Canti
|
DESCRIZIONE
|
I
|
-
Spiaggia del purgatorio
»
invocazione alle Muse; incontro con Catone; purificazione di Dante
-
Incontri » il
custode del purgatorio, Catone Uticense
-
Canti » no
-
Similitudini » Dante
e Virgilio vagano sulla spiaggia solitaria, come due pellegrini che camminano
sulla strada che
avevano perduto, e non si sentono a casa finché non avranno
raggiunto la meta
(vv.118-120)
|
II
|
-
Spiaggia del purgatorio
»
sbarco delle nuove anime traghettate da un angelo; gli spiriti chiedono a
Dante e Virgilio la strada;
stupore al riconoscimento che Dante è
vivo; Casella canta la canzone di Dante Amor che nella
mente mi ragiona; rimprovero di Catone e seguente affrettarsi delle
anime e dei due poeti
-
Incontri » l’amico
Casella, trovatore che musicava nella vita terrena le canzoni
degli amici poeti
-
Canti » primo
versetto del salmo 113, il salmo dell’esodo del popolo ebreo dalla schiavitù
(In exitu
Israel de Aegypto)
-
Similitudini » La
luce che dante vede avvicinarsi velocemente alla costa viene paragonata a
Marte,
che quando,
durante la sua orbita, va a trovarsi sopra una distesa marina, appare più
splendente per i
vapori acquei. (vv. 13-18)
» Le anime scese
dalla navicella accorrono da Dante come si va incontro ad un
messaggero che
porta l’ulivo, simbolo che ha delle buone novelle (vv. 67-75)
» La reazione della
anime al richiamo di Catone è paragonato all’immagine di una
colomba che,
assalita da una preoccupazione maggiore, lascia stare il cibo
immediatamente. (vv.
124-133)
|
III
|
-
Antipurgatorio
(spiriti pentiti all’ultima ora): gli scomunicati
»
Dante si accorge della propria ombra; ammonimento di Virgilio a non
pretendere di capire le
ragioni di ogni fenomeno perché la mente
umana è limitata; incontro con scomunicati e Manfredi
che gli chiede di dire a sua figlia che lo
ha incontrato nel purgatorio; racconto della sua morte
-
Incontri » Manfredi,
figlio dell’Imperatore Federico II
-
Canti » no
-
Similitudini » Accostamento
tra il mite e concorde muoversi delle pecorelle di un gregge e
l’atteggiamento interiore di queste
anime, semplice ed umile. Mosse all’unisono,
senza sapere il
perché, ma quiete e fiduciose. (vv. 79-88)
|
IV
|
-
Antipurgatorio
(spiriti pentitisi all’ultima ora): i pigri
»
comincia l’ascesa; sosta a riposare; coordinate astronomiche di Virgilio e
spiega che salendo il
purgatorio la fatica diminuisce; anime dei
pigri che hanno rimandato il pentimento fino all’ultimo;
Belacqua spiega che prima di accedere al
purgatorio essi devono trascorrere un numero di anni
pari alla propria vita, se non soccorsa da
preghiere; Virgilio incita a riprendere il cammino
-
Incontri » Belacqua,
un artigiano fiorentino
-
Canti » no
-
Similitudini »
|
V
|
-
Antipurgatorio
(spiriti pentitisi all’ultima ora): morti di morte violenta
»
i pigri notano l’ombra di Dante; Virgilio lo ammonisce di indugiare sulle
loro esclamazioni; si
avvicina un gruppo di anime; Virgilio
spiega che Dante è vivo ed il viaggio è voluto da Dio;
rivelano di essere morti di morte
violenta; Dante non riconosce nessuno ma si offre di aiutarle;
Jacopo del Cassero ricorda la sua morte e
chiede di ricordarlo ad amici e parenti di Fano;
Buonconte da Montefeltro racconta la sua
morte nella battaglia di Campaldino su richiesta di
Dante; Pia dei Tolomei chiede di
ricordarsi di lei dopo che, tornato dal viaggio, si sarà riposato
-
Incontri » Jacopo
del Cassero, di una illustre famiglia guelfa di Fano
» Buonconte da
Montefeltro, figlio del conte Guido, condottiero ghibellino
incontrato da
Dante nel canto XXVII
dell’Inferno tra i consiglieri fraudolenti
» Pia dei Tolomei,
personaggio storicamente oscuro; fu uccisa dal marito
-
Canti » no
-
Similitudini »
|
VI
|
-
Antipurgatorio
(spiriti pentitisi all’ultima ora): morti di morte violenta 2
»
i morti per atti violenti chiedono di pregare per loro a Dante; Dante chiede
a Virgilio perché
nell’Eneide aveva scritto che le preghiere
non possono mutare il volere divino, Virgilio spiega che lo
disse prima della venuta di Cristo e
rimanda a Beatrice il compito di rispondere; Virgilio chiede la
strada ad uno spirito (Sordello) appartato;
abbraccio tra i due concittadini mantovani; invettiva di
Dante contro l’Italia, lotte intestine nelle
città, negligenza dell’Imperatore, Firenze
-
Incontri » Sordello,
trovatore mantovano
-
Canti » no
-
Similitudini »
|
VII
|
-
Antipurgatorio
(spiriti pentitisi all’ultima ora): i negligenti
»
Sordello si commuove quando Virgilio gli rivela il suo nome; gli chiede la
strada e Sordello si offre
di accompagnarli; cala la notte e il
trovatore propone di passare la notte con altre anime (nel
purgatorio non si può procedere di notte);
descrizione della valletta ed elenco di Sordello di alcuni re
e principi dolenti per l’inettitudine dei
loro discendenti
-
Incontri » no
-
Canti » le anime
nella valletta dei principi cantano il Salve Regina, canto dell’esilio
e di sospiro della
patria dedicata a Maria,
recitata nell’ora di Compieta
-
Similitudini »
|
VIII
|
-
Antipurgatorio
(spiriti pentitisi all’ultima ora): i negligenti 2
»
il sole tramonta e le anime intonano la Compieta; due angeli verdi con spade
infuocate scendono dal
cielo; Sordello spiega che devono
difendere la valle dal serpente della tentazione; Nino Visconti
raccomanda Dante di dire alla figlia
Giovannadi pregare per lui; Dante ammira tre stelle luminose,
simbolo delle virtù teologali; un angelo
mette in fuga un serpente; Corrado Malaspina gli chiede se
ha notizie della sua patria; Dante
risponde che la Val di Magna è nota come terra pacifica per la
virtù della sua famiglia; Nino
predice il suo esilio: avrà presto diretta conferma di questa opinione
-
Incontri » Nino
Visconti (Ugolino Visconti), amico di Dante, pisano
» Corrado Malaspina,
nobile famiglia che regge la Val di Magna
-
Canti » inno
dell’ora della Compieta, Te lucis ante, per chiedere a Dio protezione
contro le tentazioni
notturne (le prime parole ne
sono il titolo «Prima della fine del giorno noi t’invochiamo…»)
-
Similitudini »
|
IX
|
-
Alla porta del purgatorio
»
Dante si addormenta e sogna di essere trasportato da un’aquila fino al cielo del
fuoco; si sveglia:
sono davanti alla porta del purgatorio; Virgilio
racconta che Santa Lucia all’alba è scesa dal cielo e
lo ha trasportato lassù; l’angelo
guardiano li fa avanzare solo dopo aver menzionato Lucia; Dante
compie il rito del penitente e chiede
all’angelo di lasciarli entrare; con la spada l’angelo incide sulla
fronte di Dante sette P, simbolo dei
peccati, che laverà nel purgatorio (una ad ogni cornice); apre la
porta con le chiavi di San Pietro, una
dorata e una d’argento; l’angelo avverte che nella salita non si
potranno voltare indietro; odono il canto del
Te Deum.
-
Incontri » angelo
guardiano, seduto su un trono posto sul terzo gradino
-
Canti » Te
Deum, inno solenne di ringraziamento a Dio, usato nelle feste maggiori
-
Similitudini »
|
X
|
-
Prima cornice: i
superbi
»
dopo un tratto di cammino si fermano a riposare; descrizione degli esempi di
umiltà scolpiti da Dio
in bassorilievi nel marmo sulla parete:
sembrano vivi; il primo raffigura l’annunciazione; il secondo
il re David che danza davanti all’arca
santa dell’antico testamento, circondata dalla folla, con la
moglie che si vergogna di lui; il terzo l’imperatore
Traiano col suo esercito, che dialoga con una
vedova; si stanno avvicinando delle anime
sotto grandi massi a cui chiedere informazioni
-
Incontri » no
-
Canti » no
-
Similitudini »
|
XI
|
-
Prima cornice: i
superbi 2
»
incontro con i superbi che cantano il Pater Noster; Virgilio chiede la
strada meno ripida; Omberto Aldobrandeschi risponde di andare a destra e
confessa la sua superbia in vita (arroganza gentilizia); Dante è riconosciuto
da Oderisi da Gubbio (orgoglio dell’artista) che denuncia la caducità della
gloria umana portando ad esempi Cimabue superato da Giotto e Guido
Guinizzelli superato da Guido Cavalcanti, un terzo poeta li supererà
entrambi; Oderisi presenta Provenzan Salvani, cui fu condonata l’attesa
nell’Antipurgatorio per un suo atto d’umiltà (presunzione del politico) » 3
tipi di superbia
-
Incontri » Omberto
Aldobrandeschi, signore toscano feudatario della Maremma
» Oderisi da Gubbio,
il più famoso miniatore al tempo di Dante, nato a Gubbio
» Provenzan Salvani,
grande signore ghibellino di Siena
-
Canti » Pater noster,
parafrasata per adattarla all’animo dei superbi (che sia lodato il nome di
Dio, non
il nostro, che sia fatta la
Tua volontà, non la nostra), con cui le anime pregano anche per i vivi
-
Similitudini »
|
XII
|
-
Prima cornice: i
superbi 3
»
ora Virgilio invita Dante a proseguire da solo e osservare il pavimento;
descrizione dei bassorilievi
che illustrano esempi di superbia punita,
alternando biblici e mitologici, 13 in tutto, e raggruppabili
1.
ribelli
alla divinità, che vollero essere come Dio, non tollerando la subordinazione
»
Lucifero (precipitato a terra da Dio), Briareo e gli altri giganti (fulminati
dagli dei per aver
tentato la scalata dell’Olimpo), Nembròt
(perdita del linguaggio: innalzò la torre di Babele)
2.
vanagloriosi
che si sono fatti uguali o superiori a Dio (puniti da se stessi)
»
Niobe (impetrì per il dolore), Saul (suicida), Aracne (suicida), Roboamo (fuggì
umiliato)
3.
coloro
che furono portati dalla superbia ad una bramosia sfrenata di dominio e
possesso, causando mali per gli uomini da cui furono puniti
» Erifile (per avere la collana di
Venere mandò a morte il marito); Sennacherib, Ciro, Oloferne (tre
orgogliosi condottieri)
»
Virgilio distoglie Dante dall’osservare il pavimento: c’è un angelo che li
conduce ai gradini che
portano alla prossima cornice; batte l’ala
sulla fronte di dante cancellando una P
-
Incontri » angelo
guardiano della successiva cornice
-
Canti » no
-
Similitudini »
|
XIII
|
-
Seconda cornice:
gli invidiosi
»
Virgilio prega il sole che gli indichi la strada; dopo un miglio, sentono
delle voci incorporee che
pronunciano esempi d’amore, due tratti dal
Vangelo e uno dai miti
1.
«non
hanno più vino», aiuto gratuito, non richiesto da Maria durante le nozze di
Cana
2.
«sono
io Oreste», frase con cui Pilade perde la sua vita per salvare quella dell’amico
3.
«amate
da cui male aveste», parole di Gesù Cristo che esprimono il limite estremo
dell’amore
»
Virgilio spiega che è la cornice degli invidiosi: hanno ascoltato esempi
della virtù opposta; le
anime giungono in lontananza recitando le
litanie dei santi; descrizione: sono come ciechi
elemosinanti, con gli occhi cuciti; Dante
chiede se c’è qualche italiano, ma un’anima risponde che
l’unica loro patria è il cielo; poi la
senese Sapia racconta la gioia provata per la sconfitta dei suoi
concittadini nella battaglia del Colle, le
preghiere per lei di un suo amico; Dante spiega che è vivo e
che teme più di tutte la pena di superbia,
offre il suo aiuto; gli chiede di pregare per lei e parlare bene
di lei ai parenti; fa una battuta ironica
sulla vanità dei senesi
-
Incontri » Sapia,
gentildonna senese della famiglia dei Salvani, zia del
Provenzano incontrato tra i
superbi, di cui godette la morte nella battaglia del
Colle
-
Canti » litanie
dei santi, che iniziano invocando Maria, poi gli angeli, poi i santi
aggiungendo la
formula «ora pro nobis»; celebra la comunione dei
beni dello spirito tra tutti i celesti
-
Similitudini »
|
XIV
|
-
Seconda cornice:
gli invidiosi 2
»
Dante risponde a due anime che si interrogavano sulla sua identità di esser
nato lungo il fiume
toscano; l’allusione all’Arno provoca un’invettiva
politica contro i popoli toscani, poi predice che il
nipote dell’altro spirito (Fulcieri da
Calboli) porterà Firenze alla rovina; l’anima rivela essere Guido
del Duca, il suo compagno è Rinieri da
Calboli; prorompe poi in un’invettiva contro le famiglie
romagnole elencandole; Dante e Virgilio
proseguono quando li raggiunge una voce che riferisce
esempi di invidia punita, uno biblico (Caino),
uno mitologico (Aglauro)
-
Incontri » Guido
del Duca, gentiluomo romagnolo, della famiglia degli Onesti
»
Rinieri da Calboli, della potente famiglia guelfa di Forlì, i Paolucci
-
Canti » no
-
Similitudini »
|
XV
|
-
Seconda cornice:
gli invidiosi 3
»
è l’ora del tramonto, un bagliore costringe Dante ad abbassare gli occhi: è l’angelo
guardiano, che indica loro la scala per la cornice successiva e cancella una
P dalla fronte di Dante; si sentono canti di esortazione alla misericordia;
Dante chiede come sia possibile che il paradiso sia un bene che più si divide
tra gli uomini più aumenta a differenza dei beni terreni (suscitata da Guido
del Duca); Virgilio: dal desiderio dei beni terrestri nasce l’invidia, nell’aldilà
l’amore si moltiplica, aumenta con i fruitori, ma sarà Beatrice ad esaurire l’argomento;
alla terza cornice Dante è preso da un sonno estasiatico in cui ha tre
visioni di esempi di mansuetudine, virtù opposta all’ira
1.
mite
rimprovero di Maria quando ritrova Gesù nel tempio di Gerusalemme
2.
il
rifiuto di vendicarsi per l’offesa fatta alla figlia opposto da Pisistrato
alla moglie
3.
martirio
di santo Stefano che, lapidato, prega Dio di perdonare i suoi uccisori
»
continuano il loro percorso, e vengono avvolti lentamente da un fumo oscuro
-
Incontri » angelo
guardiano della successiva cornice
-
Canti » canti di
esortazione alla misericordia (Beati misericordes!, quinta delle
beatitudini di Matteo)
-
Similitudini »
|
XVI
|
-
Terza cornice:
gli iracondi
»
il buio fumo costringe Dante ad appoggiarsi a Virgilio per proseguire; voci recitano
l’«Agnello di
Dio»
e Virgilio presenta gli iracondi; un’anima apostrofa Dante, che non smette di
camminare, e che
spiega
di essere vivo ed in viaggio per grazia divina; l’anima (Marco Lombardo), chiede
di pregare
per
lui ed indica la via; Dante gli chiede qual è la causa del male che domina il
mondo: risiede nella
libertà
dell’uomo o nell’influsso degli astri?; Marco: dal cielo proviene una prima
inclinazione, ma
l’uomo, dotato di ragione e di libertà,
sceglie, perciò la responsabilità è dell’uomo; per correggere il
peccato è necessaria una legge ed un’autorità
che la faccia applicare, ma ora manca una guida, non
essendo separati i poteri temporali da
quelli spirituali, perché la Chiesa ha voluto anche quello
temporale; denuncia del disordine in
Lombardia; Marco si congeda perché ha scorto il bagliore
dell’angelo tra il fumo
-
Incontri » Marco
Lombardo, uomo di corte di cui sappiamo poco
-
Canti » Agnus
Dei, frase evangelica ed inizio di un inno da cui prende il titolo
-
Similitudini
»
|
venerdì 14 marzo 2014
DIVINA COMMEDIA, PURGATORIO - canti I-XVI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento