SCIENZE PRATICHE
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Definizione =
studio della condotta degli uomini e del fine che essi vogliono raggiungere sia
come
singoli sia come
comunità facendo parte di una comunità politica
»
tutte le azioni umane tendono a fini che sono beni
»
l’insieme dei i fini di ogni azione è subordinato al fine ultimo e supremo =
felicità
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Felicità
» uomo
comune » è il piacere e il godimento
» ma è un tipo di vita che
rende simili agli schiavi e alle bestie » inaccettabile
»
per alcuni » è l’onore (è il corrispettivo del moderno
successo)
» ma è qualcosa di
estrinseco, dipende da chi lo conferisce (non può essere eterno)
» ma vale di più ciò per
cui ci si merita l’onore che l’onore stesso, che ne è conseguenza
»
per pochi » è nell’ammassare ricchezze (più ignobile delle
ipotesi)
» è una vita contro natura
perché la ricchezza è un mezzo, non un fine
» Aristotele
» è il compimento della propria natura e dimensione perfezionandosi in
quanto uomo
» possibile vivendo al servizio di ciò che
caratterizza maggiormente l’uomo = ragione
» vivere bene è vivere
secondo ragione (noi siamo la parte più alta della nostra anima)
» riconosce l’utilità dei
beni materiali finché rimangono un mezzo
» l’uomo sbaglia nel
momento in cui ricerca la felicità in ciò che non gliela può dare
»
senza una base economica stabile, una condizione normale, non ci si può
dedicare a
fare filosofia, a ragionare, perché c’è
l’istinto di conservazione
»
Socrate aveva questa concezione di felicità; Platone aveva idea della continua
lotta tra
parte irascibile e concupiscibile
dell’anima, che è qui molto simile
1. ETICA
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Definizione =
studio della condotta e del fine dell’uomo come singolo
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Ragione » l’anima vegetativa è estranea alla ragione
» il desiderio e gli appetiti partecipano
della ragione, che ascoltano e alla quale ubbidiscono
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Virtù » è il
dominio della ragione sui desideri e gli appetiti dell’anima sensitiva
»
è la riduzione della parte sensitiva del’anima ai dettami e limiti della
ragione
»
la parte sensitiva produce passioni, impulsi, sentimenti che tendono all’eccesso
o al difetto
» se
questi impulsi non vengono regolati sono dannosi per l’uomo
»
il sentimento non è un male ma lo è la sua naturale spinta verso l’infinito
»
la ragione calcola in maniera matematica il giusto
mezzo
»
c’è un ideale di riferimento su cui il giusto mezzo ha base, non è
relativismo
»
con tempo diventa un habitus, un’abitudine = esercizio
della virtù ripetuto quotidianamente
» virtù
è uno stato (come Platone) perché non c’è il concetto di volontà
autonoma da ragione
» se
uno cade nel vizio, se uno inizia l’abitudine della virtù, sarà così per
sempre
»
il vizio è il contrario dell’abitudine e condanna l’uomo a
non seguire la sua natura
» filosofo
è un uomo virtuoso perché abituato ad usare la ragione
»
con la virtù si arriva alla perfezione della parte sensibile dell’anima
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Giusto mezzo = giustizia
» non
è una situazione standard, uguale per tutte le circostanze, ma
differente a seconda di esse
»
è la “medietà” tra i due eccessi, non una mediocrità ma vittoria sugli istinti
»
è la regola di base del pensare, dell’agire e del parlare, radicato nel
sapere tradizionale classico
»
già i Sette Sapienti avevano scritto nel tempio di Delfi come offerta in onore
di Apollo “la misura è
la cosa migliore” » ispirazione anche nei
poeti e filosofi
» Platone
» misurazione matematica: reciproca relazione di grande-piccolo,
eccesso-difetto…
» misurazione
assiologia: secondo i valori e l’essenza, si basa sulle Idee con
riferimento a
valori ideali (a qualità e non a quantità)
»
misurazione assiologia vale per tutte le arti (in particolare politica e agire
etico)
» “l'eguaglianza è la giusta misura di tutte le cose. Per
noi uomini la misura di tutte le cose è Dio”
» è
la caratteristica comune a tutte le virtù etiche, è il superamento di ciò che è
troppo o troppo poco
»
è la “medietà” tra due vizi di cui uno è per eccesso, l’altro per difetto
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Virtù dianoetiche =
virtù della ragione
» saggezza
= dirigere bene la vita dell’uomo, deliberare correttamente su ciò che è
bene e male
» in greco è la φρόνησις (phònesis)
»
parte dall’anima razionale volta verso le cose mutevoli
» sapienza
= conoscenza delle realtà al di sopra dell’uomo, è la scienza teoretica
(metafisica)
» è perfezione dell’attività contemplativa, è contemplazione
del divino
» è l’attività più perfetta dell’uomo,
il vertice della vita secondo ragione = imitare Dio
» solo l’uomo può essere felice perché solo
lui può imitare Dio nella sua attività
» solo uomo ha una struttura ontologica
simile a quella di Dio (anima razionale)
» manca in Platone perché manca
il concetto di Dio come Mente suprema
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Atto morale
»
supera l’intellettualismo socratico = conoscere il bene è diverso dall’attuarlo
» non c’è + identità tra coscienza e azione conseguente
» scelta
» decisione dei mezzi da utilizzare per arrivare ad un fine (non
riguarda i fini)
»
ci si rende responsabili ma non necessariamente buoni o cattivi
»
è la ragione a scegliere i mezzi che hanno come conseguenza una colpa, una responsabilità
» deliberazione
» è lo stabilire quali fini si vuole raggiungere attraverso la volontà
»
essere buoni dipende dai fini » in gioco non la ragione ma solo la parte
sensitiva
»
la volontà vuole sempre e solo il bene o ciò che gli sembra
essere il bene
»
non può scegliere il male perché l’uomo per sua natura è fatto per il bene
(Socrate)
»
per essere buoni bisogna volere il vero bene » problema conoscitivo
»
il vero bene è riconoscibile solo da un uomo virtuoso
»
se conosco il bene di conseguenza lo voglio necessariamente
»
non c’è il concetto di “libero arbitrio” » suoi ragionamenti risultano
aporetici
»
parte sensitiva fissa l’atto morale, il fine; la ragione fissa i mezzi per
conseguirlo
» cristianesimo
» scissione di volontà e ragione, con concetto di libero arbitrio
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