LA TEORIA PSICOANALITICA DELL’ARTE
- Arte e sogno
»
la produzione artistica deve essere concepita in stretta analogia con la
produzione onirica
»
l’arte porta ad esprimere i propri desideri inconsci e insoddisfatti che
vengono soddisfatti in maniera
camuffata » come accade nei sogni
- Arte e gioco
» la
creazione poetica è assimilata al gioco dei bambini che creano universi
immaginari per organizzare e
gestire situazioni che non sono in grado di
affrontare direttamente
- L’arte come sublimazione
»
il soddisfacimento del desiderio proibito giunge tramite la sublimazione =
spostamento di impulsi
sessuali su oggetti non sessuali » l’arte è la forma più evidente di
sublimazione
» è
anche la sublimazione più culturalmente importante perché non si limita ad
essere una soddisfazione
personale ma ha pretese universali, acquisisce
un significato universale
»
tutte le cose che sembrano determinate dal conscio sono in realtà determinate
dall’inconscio
»
interpretazione freudiana della catarsi aristotelica: arte come purificazione
dalle passioni
- L’arte come terapia
» spesso
l’adulto sogna ad occhi aperti » accade in riferimento a desideri
irrealizzabili, inconfessabili
»
il sogno suscita in lui un senso di colpa
»
l’origine dei sogni ad occhi aperti consiste in pulsioni sessuali rimaste insoddisfatte
che risvegliano
fantasie da tenere nascoste perché contrarie
ai dettami della morale
» l’artista
riesce a tradurre queste pulsioni attraverso la mediazione della forma in
espressioni socialmente
Accettabili » altrimenti attirerebbe la riprovazione
della società e susciterebbe scandalo
» l’artista lo trasfigura
riscuotendo interesse generale infondendo piacere nella gente
»
per questo l’arte è una terapia utile non solo all’artista ma anche allo
spettatore: funge da specchio e
tocca le corde più nascoste risvegliando
emozioni messe a tacere di proposito
»
per questo l’arte è perturbante » suscita la percezione di qualcosa di
spaventoso e familiare
contemporaneamente, qualcosa che si vorrebbe
tener lontano ma da cui si è attratti irresistibilmente
perché si sa che costituisce l’essere più
vero di noi stessi
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