LA LOGICA
-
Definizione » studio della forma che deve avere qualsiasi tipo di discorso che
pretenda di dimostrare
qualcosa (analizza
come procede il pensiero, struttura ed elementi del ragionamento)
»
III sec d.C. chiamata òrganon “strumento” da Alessandro
di Afrodisia (fornisce gli
strumenti mentali necessari per affrontare
ogni tipo di indagine) » non è di Aristotele
»
Aristotele chiamava la logica con il termine analitica (in greco significa
“risoluzione”)
»
non produce qualcosa (scienze poetiche) né è azione morale (scienze pratiche)
né ha
un contenuto distinto dalla metafisica,
fisica o matematica (scienze teoretiche)
» studia
quali tipi e modi di dimostrazioni esistono, quando e cosa si possa
dimostrare
»
è propedeutica, è qualsiasi argomentazione strutturata secondo il ragionamento
umano
-
Analitica » spiegazione
del metodo con cui, partendo da una data conclusione, si risolve negli
elementi da cui
deriva (premesse) per fondarla e giustificarla
-
Categorie » in
questo trattato studia l’elemento più semplice della logica
»
proposizione “l’uomo corre” la spezziamo in “uomo” “corre” ho parole senza
nesso
»
sono termini incombinati che insieme danno origine alla proposizione
»
rappresentano i significati fondamentali dell’essere, sono i “supremi
generi” ai quali
deve riportarsi qualsiasi termine della proposizione
»
ogni elemento è ricondotto ad una categoria dell’essere (uomo » sostanza; corre
» azione)
»
termine “categoria” è traduzione di Boezio, Aristotele le chiama “predicamenti”
» prima
categoria = soggetto (o impropriamente predicato nominale) »
base di tutto
» altre
categorie = predicati (generi supremi di tutti i possibili
predicati)
-
Verità/falsità
»
quando siamo di fronte ai termini senza nesso non abbiamo né verità né falsità
» solo
nel giudizio che connette i diversi termini e nella proposizione
che esprime la connessione
-
La definizione » ne tratta negli Analitici Secondi
»
le categorie non sono definibili perché sono qualcosa di primo,
elementare, non ulteriormente
riducibile (per definirle dovrei usare una
proposizione che è già un suo composto)
» le
categorie sono la cosa più generale, il massimo dell’universalità, i
generi supremi
»
per ragioni opposte, l’individuo non è definibile, perché sono particolari
(ne è possibile solo
percezione) e dovrei fare riferimento a dei
concetti astratti
» tra
categorie ed individui c’è una gamma di concetti definibili (definizione = horismòs)
» è
determinare cos’è l’oggetto che la parola indica (non spiegar il
significato)
»
Aristotele: “è il discorso che esprime l’essenza, la natura, la sostanza
delle cose”
»
per poter definire occorre il “genere prossimo” e la “differenza specifica,
distintiva”
» uomo
= animale (genere prossimo; non “vivente” » anche le piante) razionale
(differenza specifica)
» l’essenza
delle cose è data dalla differenza specifica che caratterizza il genere
prossimo
»
non può essere vera o falsa ma valida o non valida
-
Giudizio e proposizione
» giudizio = atto con cui affermiamo
o neghiamo un concetto o un altro concetto
» col giudizio si connettono più termini tra di loro, definizione è su
un unico termine
» proposizione = enunciazione, espressione
logica del giudizio
» esprime sempre
un’affermazione o negazione ed è o vera o falsa
» loro insieme è l’elemento più elementare della
conoscenza (fa conoscere nesso tra predicato e sogg)
» vero » se si congiunge ciò che è
realmente congiunto o disgiunge ciò che è realmente disgiunto
» falso » se congiungo ciò che non è
realmente congiunto o disgiungo ciò che realmente è congiunto
» preghiere, invocazioni, esclamazioni sono fuori
dallo studio della logica e nella retorica o poetica
» solo il discorso apofantico (che spiega una
tesi) o dichiarativo rientrano nella logica
» giudizi universali » riguardano un
universale (“tutti sono giusti”)
» giudizi singolari » riguardano un
individuo singolo (“Socrate è giusto”)
» giudizi particolari » riguardano una
certa classe di individui (“alcuni uomini sono giusti”)
» modalità » analizza il modo con cui congiungiamo
il predicato al soggetto
» per semplice asserzione (A è diverso da B)
» secondo possibilità (A è possibile che sia diverso da B)
» per una necessità (A è necessario che sia diverso da B)
-
Quadrato dell’opposizione (metodo dei medioevali per indicare le quattro proposizioni classiche)
» A
= affermativa universale
» E
= negativa universale
» I
= affermativa particolare
» O
= negativa particolare
»
usano queste lettere riconducendole alle parole nEgO e AdfIrmo
» contraddittoria
= rapporto tra giudizio universale affermativo e giudizio particolare negativo
= rapporto tra
giudizio universale negativo e giudizio particolare affermativo
» mai nello steso
tempo entrambe vere o false (principio di non contraddizione)
» contrarie
= rapporto tra giudizio universale affermativo con quello negativo
» mai nello stesso tempo
entrambe vere o false (principio di non contraddizione)
» sub-contrarie
= rapporto tra giudizio particolare affermativo e quello negativo
» mai nello stesso
tempo entrambe vere o false (principio di non contraddizione)
» sub-alterne
= rapporto tra giudizio universale affermativo e giudizio particolare
affermativo
= rapporto tra giudizio universale
negativo e giudizio particolare negativo
» i giudizi particolari
sono implicati nei rispettivi universali
-
Sillogismo
» ragionare
» non è ancora ragionamento quando giudichiamo o formuliamo una proposizione
» neanche se elenchiamo una serie di giudizi o
di proposizioni sconnesse
» è passaggio da giudizio a giudizio che
hanno tra loro dei nessi (uno causa dell’altro)
»
è il ragionamento perfetto la cui conclusione è effettivamente la
conseguenza delle premesse
»
in un ragionamento perfetto ci devono essere tre proposizioni
1. premessa maggiore (“tutti gli uomini sono mortali”)
2. premessa minore (“Socrate è un uomo”)
3. conclusione = proposizione conseguente alle prime due (“Socrate è
mortale”)
» unisce le altre due proposizioni attraverso
l’unione dell’estremo maggiore (primo termine:
Socrate) con l’estremo minore (secondo termine: mortale) attraverso il termine medio
(uomo)
» il termine medio viene sottinteso
nell’estremo maggiore e opera mediazione tra i due estremi
»
diverse figure di sillogismo a seconda della posizione del
termine medio rispetto agli estremi
1. soggetto nella premessa maggiore;
predicato nella minore (figura più perfetta, chiara, naturale)
2. predicato sia nella premessa maggiore
sia nella minore
3. soggetto sia nella premessa maggiore sia
nella minore
»
ciascuna delle tre possibilità si scompone se le premesse sono universali
o particolari, affermative
o negative; si scompone tenendo conto
delle diverse modalità delle premesse (sillogismo modale)
»
non tiene conto dal contenuto di verità delle premesse
»
è un processo deduttivo perché ricava da verità universali verità particolari »
come si colgono?
» induzione
» procedimento attraverso cui dal particolare si ricava l’universale
» si oppone alla deduzione e alla
dimostrazione sillogistica ma coesistono
» deduzione = procedimento per cui
dall’universale si ricava il particolare
» non è un ragionamento ma un essere condotti
da una visione immediata possibile
grazie all’esperienza » è il processo
astrattivo
» intuizione
» cogli mento puro da parte dell’intelletto dei principi primi
» come Platone: esiste un intelletto intuitivo
che suppone quello immediato
-
Principi della dimostrazione
» ciascuna
scienza assume premesse e principi propri, peculiare ad essa soltanto
» genere-soggetto » ciascuna scienza assume l’esistenza di un ambito attorno al quale
vertono tutte le
sue
determinazioni (es: algebra esistenza dell’unità e del numero)
» è il campo
di ricerca, la forma di quella precisa scienza
» termini
» definizione del loro significato (appartengono e si riferiscono al
genere-soggetto)
» non si assume bensì si dimostra
la loro esistenza
» determinano chiarezza non solo
logica ma anche linguistica nell’affronto della scienza
» assiomi
» proposizioni vere di verità intuitiva, usati per dimostrare
» ce ne sono alcuni propri di una
scienza, altri comuni ad alcune, altri comuni a tutte
1. principio di non contraddizione = non si possono affermare e negare nello stesso
tempo e nello stesso modo due predicati contraddittori (no “la penna è blu” e
“la penna è rossa”)
2. principio d’identità = ogni cosa è se stessa (non posso dire un’arancia è
una mela)
3. principio del terzo escluso = non esiste un termine medio tra due contraddittori
»
questi tre principi sono primi e trascendentali (assumono valenza logica per
ogni forma di pensare
in quanto tale, per ogni scienza)
»
tutti indimostrabili ma tenta nella Metafisica di dare una prova
dialettica per confutazione
»
chi nega questi principi è costretto ad usarli proprio per negarli
»
io non posso dire insieme “non esiste il principio di non contraddizione” ed “esiste
il principio di
non contraddizione” perché lo devo usare per
negarlo » incongruenza logica
-
Sillogismo scientifico
o dimostrativo
» sillogismo
che ragiona sul valore di verità delle premesse che devono essere vere e
prime (non
bisognose di ulteriori dimostrazioni, più
universali delle conclusioni)
»
deve avere premesse necessariamente vere
» per
usare un sillogismo scientifico devo rispettare tutti questi principi
1. forma
2. ambito di ricerca
3. termini dimostrati
4. assiomi
5. principio di non contraddizione e
principio del terzo escluso
-
Sillogismo dialettico
»
è quel tipo di sillogismo che ammette premesse probabili, fondate sull’opinione
»
vengono analizzate nei Topici » campo della probabilità, non della
necessità (forma + probabilità)
»
serve ad individuare, nel dialogo con persone comuni o dotti, i loro punti di
partenza ponendosi dal
loro punto di vista » insegna a
discutere con gli altri, dà gli strumenti per essere in sintonia con loro
»
stabilisce punti di contatto o di staccamento dalla persona con cui si discute
» alla
scienza serve per dibattere correttamente i pro e i contro e per accertare i
principi primi
»
è sostegno al sillogismo scientifico come i miti per Platone e la
dialettica per Socrate
-
Sillogismo eristico
» sillogismo
che deriva da premesse fondate sull’opinione
in apparenza ma non lo sono realmente
» è
fallace, sbagliato, traggono in inganno
»
serve nel momento in cui si vuole conoscerlo per confutare un sillogismo
di questo stesso tipo
-
Paralogismi
»
sillogismo solo in apparenza, sono ragionamenti errati, conclusi
a causa di un errore
»
vengono studiati negli Elenchi sofistici, Confutazioni sofistiche
» confutazione
corretta = sillogismo la cui conclusione contraddice la conclusione dell’avversario
»
le confutazioni dei sofisti sembravano vere solo grazie a dei trucchi per
trarre in inganno
Nessun commento:
Posta un commento