Potrebbe
rappresentare il punto di arrivo maturo.
È un momento
successivo alla reformatio
di Lucio, successivo alla storia stessa. È ritornato ormai alla vita umana.
Questo capitolo contiene la lettura a
posteriori di tutta la vicenda nelle parole del sacerdote che ha
assistito alla reformatio. Passiamo da
un estremo all'altro del libro: è la punta
più alta della climax religiosa di questo personaggio.
Ma le
caratteristiche dello stile apuleiano sono le stesse: si compiace
degli stessi esperimenti retorici, lo stesso accumulo di registri diversi,
compiacimento di usare termini rari. C'è questa varietà che è il riverbero
stilistico ambiguo che resta il carattere dominante in qualunque sezione del
romanzo.
- Exanclare: verbo di registro alto "sopportare"
- Doctrina: può essere intesa come quella cultura, quegli elementi che il narratore aveva sottolineato in sé nel proemio dell'opera o anche gli altri personaggi avevano sottolineato
- Cecità della fortuna: elemento proverbiale
- Prefisso dis- = di qua e di là
- Pessimis periculis: allitterazione voluta perché è lettura ridondante
- Inprovvida = uno che non vede davanti a sé → malvagità che non vede avanti a se essendo cieca
- Beatitudo: sostantivi in -tudo appartengono al registro alto (Apuleio li ama)
- Registro basso-colloquiale: etatula diminutivo di aetas → la prosa apuleiana i diminutivi sono una categoria di nomi lui usa anche avverbi che Apuleio predilige e sono elementi che tendono, affondano nel registro colloquiale in cui la componente affettiva è dominante
→
questa è la ragione per cui la poesia catulliana ha come uno degli elementi
stilistici il diminutivo come
componente affettiva che è accostata al
registro alto
→
ambivalenza continua tra registro alto e
registro colloquiale affettivo: ambiguità anche in questo.
- La vera libertà è il servizio alla divinità o alla filosofia è un tema religioso e filosofico molo diffuso
→
ambivalenza della servitù
Caduta morale dovuta
alla curiositas e per
aver fatto affidamento a valori che non sono tali. Approdo alla religiosa beatitudinem e il passaggio è
sancito anche da un cambiamento nella
divinità che presiede alle sorti di Lucio
- Prima c'è la Fortuna cieca, che presiede alla sorte degli uomini senza previsione
- poi Lucio è passato sotto le ali protettive della Fortuna videns che è Iside.
- Anafora quintupla di quid e lista sintetica allusiva ad alcune delle peripezie che ha vissuto. A cosa sono serviti gli andirivieni di viaggi, cammini asperrimi, a che cosa giovò il timore della morte quotidiana? In realtà è un'enallage di quotidianus riferito alla morte è più probabile il timore quotidiano che una morte che poteva accadere ogni giorno. A che cosa è servito all'empia Fortuna, connotazione fortemente negativa perché è ciò che non è giusto per la legge divina non per la legge umana.
- Illumina tutte le altre divinità: come è stata percepita dai romani questa frase? In uno dei culti misterici anche all'interno del mondo romano Iside era venerata anche come Isis Fortuna che ha caratteristicamente come attributo nelle rappresentazioni artistiche una cornucopia in mano, ha una serie attribuiti che portano abbondanza, è una buona Tuche non cieca e arbitraria.
Dopo si rivolge a
Lucio con un'esortazione.
- Candido habitu: habitus si riferisce alla veste candida della quale era stato appena rivestito dopo essere stato ritrasformato in forma umana.
- Inovanti: ovatio è una cerimonia trionfale, significa quindi 'con passo pieno di gioia di baldanza'.
- Sospitatrics: salvatrice
- En ecce: introduce, il sacerdote ci riconduce all'interno della scena per renderci quasi partecipi degli effetti della reformatio, e nello stesso tempo si rivolge al pubblico presente perché tutto il corteo della dea ha assistito alla reformatio e alla scena di adesso.
- Aerumnis: termine arcaizzante e ricercato.
- Triumphat: lessico tecnico militare significa "trionfare su un nemico". Celebra la sua vittoria sulla sua stessa sorte, Fortuna.
Finora il
riconoscimento della condizione di Lucio, poi l'invito a servire la dea, poi
cominciano le iniziazioni.
Tutor munitior sono sinonimi, omoteleuto,
espressione ridondante.
Militiae: arruolati in questa santa milizia, dare nomen militiae è un termine tecnico militare, un altro!
Sacramento rogari: prestare giuramento ma non
in termini generali, il termine giustamente in generale è ius iurandum. Il sacramentum
riconosciamo sacer + suffisso mentum di tipo strumentale, si era
specializzato in latino a designare non il giuramento
in generale ma militare attraverso cui ci
si arruola in un esercito, qui riferito alla milizia della dea.
Non olim = poco fa, non tanto tempo fa, olim
"Subisci volontariamente": è un
accostamento quasi ossimoro.
È il servo che serve
a tavola, ministerium è il servizio
prestato alla divinità.
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