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giovedì 1 novembre 2012

ANASSAGORA - filosofia



ANASSAGORA

-          Nasce a Clazomene nel 500 a.C. e scrisse un libro Sulla natura
-          È un pluralista che prosegue il cammino iniziato da Empedocle per la risoluzione dell’aporia eleatica perfezionando il pensiero del suo predecessore

PENSIERO  : principio è una realtà infinita, separata da tutto il resto

-          Negazione della nascita e della morte e inconcepibilità del non essere
-          Semi » sono l’unità costitutiva, gli elementi da cui derivano tutte le cose (oggetto ≠ seme)
                     » hanno un’infinita qualità e quantità (non sono solo i 4 elementi di Empedocle)
                     » il numero e la qualità dei semi è tanto quanto il numero e la qualità delle cose
                     » hanno le caratteristiche dell’essere di Parmenide (tranne unicità, immobilità)
                     » sono immutabili perché nessuna qualità si trasforma nell’altra
                     » non hanno un limite di grandezza (inesauribili) o di piccolezza
                     » posso dividere un unico seme all’infinito ma avrò sempre la stessa qualità
                        (caratteristica da cui Aristotele poi chiamerà questi semi con il termine omeomerie)
                     » la divisione dei semi non arriverà mai ad un nulla (dato che il nulla non è)
-          Creazione » all’inizio esisteva una massa in cui c’erano tutte le omeomerie mescolate
                       » un’intelligenza divina determina il movimento che genera un ordine
                       » da questa ordinata mescolanza derivano tutte le cose
                       » da ciò deriva il fatto che ogni cosa sia costituita da semi di tutte le qualità
                       » le cose non sono tutte uguali perché in ciascuna cosa c’è il prevalere di un seme
                       » in ciascuna cosa però i semi di tutte le cose sono in misura proporzionata
                       » “tutto è in tutto” o “in ogni cosa c’è parte di ogni cosa”
-          Esempio » questo concetto spiegava agli antichi perché mangiando si cresceva
                     » nel seme del grano era contenuto anche il seme delle ossa o della carne
                     » una volta ingerito il seme del grano il corpo assumeva i semi di cui necessitava
                        facendo crescere i capelli, le unghie, le ossa, costituendo la carne
                     » ciò che non viene assunto, che non viene trasformato, si espelle
-          Intelligenza » fa si che le cose si aggreghino o disgreghino
                          » è separata dai semi, altrimenti non potrebbe operare su di essi
                          » ha conoscenza di tutto, deve sapere bilanciare il disgregarsi con l’aggregarsi
                          » è invisibile e sta nel vuoto (che non è il non essere perché è un luogo)
                          » è una forza immateriale, spirituale, è l’essere più puro
                          » è esterna anche agli uomini ma i filosofi la percepiscono tramite la
                             conoscenza (deriva prima da un’esperienza sensoriale, poi diventa razionale)


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