ANASSAGORA
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Nasce
a Clazomene nel 500 a.C. e scrisse un libro Sulla natura
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È
un pluralista che prosegue il cammino iniziato da Empedocle per la risoluzione
dell’aporia eleatica perfezionando il pensiero del suo predecessore
PENSIERO : principio è
una realtà infinita, separata da tutto il resto
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Negazione
della nascita e della morte e inconcepibilità del non essere
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Semi » sono l’unità
costitutiva, gli elementi da cui derivano tutte le cose (oggetto ≠ seme)
» hanno un’infinita
qualità e quantità (non sono solo i 4 elementi di Empedocle)
» il numero e la qualità
dei semi è tanto quanto il numero e la qualità delle cose
» hanno le caratteristiche
dell’essere di Parmenide (tranne unicità, immobilità)
» sono immutabili perché
nessuna qualità si trasforma nell’altra
» non hanno un limite di
grandezza (inesauribili) o di piccolezza
» posso dividere un unico
seme all’infinito ma avrò sempre la stessa qualità
(caratteristica da cui
Aristotele poi chiamerà questi semi con il termine omeomerie)
» la divisione dei semi
non arriverà mai ad un nulla (dato che il nulla non è)
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Creazione »
all’inizio esisteva una massa in cui c’erano tutte le omeomerie mescolate
» un’intelligenza
divina determina il movimento che genera un ordine
» da questa ordinata
mescolanza derivano tutte le cose
» da ciò deriva il fatto
che ogni cosa sia costituita da semi di tutte le qualità
» le cose non sono tutte
uguali perché in ciascuna cosa c’è il prevalere di un seme
» in ciascuna cosa però i semi di tutte
le cose sono in misura proporzionata
» “tutto è in tutto” o
“in ogni cosa c’è parte di ogni cosa”
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Esempio
» questo concetto spiegava agli antichi perché mangiando si cresceva
» nel seme del grano era contenuto
anche il seme delle ossa o della carne
» una volta ingerito il
seme del grano il corpo assumeva i semi di cui necessitava
facendo crescere i
capelli, le unghie, le ossa, costituendo la carne
» ciò che non viene
assunto, che non viene trasformato, si espelle
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Intelligenza » fa
si che le cose si aggreghino o disgreghino
» è separata dai
semi, altrimenti non potrebbe operare su di essi
» ha conoscenza di
tutto, deve sapere bilanciare il disgregarsi con l’aggregarsi
» è invisibile
e sta nel vuoto (che non è il non essere perché è un luogo)
» è una forza immateriale,
spirituale, è l’essere più puro
» è esterna anche
agli uomini ma i filosofi la percepiscono tramite la
conoscenza (deriva
prima da un’esperienza sensoriale, poi diventa razionale)
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