IL DOPOGUERRA IN ITALIA E L’AVVENTO DEL
FASCISMO
I PROBLEMI DEL
DOPOGUERRA
Difficoltà
economiche » tratti tipici della crisi
post-bellica
» sviluppo abnorme di alcuni
settori industriali
» conseguenti problemi di
riconversione
» sconvolgimento dei flussi
commerciali
» deficit gravissimo del
bilancio statale
» inflazione in crescita
Fermento
sociale
» classe operaia » infiammata
dal mito della rivoluzione russa reclamava » miglioramenti economici
»
maggior potere in fabbrica
» manifestava
tendenze rivoluzionarie
» contadini » tornavano dal
fronte con un’accresciuta consapevolezza dei loro diritti, insofferenti dei
vecchi
equilibri sociali, decisi
di ottenere l’attuazione delle promesse fatte loro in guerra
» ceti medi » molto coinvolti
nell’esperienza bellica e nelle conseguenze economiche, tendono a organizzarsi
e mobilitarsi più di
prima per difendere i loro interessi e i loro ideali patriottici
NB: erano problemi comuni a
tutti gli Stati usciti dal conflitto, ma essi si presentavano più acuti in
Italia
» in Italia le strutture economiche
erano meno avanzate, le istituzioni meno profondamente radicate
» classe dirigente liberale »
sempre più contestata e isolata » perde l’egemonia indiscussa
» non
è in grado di gestire i fenomeni di mobilitazione di massa
» risultarono invece favorite
quelle forze (socialiste e cattoliche) che non erano compromesse con le
responsabilità della guerra e che,
inquadrando larghe masse, potevano interpretare meglio le nuove
dimensioni assunte dalla politica »
paradossale perché furono i liberali a vincere la guerra
Gennaio 1919 » i cattolici
danno vita al Partito popolare italiano (Ppi)
» grande novità
» Luigi Sturzo » fondatore e
primo segretario
» programma » impostazione
democratica che si dichiara aconfessionale pur ispirandosi al cattolicesimo
» la nascita del partito è
permessa dal nuovo atteggiamento assunto dal papa dopo la guerra
Situazione del Partito socialista italiano (Psi)
» c’è una crescita impetuosa
di iscritti
» nel partito, schiacciante
era la prevalenza della corrente di sinistra (massimalista) su quella
riformista
» l’ala riformista conservava
però forti posizioni in parlamento e nelle organizzazioni economiche
» leader dei massimalisti =
Giacinto Menotti Serrati (direttore dell’ «Avanti!»)
» propone come obiettivo
immediato l’instaurazione della repubblica socialista
fondata sulla dittatura del proletariato » ammiratore della rivoluzione
bolscevica
» differenza con bolscevichi:
più che preparare la rivoluzione, aspettavano, ritenendola comunque inevitabile
» estrema sinistra » contro i
massimalisti, si formarono gruppi di estrema sinistra (soprattutto giovani)
» si battono per
un più coerente e pratico impegno rivoluzionario sul modello bolscevico
» il Partito socialista era
schierato su posizioni apertamente rivoluzionarie » conseguenza della
radicalizzazione = isolare movimento operaio
riducendone i margini di azione politica
» si precludono ogni possibilità di
collaborazione con le forze democratico-borghesi
» ferirono il
patriottismo della piccola borghesia nel rifiuto di ogni logica “nazionale”
Mussolini e i Fasci
di combattimento
» 23 marzo 1919 » Benito
Mussolini fonda il movimento dei Fasci di combattimento
» ai suoi esordi
raccoglie scarse ed eterogenee adesioni
» caratteristiche »
politicamente, il nuovo movimento si schiera a sinistra
» chiede riforme sociali
» si dichiara
favorevole alla repubblica
» ostenta un acceso
nazionalismo
» feroce avversione
nei confronti dei socialisti
» stile politico aggressivo e violento,
teso verso l’azione diretta, insofferente dell’ideologa
» questo spiega che i
fascisti furono protagonisti del primo grave episodio di guerra civile
dell’Italia
postbellica » 15 aprile ’19: incendio della
sede dell’Avanti! » segno di un clima di violenza
La questione
adriatica
» l’Italia era uscita dalla
guerra nettamente rinforzata » aveva raggiunti i sospirati “confini naturali”
» vide scomparire dalle
frontiere il nemico austriaco
» la dissoluzione
dell’Austria-Ungheria poneva però problemi non previsto al tempo del patto di
Londra
1. la Dalmazia » secondo il patto di Londra
doveva essere annessa all’Italia
» ora però, essendo abitata in
prevalenza da slavi, è rivendicata dal nuovo Stato jugoslavo
2. la città di Fiume » con i patto di
Londra si decise di lasciarla all’Impero austriaco
» però,
essendo abitata in prevalenza da italiani, è rivendicata dall’Italia alla
conferenza di Versailles » Orlando chiede
l’annessione di Fiume in base al principio
di
nazionalità » richiesta che gli venne però negata dagli alleati
La “vittoria
mutilata”
» per il fallimento Orlando
si dimette » nuovo ministero presieduto da Francesco Saverio Nitti, democratico
» trova una situazione
deteriorata » l’opinione pubblica borghese era ostile verso gli ex alleati e
verso la
classe dirigente ritenuta incapace di tutelare gli interessi nazionali
» d’Annunzio, al comando di
un gruppo di volontari, occupa la città di Fiume » settembre 1919
» la città allora era posta
sotto il controllo internazionale
» occuparono la città e ne
proclamarono l’annessioni all’Italia » istituì una reggenza provvisoria
IL «BIENNIO ROSSO»
IN ITALIA (1919-1920)
NB: è un biennio
rivendicativo, non rivoluzionario, perché avevano punti precisi da richiedere
al governo
senza l’intento di sovvertire l’ordine
politico presente al momento
» solo in questo clima estremamente
teso si capisce come mai Mussolini ottiene così tanti consensi
Scioperi e
agitazioni » prima rivendicazione = carovita
» insieme alla questione
adriatica e all’impresa fiumana, si attraversò una fase di agitazioni sociali
» con l’inflazione cala
precipitosamente la capacità d’acquisto
» erano legate all’aumento
dei prezzi al consumo che nel biennio postbellico crebbero del 30% all’anno
Seconda rivendicazione = gli
operai chiedono di alzare gli stipendi per sopperire all’inflazione
» l’aumento del costo della
vita determinò una continua ricorsa fra salari e prezzi
» conseguenza = ondata di
scioperi nelle industrie e anche nei servizi pubblici (anche se -
sindacalizzati)
Le lotte
agrarie » non meno intense e lotte dei
lavoratori agricoli (soprattutto nella Padania)
» zona interessata =
Centro-nord, dove dominavano la mezzadria e la piccola proprietà
» i braccianti sono da sempre
stati oggetto di sfruttamento dato che il loro non è un lavoro che richiede
istruzione o educazione particolare »
decidono di riunirsi in cooperative (o leghe)
» leghe rosse (socialiste) »
miravano alla socializzazione della terra, alla fine della proprietà privata
» leghe bianche (cattoliche)
» si battono per sviluppare la piccola proprietà contadina e la fine del
latifondo
» perché si legano in
cooperative » se il padrone assume il bracciante singolo ha un potere
arbitrario che può
usare su di lui, con grande facilità di
sfruttamento, se deve assumere in blocchi, le leghe hanno più potere
» mezzo di lotta =
occupazione di terre incolte e latifondi che coltivano per il loro
sostentamento, anche se
non è di loro
proprietà, da parte di contadini poveri e di ex combattenti
Caratteristica delle
agitazioni sociali nel primo biennio postbellico = frammentazione delle lotte
» mancanza di un collegamento
reciproco: numerose, contemporanee e piccole, ma senza coordinamento
Elezioni del
novembre 1919 » prime elezioni politiche
del dopoguerra
» furono le prime tenute col
nuovo metodo della rappresentanza proporzionale (il n° dei seggi in Parlamento
è proporzionale al n° di voti presi) »
favorisce le forze capillari che raccolgono voti a livello nazionale
» viene applicato i scrutinio
di lista » metodo che prevede il confronto fra liste di partito anziché fra
candidati
» liberal-democratici » si
erano presentati divisi alle elezioni » persero la maggioranza assoluta »
disastro
» socialisti » si affermano
come primo partito » ma non hanno la maggioranza assoluta
» popolari » seguono a ruota
i socialisti
» i socialisti rifiutano ogni
coalizione coi gruppi “borghesi”
» l’unica maggioranza
possibile è quella basata sull’accordo fra popolari e liberal-democratici
» su questa precaria
coalizione si fondano gli ultimi governi dell’era liberale
Il ritorno di
Giolitti
» il ministero Nitti è
indebolito dall’esito delle elezioni » si dimette nel 1920
» viene chiamato ancora
Giovanni Giolitti (ormai ottantenne) a costituire il nuovo governo
» rientra in scena con un
programma molto avanzato e radicale
1. propone la nominatività dei titoli
azionari = obbligo di intestare le azioni a nome del possessore, permettendone
così la tassazione
2. tassa sui sovraprofitti = imposta
straordinaria sui “sovraprofitti” realizzati dall’industria bellica
»
reazione preoccupata dei conservatori a questo programma passa in secondo piano
»
Giolitti capisce che in questa situazione di estrema tensione bisogna venire
incontro alle
rivendicazioni, altrimenti il clima sarebbe
esploso prima o poi (da rivendicazione a rivoluzione)
3. trattato d Rapallo (firmato nel novembre
1920) » politica estera
» è
un negoziato diretto con la Jugoslavia » l’Italia conservò Trieste, Istria,
Gorizia
» la Jugoslavia ebbe la Dalmazia, a parte la città di Zara
» Fiume viene dichiarata città libera (ma dal ’24 italiana)
»
reazioni » fu accolto con generale favore dall’opinione pubblica e dalle forze
politiche
» D’Annunzio annunciò la
resistenza ad oltranza a Fiume, ma decise di abbandonare la
patria quando la città fu
attaccata dalle truppe regolari nel Natale nel 1920
Limiti del
progetto giolittiano
1. non riesce a placare l’opposizione
socialista
» perché
1 » nonostante le proteste socialiste il governo aveva liberalizzato il prezzo
del pane
» veniva tenuto
artificialmente basso (a spese dell’erario) per tenere a bada le rivendicazioni
popolari » aveva così
avviato il risanamento del bilancio statale
» perché
2 » non riesce a rendere operanti i progetti di tassazione dei titoli azionari
e dei profitti di guerra
2. il modo di fare politica era cambiato:
non più nel Parlamento (come all’inizio del ‘900), non più con accordi tra
notabili, ma nelle piazze, con la necessità di fare i conti con le masse
» fallì
il suo disegno politico = ridimensionare le spinte rivoluzionarie del movimento
operaio
riprendendo l’esperimento già tentato in
passato » esso non si poteva più ripetere
»
cerca di riproporre il grande accordo ma che era già fallito per l’eterogeneità
delle fazioni
»
i liberali non avevano più quella solida maggioranza dei primi decenni de
secolo
Vertenza
metallurgica che vede contrapposti i
nuclei di punta del mondo imprenditoriale
1. industriali del settore metalmeccanico »
ingranditi con la produzione bellica
2. Fiom (Federazione italiana operai
metallurgici) = sindacato aderente alla Cgl
»
le industrie metal meccaniche sono le prime ad arricchirsi in guerra, le prime
a licenziare in crisi
»
aveva visto anche svilupparsi l’esperimento rivoluzionario dei consigli di
fabbrica = organismi eletti
direttamente dai lavoratori e che vedevano
in essi uno strumento di democrazia operaia, una sorta di
corrispettivo italiano del soviet russo
» fu il sindacato a dare
inizio alla vertenza: presenta una serie di richieste economiche e normative
» gli industriali opposero un
netto rifiuto
» la Fiom ordina ai suoi
aderenti di occupare le fabbriche » issarono le bandiere rosse sui tetti delle
officine,
organizzarono servizi armati di vigilanza
(non fanno entrare/uscire), cercarono di proseguire il lavoro
» Cgl » vuole solo il
miglioramento della condizione degli operai
Sindacati » non vogliono la rivoluzione
politica » su questa volontà si basa la mediazione di Giolitti
» il movimento non era in
grado di uscire dalle fabbriche e riallacciarsi ad altre lotte sociali in corso
» prevalse la linea della Cgl
» impostazione dello scontro sul piano economico
»
obiettivo = controllo sindacale della aziende
» esito
favorito dall’iniziativa mediatrice di Giolitti, che si manteneva neutrale
» Giolitti fa accettare agli
industriali (pur riluttanti) le richieste economiche della Fiom e l’affidamento
ad
una commissione paritetica dell’incarico di
elaborare un progetto per il controllo sindacale
» delusione operaia » sul
piano sindacale gli operai uscivano vincitori, ma sul piano politico la
sensazione
dominante era di delusione rispetto alle
attese maturate nei giorni eroici dell’occupazione
» rivalsa borghese » gli
industriali erano irritati dall’aver dovuto concedere qualcosa a dei sottomessi
Gennaio 1921 » congresso del partito a Livorno
» una minoranza di
sinistra abbandona il Psi e fonda il Partito comunista d’Italia
» le polemiche scatenate
dalla vertenza metallurgica si intrecciarono con quelle precedenti provocate
dal II
congresso del Comintern (si fissarono le
condizioni per l’ammissione all’Internazionale comunista)
» una condizione posta era
quella di espellere tutti i riformisti » ma i massimalisti italiani si
rifiutano,
pensando che in questo modo il partito
avrebbe perso molti dirigenti sindacali
» al congresso allora i
riformisti non vengono espulsi, ma si allontanano loro
» il nuovo partito nasce con
una base molto ristretta e con un programma rigorosamente leninista
IL FASCISMO
L’uomo nuovo
fascista è il frutto più notevole
maturato dalla crisi della cultura borghese
tradizionale
1. modello ideale nell’uomo cartesiano e
nel mondo retto dalla Ragione
»
uomo sicuro che il suo destino è buono, in un mondo completamente abbracciabile
e misurabile
2. ottimismo e positivismo: scienza e progresso
(che è irreversibile) porteranno l’uomo alla felicità eliminando le
disuguaglianze e raggiungendo un benessere paragonabile al paradiso terreno
» fiducia
nella bontà della natura umana e nel progresso
3. razionalismo: la ragione umana è capace
di misurare e sottomettere al suo potere tutto il mondo
»
identità hegeliana tra realtà e ragione era stata il fondamento della cultura
borghese
»
certezza nella razionalità degli eventi
4. convinzione che esiste una Verità
oggettiva, dogmatica, determinata e definita, che è quella scientifica
»
l’uomo può conoscerla e possederla grazie alla ragione
5. storicismo (Hegel e Marx): concezione
del mondo fondata sulla fede nella Storia come sviluppo dello Spirito o della
Materia secondo un processo razionale e dialettico, volto alla realizzazione
del bene sulla terra (concezione assolutamente positiva)
»
certezza nel determinismo delle leggi storiche
Tutto questo complesso di
idee, di miti, di sentimenti, di identità viene infranto
dall’esperienza della Grande Guerra, di cui ha svelato l’illusorietà radicale
» la guerra aveva lacerato
l’illusione delle credenze ottimistiche che teneva nascosta la vera natura
dell’uomo
» non è più possibile credere
in un mondo umano rivolto a un progresso infinito, nella razionalità del senso
della storia, nei vantaggi dell’industrializzazione
e delle conquiste scientifiche, nello sviluppo della tecnica
» i giovani considerano la
cultura borghese tradizionale come
1. origine e condizione per un
impoverimento spirituale
2. una deformazione della vita nell’ideale
dell’utilitarismo
3. un freno alla personalità umana, il cui
nucleo più autentico era al di là della soglia razionale
Tutti i movimenti artistici e
politici del primo Novecento sono caratterizzati da uno spirito di rivolta contro
la società borghese » mirava all’instaurazione di un nuovo ordine fondato su
una trasmutazione di valori:
1. diffidenza verso la bontà naturale dell’uomo,
considerato come un misto di bene e male
2. bisogno di “umanizzare” il capitalismo e
il mondo economico
»
raggiungibile col richiamo a valori superiori, spirituali, da affermare contro
i limiti produttivistici
dell’efficienza e il culto della macchina
»
nella rivolta contro il mondo moderno c’è la scoperta della natura umana
3. affermazione dell’irrazionalismo
»
esaltazione dell’istinto e del sentimento come le sorgenti più autentiche della
personalità
4. negazione di un qualsiasi disegno
storico, provvidenziale o oggettivo
»
concezione di storia come movimento senza progresso né direzione
»
storia come ciclo eterno di un’umanità immutabile
5. disprezzo della rigidità dottrinaria,
disprezzo del moralismo
6. dottrina della mobilità, culto
dell’azione, filosofia della vita trionfante dopo il processo di distruzione
della ragione ad opera della ragione medesima
»
per questa caratteristica molti fascisti accostarono bolscevismo e fascismo,
che erano considerati da
loro le due nuove rivoluzioni dell’Europa
contemporanea
»
fascismo e bolscevismo » diversi nella dottrina
»
analoghi nei metodi e nei risultati politici
»
Camillo Pellizzi, uno degli ideologi del fascismo: «l’Italia del nostro sogno
non è uno Stato che è;
è uno
Stato che si fa […] questo farsi deve essere il processo di affermazione di
un’aristocrazia»
7. il fascismo è un partito-milizia
» la
struttura militare non è solo una giustapposizione ma è il cuore del fascismo
»
nasce come movimento ed è proprio questa faccia del fascismo da cui ne deriva
l’ideologia
»
quando diventa partito rimane un aspetto movimentista: i partiti non avevano
squadre d’azione
» all’inizio
le squadre d’azione rispondono solo agli ordini dei capi locali, i ras; poi,
dopo le prime
tensioni per la leadership, rispondono tutti
a Mussolini » le camice nere sono un organo del partito
»
l’anima movimentista rimane comunque per sempre imbrigliata nell’anima del
partito
»
Mussolini sguinzaglia i suoi seguaci che parlano la lingua del manganello e dell’olio
di ricino, quando
più gli fa comodo, per il resto del tempo
mostra la benevola faccia pulita da presentare in parlamento
8. ideologia del capo
»
stima infinita e cieca nel duce Mussolini, che viene discolpato anche delle sue
colpe
»
quando fa un errore si accusato degli ipotetici consiglieri incapaci o
traditori
»
i bambini la mattina, appena arrivati in classe facevano la preghiera al re e
il saluto al duce
9. disprezzo dell’utilitarismo
10. avversione all’industrialismo e
all’urbanesimo, anticapitalismo ideologico
11. immagine della vita come lotta e
manifestazione della volontà di potenza
12. relativismo morale??
13. religiosità pagana e naturalistica
14. spirito cameratesco
15. culto dell’individuo superiore
16. fascino ipnotico delle grandi masse
organizzate
17. patriottismo, nazionalismo europeista
18. tendenze razziste (di tipo biologico o
di tipo spiritualista o di tipo eugenetico = miglioramento della razza
nell’eliminazione di esseri umani deboli quindi inutili)
19. elemento essenziale che completa con i
precedenti i caratteri generali dell’ideologia fascista = affermazione del
primato dell’azione politica » politica come valore assoluto fine a se stesso
»
cioè il totalitarismo = subordinazione dei valori attinenti alla sfera nel
privato (famiglia, religione,
cultura, morale, affetti…) al valore
pubblico per eccellenza, cioè la politica
»
la politica è un orizzonte totalizzante che invade anche la vita privata » non
c’è più distinzione
»
per l’ideologia fascista conta anche come ti comporti nel privato (uomo nuovo
fascista); per questo
nascono i “dopo lavoro”: tentativo di
estendere la mano dello stato anche nel tempo libero
»
nucleo dell’ideologia fascista è la concezione di Stato come attuazione della
volontà di potenza di una
minoranza attivista rivolta alla realizzazione
del suo mito
»
per questo il fascismo fu la più completa razionalizzazione dello Stato
totalitario, concepito come società organizzata e subordinata a un’aristocrazia
politica
20. il fascismo fu soprattutto l’ideologia
dello Stato di cui affermava la realtà insopprimibile e totalitaria
»
in questo è l’antitesi dell’ideologia comunista, che è ideologia della società
(prevedeva l’attuazione di
una comunità di individui liberi ed uguali
fra loro, quindi non subordinati gli uni agli altri)
21. mentalità antidemocratica
» il
fascismo però non fu un’ideologia di massa, anche se comprese l’importanza
delle masse nella
società » negò loro il diritto di esprimere
un’idea politica e di autogovernarsi secondo l’uguaglianza
»
vennero negati nel periodo del fascismo tutti i principi della rivoluzione
francese
Il Fascismo non è una
semplice reazione al capitalismo agrario, ai sindacati
» c’è un presupposto
ideologico che si va a definire con il tempo, un humus che si esprime in
ritualità e
determinati miti che vanno a definire
l’anima del fascismo (forza, cameratismo, giovanilismo, alcuni
simboli come le camicie nere, il mito
dell’autorità, squadre d’azione…)
» nasce come anticapitalismo,
ma Mussolini, per mantenere il potere, gli fa assumere facce diverse
» non esiste un libro del
fascismo (come invece per il comunismo e socialismo) ma c’è un substrato
ideologico che si concretizza in certi miti,
simboli, valori, riti, immagini, nella personalità di Mussolini
Lo squadrismo
agrario
» fino all’autunno del ’20 il
fascismo aveva svolto un ruolo marginale nella vita politica
» fine ’20 - inizio ’21 » il
movimento subisce un rapido processo di mutazione, uno sviluppo improvviso
» abbandona l’originario
programma radical-democratico, si fonda su strutture paramilitari (squadre
d’azione)
e sulla lotta spietata contro il movimento
socialista (in particolare le organizzazioni contadine della Padania)
» perché del cambiamento »
Mussolini decide di approfittare dell’ondata del riflusso antisocialista
» per la
particolare situazione delle campagne padane dove si sviluppò il fascismo
agrario (zone in cui era forte la presenza delle leghe rosse)
» si sviluppa nel movimento una
struttura paramilitare: le squadre d’azione guidate da un capo chiamato ras
(nome ricalcato ironicamente su quello dei
signori feudali etiopici)
» violenza come strumento di
azione politica contro gli avversari (= socialisti, contadini della Padania)
Il sistema delle leghe
» avevano ottenuto notevoli
miglioramenti salariali
» controllavano il mercato
del lavoro
» contrattavano con i
proprietari il numero di giornate lavorative
» i proprietari terrieri
scoprirono nei Fasci lo strumento capace di abbattere il potere delle leghe e
cominciarono a sovvenzionarli generosamente
Obiettivo dello
squadrismo = municipi, camere di lavoro,
sedi delle leghe, Case del popolo
» vengono sistematicamente
devastate e incendiate
» le persone vengono
sottoposte a ripetute violenze e spesso costretti a lasciare il loro paese
» buona parte delle
amministrazioni rosse fu costretta a dimettersi, centinaia di leghe costrette a
sciogliersi
» ma il successo travolgente
del fascismo non può essere spiegato solamente con fattori di ordine “militare”
Comportamento e reazioni
» quasi mai la forza pubblica
(che vedeva nei fascisti alleati nella lotta contro i “rossi”) si oppose con
efficacia alle azioni squadristiche » era
comodo che facessero tacere questi scioperi così fastidiosi
» la magistratura adottò nei
confronti dei fascisti metodi diversi rispetto a quelli duri e violenti usati
nei
confronti dei “rossi” di sinistra
» Giolitti evita di
appoggiare dichiaratamente il fascismo, ma appoggia silenziosamente lo sviluppo
del
movimento, pensando di servirsene per
ridurre più miti i socialisti, convinto che poi lo avrebbe assorbito
tra le file dei liberali
Elezioni del
‘21
» si favorisce l’ingresso di candidati
fascisti nei cosiddetti blocchi nazionali (= liste di coalizione)
» in essi i gruppi
“costituzionali” (conservatori, liberali, democratici) si uniscono per impedire
una nuova
affermazione dei partiti di massa
» i fascisti ottengono una
legittimazione da parte della classe dirigente
» la campagna elettorale favorisce
loro lo spunto per nuove e più violente intimidazioni agli avversari
» socialisti » subirono una
flessione molto lieve (da 32 a 25%) tenendo conto del mdo anomalo con cui si
era
votato in molti collegi
(metodi illegali adottati dai fascisti)
» comunisti » 5% dei voti »
già va a togliere voti ai socialisti
» popolari » si rafforzarono
» liberal-democratici »
rafforzarono le loro posizioni, ma non ottennero il controllo del Parlamento
» fascisti » maggiore novità
fu l’ingresso alla Camera di 35 deputati fascisti capeggiati da Mussolini
LA CONQUISTA DEL
POTERE
Il governo
Bonomi e il patto di pacificazione
» l’esito delle elezioni mise
fine all’ultimo esperimento governativo di Giolitti » si dimette (luglio ‘21)
» successore = ex-socialista
Ivanoe Bonomi
» tenta di far uscire il
paese dalla guerra civile favorendo una tregua d’armi tra le due parti in lotta
» agosto ’21 » tregua teorica
con la firma del patto di pacificazione tra socialisti e fascisti
» generico impegno per la rinuncia della
violenza da ambo le parti
» i socialisti accettano
di sconfessare le formazioni degli Arditi del popolo: gruppi di militanti
di sinistra che si
erano organizzati spontaneamente in alcune città per opporsi allo squadrismo
Opposizione del fascismo
agrario
» il patto rientrava nei
piani di Mussolini, che temeva una reazione popolare allo squadrismo
» questa strategia di
Mussolini non era però condivisa dai fascisti intransigenti
» i ras sabotarono in ogni
modo il patto di pacificazione e giunsero a mettere in discussione la
leadership di
Mussolini » si contendono il ruolo di leader
del partito » non fu facile per il duce all’inizio
Nascita della Pnf = Partito nazionale fascista » trasformazione
da movimento a partito politico
» nel congresso dei Fasci a
Roma si ebbe la ricomposizione delle fratture
» Mussolini si rende conto
che non può fare a meno della massa d’urto dello squadrismo
» sconfessa il patto di
pacificazione » i ras riconoscono la guida politica di Mussolini
1922 » il governo Bonomi cade
e subentra alla guida del governo Luigi Facta
(giolittiano)
» la scarsa autorità politica
del governo diede ulteriore spazio alla dilagante violenza dello squadrismo
» l’agonia dello stato
liberale entra nella sua fase culminante
» Emilia e Toscana diventano
le regioni più fasciste in assoluto
Sconfitta del
partito socialista
» l’offensiva del fascismo
operava su due tavoli, quello della violenza armata e quello della manovra
politica
» i socialisti non seppero opporre
risposte efficaci né sul piano della tattica parlamentare né su quello della
mobilitazione di massa » si accorgono che la
situazione sta precipitando
» tardiva fu la decisione
presa dal gruppo riformista del partito di abbandonare la posizione
intransigente e di
formare un governo di coalizione democratica
» disastrosa fu la decisione
di indire per il 1° agosto uno sciopero generale legalitario » fallimento
» i fascisti colgono
l’occasione per una più violenta offensiva contro il movimento operaio
» ne uscì materialmente e
moralmente distrutto
» ribellione dei parlamentari
socialisti alla direzione del partito » conseguenza = scissione
» i riformisti guidati da
Turati abbandonano il Psi fondando il nuovo Partito socialista unitario (Psu)
Il Fascismo
verso il potere
» assicuratosi il controllo
della piazza, il fascismo si pone il problema della conquista del potere
» Mussolini giocò come sempre
su due tavoli
» da un lato » intreccia
trattative con tutti i più autorevoli esponenti liberali per un nuovo governo
fascista
» rassicura la monarchia
sconfessando le passate simpatie repubblicane
» guadagna il favore degli
industriali promettendo di voler restituire spazio all’iniziativa privata
» dall’altro » prepara
l’apparato militare fascista in vista di una presa di potere con un colpo di
Stato
» comincia a prendere corpo
il progetto di una marcia su Roma: una mobilitazione generale delle forze con
obiettivo quello della conquista del potere
centrale » inizio della mobilitazione = 27 ottobre
» il piano non avrebbe avuto
alcuna possibilità di riuscita se avesse incontrato una ferma reazione da parte
delle autorità: i fascisti erano comunque
bande indisciplinate ed equipaggiata approssimativamente, non
erano in grado di affrontare uno scontro con
l’esercito regolare
» Mussolini pensava di
utilizzare la marcia come mezzo di pressione politica, contava di più sulla
neutralità
della corona e delle forze armate e sulla
debolezza del governo
» re » nel disfacimento dei
poteri statali (Facta si dimise il 27 ottobre) la posizione del re fu decisiva
» nessuno capisce la portata ed il
rischio profondo del fascismo
» un po’ perché non si fida della lealtà
delle truppe italiane (pensava che poi si sarebbero schierati dalla
parte dei fascisti), un po’ perché è
curioso di vedere che tipo è Mussolini, il re si rifiuta il 28 ottobre di
firmare il decreto per la
proclamazione dello stato d’assedio
» questa presa di posizione
apre alle camicie nere la strada di Romae a Mussolini la via del potere
» Mussolini non si accontenta
della semplice partecipazione fascista a un governo guidato da un esponente
conservatore » chiese e ottenne di essere
chiamato lui stesso a presiedere il governo
» per la prima volta un
personaggio prende il potere con la forza e non perché eletto
» prova della totale
dissoluzione dello stato liberale
» 30 ottobre » Mussolini
diventa capo del governo italiano » evento fondante del fascismo
» da questa data inizia il
calendario fascista
» nessuno reagisce perché
non ci si rende conto della gravità dell’atto: non era cambiato nulla
nell’assetto politico,
cambia solo il presidente del consiglio » non è uno sconvolgimento x loro
» fanno parte delle liste,
oltre a fascisti, anche liberali giolittiani e di destra, democratici, popolari
I due volti del
fascismo
» fascismo movimento » quello
originario, duro e violento
» fascismo regime » quello
costruito da Mussolini, benevolo, politico » Mussolini lo usa per stipulare una
serie di
compromessi volti al mantenimento del potere politico
Perché Mussolini ha così
tanti consensi?
» Mussolini ha la capacità di
comprendere l’orientamento politico, la situazione » cambia orientamento
politico a seconda della situazione (pur
essendo anticlericale si allea con i cattolici)
» da una parte si propone
come forza rivoluzionaria (per chi non vuole più sistema vecchio) dall’altro
difensore dei valori tradizioni contro il
socialismo
» offre una via di
protagonismo alla classe media, che costituisce la maggior parte dell’elettorato,
ma che non
aveva ancora avuto una via di espressione e
identificazione politica » inoltre il fascismo soffia su temi cari
a questa classe come il patriottismo » il
fascismo diventa l’ideologia della classe media
» errore a leggere le vere intenzioni
e la natura del fascismo
» aveva capito che la gente
aveva bisogno di ordine, sicurezza, stabilità, e realizza tutto questo
VERSO LO STATO
AUTORITARIO
Dicembre 1922 fu istituito il
Gran consiglio del fascismo
» = organo del partito che
doveva fornire le linee guida generali dell’azione politica del partito
» sedevano i leader più
importanti anche se non avevano grosso potere decisionale (decideva tutto
Mussolini)
» ha grave importanza perché
ciò che decide un organo del partito diventa costituzionale per l’intero
governo
Gennaio 1923 » le squadre fasciste
vengono inquadrate nella Milizia volontaria per la
sicurezza nazionale
» sono le camice nere
inquadrate in un quadro statale, diventano un’altra forza dell’ordine
» diventano una squadra di polizia
privata, agli ordini diretti di Mussolini (come poi le SS per Hitler)
» nelle intenzioni di
Mussolini doveva disciplinare lo squadrismo e limitare i poteri dei ras
» non serve a far cessare le
violenze illegali contro gli oppositori alle quali ora si sommava la
repressione
legale condotta dalla magistratura e dagli
organi di polizia » sequestri di giornali
» arresti preventivi di militanti
»
scioglimenti di amministrazioni locali
» vittime principali =
comunisti, costretti alla semiclandestinità
» conseguenze sul mondo
operaio furono disastrose » numero di scioperi scese a livelli insignificanti
» i
salari reali subiscono una costante riduzione
Politica
liberista
» viene ridotta al minimo la
presenza dello Stato nel mercato » libertà d’azione ai privati
» alleggerisce il carico
fiscale sulle imprese
» sfoltimento di dipendenti
pubblici (soprattutto ferrovieri) » alleggerisce così la spesa statale
» l’economia riparte »
notevole aumento della produzione, il bilancio dello Stato ritorna in pareggio
» rinforza il governo e salda
i legami tra fascismo e potere economico
Avvicinamento
fra Chiesa e fascismo
» per molti cattolici il
fascismo aveva il merito di aver allontanato il pericolo di una rivoluzione
socialista
» Mussolini abbandona i toni
anticlericali del primo fascismo e si mostra disposto a grandi concessioni
» 1923 » riforma scolastica
varata dal filosofo Giovanni Gentile (ministro della Pubblica Istruzione)
» prevede l’insegnamento della
religione nelle scuole elementari
» prevede l’introduzione di un
esame di stato alla fine di ogni ciclo di studi
» era una misura da tempo richiesta
dai cattolici perché metteva sullo stesso piano scuole pubbliche e
private » non viene ideata da
Mussolini, il progetto c’era già, lui lo mette solo in atto
» la prima vittima di questo
avvicinamento fu il Partito popolare » le gerarchie ecclesiastiche lo
consideravano un ostacolo sulla via del
miglioramento dei rapporti con lo Stato » Mussolini nel ’23 impone
le dimissioni dei ministri popolari » il
Vaticano ordina a don Sturzo di lasciare la segreteria del Ppi
» metodo di Mussolini: allontanare i personaggi scomodi
Nuova legge elettorale maggioritaria (luglio ‘23) » legge Acerbo
» avvantaggiava
(esageratamente) la lista che avesse ottenuto la maggioranza relativa (con
almeno 25% de
voti) assegnandole 2/3 dei seggi in Parlamento
» per molti il problema era
l’ingovernabilità perché non si riusciva ad ottenere una maggioranza ampia
» anche su questo ottiene
l’appoggio » per molti il problema era l’ingovernabilità perché non si riusciva
ad
ottenere una maggioranza ampia » buona parte
dei liberali e dei cattolici di destra accolgono la legge
» 1924 » la Camera fu sciolta
» molti esponenti liberali e alcuni cattolici conservatori accettano di
candidarsi
insieme ai fascisti alle liste
nazionali » le forza antifasciste invece si presentano divise
» da una parte fascisti +
liberali + cattolici di destra; dall’altra comunisti, socialisti, popolari e
liberali si
presentano ciascuno con le proprie liste »
si condannano a sicura sconfitta
Elezioni del
‘24
» nonostante il vantaggio
iniziale, i fascisti non rinunciano alla violenza contro gli avversari sia
durante la
campagna elettorale sia durante le votazioni
(6 aprile 1924)
» al tempo non c’erano regole
che preservassero la libertà dell’elettore nell’esercizio della democrazia
» la vittoria fascista
assunse proporzioni clamorose tanto da rendere inutile il meccanismo della
legge
maggioritaria (ottennero il 65% dei voti) »
prende voti soprattutto dal Mezzogiorno e dalle isole
Il delitto
Matteotti (10 giugno 1924)
» il segretario del Psu
Giacomo Matteotti fu rapito a Roma da un gruppo di squadristi e ucciso
» dieci giorni prima di
essere ucciso, aveva pronunciato alla camera una durissima e coraggiosa denuncia
contro il clima violento e intimidatorio in
cui furono condotte le elezioni, e aveva contestato la validità dei
risultati elettorali » si fanno delle
indagini e vengono arrestati gli esecutori del crimine
» la sua scomparsa suscita
una forte reazione nell’opinione pubblica, si scatena un’ondata di indignazione,
ci
si fa domande sulla vera natura del fascismo
» prima metà del ’24 sono mesi di paura per Mussolini
» Mussolini trema perché
probabilmente non aveva avuto responsabilità dirette nel delitto Matteotti, ma
ciò
significa che non riesce a controllare la
sua struttura paramilitare e che il suo potere è messo in discussione
» il popolo capisce che il
delitto era il risultato di una pratica consolidata di cui Mussolini è
responsabile
Gli aventiniani
» ma l’opposizione,
drasticamente ridotta alle elezioni, non aveva la possibilità di mettere in
minoranza il
governo, e inoltre si organizza male con una
lotta politicamente inefficace, anzi contro i loro intenti
» prendono l’iniziativa di
astenersi dai lavori parlamentari e di riunirsi separatamente finché non fosse
stata
ripristinata la legalità democratica »
secessione dell’Aventino
» in questo modo lasciano via
libera al fascismo » via politicamente inefficace
» sperano in uno auto
sfaldamento del fascismo o in un intervento della corona, che non arriva
» sarebbe stata più efficace
in quel contesto una lotta parlamentare
» nel giro di pochi mesi
l’ondata antifascista rifluì
Dal governo
autoritario alla dittatura
» gennaio 1925 » in un
discorso alla Camera Mussolini dichiara chiusa la questione morale di
Matteotti, e
minaccia apertamente di usare forza contro
le opposizioni » inizio vero e proprio del fascismo
» assume tutte la
responsabilità del delitto Matteotti » rivela la faccia ideologica e dura del
fascismo
» scatena le squadre e nei
giorni successivi si verificano un’ondata di arresti, perquisizioni, sequestri
» anziché provocare la
fine del fascismo, il delitto Matteotti determina la disfatta dei partiti
democratici e
accelera il passaggio da un governo autoritario ad una vera e propria dittatura
» ora non c’è più spazio per
compromessi: tutti devono prendere una scelta e schierarsi » o fascismo o
antifascismo, dittatura o libertà
difficilissima
» anche gli intellettuali »
Giovanni Gentile fascista (diventa filosofo ufficiale del fascismo)
»
Benedetto Croce antifascista (afferma i diritti di libertà del Risorgimento)
» il fascismo chiude ogni
libertà politica e sindacale: furono eliminate o ridotte al silenzio le
opposizioni
1. molti esponenti antifascisti furono
costretti all’esilio (a volte non era sufficiente, come capitò a Giovanni
Amendola, raggiunto ucciso in Francia)
2. gli organi di stampa dei partiti
antifascisti furono chiusi mediante pressioni sui proprietari
»
i grandi quotidiani vengono “fascistizzati” vengono imposti dei direttori
fascisti
3. legislazione autoritaria (dicembre ‘25)»
la prima importante legge costituzionale del regime che rafforza i poteri del
capo del governo
4. legge sindacale (aprile ‘26) » proibisce
lo sciopero e stabilisce che solo i sindacati “legalmente riconosciuti” (cioè
quelli fascisti) avevano il diritto di stipulare contratti collettivi
5. leggi “fascistissime” (nov ‘26) »
cancella le ultime tracce di vita democratica e del regime liberale
»
furono sciolti tutti i partiti antifascisti
»
furono soppresse tutte le pubblicazioni contrarie al regime
» furono
dichiarati decaduti dal mandato i deputati aventiniani
»
fu reintrodotta la pena di morte per i colpevoli dei reati contro la “sicurezza
dello Stato”
»
fu istituito un Tribunale speciale per la difesa dello Stato composto non da
giudici ordinari ma da
ufficiali delle forze armate e della Milizia
»
danno vita ad un regime con partito unico che reprime e controlla le masse
inquadrandole in proprie
organizzazioni
6. legge elettorale (1928)
»
introduce il sistema della lista unica (tanti candidati quanti sono i seggi da
occupare) lascia agli
elettori solo la scelta se approvarla o
respingerla in blocco
»
il Gran consiglio diventò un organo di Stato, viene dotato di prerogative
importanti, preparano le liste elettorali
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