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sabato 23 maggio 2015

BERGSON - filosofia

BERGSON (1859-1941)

-    Si può considerare la massima espressione dello spiritualismo francese
» da questo contesto accoglie i temi » della critica della scienza » la scienza è una delle fonti di conoscenza
                                                      » del pragmatismo
-    Opere » 1889: Saggio sui dati immediati della coscienza
» 1896: Materia e memoria
» 1907: L’evoluzione creatrice

TEMPO E DURATA

-    Una delle teorie più originali di Bergson è la distinzione tra il tempo della scienza e il tempo della vita
» il tempo è una dimensione esistenziale dell’uomo; ci sono due concezioni opposte e incompatibili
» il tempo non esiste in sé ma in quanto io lo conosco
» critica la riduzione positivistica del tempo

Tempo della scienza
Tempo della vita
Costituito di istanti che si differenziano solo quantitativamente; è una somma di oscillazioni sempre uguali.

Il tempo della fisica e dell’osservazione scientifica è reversibile; infatti un esperimento può essere ripetuto uguale un numero indefinito di volte.

E’ fatto di menti distinti l’uno dall’altro

E’ astratto, esteriore, spazializzato

Immagine: collana di perle tutte uguali e distinte di cui ognuna è causa della successiva
Costituito di istanti che si differenziano tra loro qualitativamente

Il tempo della psiche è composto da momenti irripetibili; infatti ogni ricerca del “tempo perduto” è destinata al fallimento

Si identifica con la durata, perché è una somma di momenti che si compenetrano tra loro

E’ concreto (attimi veramente vissuti), interiore

Immagine: gomitolo di lana sempre dello stesso filo, o un flusso della stessa acqua o una valanga, che continuamente mutano e crescono su se stessi

-    Conservazione totale » caratterizza il tempo della vita
» non ci si può mai sbarazzare del passato
» la mente umana accumula l’esperienza sempre nuova su un livello base di coscienza
» si capisce con l’immagine del gomitolo che diventa sempre più grosso ad ogni giro del filo
» quindi il tempo della vita è » sia conservazione
                                           » sia creazione totale
» ogni momenti, pur essendo il risultato di tutti i momenti che lo hanno preceduto è assolutamente nuovo
   rispetto ad essi » per un essere che abbia coscienza significa mutare quindi ricrearsi sempre nuovo
-    Qual è l’origine del concetto di tempo e di durata?
» considera la temporalità dal punto di vista psicologico
» si contrappone alla visione positivistica-kantiana che » assimilava il tempo allo spazio
                                                                                  » lo considera come dato oggettivo, un fatto esterno
» riprende la concezione interiore di tempo propria di sant’Agostino e san Tommaso d’Aquino (per quei
   tempi era più facile ammettere una cosa tale, dato che non esistevano ancora gli orologi moderni!)
» anche il tempo della scienza ha a che fare con la durata
» davanti al tempo geometrico dell’orologio noi contiamo delle simultaneità (le posizioni successive delle
   lancette) ponendole l’una dopo l’altra, spetta poi alla coscienza collegare gli elementi generando il
   concetto di tempo, anche quello della scienza
» senza la coscienza non c’è alcun tempo, nemmeno quello quantitativo e spazializzato, perché senza l’io
   che conserva il ricordo delle oscillazioni passate e che organizza e allinea un’oscillazione di fianco
   all’altra ogni oscillazione varrebbe per sé e non esisterebbe il concetto di tempo
» il tempo della scienza non ha una natura opposta a quello della vita perché entrambi si fondano
   sull’attività della coscienza e della memoria
LA LIBERTA’ E IL RAPPORTO TRA SPIRITO E CORPO

-    Apre un dualismo » dimensione naturale
                              » dimensione spirituale
-    La dimensione spirituale è caratterizzata dalla libertà
» chi crede che ogni azione spirituale ed ogni altro fatto naturale sono necessariamente determinati da una
   serie di cause concepisce il tempo secondo uno schema parziale (come fa la scienza)
» essi esteriorizzano l’azione e il motivo dell’azione considerandoli esterni rispetto a se stessi e tra loro
» sono convinti che il motivo dell’azione agisca sull’azione generandola necessariamente
» ma ciò è in contrasto con la testimonianza della coscienza che è un continuo mutamento totalmente
   libero » quindi non determinato da » cause esterne
                                                           » né interne (l’anima non è determinata dall’odio, dalla simpatia…
                                                              come forze che agiscono su di essa dall’esterno)
» ogni sentimento è tutta l’anima » non esiste l’odio ma esiste l’anima che odia: si identifica col sentimento
                                                      » riconosce l’azione di queste forze, ma afferma che esse siano prodotte
                                                         dall’anima stessa, non che incombono su di essa determinandola
» quindi l’anima si determina da sé » quindi è libera » apre ad un problema
» colpisce la riduzione positivistica della conoscenza al cervello, a materia
-    Problema del rapporto tra spirito e corpo » distingue tra
1.      memoria = è la coscienza che registra automaticamente tutto ciò che accade
» la memoria pura si identifica con il nostro passato che “ci segue per intero in ogni momento”
» nella memoria è sedimentato ciascun attimo della nostra vita a livello incosciente
2.      ricordo = materializzazione in un’immagine di un evento del passato (operata dal cervello)
» non avviene sempre ed è solo una piccola marte della memoria pura
» il cervello trasforma in ricordi solo ciò che serve all’azione e mantiene al di sotto della coscienza la
   maggior parte del passato » la memoria è più oblio che ricordo
3.      percezione = filtro che seleziona i dati sensoriali in vista delle esigenze delle azioni
» es: se sono concentrato su una cosa capita spesso che non mi accorgo di ciò che accade intorno
» la mia percezione di una cosa mi isola dalla percezione di altre

LO SLANCIO VITALE (L’evoluzione creatrice)

-    Pur riconoscendo nella teoria della memoria un rapporto tra coscienza e corpo rimane una concezione dualistica della realtà » lo spirito si distingue dalla materia
» in questo testo intende superare il dualismo mostrando come l’intero universo sia interpretabile secondo
   il concetto di durata, non solo la coscienza dell’uomo » estende il concetto di durata
-    La vita dell’uomo e la vita della natura
» premessa: vita è sempre creazione e imprevedibilità + conservazione integrale e automatica del passato
                » è così la vita dell’individuo come quella della natura » ma le loro sorti sono diverse
» ciascuno può dire che nella sua personalità infantile riuniva in sé possibilità diverse, che col passare del
   tempo sono diventate incompatibili » ci pone più volte davanti alla necessità di una scelta
                                                       » determinati da scelte passate ma continuamente rilanciati al futuro
» l’uomo può vivere una sola vita, perciò deve scegliere » la vita umana ha un’unica direzione
» la natura invece davanti ad ogni possibile biforcazione crea sempre nuove specie che si evolvono
   separatamente » la natura non segue un’unica linea evolutiva, ha numerose biforcazioni coesistenti
                           » è caratterizzata da scelte che non sono incompatibili come invece per l’uomo
                           » presenta solo poche “grandi strade” (mammiferi, rettili…)
                           » molte vie sono state vie senza uscita (si pensi alle specie estinte)
-    Eppure noi riconosciamo la natura come unica
» l’unità della natura non è convergenza come se fosse la realizzazione di un disegno preformato
» il finalismo è escluso perché la vita è creazione imprevedibile
» nega il meccanicismo » esclude che l’evoluzione e l’unità siano per cause puramente meccaniche
                                    » non può spiegare la formazione di organi complicatissimi che però devono
                                      svolgere funzioni molto semplici (come gli occhi) » la natura è creazione libera
» l’unità della natura è quella che precede la biforcazione » l’unità è uno “slancio vitale” = forza creativa
   dell’evoluzione, forza vitale della natura
-    Immagine della mano nella limatura di ferro
» immaginiamo una mano che affonda in una grande quantità di limatura di ferro
» origina una forma determinata, che è quella della mano » immaginiamo che la mano sia invisibile
» i meccanicisti » spiegherebbero la posizione di ciascun grano di ferro analizzando l’azione esercitata su
                             di esso dai grani vicini » l’inesauribile dettaglio dei movimenti non è spiegaz adeguata
» i finalisti » ipotizzerebbero l’esistenza di un piano d’insieme, un ordine finale della posizione raggiunta
» nessuno dei due comprende la vera causa che è la forza esercitata dalla mano
» azione indivisibile dello slancio vitale = movimento della mano
» posizione assunta dai granellini = il suddividersi dello slancio in individui e specie, e ciascuno nei vari
                                                     organi, e ciascun organo negli elementi che lo costituiscono
» resistenza della limatura di ferro nei confronti della mano = resistenza della materia bruta nei confronti
   dello slancio vitale » come il corso del fiume incontra ostacoli posti da lui stesso, i detriti che lo deviano
-    Biforcazioni dello slancio vitale (ne elenca alcune)
» prima biforcazione: piante ed animali
» seconda biforcazione: artropodi e vertebrati

ISTINTO, INTELLIGENZA ED INTUIZIONE

-    La biforcazione artropodi/vertebrati ha originato due processi evolutivi diversi, pur progredendo entrambi
-    Istinto e intelligenza
» sono tendenze diverse ma tra loro connesse e mai assolutamente separate
» intelligenza = facoltà di fabbricare strumenti artificiali
» istinto = facoltà di utilizzare o costruire strumenti organizzati (organi corporei)
             » l’animale usa l’olfatto, gli artigli, istinto di cacciare
-    Caratteri dell’intelligenza umana
» l’uomo ebbe la capacità di sopperire alla deficienza degli strumenti naturali con l’intelligenza
» es: ha sviluppato tecniche per guadagnarsi il cibo (allevamento, agricoltura, armi)
» l’intelligenza è un moltiplicatore di forze e di capacità
» originariamente la scienza serviva solamente per costruire oggetti inorganici utili per la sopravvivenza,
   ha come fine la vita » quindi si trova a proprio agio solo quando si rivolge alla materia inorganica
                                 » via via la scienza si è staccata dalla natura e ora studia solo cose inanimate
» quindi inizialmente il funzionamento dell’intelligenza e la scienza erano determinate dalla natura
   dell’oggetto che le è proprio, il quale è solido, immobile
» la caratteristica principale dell’intelligenza e della scienza che deriva da essa è l’incapacità di
   comprendere il movimento, il divenire, la vita all’interno dei quali non si distinguono stati immobili
» paragona l’intelligenza umana ad un meccanismo cinematografo: cerca di riprodurre il movimento
   mediante una successione di istantanee che prese singolarmente rappresentano cose immobili
» ecco perché l’intelligenza è disarmata di fronte alla vita
-    L’intuizione e la metafisica
» dato che intelligenza e istinto non sono mai completamente separati, è possibile un ritorno consapevole
   dell’intelligenza all’istinto » tale ritorno è costituito dall’intuizione
» intuizione = istinto divenuto disinteressato e consapevole di sé, istinto che diventa intelligenza
» è possibile perché è dimostrato dalla presenta nell’uomo dell’intuizione estetica che origina l’arte
» nell’arte l’uomo coglie in modo consapevole alcuni messaggi della vita
» ma » l’intuizione estetica è troppo particolare, diretta solo ad alcuni settori
         » quindi non può essere lo strumento di una metafisica di vita
» si può però concepire una ricerca orientata nello stesso verso dell’arte ma che abbia per oggetto tutta la
   vita in generale » la ricerca filosofica è lo strumento adatto per la comprensione della vita: la metafisica

SOCIETA’, MORALE E RELIGIONE

-    Società chiuse e società aperte
» Bergson osserva che nella società umana si ripropone la stessa caratteristica dell’evoluzione biologica
» anche nella società c’è un alternarsi di immobilità e movimento, forme fisse e slancio vitale

società chiuse
società aperte
l’individuo agisce unicamente come parte del tutto

il margine lasciato alla libertà e all’iniziativa individuale è minimo

domina la “morale dell’obbligazione” fondata su abitudini sociali

 è immutabile

consiste nel conformarsi ad abitudini acquisite
lo slancio vitale di ciascun individuo ricerca manifestazioni sempre nuove
c’è grande margine lasciato alla libertà e all’iniziativa individuale

vige la “morale assoluta” che contraddistinse i santi cristiani/saggi greci/profeti ebrei

è in movimento, tende al progresso

risponde all’appello della personalità e della coscienza individuale

» NB: Bergson fa continuo appello alla personalità dell’individuo, alla libertà personale
-    A questi due tipi di società corrispondono due tipi di religioni
1.      religione statica » religione della paura che immobilizza
» attraverso miti e superstizioni l’uomo cerca di difendersi dall’angoscia delle prospettive di pericolo,
   di insuccesso, di morte che la vita presenta » è reazione difensiva al dramma della vita
» l’intelligenza riconosce il carattere incerto e rischioso della sua esistenza e reagisce così
2.      religione dinamica » religione della vita
» la identifica con il misticismo, che coglie l’essenza della forza creatrice, dello slancio vitale e che fa
   prendere coscienza dell’istinto
» i mistici cristiani sono superiori agli altri perché insistono sull’amore e perché il cristianesimo nasce
  da un fatto storico, non da paure » critica però l’impostazione finalistica del cristianesimo

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