L'insonnia in una notte d'estate
- Situazione enunciativa:
In
entrambi i testi c'è l'io da solo in scena
→ non c'è orientamento allocutivo, né simulazione di un discorso fatto alla
donna, ma un discorso fra sé e sé:
il poeta è solo di fronte a un paesaggio, o di fronte a presenza di un animale:
il cane della seconda strofa
Isolamento contemplativo di fronte alla
natura
- Situazione rappresentata:
Testi
che rimettono in scena una dinamica analoga:
il poeta attraverso lo sguardo rivolto su una situazione a livello
superficiale, banale, quotidiana, elementare riesce ad attingere a un nucleo di
verità più profonda
→
fa scattare un paragone con episodio
biblico
Giacobbe: in una notte simile a quella che sta
vivendo l'io poetico, sogna una lunga scala degli angeli
→
immagine di Giacobbe come padre e fondatore stirpe ebraica (paragonata alla
numerosità delle stelle)
→
ha visione dello scontro con il Signore
→
riflette sulla matrice ebraica della
sua identità: è un tassello identitario che fatica ad accettare
Evidenza della dimensione della paternità:
ruolo che dovrebbe costringerlo ad una maggiore responsabilità relazionale, ad
abbandonare rinunciare alla zona di solitudine e protezione della propria
solitudine
→
ma è proprio la solitudine che identifica il poeta
→
tema che sarà ripreso, anzi sarà al centro di Trieste
e una donna in modo rilevante
- Aspetti linguistici e stilistici:
Tutto
il testo è strutturato attorno al paragone:
tra poeta che osserva cielo stellato e Giacobbe che sogna la scala d'angeli
costruito con dinamica ambivalente
- Metrica:
3 strofe, 26 versi in totale:
- Strofa 1 + 2: di 13 versi
- Strofa 3: perfettamente la metà del testo, 13 versi
Impaginazione significativa: secondo spazio è maggiore → spezza la simmetria fra prima e seconda parte
del testo → immagine di una ideale strofa bipartita fallisce
Nessun commento:
Posta un commento