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domenica 30 dicembre 2012

DISCORSO DI ROBESPIERRE - il terrore e la virtù


Ora occorre trarre grandi conseguenze dai principi che abbiamo qui esposto.
Dato che l’anima della repubblica è la virtù, l’uguaglianza, e dato che il vostro scopo è di fondare, di consolidare la repubblica, ne consegue che la regola prima della vostra condotta politica deve essere quella di indirizzare tutte le vostre opere al mantenimento dell’uguaglianza e allo sviluppo della virtù: poiché la cura principale delle legislature deve essere quella di fortificare il principio su cui si fonda il suo potere di governo.
Cos’, tutte le cose che tendono ad eccitare l’amor di patria, a purificare i costumi, ad elevare gli spiriti, ad indirizzare le passioni del cuore umano verso interesse pubblico devono essere da voi adottate ed instaurate. Mentre tutte le cose che tendono a concentrare le passioni verso l’abiezione dell’io individuale, a risvegliare l’interesse per le piccole cause ed il disprezzo per quelle grandi, devono essere da voi respinte o represse.
Nel sistema instaurato con la rivoluzione francese tutto ciò che è immorale è impolitico, tutto ciò che è atto a corrompere è controrivoluzionario.
[…] Bisogna soffocare i nemici interni ed esterni della repubblica, oppure perire con essa. Ora, in questa situazione, la massima principale della vostra politica deve essere quella di guidare il popolo con la ragione, ed i nemici del popolo con il terrore.
Se la forza del governo popolare in tempo di pace è la virtù, la forza del governo popolare in tempo di rivoluzione è ad un tempo la virtù ed il terrore. La virtù, senza la quale il terrore è cosa funesta; il terrore, senza il quale la virtù è impotente.
Il terrore non è altro che la giustizia pronta, severa, inflessibile. Esso è dunque una emanazione della virtù. È molto meno un principio contingente, che non una conseguenza del principio generale, della democrazia applicata ai bisogni più pressanti della patria.
Si è detto da alcuni che il terrore era la forza del governo dispotico. Il vostro terrore rassomiglia dunque al dispotismo? Si, ma come la spada che brilla nelle mani degli eroi della libertà assomiglia a quella della quale sono armati gli sgherri della tirannia. Che il despota governi pure con il terrore i suoi sudditi abbruttiti. Egli ha ragione, come despota. Domate pure con il terrore i nemici della libertà: e anche voi avrete ragione, come fondatori della Repubblica.
Il governo della rivoluzione è il dispotismo della libertà contro la tirannia.

6 commenti:

  1. ROBY vai a farti una pizza.

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  2. Immenso l'incorruttibile. Viva, viva Robespierre!

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  3. VIva la rivoluzione francese viva Robespierre viva Saint just!

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  4. Robespierre era un pazzo fanatico, e la sua concezione della virtù e della libertà, frutto malato del delirio di onnipotenza della Ragione moderna, ha anticipato quello che hanno fatto, su più larga scala, grazie all'evoluzione scientifico-tecnologica, i regimi totalitari del XX secolo.

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