Mario Luzi, Tra notte e giorno (da Nel magma, 1963)
Era stato uno dei
protagonisti dell’ermetismo fiorentino, poi nel dopoguerra cambia molto. MAGMA-> vuole entrare nel magma della
contemporaneità.
- Situazione enunciativa:
È
testo più discorsivo rispetto alla gran
parte dei testi in area novecentesca → diegesi in praesentia
→
testo si svolge come una sorta di dialogo
fra i due personaggi intervallato dalle riflessioni dell’io lirico
È
una di quelle poesie in cui l’io è in scena,
fin da subito, partecipa dall’interno di questa situazione
→
ci restituisce la situazione mentre si sta svolgendo
→
però è significativo che la prima
battuta pronunciata non appartenga all’io lirico, ma al compagno
Idea della teatralizzazione: scena di
dialogo tutta mediata dalla presenza del soggetto, ma una effettiva
dialogizzazione si produce anche all’interno del soggetto.
- Situazione rappresentata:
Qual
è il contenuto effettivo del dialogo? → è
nel definire la direzione del
loro viaggio
→
però si sviluppa una dinamica dialogica
che va oltre le parole pronunciate
→
la presenza dell’altro fa sì che il soggetto immagini le battute e le obiezioni
dell’altro
→
all’interno della dimensione lirica la
presenza dell’altro movimenta molto l’io lirico, lo problematizza
Connota
il compagno, il tu in praesentia
a cui si rivolge:
- Nell'indole: servo → accetta di sottomettersi (O morire o piegarsi sotto il giogo della bassezza della specie)
- Nel fisico: ghiotto → se uno rinuncia alla sua libertà di conseguenza ha una vita più facile
- Sul livello religioso: fiducioso della buona sorte dell'anima (cattolicesimo)
- Sul livello politico: [fiducioso] della rivoluzione inesorabile che è alle porte (socialismo)
Queste
caratteristiche sono per Luzi l'emblema dell'italiano-medio
soggiogato alla cultura di massa
→
entrambe queste fedi dovrebbero indurlo a un atteggiamento di opposizione
rispetto alla società, ma
evidentemente questo personaggio vive entrambe le fedi contemperandole con una
partecipazione attiva alla
sfera
del benessere → è un intellettuale pienamente integrato all’interno
della società in cui si trova
Il
testo è pieno di elementi di tipo accusatorio →
sorta di aggressività nei confronti
dell’altro
→
l’immagine del soggetto è in qualche modo deformata
→
tuttavia la presenza dell’altro,
sebbene così indegno, produce istanza di dialogizzazione, tanto che alla fine
vi
è intimazione
dell’altro nei confronti dell’autore, tipica di qualcuno che sta al di
sopra (“Devi crescere")
→
intimazione già anticipata da una riflessione del soggetto stesso nella seconda
strofa (“penso ad un amore più
grande”)
→ il cattolicesimo del compagno pervade anche il soggetto
- Aspetti linguistici e stilistici:
Il
linguaggio che usa mescola elementi tradizionale
e innovativi
- Metrica:
No simmetria tra le strofe, no rime →
sembra non sia cercato nessun legame con la tradizione.
Ma si può riconoscere una logica nella ripartizione strofica: le 4 strofe
sono via via sempre più brevi,
vi è una progressiva concentrazione della misura strofica
→
è un percorso di progressiva riduzione
verso il silenzio, discorsività sempre più concentrata.
→
è una forma autonoma, libera, però si percepisce una certa intenzionalità
I versi sono di misure eterogenee: molto lunghi
o molto brevi alternati
→
versi lunghi: superano abbondantemente la misura dell’endecasillabo, si trovano
alla fine del verso
→
alternanza dà idea di una tensione allo stiramento
della misura endecasillabica sotto la spinta di una
discorsività che non sta dentro le misure
metriche tradizionali
Si
percepisce però l’eco delle misure tradizionali:
li possiamo leggere come versi composti
→
tensione alla metrica tradizionale e poi superamento nell’ottica di una
dimensione dialogica non riducibile
Generale
dimensione prosasticheggiante
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