CANTO XXIII (canto tutto sulla memoria)
Nel cielo delle
Stelle fisse
Incontri: corpo splendente di Cristo, Maria
Riassunto e
tematiche
- Similitudine: confronto tra una parte A
e una B che hanno un termine C in comune (tertium comparatiosis)
»
Dante usa le similitudini per sopperire all’insufficienza della parola di
comunicare l’esperienza
»
nella Commedia in totale sono 597
»
quasi sempre sono similitudini strutturali = similitudini che servono per
argomentare e dimostrare
»
nella storia della letteratura è una figura retorica usata pochissimo, anche
nel Convivio e nella Vita nova
»
secondo la retorica medievale la similitudine era da evitare perché non era
ritenuta adatta ai moderni ma
una tecnica propria degli antichi, usata da
loro perché la materia della poesia prima della rivelazione era
poca, invece a noi cristiani che abbiamo
avuta la rivelazione la similitudine non serve
»
nella letteratura italiana è preferita la metafora, a parte Manzoni
»
per Aristotele ha due valenze » retorica: appartiene alla categoria
dell’ornamento, serve per abbellire
» conoscitiva: è strumento di argomentazione, ha il valore dell’esempio
»
Dante utilizza principalmente quella conoscitiva usandola anche per le cose più
basse della realtà
- Similitudine 1: Beatrice è come
l’uccello che aspetta impaziente il sorgere del sole per poter rivedere i suoi
piccoli e per procurare loro il cibo » attende la luce che sta per Cristo
affinché Dante lo possa mangiare
»
anche Dante partecipa alla sua attesa
- Similitudine 2: come quando nelle notti
serene la luna piena risplende tra le stelle, così tra migliaia di luci ne
appare una più intensa che le illumina tutte » Dante non riesce a sostenerne la
vista
»
quella luce proviene dal corpo splendente di Cristo, che a sua volta illumina
tutti i beati
- Similitudine 3: come la folgore squarcia
la nube che non può contenerla, così la mente del poeta esce da se stessa e in
seguito non ha la memoria dell’esperienza fatta
»
Beatrice lo invita ad aprire gli occhi, perché ormai ora ha potenziato le sue
doti umane
- Similitudine 4: Dante è pieno di
gratitudine e si sente come uno appena risvegliato da una visione che non
ricorda, come uno che risvegliandosi cerca senza successo di ricordare il sogno
appena fatto
- L’aspetto di Beatrice è tal che non si
può descrivere, neppure con le migliori parole dei poeti
»
chi riflette sulla difficoltà della materia e sulla natura mortale di chi la
tratta lo può capire
- Similitudine 5: nel rappresentare il
paradiso la poesia è costretta a fare dei salti come accade a chi trova il
percorso sbarrato
- Similitudine 6: le schiere dei beati
sono, viste dall’alto, come un prato di fiori illuminato da un raggio di sole
che filtra da uno squarcio di nube
- Beatrice lo invita a volgere lo sguardo
al gradino illuminato dalla luce di Cristo, pieno di fiori che sono le anime
beate, tra cui c’è la rosa, che è Maria, e i gigli, gli apostoli
»
vede che tutti sono investiti da raggi di luce che provengono dall’alto ma non
si scorge la provenienza
- L’attenzione di Dante è attirata dalla
luce più intensa, che è quella di Maria
» un’altra
luce le ruota intorno cantando, è un angelo che l’accompagnerà fino all’Empireo
- Similitudine 7: tutte le anime ripetono
il nome di Maria che segue suo Figlio, salendo in alto fino a sottrarsi alla
vista » le luci dei beati si protendono verso di lei come le braccia di un
bambino verso la madre, poi intonano il Regina coeli con una dolcezza
tale che Dante non dimenticherà mai più
»
esclamazione di Dante sulla felicità di quelle anime beate, acquistata con la
sofferenza e l’esilio terreno
- Aree semantiche
»
canto del trionfo di quanto è bello e buono ciò che c’è nella natura » stile
sublime per lessico e semantica
» trionfo nel senso di tripudio di gioia
»
sfumature del bianco » latte, stelle, plenilunio
»
campo semantico del cibo » ape, uccello che aspetta la luce per cercare da
mangiare ai suoi piccoli…
»
Dante paragona sempre il conoscere al mangiare (idea del Convivio)
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