingresso, atrio » come la chiesa di Sant’Ambrogio)
» originariamente c’erano tante aperture nel nartece ad archi a tutto sesto, che poi
   vennero murate; solo successivamente viene aperto un arco come quelli laterali
-    Finestre » ogni abside ha finestre a sesto acuto
                 » originariamente erano a tutto sesto (180°)
-    Contrafforti » aiutano a scaricare correttamente il peso della parete muraria
                       » non sono del periodo tardo-antico ma dell’Alto medioevo
-    Materiale » mattone ed intonaco decorato
                   » materiale in loco » tendenza propria del romanico
                   » marmo nell’intarsio del pavimento (= alle basiliche milanesi) » aspetto sontuoso della chiesa

AFFRESCHI

-    Sono situati sulle pareti dell’abside principale, è uno dei più importanti affreschi dell’Alto Medioevo
   » viene scialbato nel Quattrocento e riscoperto in questo secolo
   » non si ha il nome dell’artista perche era solito lasciarsi anonimi
   » l’arte nel Medioevo aveva come scopo glorificare Dio, non se stessi
   » l’artista era di origini persiane-palestinesi
-    Punto di vista compositivo e stilistico
» qualità eccezionalmente alta, tanto che anche sotto questo aspetto costituiscono un unicum in Europa
» scelta dei soggetti esprime un concetto teologico = la doppia natura di Cristo (sia carne sia spirito)
» la natura di Cristo e la sua missione sono espressi attraverso elementi simbolici
» la massa enorme delle figure è un chiaro richiamo alla carnalità, in riferimento alla battaglia contro
   l’arianesimo, che negava l’incarnazione di Cristo in un corpo umano
» vengono usati pochi toni di colore, al massimo sei, come era solito anche nelle miniature
» il volume delle figure è dato dalle lumeggiature e dalla linea nervosa di contorno (tecnica per miniature)
» gli affreschi sono una prova della sopravvivenza del naturalismo ellenico
-    Contenuto » narrazione dell’infanzia di Gesù
                     » registro superiore (da destra a sinistra): l’Annunciazione, la Visitazione, la Prova delle
                        acque amare, il Sogno di Giuseppe, l’Andata a Betlemme
                     » registro inferiore (da sinistra a destra): l’Adorazione dei Magi, la Natività con l’Annuncio ai pastori, la Presentazione al tempio e tre scene perdute per il tempo ed il trattamento subito
                     » sulla controfacciata dell’arco trionfale due angeli in volo con in mano lo scettro  ed il globo
                        adorano l’Etimasia (= trono su cui poggiano croce e corona, simboli della regalità di Dio)
                     » sopra le finestre ci sono tre tondi, è integro quello centrale con l’icona di Cristo benedicente
                     » le scene narrative non sono disposte secondo un filo cronologico » libertà narrativa
                     » le immagini sono concepite come un rotolo miniatico
-    Struttura » si svolge su due registri i quadri separati da bande sottili
                  » sotto i registri, delimitati in basso da una banda decorativa a ghirlande, corre uno zoccolo
                     decorato a finte nicchie chiuse da velari, da cui spuntano uccellini
                  » nel vano centrale, privo di tenda, è collocato un trono con sopra un libro chiuso
-    Fonti dottrinali » sia vangeli canonici che vangeli apocrifi (= gruppo di testi di carattere religioso che si
                               riferiscono alla figura di Gesù e che, nel tempo, vennero esclusi dal canone della Bibbia)
                            » il protovangelo di Giacomo e il vangelo dello Pseudo Matteo soprattutto
                            » sono usati per illustrare con estrema completezza il dogma dell’incarnazione, verità
                               rifiutata dagli ariani (presenti in quel luogo ed in quel momento storico = inizio del IX)
                            » la chiesa si ripropone come diffusore del cristianesimo, fonte di educazione alla verità
                            » la chiesa aveva la funzione di una cappella palatina del conte Giovanni del Seprio,   
                               figlio del conte di Milano Leone
                            » era visitata principalmente dall’elite militare e del conte Giovanni » perché c’è questa
                               cura per combattere l’arianesimo? » per convincere i potenti del cristianesimo, perché
                               la vittoria contro gli ariani si poteva raggiungere a partire dalla conversione da chi
                               guida = nobiltà guerriera (committente era anche ponte tra il re franco e Bisanzio)
-    Fonti artistiche » lezionari ed evangelari bizantini miniati in epoca posticonoclastica, dove si trova
  un’illustrazione completa dell’infanzia di Gesù + chiesa di Santa Maria Antiqua
» solo nel Codice di Giosuè e nell’evangelario di Utrech (VIII-IX sec) presentano la
   stessa naturalezza, la stessa massa delle figure, lo stesso realismo
-    Annunciazione » Maria è al centro della scena e presenta un’aureola particolare, con tre linee di contorno
» il triplice colore (giallo, azzurro, rosso) ricorda il Cristo pantocratore seduto   
   raffigurato nell’abside, circondato molto spesso da una forma a mandorla
» l’angelo ha un’aureola differente, di colore azzurro chiaro (richiamo al cielo)
» l’angelo porta l’asta che lo caratterizza in quanto messaggero, e sembra quasi planare
   sulla donna » figura in movimento e non statica (mai trovato a quell’altezza di tempo)
» influenza ellenistica si vede nel movimento, nella naturalezza dei gesti
» davanti a lei sta una brocca, che attesta la fonte dottrinale dei vangeli apocrifi, in cui si
   narra che Maria, spaventata da un rumore, sia uscita a prendere l’acqua, pio rientrata
» nei vangeli apocrifi si racconta che Maria era una delle sette vergini del tempio ebreo,
   in cui venivano mandate delle ragazze fino alla pubertà. Una volta raggiunta
  l’adolescenza, non potevano più risiedere nel tempio e venivano mandate in custodia ad
   altri. Maria viene mandata da Giuseppe, che era di molto più vecchio di lei: non era il
   suo futuro sposo come narrano i vangeli canonici, ma un vedovo con figli. Prima non
   la vuole ricevere, ma viene convinto dal sacerdote, che gli intima una sciagura qualora
   non avesse seguito il volere di Dio. Un giorno il sacerdote richiamò le sette vergini
   dando loro il compito di filare ciascuna un telo di colori diversi per l’arca dell’alleanza
» Maria ha in mano una croce ed un fuso » sta filando un telo di colore porpora (da
   notare il cesto con i gomitoli) » rappresentazione assolutamente insolita ed unica
» fuso » segno di regalità, simbolo di Cristo re dei giudei (porpora è il colore dei re)
» croce » simbolo di Cristo come salvatore
» le dita dell’angelo indicano che è in corso l’annuncio a Maria » nel Medioevo le dita, a
   seconda della loro posizione, indicano una tipologia di discorso (mani parlanti)
» Maria ha un’espressione stupita, come se non credesse a ciò che le viene annunciato
» si vuole enfatizzare la verità del fatto immedesimandosi in chi non aveva fede
» c’è un’ancella spettatrice, che si meraviglia e spaventa (presente nella narrazione dei
   vangeli apocrifi), ulteriore prova che l’annunciazione è un fatto vero

-    Visitazione » di primo acchito sembra il consueto abbraccio tra le due donne, molto legate
» osservando bene, si nota la mano sinistra di Elisabetta che tasta il ventre di Maria da sotto
» questo fatto anomalo per la concezione di pudore dell’epoca attesta ancora una volta la
   veridicità dell’incarnazione di Cristo nel ventre di una donna umana
» richiamo atipico all’incredulità di Maria per far immedesimare lo spettatore

    Prova delle acque amare
» i vangeli apocrifi raccontano che il sacerdote che aveva allevato Maria nella sua infanzia, una volta
   scoperto che è in incita, sospetta del rapporto con Giuseppe e sottopone entrambi ad un’ordaria, che era
   in epoca carolingia il metodo per stabilire l’innocenza o l’empietà di un sospettato attraverso il
   superamento di una prova, difficile a tal punto che il suo fallimento portava alla morte. Qui il sacerdote
   fa bere a Giuseppe e poi a Maria acqua mista a polvere del tempio. Loro rimangono vivi, prova della
   loro purezza garantita dal volere divino » prova ancora della verità del fatto, non è un peccato
» si può riconoscere il sacerdote dal laccio che reca in testa, su cui c’è un piccolo libro, l’Athorà
» la scelta dell’episodio del protovangelo è per dimostrare l’inconcepibile: una vergine che concepisce


-    Sogno di Giuseppe
» un angelo va a visitare Giuseppe, annunciandogli che Maria ha concepito per Spirito Santo
» l’angelo è raffigurato in pieno movimento (assomiglia ad una nike alata dell’ellenismo greco)
» da notare le due dita alzate dell’angelo che indicano un discorso in corso
» Giuseppe è una massa solida, e nello stesso tempo in una posa naturale



-    Viaggio a Betlemme
» rappresentazione del viaggio verso Betlemme per registrarsi dall’anagrafe
» a sinistra c’è Giuseppe (visibilmente anziano, come raccontano nel protovangelo di Giovanni)
» nel centro c’è la Madonna, in groppa ad un asino trainato da uno dei figli di Giuseppe
» è riconoscibile per la muscolatura giovanile della gamba, l’unica conservata dal tempo
» la mano di Giuseppe indica un dialogo tra lui e Maria, e la particolare apertura delle dita si riferisce al
   fatto che i vangeli raccontano che hanno parlato per due volte
» Giuseppe l’ha interpellata per farsi spiegare due opposti comportamenti della donna, che sono
   conseguenza di due visioni che ha avuto: prima triste (vedendo coloro che non crederanno a suo figlio),
   poi felice (vedendo coloro che crederanno alla venuta del figlio di Dio e ne accoglieranno il messaggio)
» di particolare rilevanza e anomalia è il paesaggio, uno dei primi ad essere definito, schematico
» edifici dipinti con precisione architettonica » segno della cultura sia aulica che orientale dell’artista da
   una parte per la spazialità, dall’altra per la corporalità (un esempio unico a questa altezza)


-    Natività e annuncio ai pastori
» al centro della scena c’è Maria, distesa su di un materasso (scena che si riprenderà nel Medioevo)
» viene ripresa e ripresentata la nascita di Achille, di un mosaico del VII –VIII secolo di una casa privata
   a Bisanzio (segno dell’evidente provenienza orientale dell’artista), affiancata per la posizione del
   braccio sinistro che fa leva sul materasso, e della mano destra appoggiata sul ventre » naturalezza gesti
» intorno alla figura centrale ci sono diverse scene riguardanti la natività (ancelle, levatrici…)
» Salomè = donna alla sinistra del materasso che si sostiene il braccio destro con la mano sinistra
» i vangeli apocrifi raccontano che la levatrice che aiutò Maria a partorire, mentre, uscita, stava
   attingendo dell’acqua al pozzo, incontra Salomè, una seconda levatrice, che non crede alla nascita di
   Dio in una donna mortale. Anche davanti a Maria vuole toccare con mano, che per la sua infedeltà gli
   si paralizza perdendo l’uso del braccio destro » parallelismo con Tommaso del vangelo canonico
» accanto alla punizione per chi non crede però c’è la misericordia di Dio, che le fa riacquistare l’uso del
   braccio mentre aiutava le altre ancelle a lavare il bambino » rilievo all’amore di Dio e alla Sua grazia
» è rimasto solo il viso di Gesù Bambino, che si presenta molto bello, gioviale, furbetto, dolce, a
   differenza delle rappresentazioni di quell’altezza » è di ¾, non ha un’impostazione frontale e rigida
» Giuseppe affianca il materasso ed è pensieroso, guarda attorno a sé » questo particolare mostra il
   parallelo con i vangeli apocrifi, che raccontano di un arresto del tempo durante la nascita di Gesù,
   viene descritto il creato; Giuseppe si accorge della nascita per la sospensione del tempo
» dietro le rocce c’è un angelo con verga, in movimento, rilevato dal drappeggio e dalle ali
» la roccia divide le due scene narrative, al di là della quale c’è il gregge pascolato da un pastore che si
   nasconde dietro il profilo della roccia, vicino c’è il cane, caratterizzante dei pastori


-    Presentazione al tempio
» Simeone viene rappresentato estremamente vecchio perché rappresenta simbolicamente l’attesa
   millenaria del popolo ebraico della venuta del Signore, che finalmente trova risposta
» l’atteggiamento di Maria e del bambino stesso che porta in braccio è quello di protendersi, simbolo del
   movimento di Dio verso l’uomo, del suo venirgli incontro e di mostrarsi in un rapporto con lui
» Dio diventando uomo, incontra l’uomo stesso, si lascia toccare da lui
» anche qui come nell’annunciazione ci sono due testimoni della scena, una a destra che tiene le braccia
   conserte, probabilmente è Anna, e una a sinistra, una figura maschile come si deduce dal pizzetto
» la scena viene svolta in uno spazio definito = struttura architettonica romana (conchiglia che copre la
   cloazide) + idea dello scorcio architettonico (si intravedono altre stanze del tempio) » influenza aulica



-    Presentazione ai Magi
» centro della scena = il bambino che, insieme alla madre, si protende verso i Magi come con Simeone
» Gesù viene raffigurato con l’aureola greca, che presenta al suo interno la croce = nimbo
» è sempre presente l’angelo dinamico, che nella storia dell’arte si ritroverà così solo nel 1400
» i re Magi sono vestiti secondo il costume persiano (segno della provenienza dell’artista e della politica)
» Giuseppe, alla destra di Maria, è seduto sempre in atteggiamento pensoso e distaccato, è meditabondo


-    Cristo benedicente
» posizione frontale, rigida, con sguardo ieratico » non più intento narrativo ma celebrativo spinge ad
   una raffigurazione fuori dal tempo e dallo spazio (unica figura che non ha espressione, movimento…)
» dalla tipologia di aureola (nimbo) e dal taglio del volto si pensa che ci sia un parallelismo con la
   Sindone o il velo della Veronica (altra prova della provenienza orientale dell’artista)
» dall’aula maggiore si può vedere questo Cristo pantocratore (tiene in mano il globo che rappresenta il
   mondo) e portatore del Verbo (tiene nella mano sinistra un rotolo di pergamena)
» a lato ci sono due angeli, uno con la verga del messaggero, uno con in mano il globo



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