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domenica 13 ottobre 2013

L'UMANESIMO

UMANESIMO

-          Definizione » tentativo di applicare la sensibilità di Petrarca in un progetto culturale
» apprendono il suo particolare modo di studiare, di scrivere, di usare generi non medievali
» è la sensibilità di Petrarca, che verrà portata alle sue estreme conseguenze da altri
-          Storia » alla fine del 1300 l’Italia ha un grande sviluppo culturale, artistico, finanziario
 » parallelamente la situazione politica andava peggiorando perche mentre in Europa si andavano
   a costruire le Nazioni, in Italia la lotta tra i vari Stati non determina la prevalenza di nessuna di
   esse in una frammentazione politica ed in una conseguente dispersione di potere e forze
 » di fronte a questo elemento di divisione si frappone uno d’unità nelle linee tematiche culturali
   ed artistiche, diverse e tipiche per ogni area di potere a sé stante (cultura, arte, musica e
   letteratura, determina l’essere italiano, nonostante non ci fosse unità nazionale)
» l’umanesimo si inserisce quindi in un periodo storico preciso (dal 1375, la morte di Boccaccio,
   al 1494, la morte di Lorenzo Manini) anche se è considerato l’alba del rinascimento
-          Geografia » ha i suoi centri originali in Toscana e Veneto, per poi diffondersi in tutta Europa
-          Preumanesimo = radici dell’etica umanistica, costituite dai grandi autori del Trecento, tra cui Petrarca,
                                   in modo particolare, e poeti contemporanei che mangengono tematiche medievali
-          Caratteristiche
1.      rapporto esclusivo con la classicità ed il passato (antichità e Medioevo)
» sviluppo del classicismo = tendenza a vedere nei classici greci e latini modelli e realizzazioni
   compiute del bello ideale. A questi modelli si tenta di ricrearne la perfezione nel presente
» questo toglie dalla realtà, che presenta un contesto diverso da quello antico
» è esistenzialmente necessario avere una preparazione sugli autori classici » l’immersione nel
   mondo antico è portatrice di salvezza in quanto fa dimenticare la rudezza della realtà
   nell’immedesimazione totale in un contesto che non esiste più
» l’umanesimo si nutre del cibo del passato, non del presente, che risulta scarso, non di qualità
» il loro entusiasmo per il classicismo viene incanalato in una ricerca frenetica dei testi latini e
   greci al fine di riscoprire manoscritti dimenticati nelle biblioteche di tutto il mondo conosciuto
» desiderio di ritrovare più opere possibili da cui imparare il latino puro dall’influenza medievale
» ritengono che l’antichità sia superiore in bellezza e contenuti al mondo medievale
» hanno la convinzione di essere coloro che danno vita ad un’epoca in continuazione e ripresa con
   l’antichità, una nuova epoca di luce, interrotta dal buio della barbarie medievale cristiana
» viene saltato l’avvenimento cristiano » abbandono del cristianesimo e ritorno al paganesimo
» l’umanesimo è una fotocopia dell’antichità, un recupero fine a se stesso, cioè non funzionale a
   vivere il presente con la coscienza del passato, ma è un vivere la coscienza passata in un contesto
   diverso, scollegato » obbiettivo utopistico perché la realtà è un’altra cosa
» antichità come punto storico in cui l’uomo era più uomo perché più attaccato alla ragione, che è
   ciò che fa uomo un uomo (come scrive Poggio Bracciolini nella sua lettera a Guarino Guarini)
2.      generi letterari
» limitazione ai generi di scrittura appartenenti al mondo antico » non c’è creatività letteraria
» totale rifiuto della cultura romanza e della cronaca popolare per trattare della storia nel presente
» vengono usati in modo particolare la tragedia (modello: Seneca) ed il trattato storico (Tito Livio)
3.      uso della lingua latina che va a sostituire il volgare
» sogno di ricostruire la lingua latina » fallisce nel tempo perché è staccato dalla realtà
» alcuni continueranno a scrivere sia in latino sia in volgare, altri negheranno il volgare in quanto
   lingua non adatta ad esprimere bellezza, significato e la completezza della realtà
» umanisti esclusivi = coloro che usano solamente il latino (qualcuno lo usava anche nel parlato)
» avversione nei confronti del latino argomentativo della scolastica, cioè delle università
» unico linguaggio argomentativo accettato è quello delle opere filosofiche di Cicerone
4.      valore della parola
» fiducia illimitata nella capacità della parola di descrivere e quindi trasformare il mondo
» per poter cambiare il mondo la parola deve essere elegante (explanatio + latinitas)
» elegantia = è scrivere bene rispettando la latinitas, cioè la continuità con la traduzione, e
   l’explanatio, cioè la corrispondenza tra parola e oggetto
» la parola, la comunicazione è lo strumento con cui la ragione agisce nella realtà, come scrive
   Poggio Bracciolini nella sua lettera all’amico veronese Guarino Garini “senza la capacità e
   l’ordine del dire la ragione stessa e l’intelletto nulla potrebbero valere. Infatti è solo il discorso
   quello per cui perveniamo ad esprimere la virtù dell’animo, distinguendoci dagli altri animali.”
» l’uomo può usufruire dell’uso della ratio (raigone) e dell’oratio (discorso) = due facce del λόγος
5.      valore della ragione
» è completata dalla parola, dalla comunicazione
» la ragione è ciò che porta potenzialmente l’uomo alla felicità, in quanto compie l’uomo stesso
» nella concezione medievale invece la ragione era una mezzo per la felicità, qui un fine
» dualismo tra attività spirituale e culturale » prima spaccatura tra concezione di fede e ragione
6.      concezione della storia e del presente
» non c’è impatto sul reale, infatti non porta nulla di nuovo se non la riscoperta degli antichi
» gli umanisti hanno la concezione che la storia procede potenzialmente verso il meglio
» l’unica eccezione a questa teoria è il Medioevo, che ha fatto un passo indietro
» quindi coloro che sono venuti prima di noi bisogna emularli = prendere dal passato un
   insegnamento per migliorare se stessi
» sono loro che hanno dato il nome al Medioevo in quanto “età di mezzo” iniziando quella
   concezione errata di questo periodo storico come “età buia” che verrà sviluppata dai moderni
» mito della rinascita operata dagli stessi umanisti dalle tenebre medievali
» questa esclusione del Medioevo apre tra gli umanisti il dibattito se eliminare anche Dante o meno
» viene sentita l’unità tra gli italiani, che sono il centro propulsore della cultura romana
» sono proprio gli italiani che hanno il progetto di riformare il mondo e la tensione al
   miglioramento di tutta quanta la stirpe umana » punta di diamante dell’Europa
7.      Dio e uomo che si autodetermina
» viene abbandonato il cristianesimo in quanto totalmente legato al Medioevo (il rifiuto dell’uno
   includeva necessariamente il rifiuto dell’altro) » ritorno al paganesimo
» visione della centralità dell’uomo » viene esaltato in diversi aspetti della sua esperienza
   (spirituale, filosofica, antropologica, morale, politica-sociale, sociale, linguistica, artistica)
» non tutti gli umanisti rifiutavano il cristianesimo, per esempio Guarino Guarini era animato da
   fede cristiana, che per lui è compimento dell’umanesimo, in quanto non sono esclusivi tra loro
» Pico della Mirandola » esalta l’uomo come grande miracolo
                                    » introduce il problema della divinità dell’uomo e la sua dignità
» dopo la creazione Dio vuole qualcuno capace di “intendere il senso di un
   azione così magnifica, di amarne la bellezza, di ammirarne la grandezza”
» uomo come “contemplatore dell’universo”, capace di stupore e ragione
» Dio crea l’uomo con caratteristiche di tutte le nature, e con un potenziale
   che l’uomo stesso riempie con la sua libertà e partecipazione: “Tu, che
   non sei racchiuso entro alcun limite, stabilirai la tua natura in base al tuo
   arbitrio, alle cui mani ti ho affidato” » dipende dalla considerazione di sé
» uomo è stato fatto con la capacità di arrivare di nuovo a Dio
» uomo compie la creazione grazie al seme della libertà insita in lui
» è laico in quanto uomo appartenente alla Chiesa senza portare i voti
» è un umanista degli inizi, risente infatti dei temi medievali
8.      il sogno dell’umanesimo
» è quello di ricreare la perfezione della coscienza antica nel presente attraverso la letteratura
» è il desiderio di rivivere l’impero romano, che nella concezione dantesca è simbolo di una
   politica tesa all’accrescimento dell’individuo, e in questo è modello per il presente
» sogno è di rivivere la coscienza latina, che Tito Livio in Ab urbe condita pone come salvezza dal
   crollo di Roma » nella storia latina il mos maiorum aveva determinato la coscienza di Roma di
   essere superiore a tutti gli altri, da questa consapevolezza deriva la sua attuazione nella realtà
» alcuni vogliono riproporre la coscienza del mos maiorum anche come progetto politico, per
   questo motivo Tito Livio è l’autore per eccellenza nella coscienza umanista
» uomo ideale = vir bonus dicendi peritus contenuto nella concezione di Cicerone e Quintiliano
9.      rapporto con il popolo
» in contrapposizione con gli ignoranti ci sono i dotti, gli umanisti, gli intellettuali che hanno il
   dovere morale di impegnarsi nella vita pubblica prendendosi a cuore il bene della società
» villani come pidocchi che annebbiano la mente, in quanto deperiscono la parte più alta dell’uomo,
   la ragione, con la loro ignoranza » inibiscono il pensiero, soffocandolo con il frastuono della vita
   quotidiana, impedendolo con l’ignoranza, trascurandolo con i vizi
» stare con il popolo è tempo perso che va a danno della propria anima, del proprio essere
» trasmettono il loro senso di fallimento a chi sta con loro
» qui è evidente come lo stacco dalla realtà si totale, perché ci si vergogna di stare con gli altri
10.  le parole dell’umanesimo
» studia humanitatis = inizialmente sono una serie di discipline (grammatica, retorica, poesia,
   storia, filosofia…); nell’ambito umanista non indica solo un campo di studi ma una disposizione
   culturale fondata sulla riscoperta e riattualizzazione dei modelli antichi
» filologia = disciplina che nasce nell’Umanesimo e si occupa di riportare il testo antico alla
   versione più vicina alla volontà dell’autore che l’ha prodotto. Implica il guardare alle opere sotto
   il profilo testuale-storico, liberandolo da interpretazioni, ideologie che distorcono il senso
» neoplatonismo = ripresa del pensiero di Platone attraverso la dottrina di Plotino
» petrarchismo = ripresa formale e lessicale della poesia di Francesco Petrarca, cioè orientamento
   all’imitazione di Petrarca come laboratorio di stile
» laurenziano = aggettivo che deriva da Lorenzo de’ Medici (il Magnifico) la cui traccia culturale  
   sulla Firenze del Quattrocento caratterizzò numerose forme di cultura (es: codice laurenziano)
» classicismo = tendenza culturale a vedere nei classici greci e latini modelli e realizzazioni
   compiute del bello ideale, con il tentativo di ricrearne la perfezione
» Aldino = aggettivo che significa “edito da Aldo Manunzio”, riferito ai libri stampati presso la sua
   tipografia veneziana; fu un editore importante cui si deveno grandi meriti di diffusione culturale
-          La riscoperta del greco
» a Dante non interessava non sapere il greco, mentre Petrarca si strugge per questa sua mancanza
» Petrarca intuisce che la letteratura latina è un episodio di quella classica che ha come lingua il greco
» capisce che per studiare la classicità deve imparare il greco ma nel 1300 è impossibile studiarlo
1.      perché non si sapeva il greco in occidente (musulmani avevano tagliato i ponti con l’oriente)
2.      non ci sono libri da cui imparare la grafia perché questa situazione di separazione dura da secoli e quindi i libri non sono stati più copiati nel tempo
» unici luoghi dove si insegnava erano le isole del parlante greco in Calabria dove c’erano monasteri
   greco-ortodossi (il monaco Leonzio Pilato, con famiglia, fu colui che insegnò a Petrarca)
» all’inizio del Quattrocento Costantinopoli fu liberata dai musulmani e la Chiesa cattolica opera un
   grande tentativo di ricongiungere la frattura con l’oriente con il concilio di Basilea
» con il concilio vengono fatti cardinali in occidente molti orientali, che si spostavano con il loro
   seguito di dotti (e quindi portarono libri in occidente) » ripresa del mondo greco, ricopiatura dei testi
» 1403 a Firenze si apre la prima cattedra europea di retorica greca
» da questo momento è possibile studiare, leggere, copiare in greco » rientra nella letteratura
» novità del greco porta alla ricoperta della poetica di Aristotele (porta teoria, riflessione sull’arte della
   letteratura) e porta la tragedia greca, completamente assunta dagli umanisti
-          Differenza con Medioevo
» lettura » i medievali leggevano i testi degli antichi in modo funzionale alla loro mentalità e contesto
              » gli umanisti leggono gli antichi nel contesto dei loro testi
              » dualismo: gli umanisti separano l’attività culturale da quella spirituale
» poesia come otio » gli umanisti riprendono da Cicerone questo concetto di poesia come frutto degli
                                  studi a cui ci si dedica durante il tempo libero da impegni politici
                               » per il medioevo il concetto di poesia è legato a quello della salvezza e, nella
                                  concezione di Dante, è strumento per condurre gli uomini alla felicità
» senso/lettera » il Medioevo concentra la sua attenzione al contenuto della letteratura, di un testo,
                           nello stesso tempo non si può curare il contenuto senza la forma, ma viceversa sì
                        » l’Umanesimo, in linea con il metodo di Petrarca e di Boccaccio opera una ricerca
                           stilistica, cura la forma, che è ciò che più preme
» ragione » nel Medioevo è l’appoggiare tutto l’essere umano su qualcosa di esterno all’uomo, è
                   l’affidarsi a Dio, a ciò che costituisce l’uomo, che non è l’uomo stesso
                » per gli umanisti è l’autodeterminazione, è ragionevole l’orientamento verso se stessi perché
                   l’uomo cresce quando, rivolgendosi verso di sé, prende coscienza, senza avere un rimando
» realtà » per i medievali è simbolo di Dio
             » umanisti: è la circostanza in cui l’uomo si muove, in cui si attuano i valori degli antichi

-          Umanesimo volgare
» localizzazione geografica = Firenze e dintorni » esperienza legata alla corte di Lorenzo de’ Medici (il
   Magnifico) durante il 1400, che vedeva nella letteratura uno strumento politico
» Lorenzo il Magnifico riproduce la corte di Federico II
» parte degli umanisti che non condivide il disprezzo del volgare, anzi lo usa ed incentiva
» cambia, dagli umanisti esclusivi, la concezione del rapporto tra l’opera degli antichi e la propria, pur
   prendendo spunto dalla stessa origine degli esclusivi » emulare o imitare è la differenza
» emulare = confronto con l’intenzione di miglioramento, di superare lo spunto iniziale
» imitazione » Angelo Poliziano mette a fuoco tre tipi d’imitazione
                     » come i figli che portano sul loro volto le fattezze dei genitori, cioè mostra gli stessi tratti
                        in un’originalità e creatività » riproduzione innovativa
                     » come la scimmia imita l’uomo » imitazione fedele (come una fotocopia) e non mediata
                        da deliberata scelta » non c’è novità ma presuppone un’immedesimazione totale, è
                        quindi più funzionale alla crescita personale degli altri tipi d’imitazione
                     » come l’ape, che succhiano il nettare da fiori diversi per ricomporlo in un elemento
                        nuovo generato dalla contaminazione di caratteristiche diverse (come Plauto)
» l’umanesimo volgare considera possibile l’imitazione con lo strumento della lingua letteraria (figli)
» si producono testi che imitano quelli latini, con un volgare che imita le forme e le strutture del latino
-          Lorenzo Valla
» scisse al Re di Napoli un’orazione per invitarlo a cambiare il nome del suo regno (Regno delle due
   Sicilie) perché il titolo nasce da un equivoco e quindi può essere politicamente pericoloso perché dal
   punto di vista dinastico non dovrebbe essere lui il re della Sicilia » poteva essere il pretesto per un
   conflitto perché la parte siciliana e napoletana pensa ciascuna di avere il diritto, legittimità sull’altra
» scrive sei volumi intitolati Elegantiae linguae latinae = libri che contengono un vastissimo repertorio

   lessicale, cioè elenca le parole latine, non in ordine alfabetico (inconsultabili » artificialità fine a sé)

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