HUSSERL
- Crisi delle scienze europee (pubblicata
integralmente postuma nel 1954)
» è
stata tradotta in italiano da Enzo Paci, a cui attribuisce però caratteristiche
marxiste
»
il libro è una riflessione critica sulle scienze occidentali
- In quest’opera denuncia la decadenza
della cultura europea
» crisi
causata dal prevalere del punto di vista oggettivistico e naturalistico proprio
delle scienze
»
per anni è stato considerato vero solo ciò che sia scientificamente
quantifizzabile
» quindi
è stato escluso completamente quello che Husserl chiama «mondo della vita», con
cui indica
l’originaria dimensione soggettiva della
vita concreta, quella dimensione che coincide con il mondo della
quotidianità inteso come “regno di evidenze
originarie”
Adottiamo
come punto di partenza il rivolgimento, avvenuto a partire dal secolo scorso, nella
valutazione generale delle scienze. Esso non investe la loro scientificità
bensì ciò che esse, le scienze in generale, hanno significato e possono
significare per l’esistenza umana. L’esclusività con cui, nella seconda metà
del XIX secolo, la visione complessiva dell’uomo moderno accettò di venir
determinata dalle scienze positive e con cui si lasciò abbagliare dalla prosperity che ne derivava, significò un
allontanamento da quei problemi che sono decisivi per un’umanità autentica. Le
mere scienze di fatti creano meri uomini di fatti.
- Domanda che si pone: qual è il ruolo
della filosofia?
»
constata che a partire dal XVII secolo (da Galileo e Cartesio) la filosofia è
profondamente mutata
»
il carattere astratto e matematico della scienza si è accentuato sempre di più
ed ha finito per condizionare
profondamente la filosofia, portandola ad un
livello di subalternità rispetto alle scienze: per sopravvivere
ha dovuto cambiare radicalmente » nota come
va ad analizzare la matrice dell’errore
»
in questo periodo la filosofia non è mai stata accettata come scienza rigorosa,
perché non empirica
»
conduce un’indagine storica » tutto parte da Galileo che privilegia gli aspetti
quantitativi della natura
»
ma il vero colpevole di tutta la deriva è Cartesio, nonostante sia stato
importantissimo, perché prende in
considerazione solo gli aspetti oggettivi
escludendo l’aspetto umano e soggettivo
»
tappe emblematiche attraverso cui la filosofia moderna ha cercato di fornire un
fondamento teorico alla
prospettiva galileiana » Cartesio, Hobbes,
Spinoza applicarono il metodo matematico a tutti gli ambiti
»
il punto culminante è Kant per cui non si può indagare la parte morale e noumenica
con la ragione
»
questo ha comportato » la sovrapposizione del mondo matematico a quello
esperibile
» la
riduzione del sapere a semplici scienze di fatto
»
tecnicizzazione e disumanizzazione del mondo moderno
» esclusione
di tutto ciò che non è quantificabile
- Ritorno alle origini della filosofia
»
la filosofia è nata perché l’uomo voleva ricercare risposte razionali a domande
fondamentali di senso
» quindi
la razionalità non è esclusiva della scienza » Husserl si oppone al tentativo
della scienza di
escludere dal dominio della ragione le
domande di senso (ma non è contro la scienza in sé)
»
c’è quindi bisogno di un ritorno all’uomo concreto
»
non rifiuta la scienza in generale, ma esige che essa non perda il significato
e il fine del suo operare
»
fine della scienza = l’uomo » la scienza nasce dall’uomo per l’uomo
- La scienza non è oggettiva ma soggettiva
»
per Husserl la scienza è realizzazione dello spirito umano
» quindi
presuppone il mondo intuitivo e pre-riflessivo della vita
»
lo stesso scienziato è innanzitutto un uomo tra gli uomini
»
quindi la crisi delle scienze europee non consiste soltanto nella crisi della
loro scientificità, ma nell’aver
perso i contatti con la dimensione concreta
dei sentimenti e della vita (il concreto non coincide solo con
ciò che è scientifico e matematico)
»
la scienza dimenticò che l’origine, il significato e il fine di tutte le
attività umane sta nell’uomo stesso
»
la scienza ha ridotto le funzioni della filosofia riducendo anche l’uomo »
crisi scientifica = crisi umana
- Ribaltamento dei ruoli
»
filosofia = coscienza razionale ed universale della totalità dell’essere (come
per i greci)
»
allora la filosofia è fondamento anche della scienza, che indaga solo
l’esistenza concreto degli uomini,
che è solo un aspetto della realtà e
dell’essere
» ridimensiona
il ruolo della scienza » la scienza è solo una costruzione eretta sopra il
mondo della vita
» Husserl la chiama «sostruzione»
»
nel tempo la realtà è andata a coincidere con la quantificabilità perdendo così
la differenza tra strumento
per pensare la realtà e la realtà stessa »
ridefinisce cos’è realtà ampliandone il significato
»
es: la matematica nasce come idealizzazione della realtà concreta ma il punto
di partenza è la realtà
- La filosofia come antidoto alla
decadenza della civiltà europea
» attraverso
la vera filosofia l’uomo prende coscienza della soggettività della scienza, che
così riacquisterà
la coscienza della propria origine storica
nella filosofia (non ci sarebbe scienza senza filosofia)
»
parlare del presente è parlare anche del passato e del futuro » la storia è permanenza
ed evoluzione al
tempo stesso » le nostre ricostruzioni
storiografiche devono andare al di sotto dei fatti
» non solo elencare i
fatti ma cogliere un significato umano e globale direzione di senso
» in sintonia con lo storicismo ottocentesco
»
anche la scienza, come la filosofia, nasce perché l’uomo vuole cogliere un
senso razionale al divenire
»
c’è bisogno di un ritorno all’uomo concreto ma per essere soggetto bisogna
volerlo
» il
senso della storia coincide con la presa di coscienza che si è responsabili nei
confronti della storia
» il
filosofo è funzionario dell’umanità perché ha questa coscienza: sono
responsabili anche di fronte al
destino della specie umana
»
due condizioni rendono possibile il compito dei filosofi
1. la ragione deve essere continuamente
presente nel mondo della vita
2. si deve trovare un metodo per ridestare
la ragione dormiente dell’uomo » attraverso la fenomenologia
» con
la filosofia si recupererà una visione complessiva dell’uomo capace di
individuare, al di là della
frantumazione specialistica delle scienze,
mete e scopi universalmente validi
»
solo con la filosofia si raggiungerà una visione complessiva dell’uomo
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