RISPOSTA ALLA
DOMANDA: CHE COS’E’ L’ILLUMINISMO?
Opera del 1784. E’ un'opera
minore, lo scrive mentre lavora alla Critica della ragion pura.
L’illuminismo è una
svolta: l'uomo è sempre stato guidato da qualcun altro, c'e sempre stato
qualcun altro a dirgli che cosa doveva fare. Si è presa la coscienza che l'intelletto
basta.
La dimensione dell’intelletto
non è quella di essere guidata da qualcun altro. È l’intelletto stesso la
guida di tutto, della conoscenza della morale, del giudizio, dell'estetica,
che costituiscono il centro di Kant.
Nelle sue tre critiche parla
di minorità e di maggiorità. Lo scarto è stato che l’uomo ha preso
coscienza che non è la Terra al centro dell’universo, ma è il Sole al centro dell’universo.
È una metafora che utilizza. Metto la ragione al centro della conoscenza
della morale e del giudizio. È la ragione che determina cosa è giusto,
sbagliato, bello, brutto,
conoscibile, non conoscibile.
Nello stato di minorità l’uomo
si è fatto dire sempre cosa è giusto e sbagliato. L'atto di Kant è una
rivoluzione perché, come quella francese è stata politica, questa è della
mentalità. L'idea di Kant è uscita vincitrice.
Altro elemento dell’Illuminismo:
ben pochi sono riusciti ad educare il proprio spirito senza l’influenza della
società cosi imbevuta di sottomissione. Ben pochi illuminati.
La ragione ha in sé la
moralità, il giudizio, la conoscenza. Se non c’è rivoluzione al modo di
pensare si passa da un tiranno ad un altro tiranno (Alfieri) e l'uomo non
arriva ad un modo proprio.
Non basta esercitare
privatamente l’uso della ragione, ma occorre farne un uso pubblico, ha
lo scopo di rischiarare gli altro. L’uso pubblico anzi è la forza
dell’Illuminismo!
Kant non è antireligioso o
ateo, è protestante. Dio per lui
esiste, ma la conoscenza di Dio non è affare della ragione perché non si fa
esperienza di Dio. La religione viene confinata nella parte sentimentale.
La critica di Kant è sulla
metafisica, sul tentativo di procedere oltre cose fisiche: non si può.
Dice che Hume lo ha
risvegliato dal sonno dogmatico.
Il rischio è di passare da
“tutto deriva da Dio” a “tutto deriva dalla ragione”: è la stessa cosa, perché
prima ad essere tiranno è Dio, poi diventa la ragione, sono sempre tiranni. Non
ho bisogno che mi si dica cosa fare.
Distingue il piano delle
attività tra private e pubblica. Ci deve essere una dimensione pubblica! Se
rimango all’uso privato della ragione, se rimango relegato ad una cosa in se
stessa, non vale nulla.
Compito dell'intellettuale
illuminista è quello di rischiarare gli altri.
Si va da assolutismo che dice
cosa devono fare gli uomini ad assolutismo illuminato, che si apre alla libertà
di pensiero, di parola e di scrittura. Si lascia criticare. Il potere non deve
temere la libertà.
C’è anche l’universalità
della ragione: la ragione degli uomini è fatta con punti comuni quindi ci sarà
una conoscenza morale e giudizio comune di fondo, questo è l’aspetto pubblico
della ragione.
La dignità dell’uomo sta
nella sua autonomia della ragione:
questo è il grande messaggio di Kant.
Percorso umano che procede
verso un rischiaramento della mente è graduale ma inesorabile.
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