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Storia: all’inizio del nuovo secolo Canova lavorò molto per
Napoleone e la sua famiglia, realizzando ritratti memorabili che assimilavano i
Bonaparte a dei olimpici. Quest’opera infatti è un ritratto di Paolina
Borghese, la sorella prediletta di Napoleone, raffigurata come Venere
vincitrice, la dea della bellezza.
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Scena: ritratto idealizzato della sorella di Napoleone,
sdraiata di lato su un’agrippina, con il busto sollevato e appoggiata
lievemente ai cuscini. La donna è scoperta nella parte superiore del corpo,
mentre la parte inferiore è avvolta da un drappo (richiama le veneri di Tiziano,
ripropone l’iconografia tradizionale). Gioielli impreziosiscono la sua pelle,
come la particolare pettinatura che ci ricorda le statue romane. È evidente qui
un minuzioso studio e una riproposta dell’antico.
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Caratteristiche: è una posa studiata per evocare una sensualità
contenuta, non volgare. Tutto della statua esprime un’idea di lusso e sfarzo. La
capigliatura e il volto idealizzato richiamano la statuaria romana, come anche
la scelta del triclinio, le decorazioni, i cuscini e la scelta di riproporre la
stessa dea. Il corpo ha un graduale passaggio dalla posizione orizzontale a
quella verticale attraverso linee sinuose e morbide: linea descritta dalla
schiena nuda della donna. La statua è studiata per essere osservata da più
punti di vista: per questo fu collocata su una portantina girevole dall’autore,
come molte altre statue.
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Trattazione del marmo: cosparge il marmo levigato di un
sottile strato di cera in modo che il marmo assuma una colorazione rosea
somigliante alla pelle. C’è una cura estrema della levigatura del corpo, reso
perfettamente tondo, e dando così l’idea della carne. In alcune parti il marmo
è lavorato in modo da farlo apparire lucido, luminoso (cuscini, materasso),
mentre sulle parti nude del corpo lo strato di cera suggerisce l’opacità
naturale della pelle.
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