Sergio Corazzini, Desolazione del povero poeta sentimentale (da Piccolo
libro inutile, 1906)
- Nasce a Roma famiglia benestante ma caduta in miseria.
Vita breve: si ammala presto muore giovane,
povera di avvenimenti, ma circondato da amici ed estimatori che
collaborano a creare piccolo mito di
Corazzini come figura del poeta marginale
malato che muore giovane.
Sua
produzione poetica caratterizzata da tratto di rarefazione, di marginalità,
micro libretti autoprodotti presso piccole tipografie, dolcezze amaro calice,
aureole, piccolo libro inutile.
Idea
masochistica, esemplificata in modo paradigmatico.
E' un esempio di poesia crepuscolare
- Situazione enunciativa:
Monologo: parla solo l'io poetico, ma si rivolge a un tu → rappresenta una situazione dialogica
→
il tu a sua volta ha dato parola al soggetto dicendogli che è un poeta
→
si immagina che sia di fronte a lui
→
tutta una serie di riprese di questo appello al tu
→
"ma tu non mi comprendi e sorridi":
questo verso ci consente di chiarire ulteriormente questa situazione ci fa
immaginare che interlocutore davvero di fronte al soggetto tanto che ne può
registrare le reazioni a quello
che sta dicendo c'è reazione faccia a
faccia fra io e un altro, non è pienamente situata. Ma sicuramente c'è un
io di fronte a un tu. Monologo si costituisce come parte di questo
dialogo.
Rapporto fra io poetico e il tu: confidenziale
affettuoso, il tu riconosce all'io un
ruolo onorifico (poeta), l'io si schernisce non si sente all'altezza. L'io si esprime di fronte a questo tu con un
massimo grado di autenticità: si spoglia completamente di fronte
all'altro. Grado di confidenza
io-tu: senza filtri senza nascondersi.
Ma
c'è un elemento di incomprensione:
anche questo tu così sintonico non è in grado di comprendere il soggetto.
Situazione iniziale quieto rapporto si complica e nel finale si interseca con
altro asse retorico.
Ultimi due versi: all'assemblea
retorico io e tu se ne affianca un altro → "Amen": forma rituale
tipica della preghiera che si costituisce come monologo
idealmente dialogico fra l'io e Dio.
→
finale così esibito ed esposto coglie meglio che modulo della preghiera attraversa in realtà in modo
sotterraneo
tutto testo con altre invocazioni a dio: tematica e linguaggio
immaginario religioso penitenziale
→
i due assi retorici si contaminano:
confessione del soggetto di fronte al tu resa con stesso grado di autenticità
che caratterizzerebbe confessione fatta di
fronte a Dio contemporaneamente di fronte al tu.
→
componente di autodenuncia
tipica della preghiera, enumera suoi peccati colpe debolezze.
Situa
enunciativa: c'è un io impegnato in monologo dialogico con tu ma sullo sfondo
con anche dio
- Situazione rappresentata e aspetti formali:
Autorappresentazione: l'io rappresenta se
stesso, si auto descrive, si auto rappresenta.
Non
sono descritte una serie di cosa ma condizione
esistenziale
Avviene
secondo i modi del racconto iterativo:
la poesia costruita su ripetizioni di vari livelli.
Eccezione: VI strofa → nella
descrizione statica c'è un momento in cui si innesta un racconto singolativo
(di un singolo episodio) che si rivela poi estremamente statico, ovvero dormire
con mani in croce, sapore mortuario, prefigura persecuzione è morte.
Insistenza
iterativa su:
- Innocenza → immagine del fanciullo
- Tristezza, melanconia, dolore, lacrime: fittissima trama di iterazioni lessicali e sintagmatiche, che si combinano in modi diversi ma ribattono sempre su stesso nucleo tematico fisso costante, ciò ha a che fare con dimensione formale del testo
- Immagini di vittimismo masochistico: autocommiserazione, autodenigrazione
- Malattia, debilitazione, devitalizzazione → hanno base biografica reale sia per malattia sia per immagine del fanciullo che torna ossessivamente che piange. Aggettivi piccolo povero tenero.
- Tema della morte
- Metrica:
Buon
esempio di verso lungo whitmaniano.
I strofa → potrebbe essere un testo in
prosa: va a capo in corrispondenza di
pause sintattiche rilevate, in corrispondenza della chiusura di un
segmento sintattico semanticamente concluso.
Nello
stesso tempo: testo scandito in modo
parossistico di ripetizioni, anafore, epigone, ripetizioni di tipo del ritornello, alcuni sono interne alla
strofa iterazioni di stessa struttura sintattica ("perché tu mi dici
poeta?").
Tipico
del versetto biblico che si costituisce attraverso ricca serie di parallelismi
di questo tipo.
Metrica è emblematica a livello formale della
debilitazione e crisi della poesia
→
poesia depauperata impoverita, allo stesso tempo questo tipo di modulo si lega
a preghiera litania che struttura dimensione enunciativa del testo. In ogni
caso questi fenomeni di iterazione sintattici si legano a iterazioni lessicali
che hanno a che fare con ricorrenze tematiche: fanciullo poeta, piangere,
tristezza, malattia.
Iterazioni
si riproducono a cannocchiale e anche a distanza. Come iterazione del poeta
scandisce tutto il testo fino alla fine. Alla fine questa struttura dimostra
tesi da cui era partito.
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