I SETTE A TEBE
- Data di rappresentazione » 467 a.C.
- Trilogia » Laio (perduto)
» Edipo (perduto)
» Sette a Tebe
» La Sfinge (dramma satiresco,
perduto)
» tetralogia legata = tutte e
quattro le opere si riferiscono allo stesso mito (ogni tragedia è fine a sé,
ma nella visione generale
si capisce meglio il senso del messaggio)
- Ambientazione » L’azione di svolge sull’acropoli di Tebe
- Personaggi » Eteocle (re di Tebe, fratello di Polinice) »
massimo protagonista
» messaggero
tebano
- Numero di attori » due
- Coro » composto dalle fanciulle tebane, terrorizzate di
essere rapite se Tebe verrà conquistata
»
Eschilo affida al coro la sua posizione. Questa è una grande novità perché le
donne avevano un
posto molto basso nella società,
soprattutto se ancora giovani. Lui sceglie di essere rappresentato da
un gruppo sociologicamente
disprezzato perché è più facile che chi ha meno potere porti idee
innovative » chi ha più potere è
tendenzialmente più conservativo
- Trama
» Tebe
sta per essere attaccata dagli Argivi, sette eserciti, uno dei quali è di Polinice
(il primo dei due figli
maschi di Edipo, in esilio) » attacca la sua
stessa città » va contro la natura » ὕβρις
»
ci sono varie fonti dello stesso mito che spiegano l’origine del dissidio tra i
due fratelli e il perché
dell’esilio di Polinice, ma Eshcilo sceglie
di non esplicitarlo, perché non vuole dividere nettamente i
buoni dai cattivi, perché queste due
tendenze sono in misura uguale nel cuore di ogni uomo
» un
messaggero, mandato a spiare il nemico, riferisce che i sette eroi delle
schiere nemiche affronteranno
ciascuno una delle sette porte della città
»
il coro si abbandona alla paura e alla disperazione, rifugiandosi ai piedi
delle statue degli dei
»
Eteocle ne è infastidito e le rimprovera accusandole di demoralizzare la città
»
le fanciulle si placano, ma una volta uscito Eteocle, ricomincia a profetizzare
scenari di morte e di rovina
»
rientrano Eteocle ed il messaggero, che intanto ha acquisito nuove informazioni,
e descrive minutamente
uno per uno gli eroi che assedieranno
ciascuna porta, a ciascuno Eteocle contrappone un guerriero tebano
» sette
duelli » Τideo (argivo) – Melanippo (tebano)
» Capaneo – Polifonte
» Eteoclo – Megareo
» Ippomedonte – Iperbio
» Partenopeo – Attore
» Anfiarao – Lastene
» Polinice – Eteocle
»
Polinice viene descritto sprezzante, preannunciando già la sua colpa di ὕβρις (“Polinice”
da πολύς +
νεῖκος significa «dalle molte contese»,
mentre “Eteocle”da ἐτεός + κλεός significa «dalla fama pura»)
»
porta uno scudo con attaccato un bassorilievo di Dike, con un fumetto che dice:
«io riporterò Polinice al
comando della città» assicurando la
giustizia morale dell’atto e la sua efficacia
» Eteocle,
pur essendo turbato dal futuro scontro fratricida, sa che non può tirarsi
indietro perché sa che la
maledizione della sua stirpe lo porta a
combattere contro suo fratello
»
nella scelta di Eteocle si insinua anche un’altra motivazione, nascosta: la
paura di essere disonorato agli
occhi di tutti nel caso in cui non andasse a
combattere » sceglie per l’onore e la gloria personale
» i
due fratelli fanno parte della stirpe maledetta di Edipo, destinata a compiere
e subire violenza
» il
coro cerca di convincere Eteocle ad abbandonare l’impresa: la maledizione può
essere purificata con
sacrifici agli dei; insiste sul fatto che l’uomo
può scegliere di non commettere una colpa
» Eteocle
ha già scelto: risponde che gli dei lo hanno abbandonato, e non si può sfuggire
dai loro ordini
»
lo scontro ha luogo, il messaggero rientra in scena per annunciare la morte
reciproca dei fratelli, intanto,
nella battaglia, gli altri sei comandanti
tebani sono stati sconfitti, e la città è conquistata dai nemici
»
nel momento in cui i due fratelli si sono uccisi, erano come due Polinici (accetta
di farsi uguale al fratello)
»
dopo un lungo lamento del coro, sopraggiungono le sorelle di Eteocle e
Polinice, Antigone e Ismene
»
Antigone dichiara la sua intenzione di seppellire il fratello Polinice ad ogni
costo, anche sfidando le leggi
della città (quest’ultima scena è considerata
spuria, quasi sicuramente interpolata per collegare questa
tragedia a quella dell’Antigone di
Sofocle) » dovrebbero comparire improvvisamente tre attori!
- Osservazioni
»
tema: che rapporto c’è la maledizione di una famiglia e la libertà del singolo?
»
Eschilo non nega l’esistenza di una la maledizione sulla stirpe ma afferma che
c’è un punto in cui l’uomo
ha la possibilità d scegliere di essere
colpevole: Eteocle sceglie deliberatamente la sua colpevolezza
»
al centro dell’opera c’è la libertà della persona, vista in quanto io che si
impone da protagonista
»
Eschilo tenta di spiegare il dolore innocente negando la mancanza di
responsabilità dell’uomo nella colpa
»
ci sono due alternative prese in considerazione dai greci: o l’uomo non è
responsabile della sua colpa,
che scarica sugli dei (ma allora gli dei
vogliono il male dell’uomo e c’è il drammatico problema del
dolore ingiusto degli innocenti) oppure gli
dei vogliono il bene dell’uomo, il quale deve accettare che
l’origine della colpa sia in lui » Eschilo si
assume la responsabilità così affermare il libero arbitrio
»
l’uomo è libero ma colpevole o innocente ma schiavo?
»
per la mentalità greca, qui espressa da Eteocle, quella colpa che si tramanda
nelle generazioni lascia ai
successori una propensione al male che li
spinge a commettere continuamente colpe
»
per Eschilo nessuno è innocente, per questo sceglie di non dividere in modo
netto cosa è giusto e cosa no
» Eschilo
cerca una colpa in molti dei suoi personaggi (in modo anche ossessivo) perché
cerca una libertà
»
nel corso della vicenda infatti la figura di Eteocle subisce un mutamento:
viene presentato come re
perfetto, organizzato, autorevole, poi si
intuisce che la sua autorevolezza è una volontà ottusa e
fossilizzata che non gli permette di vedere
le cose per quello che sono e lo porta alla colpa
puoi farne uno riguardo "le supplici" di Eschilo?
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