VIVIAMO, O MIA
LESBIA (V)
TESTO LATINO
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TRADUZIONE
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Vìvamùs mea Lèsbia,
àtque amèmus,
rùmorèsque
senùm sevèriòrum
òmnes ùnius aèstimèmus àssis.
Sòles òccider(e)
èt redìre pòssunt;
nòbis cùm
semel òccidìt brevìs lux, 5
nòx est pèrpetu(a) ùna dòrmiènda.
Dà mi bàsia mìlle,
dèinde cèntum,
dèin mill(e) àlterà,
dèin secùnda cèntum,
dèind(e) ùsqu(e)
àltera mìlle, dèinde cèntum.
Dèin, cùm mìlia
mùlta fècerìmus, 10
cònturbàbimus
ìlla, nè sciàmus,
àut
ne quìs malus ìnvidère pòssit,
cùm
tantùm sciat èsse bàsiòrum.
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viviamo, o mia Lesbia, ed
amiamo,
e le chiacchere dei vecchi
troppo severi
valutiamole tutte insieme
una moneta.
I soli possono tramontare e
tornare;
noi una volta che è
tramontata la breve luce,
dobbiamo dormire una sola
eterna notte.
Dammi mille baci, poi
cento,
poi altri mille, poi altri
cento,
poi ancora altri mille, poi
cento.
Poi quando ne avremo messi
insieme molte migliaia,
le mescoleremo per non
sapere,
o perché nessun malvagio
possa farci il malocchio, sapendo che esiste questo totale di baci.
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- Metro » endecasillabi faleci
» fa un uso libero delle vocali
lunghe e delle brevi per far quadrare la metrica (unius al verso 3
ha i lunga ma è
considerata breve; fecerimus al verso 10 ha i breve ma
considerata lunga)
- Verso 1 » vivamus, amemus, aestimemus
sono congiuntivi esortativi, riassumono il tema della poesia, il
messaggio, cioè l’idea di
godere della giovinezza e dell’amore (come la canzone di Lorenzo il
Magnifico intitolata Corteo
di Bacco)
- Versi 2 » rumores sono le chiacchere maligne
della gente, pettegolezzi da non considerare
»
allitterazione della s, che esprime, un’avversione, un rifiuto, una presa in
giro dei vecchi
» contrapposizione
tra giovinezza e mentalità senile + continuo richiamo al
tempo
» severiorum
è un comparativo assoluto, i vecchi criticano questa posizione, questo ideale
- Verso 3 » aestimemus è vox media, quindi può
essere negativa o, come qui, positiva; regge il genitivo
unius assis » nel
sistema monetario latino l’asse equivale a una moneta di poco valore
- Verso 4 » occidere “tramontare” è il termine
tecnico del tramonto, nessuna lingua ha trovato poi un
termine specifico (italiano » tra+monto perché
il sole va dietro ai monti; inglese » sun+set)
» catacresi = metafora
che poi diventa il termine usuale per definire un oggetto perché
sprovvisto di un termine specifico (es: gamba
del tavolo si chiama gamba per catacresi)
- Verso 5 » violenta contrapposizione luce-tenebre
messa in risalto dalla collocazione di lux alla fine del
verso 5 e nox
all’inizio del verso successivo
» contrapposizione tra Soles
e nobis, posti all’inizio di due versi consecutivi; rimandano alla
contrapposizione tra uomo, che ha a disposizione un tempo preciso, e
natura, che sebbene
sia corruttibile continua a rigenerarsi, come il Sole
che sorge ogni mattina
» contrapposizione tra la natura,
che è ciclica, e l’uomo la cui vita è lineare
»
conclusione = godere pienamente il breve periodo di tempo che ci
è concesso perché dopo
la morte non ci aspetta più
nulla, è la fine dell’uomo, è il nulla
- Verso 6 » dormienda è costruito al transitivo
- Verso 7 » mille è un numerabile indeclinabile ma
ammette un plurale che fa cadere una l (milia)
» anafora
di mille e centum che sottolinea il desiderio ossessivo e che
tende all’infinito
» basia
fa parte del linguaggio popolare, il termine poetico è osculum (in
italiano rimane basia)
- Verso 11 » conturbabimus è un termine tecnico
che significa “alterare”, “imbrogliare i conti”
- Verso 12 » ne introduce una finale negativa
» invidere
deriva da in + video quindi “avere uno sguardo cattivo, fare il malocchio”
»
fa parte della superstizione e credenza popolare che il sapere la quantità di
soldi che si
possiede è la premessa perché qualcuno possa
farti il malocchio; ti porta sfortuna
»
i baci vengono considerati come le monete
chiacchere?
RispondiEliminaCHIACCHIERE a parte, ai versi 9 e 10 gli accenti sono sbagliati (sei, anziché i soliti cinque: vanno eliminati quelli su usque e su cum). "L'uso libero delle vocali", di cui si parla in nota, altro non è che uso di una sistole (verso 3) e di una diastole (verso 10).
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