Noi vogliamo sostituire nel nostro paese la morale
all’egoismo, la proibità all’onore, i principi agli usi, i doveri alle
comodità, l’impero della ragione alla tirannia della moda, lo sprezzo del vizio
allo sprezzo della disgrazia, la fierezza all’insolenza, la grandezza d’animo
alla vanità, l’amore della gloria all’amore del denaro […] un popolo magnanimo,
potente, felice ad un popolo amabile, frivolo, miserabile, cioè tutte le virtù
e tutti i miracoli della repubblica a tutti i vizi e a tutte le ridicolezze
della monarchia.
Noi vogliamo, in una parola, compiere i voti della natura,
attuare i destini dell’umanità, mantenere le promesse della filosofia,
assolvere la Provvidenza dal lungo regno del delitto e della tirannia. Che la Francia,
già illustre tra i paesi schiavi, eclissando la gloria di tutti i popoli liberi
che sono esistiti, divenga il modello delle nazioni, il terrore degli
oppressori, la consolazione degli oppressi, l’ornamento dell’universo e che
suggellando l’opera nostra col nostro sangue, possiamo vedere almeno brillare
l’aurora della felicità universale […]. Ecco la nostra ambizione, ecco il
nostro scopo.
Che specie di governo può realizzare questi prodigi? Solo il
governo democratico e repubblicano: motti sinonimi, malgrado l’abuso del linguaggio
volgare […].
La democrazia è uno stato in cui il popolo, sovrano, guidato
da leggi che sono opera sua, fa egli stesso tutto quello che può ben fare, e
mediante delegati tutto quello che non può fare direttamente.
È dunque nei principi del governo democratico che dovete
cercare le regole della vostra condotta politica.
Ma per fondare e consolidare tra noi la democrazia, per
arrivare al regno pacifico delle leggi costituzionali, occorre terminare la
guerra della libertà contro la tirannia, attraversare felicemente le tempeste
della rivoluzione: tale è lo scopo del sistema rivoluzionario che avete
organizzato. Dovete dunque regolare la vostra condotta sulle circostanze
tempestose in cui si trova la repubblica, ed il piano della vostra
amministrazione deve essere il risultato dello spirito rivoluzionario combinato
con i principi generali della democrazia.
Ora qual è il principio fondamentale del governo democratico
o popolare, cioè la molla essenziale che lo sostiene e lo fa muovere? È la
virtù: parlo della virtù pubblica, che operò tanti prodigi in Grecia e a Roma e
che deve produrne di ben più sorprendenti nella Francia repubblicana; e questa
virtù che è null’altro che l’amore della patria e delle sue leggi!
Ma come l’essenza della repubblica o della democrazia e l’uguaglianza,
l’amor di patria abbraccia necessariamente l’amore dell’uguaglianza.
Vero è che questo sentimento sublime suppone la preferenza
dell’interesse pubblico a tutti gli interessi particolari, donde risulta che
l’amor di patria suppone ancora e produce tutte le virtù […]. Non solamente la
virtù è l’anima della democrazia, ma essa non può esistere che in questo
governo […].
Poiché l’anima della repubblica è la virtù, l’eguaglianza, e
il vostro scopo è di fondare e consolidare la repubblica, ne segue che la prima
regola della vostra condotta politica deve essere di ricondurre tutte le vostre
azioni al mantenimento dell’eguaglianza ed allo sviluppo della virtù.
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