MATEMATICA
-
Alle
scienze matematiche non dedica grandi attenzioni (meno interesse
rispetto a Platone)
»
per Platone era l’accesso obbligato alla metafisica delle Idee
»
Platone intende i numeri e oggetti matematici come entità ideali separate
dal sensibile
»
alcuni platonici immanentizzano gli oggetti matematici nelle cose
sensibili mantenendo la
concezione che si trattano di realtà intellegibili
distinte da quelle sensibili
-
Aristotele
determina lo statuto ontologico degli oggetti di cui si occupano le scienze
matematiche
-
Ragionamento
»
possiamo guardare le cose sensibili in quanto corpi a tre dimensioni
»
con il processo di astrazione le posso considerare solo come bidimensionali,
cioè come superfici
» sempre
con astrazione posso considerarle ad una dimensione, come delle
lunghezze
»
andando avanti le posso pensare come unità invisibili aventi posizione
nello spazio, come punti
» possiamo
considerarle come unità pure, indivisibili, senza posizione, cioè come entità
numeriche
-
Gli
oggetti matematici non sono né entità irreali né reali » sono enti
di ragione
-
Sussistono
potenzialmente nelle cose sensibili e la nostra ragione le separa con l’astrazione
»
sono in atto solo nella nostra mente, in potenza
come proprietà intrinseche alle cose
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