QUESTIONE OMERICA
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Da dove si sono generati i poemi
omerici?
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È esistito davvero Omero? È stato
lui a comporre i poemi omerici?
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Se è esistito quando e dove è
nato? Erodoto dice che è vissuto 400 anni prima di lui (quindi circa nel 850
a.C.)
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Nel medioevo ci sono di lui
notizie confuse e sparse (si dice anche che sia stato cieco)
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Scopo filologia =
rielaborare un testo fino ad arrivare all’archetico (= manoscritto più vicino
all’originale
STORIA DELLO STUDIO
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I filologi
alessandrini, studiosi di Alessandria d’Egitto, hanno diverse posizioni
1.
separatisti » affermano che i poemi omerici son da
attribuire ad autori diversi perché
all’interno del
testo ci sono stili di scrittura diversi
2.
unitari » si afferma che i
poemi si debbano attribuire ad un unico autore
» il filologo Aristarco
è a capo di questo pensiero, quello più diffuso
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un Anonimo scrive un’opera “Sul
sublime” dice che è stato Omero a scrivere entrambi i poemi, ma che
l’Iliade è stata scritta in giovinezza, l’Odissea durante la sua vecchiaia
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Hèdelin
(1664) è un abate francese che riapre il dibattito della questione omerica
» afferma che Omero non sia esistito
storicamente
» i poemi omerici sono il frutto dell’unione
di diversi poemi scritti da diversi autori
» studia soprattutto l’Iliade di cui dice
che deriva da una serie di tradizioni orali che solo in
seguito sono confluite in un’unica
unità, durante l’epoca tarda della storia greca
» osserva che nei poemi ci sono diversi nuclei
tematici, quindi li attribuisce a poeti diversi
» costruisce la sua posizione partendo da
un pregiudizio, la preferenza di Virgilio su Omero
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Vico
(1744)
» afferma che i poemi omerici sono stati
composti oralmente da una tradizione popolare
»
per questo non sono riconducibili ad un unico, o a più poeti
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Robert
Wood (1796) è uno studioso che compie viaggi in oriente, per studiare la
Grecia
» osserva in Grecia che ci sono molti
aedi che cantano storie popolari (tradizione orale)
»
afferma che Pisistrato e i suoi seguaci scrissero loro stessi i poemi
omerici
» questa posizione è inaccettabile
perché, sebbene il testo risalga a quel periodo, ci doveva
essere stata una tradizione orale
precedente, non possono essere stati scritti dal nulla
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De
Villoison ( 1788) trovò un manoscritto nella biblioteca Marciana a
Venezia
» il manoscritto conteneva il testo più
antico dell’Iliade, e lo ristampa senza fare correzioni
» questo manoscritto è catalogato con il
nome di Venetus A
» il manoscritto aveva delle note dei
filologi alessandrini sul testo, che furono la base del
lavoro di studio del testo da qui in
poi
» non è detto però che il testo più
antico sia quello più autorevole, l’archetico
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Wolf
(1795) è un filologo tedesco che scrive l’opera “Prolegomena ad Omero”
» dà vita al metodo filologico partendo
dalla scoperta di Villoison
» studia direttamente il manoscritto
scoperto
» capisce che i poemi omerici sono dati dall’unione
di canti diversi che nel corso del tempo
sono stati corrotti, cambiati,
evoluti perché influenzati dall’evolversi della cultura
» dal molteplice poi si crea un’unità
grazie ad un autore che ha unito i canti
» questo autore però non è stato Omero,
perché non afferma la sua storicità
-
Filologi
tedeschi (tra 1700-1900 la filologia si evolve in Germania)
1.
unitari
» i poemi omerici si sono generati da un unico poeta (forse Omero)
» le incongruenze in
realtà sono delle tecniche narrative impiegate dal poeta
» il poeta non poteva essere
un semplice aedo, perché gli aedi non possedevano
capacità così ampie di
gestire delle tecniche narrative (es:flash back)
» dal nucleo originario poi
il poema viene raccontato in modi diversi
2.
analitici
» contestano l’unità originaria dei poemi omerici
» propongono la teoria dei canti
separati con origine comune popolare
» visto che nell’Iliade si
cantano 16 su 18 razodie diverse si deduce che non
possa essere stato un
unico poeta ad averla composta (ci sono nuclei diversi)
» razodie = nuclei a
se stanti rispetto al racconto generale
» affermano che le razodie
sono state unificate poi sotto Pisistrato
» con loro si afferma un
metodo filologico che è diventato scientifico
-
Willanoviz
(1916) è un filologo tedesco che fa una sintesi delle due posizioni
» teoria delle interpolazioni = i
poemi omerici derivano da un’unica identità poetica che ha
utilizzato il bagaglio culturale
precedente a lui riunificandolo e trascrivendolo
» le incongruenze sono dovute ad aggiunte
in epoche successive, ad interpolazioni
» questo poeta non si sa se è Omero, può
essere esistito storicamente o no
-
Milman
Parry (1928-1932) è un filologo americano, inizia una teoria
proseguita in seguito
» teoria oralista = nei teoremi
omerici è impiegato un linguaggio formulare
»
costruisce la sua teoria sul fatto che sono stati creati oralmente, non parte
dal testo
» fa un viaggio nei Balcani e incontra le
popolazioni serbo-croate e nota che i mendicanti
che cantano per le strade improvvisano
canti di tradizione popolare secondo il linguaggio
formulare, cioè ripetendo delle
formule fisse (ricerca linguistica-antropologica)
» linguaggio formulare = forme
fisse che gli aedi adattavano ogni volta nel loro canto
» es: gli epiteti erano sempre
uguali, quindi di uguali sillabe
» gli
aedi sanno quanto spazio metrico occupano, quindi adattano il
resto del testo a seconda della metrica in esametro
» le formule ripetute sono la base dei poemi
omerici
» si avvale del contributo delle altre
scienze (antropologia), non si fossilizza sulla filologia
» fonda una scuola, così i suoi
alunni poterono portare avanti la sua teoria (morì giovane)
-
Nel 200 la questione omerica non è
stata ancora risolta
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