A mia
moglie
Uno dei testi più
importanti della sezione ma anche Canzoniere
mette al centro Lina, la donna nel titolo è sempre lei, poesia molto celebre.
Inno alla femminilità intesa in modo archetipico
Storia e cronistoria del Canzoniere:
- Reazione della moglie alla lettura della poesia: non l'ha presa benissimo
- Nessuna intenzione da parte di Saba di scandalizzare
- La definisce "poesia religiosa", come una preghiera Idea di una poesia che sembra avere un che di religioso, una sorta di litania preghiera e anche poesia che sia qualcosa di infantile → entrambi implicano spontaneità
- Un giornale comunista dice che è poesia proletaria
- Noi pensiamo che è poesia infantile: se un bambino dovesse scrivere una poesia a sua moglie sarebbe questa
- Lode alla moglie straordinariamente anti convenzionale: non declinata secondo i modi che ci aspetteremmo.
- Situazione enunciativa:
Orientamento allocutivo ma non c'è l'io in scena
→
il "qui ed ora" è riconoscibile, l'io è posto mentalmente di fronte
alla donna, poesia come lode alla moglie.
→
tutta la poesia è pronunciata, recitata
idealmente come di fronte alla donna rivolgendosi alla donna
Ma
cambiamento con la seconda strofa: non è
più il tu di prima con la giovenca, è un "tu"
maschile che incontra la giovenca, il tu che la incontra non può essere
la moglie di nuovo
→
in apparenza il "tu" retorico resta lo stesso, ma come se
implicitamente mentre si rivolge alla donna la voce si
rivolgesse anche a qualcun altro:
- Strofa 2: se la lisci, Se l'incontri
- Strofa 3: Ai tuoi piedi
- Strofa 4: e verso te gli orecchi alti protende fermi, la crusca e i radicchi tu le porti
→
chi è questo tu?
- Ipotesi 1: potrebbe essere un dialogo fra sé e sé
- Ipotesi 2: potrebbe essere un "tu" che segna un orientamento verso ascoltatore maschile che possa condividere questo tipo di esperienza (di aver incontrato una femmina animale e di aver compiuto una sarei di gesti) → un movimento che ricorda quello che Henri Goffman (studioso delle dinamiche della conversazione orale) descrive come processo tipico in uno che parla davanti ad un uditorio il riferirsi nello stesso discorso a uditori diversi, il cambiare continuamente la postura del discorso, anche con un andamento gestuale
→
qui non ci sono componenti gestuali (è un testo scritto!), ma questa tecnica è
segno di un'oscillazione interna
all'assetto
retorico del discorso: poesia in cui l'io si rivolge alla moglie, ma nel
discorso poetico si crea una
scena
con più interlocutori, c'è una proiezione di se stesso
→
testo apparentemente semplice ma rivela screziatura e complessità interna
Questo
è sintomatico di un atteggiamento del poeta:
è da solo ma è come se si stesse rivolgendo alla donna,
→
centralità della condizione di
solitudine contemplativa come elemento che fonda lo sguardo di Saba-poeta
→
Storia e cronistoria del Canzoniere:
racconta che quando testo è nato moglie era fuori per compere e poi
torna → quindi il testo nasce da una
dimensione di solitudine e dall'interno di quella dimensione attinge
la spinta all'appello ideale alla moglie
→
coglie una verità della donna che però
la donna non riconosce: lei è più aderente alla dimensione del reale, al
"vero" più che al
"pensato", non coglie la dimensione ulteriore e la profondità della
dimensione analogica a
cui il poeta ha accesso
- Situazione rappresentata:
Lode
anti-canonica alla figura femminile: in ogni
strofa è paragonata alla femmina di un animale diverso
- Strofa 1: pollastra
- Strofa 2: giovenca
- Strofa 3: cagna
- Strofa 4: coniglia
- Strofa 5: rondine
- Strofa 6: formica
→
da qui deriva il forte carattere
argomentativo-interpretativo: descrizione della donna che cerca di metterne a
fuoco
il carattere screziato, complesso, ricco di iridescenze attraverso il
paragone reiterato
La
matrice di questo paragone sta nella definizione di come sono tutte le
"femmine dei sereni animali
→ idea di animali come forme creaturali più semplici
dell'uomo, che hanno un rapporto più
sereno e vico alla
sostanza
della creazione: c'è una
distanza minore fra animali e natura che fra uomini e natura, pur
facendo
parte di una stessa natura
→
senso di una religiosità archetipica: non
è il dio ebraico o cattolico, ma è l'idea di una divinità molto vicina
all'idea
di un ente che governa la natura e ne dà un senso
Il
paragone con gli animali non è dimostrazione di impoverimento e banalizzazione
→ infatti i caratteri di queste femmine animali
sono screziati, ambivalenti
→
la femminilità animale ha sempre
componente dolente tanto più è vicina all'immagine della "vasta
maternità"
a cui partecipa anche la moglie → le
femmine animali (e attraverso il collegamento con la moglie, anche le
femmine umane) sono partecipi di un dolore
per le creature, per un creato, per un essere in vita
→
questa ambivalenza torna in tutte le rappresentazioni delle figure femminili: contrapposizione fra elementi
contrastanti,
divergenti
- Strofa 1: pollastra → immagine di eleganza, regalità, quasi di postura di portamento naturale
→
MA: nella parte finale della strofa l'immagine si complica, le gallinelle sono
accostabili alla moglie per combinazione di soavità/dolcezza e
querela/lamentosità
- Strofa 2: giovenca → dolce e "festosa", ma con muggito "lamentoso"
- Strofa 3: cagna → "dolcezza negli occhi" ma "ferocia nel cuore", è violenta aggressiva
→
la somma di ciascuna creatura femminile che descrive dipinge le sfumature della
moglie, che di volta in volta
- Aspetti linguistici e stilistici:
Anche
qui testo caratterizzato da apparente in
formalità, sembra libero naturale
→
è un effetto prodotto da una struttura
calibrata: armonizzazione su tanti livelli diversi (lessicale, metrico
rappresentativo) attraverso una dinamica di ripetizione e variazione
continua, intrecciata a tutti questi livelli
Sorta di sequenza-ritornello: "tutte | le
femmine di tutti | i sereni animali | che avvicinano a Dio"
→
a metà della prima strofa e ritorna con effetto di circolarità in chiusura del
testo (ring composition)
Densità
straordinaria di fenomeni di iterazione e
parallelismi
→
strutture sintattiche dittologiche,
binarie: ripetizione "una giovane, | una bianca"
→
ad ogni periodo continuamente la poesia propone un procedere binario, eplicato,
che crea effetto di
regolarità,
circolarità nel procedere del discorso
→
la struttura dittologia ha matrice
principale nella sostanza del testo, originato dal paragone
donna-animale
quindi binario
→ nella stessa matrice profonda del testo c'è binarismo
→
es: nella prima strofa ribadisce l'analogia rimodulando la con struttura
chiastica
- Metrica:
Il
testo è composto di sei strofe tutte diverse e
irregolari
→
spiccata ricorrenza alla fine del primo verso di una parola sdrucciola (es: provvida, candida…)
→ in molti casi
sono aggettivi → creano quindi un
enjambement perché il nome a cui si riferiscono sta nel verso dopo
→
se metti in fila queste parole sdrucciole osservi una fittissima rete di
richiami, assonanze
- Giovane
- Gravida
- Pavida
- Rondine
- Provvida
gravida : pavida → rima perfetta
provvida → diverso accento ma parte finale
identica a gravida e pavida
3/4
parole hanno r- all'inizio
Sono
legate da fittissima serie di omologie
foniche distribuite in modo vario → testo in apparenza semplice frutto
di una perizia compositiva, un testo da un lato si presenta con forte
semplicità e tuttavia è un testo organizzato con grande sapienza formale da
Saba che lo costruisce orchestrando diversi
Le strofe sono di lunghezza molto varia →
apparente irregolarità
Tuttavia utilizza versi regolari:
- La larghissima maggioranza dei versi sono settenari
- Poco meno che una decina di endecasillabi
- Tre quinari
- Alcuni versi brevissimi (come "giovenca" che è un trisillabo; "s'alza" è un bisillabo)
→
questa alternanza fra endecasillabo settenari e
versi bravissimi (trisillabo) è uno stile a tipico di Saba
→
invece l'alternanza settenari-endecasillabi è un tipo di polimetria molto
tradizionale
L'attacco
sono versi di settenari con terza e sesta: questa cadenza si alterna nei versi
successivi ad un'azione prosodica di tipo giambico quindi su posizioni pari →
c'è continua alternanza tra accenti su
posizioni pari e dispari → grande orchestrazione ritmica
C'è
anche una irregolarità prosodica:
scandisce il primo verso di tutte le strofe che sono tutti settenari ma con due posizioni accentate consecutive
(accento in seconda e anche in terza posizione) anche nell'esecuzione il
lettore è incerto su chi valorizzare, si assimila più alla struttura di seconda
quarta sesta o di terza settima, crea un piccolo effetto di incertezza che è un elemento di apparente
irregolarità, devianza rispetto alla norma.
Queste due poesie
iniziali definiscono prima zona della raccolta e mettono in luce dinamiche
rappresentative profonde: da un lato questa poesia è strutturata sulla
trasfigurazione della donna
→ è il poeta a
vedere nella donna, a scorgere nella moglie una serie di tratti e immagini di
femminilità primigenia
→ oggetto della poesia è quindi un atto di
visionarietà del poeta → come in L'arboscello:
a partire da un
dato di
realtà ne coglie un livello di verità più profondo, coglie in analogia, sguardo
analogico fra carattere
essenziale della moglie con caratteri delle
femmine animali del creato
Stessa contrapposizione apparenza VS realtà-verità →
saggio Scaffai: il contrasto tra "vero" e "pensato",
la realtà così come è e il pensato, l'immagine che della realtà il poeta si fa
→ livelli diversi di percezione del mondo:
- Livello oggettivo
- Livello astratto, intuitivo in cui il poeta è in grado di cogliere struttura di verità di ciò che osserva
→ in entrambi i
testi poi in modo vario questo esercizio di interpretazione analogica del reale
da parte del poeta si
esercita nei confronti della donna, della
moglie; già nel finale del primo testo il poeta accoglieva il senso di una
vasta maternità, immagine molto simile che
poi verrà declinata nel testo successivo, immagini della donna come un
esser più in sintonia con dimensione
naturale, quindi per questo più vero, dotato di aderenza alle cose maggiore
rispetto al poeta, all'io che invece vive
ha il suo regime esistenziale nella di mansione del pensato, dello sguardo
dell'immaginazione
→ in questo senso la
contrapposizione fra vero e pensato e le immagini ambivalenti della donna
finiscono in qualche modo per presupporre una
opposizione fra i due personaggi: la
donna e il poeta
- La donna: appartiene alla dimensione del vero
- Il poeta: si distingue dal mondo, dagli altri e dalla donna per questa capacità di sguardo che per un verso lo mette in contatto con dimensione del reale più profonda e nello stesso tempo lo separa da una partecipazione al mondo piena → la donna partecipa, il poeta guarda
Questa serie di
dinamiche compositive si rinsalderanno sempre di nella raccolta successiva (Trieste e una donna)
→ per questo ha
davvero struttura preparatoria, sistema rappresentativo che nella raccolta
successiva sviluppa
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