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domenica 1 giugno 2014

IL RISORGIMENTO - rivoluzioni del '48

LE RIVOLUZIONI DEL 1848

-    Insurrezione di Palermo
» l’insurrezione del ’48 in Italia ebbe uno sviluppo inizialmente autonomo rispetto agli altri paesi
» già dall’inizio dell’anno nasce un generale fermento
» obiettivo comune a tutte le correnti: concessione di costituzioni o statuti (carte, leggi fondamentali
   concesse dal re dove sono elencati i principi che regolano la struttura ed il funzionamento dello Stato » la
   Costituzione veniva concessa dal Parlamento) fondati sul sistema rappresentativo
» 12 gennaio 1848 » sollevazione di Palermo induce Ferdinando II di Borbone alla concessione di una
                                 Costituzione nel Regno delle Due Sicilie
                              » questa mossa non spense i moti, anzi rafforzano l’agitazione Costituzionale
-    Concessione delle costituzioni
» spinti dalla pressione dell’opinione pubblica, Carlo Alberto di Savoia, Leopoldo II di Toscana, Pio IX
      concessero una Costituzione, tutte di carattere moderato ispirate a quella francese del 1830
» la più importante fu lo Statuto (Statuto Albertino), promosso da Carlo Alberto, che sarebbe diventato la
   legge fondamentale del Regno d’Italia, prevedeva
1.      una Camera dei deputati (eletto con suffragio censitario)
2.      un senato di nomina regia
3.      stretta dipendenza del governo dal sovrano
» nei maggiori stati italiani si delinea una tendenza costituzionale-moderata
» lo scoppio della rivoluzione in Francia muta la situazione: nuovo spazio ai democratici, che riportano in
   primo piano la questione nazionale, fino ad allora rimasta in ombra
-    Rivolta di Venezia
» 17 marzo » una manifestazione popolare impone al governo austriaco la liberazione dei detenuti politici
» pochi giorni dopo » rivolta degli operai nell’Arsenale militare a cui si unirono anche marinai e ufficiali
                                 » i reparti austriaci sono costretti alla ritirata
» 23 marzo » il democratico Daniele Manin proclama la Costituzione della Repubblica veneta
-    Rivolta di Milano
» 18 marzo » inizio dell’insurrezione con un assalto al palazzo di governo
                   » l’assalto si protrasse per cinque giorni, le cosiddette «cinque giornate» milanesi
                   » borghesi e popolani combattevano insieme sulle barricate contro il contingente austriaco
                   » si attua come guerriglia per la città attraverso barricate artigianali di oggetti comuni
» la direzione delle operazioni fu affidato ad un Consiglio di guerra, composto prevalentemente da
   democratici e guidato da Carlo Cattaneo
» 22 marzo » l’aristocrazia liberale si unisce alla causa, dando vita ad un governo provvisorio
                   » lo stesso giorno le truppe austriache si ritirano, preoccupate per un intervento del Piemonte,
                      all’interno del quadrilatero formato dalle fortezze di Verona, Legnano, Mantova, Peschiera
                   » il comandante Radetzky abbandonò il castello sforzesco perché consapevole che, se avesse
                      usato la repressione totale, non sarebbe riuscito comunque a governare
-    Intervento piemontese
» 23 marzo » il Piemonte dichiara guerra all’Austria
» ragioni » pressione congiunta dei liberali e dei democratici che vedevano l’occasione per liberare
                  l’Italia dall’oppressione della straniera Austria » ragioni ideali
               » tradizionale tendenza della monarchia sabauda all’espansione verso est » ragioni storiche
               » timore che il Lombardo-Veneto diventasse centro di agitazione repubblicana » ragioni politiche
» l’esempio di Carlo Alberto condizionò le posizioni degli altri Stati italiani
» Ferdinando II di Napoli, Leopoldo II di Toscana, Pio IX decisero di unirsi alla guerra austriaca inviando
   contingenti di truppe che partirono con grande entusiasmo popolare insieme a flotte di volontari
» la guerra piemontese si trasforma nella prima guerra di indipendenza nazionale (benedetta dal papa)
-    Sfaldamento dell’alleanza austriaca
» problemi:
1.      atteggiamento di Carlo Alberto (fa fallire il tentativo)
» mostrò scarsa risolutezza preoccupandosi soprattutto di preparare l’annessione del Lombardo- 
   Veneto al Piemonte (interessato non all’unità italiana ma alla propria espansione territoriale)
2.      posizione precaria di Pio IX
» combatte contro una grande potenza cattolica (minaccia di uno scisma con la Chiesa austriaca)
» 29 aprile » il papa annuncia il ritiro delle sue truppe (crea illusione e non mantiene la scelta politica)
                  » si realizza il piano iniziale dei democratici, che ora alimentano il malcontento
3.      pochi giorni dopo si ritirano le truppe del granduca di Toscana
4.      maggio » Ferdinando di Borbone richiama il suo esercito
» rimasero a combattere molti componenti delle truppe regolari e molti volontari
» maggio » i restanti combattenti furono protagonisti un gloriosi scontri a Curtatone e Montanara
                » accorse dal Sud America Giuseppe Garibaldi
-    Sconfitta di Custoza
» maggio-giugno » venivano indetti nei territori liberati frettolosi plebisciti per sancire l’annessione al
                               Regno sabaudo (Carlo Alberto è convinto a combattere una “sua” battaglia)
» 23-25 luglio » battaglia di Custoza presso Verona: le truppe di Carlo Alberto furono nettamente sconfitte
                        » l’esercito sabaudo era impreparato (non aveva le cartine dei luoghi)

» 9 agosto » fu firmato l’armistizio con gli austriaci

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