Critica
e dibattito culturale
- Dibattito culturale e letterario nei primi due decenni del Novecento fu vivace e innovativo
- Critica ufficiale → predominio di Benedetto Croce (1866-1952) con la sua Estetica (1902)
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l'arte deve rimanere autonoma da qualsiasi finalità pratica
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si deve ricercare una liricità assoluta
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scopo della critica: individuare
i momenti di autentica poesia = sintesi di intuizione ed espressione
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difensore della grande tradizione
letteraria italiana sino a Carducci
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attacca le sperimentazioni e gli eccessi (il filosofeggiante Pirandello, i
futuristi)
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la rigidità di questa posizione bloccò lo sviluppo di una critica accademica
attenta alle nuove discipline
applicabili allo studio letterario
(sociologia e psicanalisi)
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studi di carattere erudito-documentario e filologico → studi ed edizioni di
alto valore (Barbi, Debenedetti…)
- Critica militante: le riviste
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attente soprattutto alla letteratura contemporanea senza lettura polemica
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«La Voce» : la rivista più importante in
Italia in quel periodo
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Giuseppe Prezzolini: uno dei
direttori de «La Voce», si avvicina alle teorie crociane che si potevano
coniugare
alle propensioni al frammentismo dei
vociani
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Renato Serra: vociano che cerca
di ricostruire la personalità dei nuovi autori → ideale ottocentesco di
coniugare "l'uomo e l'opera"
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Giuseppe De Robertis:
sostenitore di giovani poeti come Ungaretti
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Carlo Michelstaedter: La persuasione e la retorica tesi
pre-esistenzialiste
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altre riviste: contribuirono ad ampliare il dibattito intellettuale
- «Leonardo», «Regno», «Hermes»: promosse e sostenute da Prezzolini e Giovanni Papini
- «Lacerba»: rivista futurista (1913-1915), tra cui anche Papini
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