GUSTAVE COUBERT (1819-1877)
Nasce in
una provincia francese, Orleans, da genitori contadini (per la prima volta si
incontra un pittore di origini non nobili), partecipa ai moti rivoluzionari francesi
del 1848. Non ebbe una formazione artistica regolare, è un pittore autodidatta
(lui stesso scrive “ho studiato sul libro della natura”); preferì frequentare
studi di pittori e anche il Louvre, da cui trasse copie di opere fiamminghe e
veneziane dei Seicento e Settecento. Così nella sua pittura si fondono finti
sia alte che basse, come le stampe popolari.
“Essere
capace di rappresentare i costumi, le idee, l’aspetto della mia epoca, secondo
il mio modo di vedere; essere non solo un pittore ma un uomo; in una parola,
fare dell’arte viva, questo è il mio scopo.”: così Gustave Courbet spiega le sue scelte
artistiche, che al suo tempo sembravano così scandalose. Si propone quindi un’arte
che sia attuale, un’esplicita adesione alla vita, senza alcuna idealizzazione;
cercava infatti i propri soggetti tra il popolo: spaccapietre affaticati dal
lavoro, donne, giovani donne in pose disinibite, scene di vita quotidiana,
paesaggi (anche derivati dal suo inserimento alla scuola di Barbizon).
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