CANTO XI – Analisi
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Dante
e Virgilio giungono ad un pendio roccioso da cui si scorge il cerchio più in
basso
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È
per loro necessaria una sosta per abituarsi alla
puzza che sale dal cerchio sottostante e per non sprecare tempo prezioso
per il viaggio, Virgilio decide di spiegare a Dante la ripartizione
dell’inferno, basandosi sul perché è stato fatto così » non si limita a
elencare i fatti
» espediente letterario che
il poeta usa per spiegare al lettore la ripartizione dell’inferno
» di apre una lunga digressione
dottrinale con funzione didascalica e necessaria per la lettura
» la giustizia divina si manifesta
nell’inferno nella sua ripartizione ordinata e simmetrica che è
specchio di quella sapienza che regola
tutto l’universo » anche modo di spiegare è lucido, razionale
» spiegazione che conferisce
maggiore realismo al racconto, togliendolo dal novero dei sogni
» dopo il grande canto drammatico viene
cambiato in maniera decisa lo stile e l’argomento
» tutta l’argomentazione di Virgilio a
Dante conferisce al viaggio concretezza, credibilità, certezza
» Virgilio è lo specchio del metodo
della scolastica, per cui si spiega il perché dei fatti
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Disposizione
dell’Inferno fa riferimento all’opera aristotelica
(l’Etica)
» base e riferimento dell’inferno
hanno il segno della morale pagana (Aristotele nasce a.C.)
» morale pagana è propria dell’uomo
secondo natura, al suo vertice sta la giustizia
» la gerarchia con cui sono
disposti i peccatori nei sette cerchi e le anime del purgatorio
nelle
sette balze della montagna corrispondono all’armonia con cui sono ideati i
nove cieli
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Peccati
che si commettono all’interno della città di Dite (basso inferno) sono i più
gravi
» peccato di
malizia » coinvolge la deliberazione dell’intelletto
(caratteristica necessaria umana)
»
offendono maggiormente Dio perché coinvolgono quella natura che è
propria dell’uomo e che lo avvicina di più a Dio, la ragione
» ripresa dell’Etica
Nicomachea di Aristotele, che Virgilio stesso cita
» nella
ragione è racchiusa la nobiltà e la dignità dell’uomo
» i peccati di malizia si dividono in due
grandi categorie (riferimento al testo De Officiis di Cicerone)
1. attuata con la violenza » anche
un animale può essere violento
2. attuata con la frode » è propria
dell’uomo in quanto fa uso della ragione » più grave
» è più grave ancora se si inganna chi ha un
legame con il peccatore
» tradimento
= peccato più grave di tutti perché contro chi ti ama
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Cerchi » VII per i violenti » 1°
girone » contro il prossimo (assassini, omicidi)
» contro le cose del prossimo (ladri,
saccheggiatori)
» 2° girone » contro se stessi (suicidi)
» contro le proprie
cose (dissipatori)
» 3° girone » contro Dio (bestemmiatori)
» contro le cose di
Dio (sodomiti, usurai)
» VIII
per i fraudolenti » contro chi non si fida di chi lo
inganna
» IX
per i traditori » contro chi si fida di chi lo tradisce
» al fondo coloro che hanno violato il supremo dei valori: l’amore
non dovuto alla natura ma offerto per libera volontà, gratuito
» questo amore è la più alta qualità dello spirito umano
» dimenticano oltre che il legame naturale tra gli uomini anche
quello particolare dato dalle circostanze della vita
» parentela, patria comune, ospitalità, obbligo di riconoscenza
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Dissipatori » sono
coloro che si riducono in miseria sperperando i propri beni
» dovrebbero essere
lieti perché hanno avuto dei beni dalla sorte
» i beni come la
vita sono di Dio, e l’uomo deve usarli non spregiarli e sprecarli
» stanno con i suicidi
secondo la definizione di prodigo come colui che ha perduto la
consapevolezza
di sé e delle proprie cose come un dono
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Bestemmia » la vera
bestemmia qui punita non è quella nata da un impeto d’ira
» ci sono due tipi » negazione
di Dio
» asserire a Dio ciò che non Gli conviene
» bestemmia nel
cuore » parte da un rifiuto interiore, da una malizia pensata
» bestemmia con le
parole » nasce da un istinto, da un’incontinenza d’ira
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Contro le cose di Dio
1. natura (sodomiti = omosessuali » contro la natura
dell’uomo, creato con sessi differenti)
2. bontà di Dio che si manifesta nell’arte umana = lavoro
umano (usurai)
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Lucifero » è il
centro dell’inferno, quindi della terra, quindi di tutto lì universo (sistema
tolemaico)
» massimo dei traditori perché
tradisce direttamente Dio, con cui aveva il legame massimo
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Dante
però non si accontenta della spiegazione serrata e logicissima, e domanda a
Virgilio
» inizia a spiegare il suo dubbio con la
formula “Ma dimmi.” Già incontrata
» perché alcuni peccatori non sono
chiusi all’interno della città di Dite?
» perché se
tutti i peccatori sono ugualmente morti nell’ira di Dio c’è una distinzione?
» ripresa di alcune eresie
e opinione propria degli storici che tutti i peccati sono
uguali davanti a Dio
» con il rimprovero di Virgilio, in
poche righe smonta tutto il loro pensiero basandosi neanche su
testi cristiani, ma sulla concezione
pagana racchiusa nell’Etica di Aristotele
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Virgilio
gli risponde citandogli le opere aristoteliche e ricordandogli la distinzione
delle colpe
» incontinenza » peccato meno
grave degli altri perché opera per passione (fuori dalla città)
» il giudizio
sul bene e sul male rimane intatto e retto, ma non viene seguito
» malizia » in questo discorso
non ha significato generico prima spiegato, ma individua i traditori
» matta bestialità » si
pensa che si riferisca ai violenti » guardiano Minotauro (simbolo
di bestialità)
» Dante ha
riadattato l’opera di Aristotele in questo contesto diverso
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Nei
versi 91-93 dante esprime l’elogio più alto a
Virgilio, fino a giungere al paradosso
» dice che lo fa così contento quando
gli risolve un dubbio che dubitare gli è gradito
» esprime qui il piacere e la
passione di conoscere la verità, del sapere » tema centrale vita di Dante
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Dante
chiede a Virgilio perché l’usura è una violenza
contro le cose di Dio
» l’usura
è un peccato mortale e consiste nel trarre soldi dai soldi (è un
andare contro l’opera di Dio)
» Dio lavorando genera la natura,
l’uomo imita Dio nel lavoro con il quale perfeziona la natura
» l’uomo deve quindi lavorare nello
stesso modo con cui lavora Dio » usura non è così
» la natura prende origine direttamente
dall’operato di Dio, con essa Dio fa esistere il genere umano
» nella Fisica Aristotele
spiega poi che l’arte umana imita la natura (concetto di arte come imitazio-
ne è radicato in tutta la cultura classica » per Platone
l’arte era imitazione della realtà sensibile)
» citazione della Genesi biblica
per cui l’uomo deve ricavare dalla natura il necessario per vivere e
progredire migliorando la sua situazione
» colpa dell’usura è ancora più grave
» usuraio non lavora per vivere,
inoltre vive del lavoro degli altri » disprezza la natura
» dà particolare spazio a questo
argomento perché aveva grande rilievo nella società di quel
tempo, conferito dal grande danno
pubblico di cui Dante ha molto risentito
» usura portava alla rovina delle
famiglie, delle città stesse » sempre attento all’umana convivenza
» gli altri peccati qui puniti erano
evidenti alla popolazione, l’usura invece si nascondeva
» anche questo dubbio viene risolto con
base aristotelica
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Virgilio
interrompe bruscamente il dialogo, perché è ormai ora
di ripartire » connotazione temporale
» la costellazione dei Pesci
appare sull’orizzonte di Gerusalemme
» i Pesci precedono l’Ariete,
segno in cui si trova il Sole, la loro distanza è di circa due ore
» Dante conosce in modo approfondito l’astronomia,
perché direttamente collegata all’arte di Dio
» II canto » ci dice che è
sceso il crepuscolo
VII canto » escono dal IV
cerchio quando è appena passata la mezzanotte » proporzione numeri
XI canto » si mettono in
cammino verso l’VIII cerchio quando mancano due ore alle 6
» ci indica anche l’Orsa Maggiore, che declina
lentamente mentre i Pesci “guizzano” » gli dà vita
» costellazioni hanno connotazioni
di esseri viventi » nel purgatorio parla con una costellazione