Italo Calvino (1923-1985)
→
nasce a Cuba da due scienziati; sotto
la guida di Vittorini e Pavese, di loro molto più giovane; formazione laica
e tecnica
(studia agraria); militanza nella sinistra molto precoce: combatte durante la Resistenza nella brigata
partigiana comunista → da questa
esperienza i primi scritti; si iscrive alla facoltà di lettere a Torino dove
inizia
la collaborazione con «Il Politecnico»; inizia a scrivere,
inizia la sua attività da giornalista e saggista e
interprete dei rapidi mutamenti nella
società italiana; alterna testi a sfondo
fiabesco a chiari riferimenti
allegorici
alla realtà contemporanea, ad altri più
impegnati in ambito socio-politico; crisi
col Partito
comunista,
fase di ripensamento della sua poetica (1963-64): sceglie una nuova strada con tendenze
strutturaliste
(modelli: autori francesi o sudamericani); nel 1979 acquista fama
internazionale
- Primi scritti: esperienza della Resistenza, numerosi racconti e un romanzo:
→ Il sentiero dei nidi di ragno
(1946): materia storica filtrata da una
struttura fiabesca; protagonista: non
un partigiano adulto ma il giovane Pin
(effetto di straniamento) → guerra come
terribile gioco; incapace
di narrare alla maniera dei realisti
dell'800 o dei neorealisti
- Il visconte dimezzato (1959: si delinea la sua fisionomia; è la prima parte de I nostri antenati (1960) che comprende anche Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959) → modello: conte philosophique degli illuministi francesi come Voltaire e Diderot, in generale la scrittura narrativa di tipo razionalistico-scientifico (ammira molto Galilei e Leopardi); le vicende singolari sono al limite dell'ironia e della parodia ed hanno significato allegorico ('allegoria leggiera') che riguarda la natura umana quanto il senso generale della storia: affronta i problemi dell'intellettuale e della scrittura
→
in questi anni decide di abbandonare il partito comunista deluso dalla politica
repressiva dell'URSS
→
non rinuncia a interpretare il dibattito-politico culturale → pubblicazione di
ottimi saggi
- Fine anni Cinquanta: oscilla tra tentativi di avvicinamento alla cronaca con scritti satirico-polemici a base surreale (La speculazione edilizia, La nuvola di smog, La formica argentina, Marcovaldo o le stagioni in città) e l'interesse fantastico, il romanzesco-avventuroso e il fiabesco (Fiabe italiane, La giornata di uno scrutatore: per una volta riflesso di un'esperienza autobiografica, la visione diretta degli handicap al "Cottolengo" di Torino mentre è lì scrutatore elettorale → forte stimolo per l'analisi di ciò che è bene nell'azione politica, in mancanza di una fede religiosa, utopia per nulla astratta)
- Dal 1964: produzione narrativa semiotico-postmoderna = si dedica alla riflessione sulle modalità scientifiche e letterarie di interpretazione della realtà, riflessione teorico-scientifica sul linguaggio e in generale su tutti i segni naturali e culturali; si orienta verso la metaletteratura = riflessione sulle modalità di scrittura e interpretazione del mondo piuttosto che narrazione semplice; tentativo di rappresentare il reale che è complesso e stratificato
→ Le cosmicomiche (1965): stile complicato, lessico para-scientifico,
riferimenti a scrittori fantastico-
paradossali (Borges); usa esplicitamente
opere popolari (fumetti, comiche cinematografiche..)
→ Ti con zero (1967): continuano le riflessioni sulle
cosmi-comiche + scritture combinatorie
→ Il castello dei destini incrociati
(1973): raccolta di scritti basate sulle
figure dei tarocchi con storie
intrecciate secondo perfette simmetrie;
influenza dell'analisi strutturalista delle fiabe e dell'Orlando
furioso,
a lui molto caro (1970: Orlando furioso
raccontato da Calvino)
→ Città invisibili (1972): esito
più complesso e il più alto di questa stagione; racconto composto dalla
descrizione di città fantastiche fatta da
marco Polo a Kublai Kan (razionalista-nichilista) durante i loro
dialoghi; se Kan riduce a modelli sempre
più astratti tutto il reale raccontato da Marco Polo fino ad
arrivare al nulla, Polo invece sa che le
sue città possono non esistere ma trova sempre nelle sue
narrazioni nuovi stimoli per interpretare
il reale → all'astrattezza teorica deve corrispondere una
passione per la materialità, l'unico
atteggiamento etico è non cedere alla negatività proseguendo la
ricerca fondamentale anche se forse
infinita di una possibile verità-felicità
- Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979): combinazione di 10 incipit diversi e di un immaginario inseguimento amoroso fra Lettore e Lettrice; logica postmodernista della narrativa come citazione continua e riuso di tutte le narrazioni già sperimentate → ma capisce che è impossibile rappresentare completamente il reale (lettore e lettrice non riescono a concludere i racconti); gli conferisce una definitiva celebrità internazionale, spesso affiancato al coevo best-seller di Umberto Eco (Il nome della rosa, 1980) come esempio del postmodernismo italiano
- Palomar (1979): racconti brevi, problema dell'interpretazione del reale qui attraverso il filtro ironico e disincantato del protagonista-osservatore
- Dopo 1985: dopo la sua morte sono usciti altri racconti, inediti degli anni Quaranta e Cinquanta
→
saggi: grande saggista e critico
- Il midollo del leone (1955): sul rapporto letteratura/storia
- Il mare dell'oggettività (1959): sulla necessità di demistificare letterariamente la visione del mondo piatta proposta dai modelli capitalistici
- La sfida al labirinto (1962): ipotes che l letteratura debba sperimentare tutti i linguaggi possibili per rispondere al "labirinto" della contemporaneità
- Natura e storia nel romanzo, 1958; Tre correnti del romanzo italiano d'oggi, 1959: interpreta con acume le tendenze nella letteratura italiana e internazionale
- Prefazione alla seconda edizione de I sentieri dei nidi di ragno (1964):
- Una pietra sopra, 1980; Collezione di sabbia, 1984: raccolte di saggi
- Lezioni americane (postume): preparate per conferenze ad Harvard (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità: affronta alcune sfide a cui deve rispondere la letteratura)
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