Confronto
lessicale con il cristianesimo:
La salvezza di Lucio viene presentata in termini che
dal punto di vista lessicale sono termini quasi più cristiani che pagani.
- Beatitudo è un termine che a partire da Apuleio avrà grande fortuna negli autori cristiani, contrapposizione religiosi e irreligiosi.
- Il termine providentia che qui è il sinonimo, l'equivalente dell'italiano "provvidenza", cioè l'attitudine della divinità, che gli stoici attribuivano al logos, a governare e intervenire alla vicenda generale del cosmo e dei singoli secondo un piano che vede avanti a se secondo un disegno razionale e sensato.
- Ci sono altri elementi che sembrano riprendere lo stoicismo e che poi si rivedono pari pari nei testi della tradizione cristiana come il paradosso servitium religionis con cui coincide la vera libertas. Seneca: bisogna servire la filosofia per ottenere la vera libertas. È un motivo molto presente nello stoicismo la convinzione che solo il sapiens è veramente libero (vedi il discorso degli occupati di Seneca). Questo tema lo si trova qui dove la religio sostituisce la sapientia di Seneca, ma lo si trova anche in moltissmi testi della tradizione cristiana, da San Paolo (molto prima di Apuleio) fino alla patristica (molto dopo Apuleio). Tutte queste intersezioni tra tradizioni, noi siamo abituati a considerare la linea della tradizione letteraria pagana e cristiana come mondi non comunicanti in realtà i punti di contatto erano moltissimi . Più difficilmente avranno permeabilità i temi cristiani con epicurei piuttosto che stoici.
- Lo stesso discorso militia filosofica degli stoici è qui la militia religionis
Apuleio è comunque un pagano; troviamo anche
allusioni critiche verso i cristiani patria di Apuleio è una zona in cui ci fu
massima espansione del cristianesimo, quindi è assolutamente probabile che
Apuleio conobbe il cristianesimo.
Religiosa
beatitudine: si ha impressione chiusi un linguaggio da noi familiare con i
testi cristiani. Apuleio evidentemente era pagano in effetti quello che succede
che noi constatiamo è che spesso certi termini introdotti da Apuleio stesso poi
hanno un'enorme fortuna nel linguaggio cristiano. È un elemento che si
riscontra e che non è del tutto spiegato. La prosa apuleiana contiene elementi
che a noi suonano familiari ma sono estranei al latino classico. Usi arrivati
all'italiano dai cristiani sia come coni lessicali sia come utilizzo semantico.
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