SCHELLING
VITA (1775-1854)
A 16 anni entra nel seminario
teologico di Tubinga, dove diventa amico di Hegel
A Lipsia ascoltò le lezioni
di Fichte, che lo affascinano subito » in un primo momento ne è seguace
Fu nominato coadiutore di
Fichte e poi, quando il primo viene licenziato, Schelling prende il suo posto
Ruppe l’amicizia con Hegel,
da cui viene attaccato nella prefazione alla Fenomenologia dello spirito
(1807)
LA CRITICA A FICHTE
Modella la
filosofia di Fichte indirizzandola verso il
suo interesse maggiore = quello naturalistico-estetico
» afferma che la natura
non può essere ridotta, come ha fatto Fichte, ad un semplice non-io
» riprende quindi dal
filosofo che maggiormente aveva trattato della natura = Spinoza
Unisce l’io di Fichte all’io
di Spinoza » la Sostanza di Spinoza è
il principio dell’infinità oggettiva
» l’Io di Fichte è il principio della dell’infinità soggettiva
» Assoluto = principio
primo = unione di queste due infinità
» non riducibile né al
soggetto né all’oggetto, ma è fondamento di entrambi
» è unità e identità
indifferenziata di entrambi, è sia soggetto che oggetto, sia spirito sia
natura
» natura = oggetto
inconsapevole; io = soggetto consapevole
» quindi l’Assoluto è insieme
attività inconsapevole e attività razionale » quindi io e natura sono
la stessa cosa che opera
diversamente, con due diverse facce
» Spinoza aveva finito per
ridurre il soggetto a puro nulla, Fichte invece aveva ridotto la natura a puro
nulla
» infatti » una pura attività
soggettiva (l’Io) non può spiegare la nascita del mondo naturale
» un principio puramente oggettivo
(Sostanza) non può spiegare l’origine dell’io
Le direzioni della filosofia
di Schelling sono le due vie per arrivare all’Assoluto:
1. filosofia della natura » parte dalla natura per arrivare allo spirito
(dall’inconsapevolezza alla
consapevolezza)
» mostra come la natura sia spirito visibile
» mostra come la natura è io concretizzato e inconsapevole
2. filosofia dello spirito » parte dallo spirito per arrivare alla natura
(dalla consapevolezza
all’inconsapevolezza)
» mostra come lo spirito sia natura invisibile
» mostra come lo spirito sia natura ideale e cosciente
FILOSOFIA DELLA NATURA
Fonti » Critica del
Giudizio di Kant (finalità degli organismi viventi)
» scienza dell’epoca (chimica, studi
sull’elettricità e sul magnetismo)
» cultura filosofica del passato (pensiero
greco, cristiano, naturalismo rinascimentale, Spinoza, Leibniz)
Quali sono stati i modelli
esplicativi della natura? Rifiuto del meccanicismo e del finalismo
tradizionali:
1. modello meccanicistico-scientifico
» riduce
la natura a materia ma è in difficoltà a spiegarne tutti gli aspetti più
vitali, gli organismi viventi
2. modello finalistico-teologico
» spiega
la natura ricorrendo alla causa esterna di un intelletto divino che agisce sul
mondo e lo ordina
dall’esterno » ma così compromette l’autonomia
dei processi naturali
Proposta di Schelling (la “terza
via”) = organicismo finalistico e immanentistico
» organicismo = ogni parte
ha senso solo in relazione al tutto e alle altre parti
» l’universo non si riduce a
una “miracolosa collisione di atomi”, ma manifesta una finalità superiore
» questa finalità non
deriva però da un intervento esterno, ma è interna alla natura
» propone l’Assoluto, che
tiene insieme entrambe le concezioni
» la natura è un organismo
che organizza se stesso
La natura come entità
spirituale inconscia:
» se la finalità è interna
alla natura stessa, essa aderisce ad un progetto, ad un programma inconsciamente
» nella natura deve quindi
esistere uno spirito immanente che organizzi la natura
» questo spirito
organizzatore viene chiamato (rifacendosi agli antichi) “anima del mondo”
» essendo uno spirito,
presenta tutti gli attributi che Fichte aveva dato all’Io, perché anche la
natura allora diventa un’attività spontanea e creatrice che si esplica in una
serie infinita di creature
Come la natura passa a
spirito?
» come l’Io fichtiano per
esistere deve dializzare se stesso, ponendo un non-io, in Io infinito e finito,
così la
natura di Schelling si realizza tramite l’opposizione
dialettica di attrazione e repulsione
» ogni fenomeno è l’effetto
di una forza
» ogni forza per essere tale
deve essere limitata, condizionata dall’azione di una forza opposta
» quindi » ogni fenomeno
naturale è prodotto da un’azione e da una reazione
» la natura agisce una lotta di
forze opposte
La natura è un progressivo
emergere dello spirito, in una progressiva smaterializzazione della materia:
» la natura ha tre
manifestazioni universali nelle quali si concretizza la polarità di
attrazione-repulsione
1. magnetismo » la corrispondente proprietà
nel mondo organico è la sensibilità
2. elettricità » la corrispondente
proprietà nel mondo organico è l’irritabilità
3. chimismo » la corrispondente proprietà
nel mondo organico è la riproduzione
NB:
questi sono i tre grandi ambiti della scienza del tempo di Schelling » molto
influenzato da essa
» alle tre manifestazioni della
natura corrispondono le tre fasi di sviluppo dell’universo (le tre “potenze”)
1. mondo inorganico
2. luce
3. mondo organico
NB:
questa distinzione è operata sia in ordine logico sia in ordine cronologico
» queste fasi mostrano come
la natura sia un’Odissea dello spirito = una progressiva presa di coscienza
L’IDEALISMO TRASCENDENTALE =
filosofia dello spirito
Mostra il progressivo farsi
natura dello spirito, il progressivo farsi oggetto del soggetto
» mostra che lo spirito p una
natura invisibile
» se prima risale dalla
materia alla forma, chiarendo come le leggi dell’oggetto sono le stesse del
soggetto,
ora discende dalla forma alla materia
chiarendo come le leggi del soggetto sono le stesse dell’oggetto
» parte dall’idealismo per
arrivare al realismo = deduzione dell’oggetto dal soggetto
Nell’autocoscienza esistono
due attività:
1. attività reale = l’Io nel suo libero e
infinito porsi, incontra il limite, risultando così limitabile
2. attività ideale = l’Io nel suo libero e
infinito porsi, procede oltre ogni limite, risultando illimitabile
NB: le due attività si
implicano a vicenda perché l’Io può configurarsi come illimitabile solo in
quanto limitabile e viceversa » l’io presenta la struttura dialettica interna
già descritta da Fichte
» il limite
è necessario altrimenti non si concepirebbe come autocoscienza
Il soggetto prende progressivamente
consapevolezza di sé in tre “epoche” o fasi di sviluppo dell’Io
1. prima epoca: dalla sensazione all’intuizione
produttiva
»
dall’io che sente, percepisce passivamente un dato che lo limita all’io che si
percepisce come senziente
e quindi andando a riequilibrare la
passività con l’attività
2. seconda epoca: dall’intuizione
produttiva alla riflessione
»
da un io che, pur intuendo se stessi, rimane ancora immerso negli oggetti ad un
Io che, riflettendo su se
stesso, si eleva all’intelligenza di sé
3. terza epoca: dalla riflessione alla
volontà
»
nella terza epoca il processo iniziato nella seconda raggiunge il suo culmine:
l’Io si coglie come volontà e spontaneità, come intelligenza che si
autodetermina nell’astrazione con gli oggetti
Perché l’oggetto, il limite,
non appare fin dall’inizio, nella sensazione, una produzione del soggetto? Perché
la mentalità comune crede che gli oggetti provengono da una dimensione estranea
all’Io, cioè dalla cosa in sé?
» se il soggetto producesse
consapevolmente i propri oggetti, non potrebbe pensarle come delle cose in sé
» invece accade così perché l’Io
genera l’oggetto tramite la cosiddetta “produzione inconscia”
» quindi la filosofia assume
un ruolo importante, quello di presa di coscienza di quel produrre inconscio
dello spirito attraverso il percorso dell’idealismo
trascendentale
» se non percepissi le cose
come altro da me, non percepirei la differenza tra ciò che immagino e ciò
» scopo della filosofia = progressiva
presa di coscienza dello spirito, anamnesi dell’Io
» ricostruzione
di come l’io diventa oggetto
LA TEORIA DELL’ARTE
Problema di partenza = nella filosofia
teoretica, spirito e natura, nonostante la loro corrispondenza, si configurano
come due poli distinti, separati dalla divaricazione originaria tra soggetto e
oggetto
» l’armonia e unità tra
spirito e natura rimane postulata e non concretizzata
» la storia » rimanda al
futuro l’armonia tra i due poli
Arte = ambito in cui queste
due attività, spirito e natura, sono unite in modo esemplare
» è l’attività in cui si
armonizzano completamente spirito e natura, consapevolezza e inconsapevolezza
» nella creazione estetica l’artista
è preda di una forza inconsapevole che lo ispira e lo entusiasma
» quindi » l’opera d’arte si
presenta come sintesi di un momento inconscio o spontaneo (l’ispirazione) e di
un
momento conscio e meditato (l’esecuzione)
» visione romantica del genio
= concretizza la propria vocazione creativa in forme finite che però hanno
infiniti significati che lo stesso artista
non comprende pienamente » dice dell’animo infinito del genio
Dice del peso che l’arte ha
nel Romanticismo » l’arte assume valore di presupposto filosofico
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