CANOVA (1757, 1822)
Il veneto
Antonio Canova rimane da giovane orfano di padre, e la madre lo affida al nonno,
un artigiano scalpellino. La sua formazione è quindi artigianale, e questo si
vede nella sua stretta attinenza a ciò che
richiede il committente. Resta comunque in tutta la sua opera la domanda
sul rapporto tra il fare, le competenze manuali, e il genio artistico, la
capacità di ideare l'opera. Si accorge infatti che la cura dell’opera
dall’inizio alla fine da una parte non può agire indipendentemente dal progetto
del committente, dall’altra il solo mettere mano alla materia significa imprimere
una propria impronta su di essa. La sua arte è quindi segnata da questa
scissione tra idea e lavoro manuale che trasforma l’idea: dualità del suo
stesso tempo che sarà evidente nelle sue opere. Studia all'accademia di Venezia
barocco e Rococò: stili teatrali in contrasto con i canoni neoclassici che
riproponevano la semplicità della statuaria antica.
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