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Sagome e simbolismo: due uomini (Friedrich, al
centro, e il fratello) e una donna (la moglie dell’artista) sono in ombra,
voltati di schiena (ma sono sagome che ritornano frequentemente nelle sue
opere, quindi riconoscibili) rivolti verso il panorama. Tutte compiono azioni
ben precise: lei indica, Friedrich si abbassa per guardare bene, il fratello
osserva l’orizzonte, perdendosi davanti alla contemplazione dell’infinito. Alcuni
riconoscono in questi gesti una valenza simbolica di origini cristiane,
rispettivamente la carità (per la veste rosso squillante della donna), l’obbedienza
e l’umiltà (a carponi), la speranza (il guardare ad un orizzonte infinito). È da
notare la scelta innovativa di raffigurare le figure di spalle: all’autore non
interessava definire un uomo preciso, perché quella che nel quadro osserva l’infinito
è tutta l’umanità. Ciascuno si potrebbe identificare in queste sagome anonime. È
una presenza umana al tempo stesso particolare e universale.
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Rapporto tra uomo e natura: gli uomini, oltre a non essere
identificati, occupano uno spazio notevolmente ristretto della tela. La natura
non è più un semplice sfondo o scenario, ma diventa una presenza anche più
imponente di quella umana (che però l’artista sceglie di mantenere in tutte le
sue opere). Il cuore dell’opera è quindi la natura in tutto il suo mistero, ma
Friedrich sceglie di porre nelle sue opere anche il soggetto osservatore, la
presenza umana nella natura.
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Contrapposizione tra finito e infinito nella tecnica: lo spazio in primo piano e il
mare che si stende all’infinito sono realizzati con due tecniche notevolmente
diverse (innovazione). Le figure, l’erba, le fronde dell’albero, le rocce e il
ghiaccio sono nettamente e minuziosamente definiti, secondo la stessa
tradizione di Friedrich, quella fiamminga, attenta alla cura del disegno. Invece
il mare e il cielo si confondono in una pennellata molto liquida, luminosa e
assolutamente non definita in cui prevale più l’aspetto del colore che quello
della forma. Questo dice già della concezione che Friedrich ha dell’uomo in
quanto creatura finita che ricerca l’indefinito, l’infinito.
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Il viaggio: La presenza di due barche a vela nel vasto mare (se ne
ipotizza una terza, sebbene non sia definita, per far corrispondere ad ogni
figura una barca) dice di un altro tema molto caro a Friedrich: il viaggio. L’artista
infatti considera il viaggio come metafora della vita dell’uomo (il suo stesso
viaggio di nozze lo intravede come un nuovo inizio) e lo svilupperà anche in
altre opere.
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