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domenica 24 maggio 2015

COMTE - filosofia positivistica

COMTE

-    1830 pubblica il Corso di filosofia positiva » influì negativamente sulla sua carriera accademica
» in questa prima fase vuole trasformare la scienza in filosofia
-    Nell’ultimo periodo il suo già presente orientamento religioso si accentò ancora fino a diventare dominante
» in questa seconda fase vuole trasformar la filosofia in religione
-    Il suo intento = costruire una filosofia della storia
» poi la filosofia si trasforma in una religione dell’umanità che è divinizzazione della storia
» afferma di aver provato fin dai 14 anni “il bisogno fondamentale di una rigenerazione universale, ad un
   tempo politica e filosofica” che avviene attraverso la scienza » la molla di tutta la sua ricerca e attività
» lo ha portato a considerare la scienza positiva come la soluzione definitiva di tutti i problemi dell’uomo
-    Scopo = attraverso la scienza costruire un sistema che porti ad una rigenerazione umana e politica
-    Metodo = individua le regole fondamentali della conoscenza umana

LA LEGGE DEI TRE STADI E LA CLASSIFICAZIONE DELLE SCIENZE

-    Individua tre tappe attraverso cui l’uomo ha tentato di spiegare la realtà e se stesso
» ciascuna branca della conoscenza umana passa successivamente attraverso tre stadi teorici differenti
» 3 metodi di condurre la ricerca e 3 concezioni generali differenti
-    Primo stadio: teologico (o fittizio)
» è il punto di partenza necessario dell’intelligenza umana; è lo stadio dell’infanzia
» si rappresentano i fenomeni come prodotti dell’azione diretta e continua di agenti soprannaturali
» il suo intervento spiega tutte le vicende che accadono
-    Secondo stadio: metafisico (o astratto)
» ha unicamente funzione di transizione; è lo stadio della giovinezza
» gli agenti soprannaturali sono sostituiti da forze astratte che sono diversi enti del mondo ritenuti capaci di
   generare da sé tutti i fenomeni osservati
» la spiegazione dei fenomeni consiste nell’associare a ciascuno di essi l’essenza adeguata
-    Terzo stadio: positivo (o scientifico)
» stadio definitivo dell’intelligenza; è lo stadio della maturità
» lo spirito riconosce l’impossibilità di giungere a nozioni assolute e rinuncia alla ricerca delle cause dei
   fenomeni e delle origini del destino dell’universo
» si applica unicamente a scoprire con l’uso della ragione e dell’osservazione le leggi effettive dei
   fenomeni, cioè le loro relazioni invariabili di successione e somiglianza
» non si può spiegare la radice noumenica delle cose, ma solo quella fenomenica
-    L’anarchia intellettuale e politica della società contemporanea
» molte branche della conoscenza sono fondate ormai su una base positiva
» però la cultura umana nella sua totalità, dunque anche la sua organizzazione sociale, non sono ancora
   completamente permeate dallo spirito positivo
» manca una “fisica sociale” accanto a quella celeste e terrestre = studio positivo dei fenomeni sociali
» manca una penetrazione del pensiero positivo in tutti gli strati della cultura » provoca una condizione di
   anarchia intellettuale e la conseguente crisi politica e morale della società contemporanea
» le tre prospettive filosofiche (teologa, metafisica, positiva) continuano a coesistere, nessuna prevale
   sull’altra, quindi non c’è un ordine sociale determinato
-    Mette fine alla frantumazione dei saperi classificandoli dal più semplice al più complesso
» produce un’enciclopedia delle scienze che vuole essere un sistema di idee generali che prevalga
   definitivamente nella specie umana » quindi porterà a termine la crisi del suo tempo
-    Le scienze fondamentali: astronomia, fisica, chimica, biologia, sociologia
» sono le sezioni in cui è divisa l’enciclopedia
-    La matematica
» la esclude dalla classificazione perché ritiene che costituisca la base per tutte le altre scienze
» è il primo sapere ad essere entrato nello stadio positivo
-    La logica
» viene esclusa perché ritiene che essa non sussista in generale e in astratto
» si identifica nel metodo impiegato in ogni branca del sapere
-    La psicologia
» viene esclusa dal sistema perché non la considera una scienza e non lo sarà mai per lui
» ritiene che l’osservazione interiore sia impossibile perché i fenomeni intellettuali non possono essere
   osservati dal soggetto che li produce nel momento stesso in cui li produce
» soggetto e oggetto di questa disciplina coincidono, quindi non c’è il necessario distacco critico

LA SOCIOLOGIA

-    È la scienza più importante del positivismo per motivi ideologici
» anche i rapporti umani tra le persone sono studiabili come fenomeni scientifici
» i fenomeni sociali sono soggetti a leggi naturali che ne rendono possibile la previsione
» tutte le scienze sono subordinate alla sociologia come al loro fine ultimo
-    NB: con il termine sociale indica tutta la produzione sociale dell’uomo (significato + ampio che oggi)
-    Contesto storico
» è il periodo in cui emergono i problemi sociali dell’industrializzazione e urbanizzazione
» alcolismo, abbandono dei minori, sfruttamento, prostituzione
» c’era un’esigenza reale di studio delle dinamiche sociali di fronte all’emergenza di convivenza tra tante
   persone » nasce la società di massa » nasce la sociologia
-    Compito della sociologia

Percepire nettamente il sistema generale delle operazioni successive, filosofiche e politiche, che devono liberare la società dalla sua fatale tendenza alla dissoluzione imminente e condurla a una nuova organizzazione, più progressiva e più salda di quella che riposava sulla filosofia teologica.

» per Comte i problemi sociali che affliggono il suo tempo possono essere risolti da questa scienza anche
   dal punto di vista politico » per questo la sociologia ha anche interesse pratico, non solo teorico
» la sociologia sostituisce la pretesa della teologia di offrire salvezza e miglioramento delle condizione
-    La sociologia ha due aspetti fondamentali
1.      affrontare a livello scientifico la totalità degli interessi e bisogni dell’uomo
2.      rimediare alla mancanza di sistematicità e organicità delle altre scienze
-    Comte divide la sociologia in
1.      statica sociale » corrisponde al concetto di ordine su cui si basa la sociologia
» sono le relazioni necessarie che intercorrono tra le varie parti del sistema sociale (aspetto politico,
   aspetto culturale, aspetto scientifico, aspetto economico)
» tra il regime politico e il corrispondente stadio della civiltà umana c’è un rapporto necessario
2.      dinamica sociale » corrisponde al concetto di progresso su cui si basa la sociologia
» l’idea alla base è quella del progresso inevitabile, dello sviluppo continuo e graduale dell’umanità
» quindi ciascuno degli stadi sociali consecutivi è “il risultato necessario del precedente e il motore
   indispensabile del seguente”
» vede un progressivo perfezionamento del genere umano che sta andando verso un futuro luminoso
» crea il mito del progresso che influenzerà tutta la cultura positivistica: grazie al progresso che ha
   portato l’uomo alla scienza la vita sarà sempre più semplice, il benessere sempre maggiore,
   spariranno l’ignoranza, la fame, la guerra » i fati del Novecento smentiranno questa teoria
» l’idea del progresso spiega l’esistenza di “uomini di genio” » spiegazione analoga a quella hegeliana, 
   cioè essi sono strumenti di un movimento predeterminato che nel caso di una loro mancanza si
   sarebbe aperto altre vie per raggiungere lo stesso risultato » non c’è individualità
-    Non c’è individualità né libertà
» il comportamento dell’uomo è regolato da leggi necessarie, determinate dal punto di vista scientifico
» con la ragione posso dominare tutti gli aspetti della vita dell’uomo
» non si studiano i singoli fatto ma queste forze che muovono la storia » il Novecento romperà con questo
   storicismo che caratterizza l’Ottocento
-    Verso una società sociocratica
» l’opera di Comte è diretta a favorire l’avvento della “sociocrazia” = regime fondato sulla sociologia
» si presenta come analogo alla teocrazia fondata sulla teologia
-    Differenza con Marx
» Marx vede nei positivisti la massima (quindi la peggiore) espressione della classe borghese
» la pretesa salvifica della scienza non è vera
» la scienza è una sovrastruttura economica, è una delle modalità di potere della classe borghese
» in comune con il socialismo e con il marxismo ha l’eliminazione della religione, la negazione della sua
   pretesa di porsi come risposta ai bisogni umani
» sia Comte che Marx si pongono come risposta ai bisogni (uno con la scienza, uno con la rivoluzione)
» hanno un comune materialismo di fondo: i bisogni umani sono di natura materiale
» ma il marxismo ha un umanismo di fondo: pone l’emancipazione dell’uomo come liberazione
   dall’alienazione
-    Differenza con Feuerbach
» la religione non è malattia, come pensa Feuerbach, ma metodo di conoscenza immaturo e ormai superato

LA DOTTRINA DELLA SCIENZA

-    Dottrina di Comte che ha avuto più vasta e duratura risonanza e più efficacia per lo sviluppo della scienza
-    La scienza è diretta a stabilire il dominio dell’uomo sulla natura » come già Bacone e Cartesio
» non vuol dire che essa miri esplicitamente all’azione, anzi afferma il suo carattere speculativo
»distingue le conoscenze scientifiche da quelle tecnico-pratiche
» ma nel suo insieme lo studio della natura è destinato a fornire “la base razionale dell’azione dell’uomo
   sulla natura, giacché solo la conoscenza delle leggi dei fenomeni, il cui risultato costante è quello di
   farceli prevedere, può condurci nella vita attiva a modificarli a nostro vantaggio”
-    Quindi scopo dell’indagine scientifica = formulazione delle leggi attraverso l’osservazione scientifica
» perché la legge permette la previsione che a sua volta permette all’uomo di possedere i fatti
» la previsione dirige e guida l’azione dell’uomo sulla natura

EMPIRISMO E RAZIONALISMO IN COMTE

-    L’origine empirica della conoscenza
» i materiali su cui opera la conoscenza sono tutti di derivazione empirica
» riprende Locke che a sua volta riprese san Tommaso: Nihil est intellectu quod prius non fuerit in sensu
» tutti i concetti dell’intelletto derivano in ultima analisi dall’esperienza
» tali concetti devono essere paragonati all’esperienza per valutarli veri o falsi
-    La prospettiva antiessenzialistica
» la conoscenza si occupa soltanto dei fenomeni esperienziali
» non la intende come una limitazione del campo conoscitivo, perché per la prospettiva positivistica al di
   sotto dei fenomeni non c’è nient’altro
» è errato pensare che ciò che appare nasconde una dimensione altra non visibile e più stabile o più vera
» non c’è alcun noumeno al di sotto dei fenomeni, che non svelano nessuna presunta essenza su cui poggia
» si oppone al criticismo kantiano e all’idealismo
» è conseguente alla convinzione che la scienza è l’unico metodo di conoscenza valido
-    La scienza ha compito descrittivo
» il compito della scienza non è quello di giudicare ma solo di descrivere i fenomeni: dice solo come
   stanno le cose, non se sono giuste o sbagliate, buone o cattive
» è avalutativa dal punto di vista della morale: non produce né adotta valori
» la scienza ha pretesa di oggettività e di neutralità
-    Il ruolo della ragione nella ricerca delle leggi
» nel suo pensiero resta comunque prevalente l’istanza razionalistica
» la conoscenza di un fenomeno consiste nell’individuazione di un principio di regolarità che lo governa
» spiegare un evento significa ricondurlo ad una legge di valenza universale
» per spiegare una legge non basta registrare nelle osservazioni una cerca regolarità dei fatti
» è necessario l’apporto della ragione: non si ha conoscenza senza concettualizzazione
» è l’elaborazione intellettuale che porta a scoprire le regolarità al di sotto del disordine dei fatti e la
   formulazione delle leggi sarebbe impossibile senza un apporto creativo o organizzatore della ragione
-    Afferma l’unità del metodo scientifico in tutte le varie diramazioni, accomunate da principi unici condivisi
-    La scienza deve seguire il principio di economia: un numero eccessivo di leggi vanifica la spiegazione

LA DIVINIZZAZIONE DELLA STORIA DELL’UOMO

-    Infine trasforma la filosofia positiva in religione positiva
» ha l’esigenza di una nuova unità nel genere umano perché la decadenza del regime teocratico e l’inizio di
   quello positivo hanno separato quell’unità dogmatica, culturale e pratica del genere umano
-    La divinizzazione della tradizione dell’uomo
» l’idea di “umanità” sostituisce l’idea di Dio, è concepita come un “grande essere” formato dall’insieme
   degli esseri passati, presenti e futuri che continuano nel processo di progresso
» non è un’unità biologica bensì storica fondata sull’identificazione romantica di tradizione e storicità
» l’umanità è la tradizione ininterrotta e continua del genere umano che ha saputo svilupparsi nel tempo
» l’umanità è una tradizione divinizzata, che comprende tutti gli elementi che costituiscono l’uomo
-    Il culto positivistico dell’umanità
» stabilisce un calendario positivista in cui mesi e giorni sono dedicati alle maggiori figure della religione,
   della scienza, dell’arte, della politica
» nuovo segno in sostituzione del segno della croce cristiano che consiste nel toccare gli organi principali,
   cioè quelli dell’amore, dell’ordine e del progresso
» stabilisce una trinità positivistica » l’umanità (il “grande essere”)
                                                     » la Terra (il “grande feticcio”)
                                                     » lo spazio (il “grande mezzo”)
-    La nuova morale
» la morale del positivismo si fonda sull’altruismo
» “vivere per gli altri” è la sua espressione fondamentale
» non è contraria agli istinti dell’uomo » accanto agli istinti egoistici l’uomo possiede una gamma di istinti

   “simpatici” che l’educazione positiva sviluppa gradualmente fino a renderli predominanti sugli altri

sabato 23 maggio 2015

BERGSON - filosofia

BERGSON (1859-1941)

-    Si può considerare la massima espressione dello spiritualismo francese
» da questo contesto accoglie i temi » della critica della scienza » la scienza è una delle fonti di conoscenza
                                                      » del pragmatismo
-    Opere » 1889: Saggio sui dati immediati della coscienza
» 1896: Materia e memoria
» 1907: L’evoluzione creatrice

TEMPO E DURATA

-    Una delle teorie più originali di Bergson è la distinzione tra il tempo della scienza e il tempo della vita
» il tempo è una dimensione esistenziale dell’uomo; ci sono due concezioni opposte e incompatibili
» il tempo non esiste in sé ma in quanto io lo conosco
» critica la riduzione positivistica del tempo

Tempo della scienza
Tempo della vita
Costituito di istanti che si differenziano solo quantitativamente; è una somma di oscillazioni sempre uguali.

Il tempo della fisica e dell’osservazione scientifica è reversibile; infatti un esperimento può essere ripetuto uguale un numero indefinito di volte.

E’ fatto di menti distinti l’uno dall’altro

E’ astratto, esteriore, spazializzato

Immagine: collana di perle tutte uguali e distinte di cui ognuna è causa della successiva
Costituito di istanti che si differenziano tra loro qualitativamente

Il tempo della psiche è composto da momenti irripetibili; infatti ogni ricerca del “tempo perduto” è destinata al fallimento

Si identifica con la durata, perché è una somma di momenti che si compenetrano tra loro

E’ concreto (attimi veramente vissuti), interiore

Immagine: gomitolo di lana sempre dello stesso filo, o un flusso della stessa acqua o una valanga, che continuamente mutano e crescono su se stessi

-    Conservazione totale » caratterizza il tempo della vita
» non ci si può mai sbarazzare del passato
» la mente umana accumula l’esperienza sempre nuova su un livello base di coscienza
» si capisce con l’immagine del gomitolo che diventa sempre più grosso ad ogni giro del filo
» quindi il tempo della vita è » sia conservazione
                                           » sia creazione totale
» ogni momenti, pur essendo il risultato di tutti i momenti che lo hanno preceduto è assolutamente nuovo
   rispetto ad essi » per un essere che abbia coscienza significa mutare quindi ricrearsi sempre nuovo
-    Qual è l’origine del concetto di tempo e di durata?
» considera la temporalità dal punto di vista psicologico
» si contrappone alla visione positivistica-kantiana che » assimilava il tempo allo spazio
                                                                                  » lo considera come dato oggettivo, un fatto esterno
» riprende la concezione interiore di tempo propria di sant’Agostino e san Tommaso d’Aquino (per quei
   tempi era più facile ammettere una cosa tale, dato che non esistevano ancora gli orologi moderni!)
» anche il tempo della scienza ha a che fare con la durata
» davanti al tempo geometrico dell’orologio noi contiamo delle simultaneità (le posizioni successive delle
   lancette) ponendole l’una dopo l’altra, spetta poi alla coscienza collegare gli elementi generando il
   concetto di tempo, anche quello della scienza
» senza la coscienza non c’è alcun tempo, nemmeno quello quantitativo e spazializzato, perché senza l’io
   che conserva il ricordo delle oscillazioni passate e che organizza e allinea un’oscillazione di fianco
   all’altra ogni oscillazione varrebbe per sé e non esisterebbe il concetto di tempo
» il tempo della scienza non ha una natura opposta a quello della vita perché entrambi si fondano
   sull’attività della coscienza e della memoria
LA LIBERTA’ E IL RAPPORTO TRA SPIRITO E CORPO

-    Apre un dualismo » dimensione naturale
                              » dimensione spirituale
-    La dimensione spirituale è caratterizzata dalla libertà
» chi crede che ogni azione spirituale ed ogni altro fatto naturale sono necessariamente determinati da una
   serie di cause concepisce il tempo secondo uno schema parziale (come fa la scienza)
» essi esteriorizzano l’azione e il motivo dell’azione considerandoli esterni rispetto a se stessi e tra loro
» sono convinti che il motivo dell’azione agisca sull’azione generandola necessariamente
» ma ciò è in contrasto con la testimonianza della coscienza che è un continuo mutamento totalmente
   libero » quindi non determinato da » cause esterne
                                                           » né interne (l’anima non è determinata dall’odio, dalla simpatia…
                                                              come forze che agiscono su di essa dall’esterno)
» ogni sentimento è tutta l’anima » non esiste l’odio ma esiste l’anima che odia: si identifica col sentimento
                                                      » riconosce l’azione di queste forze, ma afferma che esse siano prodotte
                                                         dall’anima stessa, non che incombono su di essa determinandola
» quindi l’anima si determina da sé » quindi è libera » apre ad un problema
» colpisce la riduzione positivistica della conoscenza al cervello, a materia
-    Problema del rapporto tra spirito e corpo » distingue tra
1.      memoria = è la coscienza che registra automaticamente tutto ciò che accade
» la memoria pura si identifica con il nostro passato che “ci segue per intero in ogni momento”
» nella memoria è sedimentato ciascun attimo della nostra vita a livello incosciente
2.      ricordo = materializzazione in un’immagine di un evento del passato (operata dal cervello)
» non avviene sempre ed è solo una piccola marte della memoria pura
» il cervello trasforma in ricordi solo ciò che serve all’azione e mantiene al di sotto della coscienza la
   maggior parte del passato » la memoria è più oblio che ricordo
3.      percezione = filtro che seleziona i dati sensoriali in vista delle esigenze delle azioni
» es: se sono concentrato su una cosa capita spesso che non mi accorgo di ciò che accade intorno
» la mia percezione di una cosa mi isola dalla percezione di altre

LO SLANCIO VITALE (L’evoluzione creatrice)

-    Pur riconoscendo nella teoria della memoria un rapporto tra coscienza e corpo rimane una concezione dualistica della realtà » lo spirito si distingue dalla materia
» in questo testo intende superare il dualismo mostrando come l’intero universo sia interpretabile secondo
   il concetto di durata, non solo la coscienza dell’uomo » estende il concetto di durata
-    La vita dell’uomo e la vita della natura
» premessa: vita è sempre creazione e imprevedibilità + conservazione integrale e automatica del passato
                » è così la vita dell’individuo come quella della natura » ma le loro sorti sono diverse
» ciascuno può dire che nella sua personalità infantile riuniva in sé possibilità diverse, che col passare del
   tempo sono diventate incompatibili » ci pone più volte davanti alla necessità di una scelta
                                                       » determinati da scelte passate ma continuamente rilanciati al futuro
» l’uomo può vivere una sola vita, perciò deve scegliere » la vita umana ha un’unica direzione
» la natura invece davanti ad ogni possibile biforcazione crea sempre nuove specie che si evolvono
   separatamente » la natura non segue un’unica linea evolutiva, ha numerose biforcazioni coesistenti
                           » è caratterizzata da scelte che non sono incompatibili come invece per l’uomo
                           » presenta solo poche “grandi strade” (mammiferi, rettili…)
                           » molte vie sono state vie senza uscita (si pensi alle specie estinte)
-    Eppure noi riconosciamo la natura come unica
» l’unità della natura non è convergenza come se fosse la realizzazione di un disegno preformato
» il finalismo è escluso perché la vita è creazione imprevedibile
» nega il meccanicismo » esclude che l’evoluzione e l’unità siano per cause puramente meccaniche
                                    » non può spiegare la formazione di organi complicatissimi che però devono
                                      svolgere funzioni molto semplici (come gli occhi) » la natura è creazione libera
» l’unità della natura è quella che precede la biforcazione » l’unità è uno “slancio vitale” = forza creativa
   dell’evoluzione, forza vitale della natura
-    Immagine della mano nella limatura di ferro
» immaginiamo una mano che affonda in una grande quantità di limatura di ferro
» origina una forma determinata, che è quella della mano » immaginiamo che la mano sia invisibile
» i meccanicisti » spiegherebbero la posizione di ciascun grano di ferro analizzando l’azione esercitata su
                             di esso dai grani vicini » l’inesauribile dettaglio dei movimenti non è spiegaz adeguata
» i finalisti » ipotizzerebbero l’esistenza di un piano d’insieme, un ordine finale della posizione raggiunta
» nessuno dei due comprende la vera causa che è la forza esercitata dalla mano
» azione indivisibile dello slancio vitale = movimento della mano
» posizione assunta dai granellini = il suddividersi dello slancio in individui e specie, e ciascuno nei vari
                                                     organi, e ciascun organo negli elementi che lo costituiscono
» resistenza della limatura di ferro nei confronti della mano = resistenza della materia bruta nei confronti
   dello slancio vitale » come il corso del fiume incontra ostacoli posti da lui stesso, i detriti che lo deviano
-    Biforcazioni dello slancio vitale (ne elenca alcune)
» prima biforcazione: piante ed animali
» seconda biforcazione: artropodi e vertebrati

ISTINTO, INTELLIGENZA ED INTUIZIONE

-    La biforcazione artropodi/vertebrati ha originato due processi evolutivi diversi, pur progredendo entrambi
-    Istinto e intelligenza
» sono tendenze diverse ma tra loro connesse e mai assolutamente separate
» intelligenza = facoltà di fabbricare strumenti artificiali
» istinto = facoltà di utilizzare o costruire strumenti organizzati (organi corporei)
             » l’animale usa l’olfatto, gli artigli, istinto di cacciare
-    Caratteri dell’intelligenza umana
» l’uomo ebbe la capacità di sopperire alla deficienza degli strumenti naturali con l’intelligenza
» es: ha sviluppato tecniche per guadagnarsi il cibo (allevamento, agricoltura, armi)
» l’intelligenza è un moltiplicatore di forze e di capacità
» originariamente la scienza serviva solamente per costruire oggetti inorganici utili per la sopravvivenza,
   ha come fine la vita » quindi si trova a proprio agio solo quando si rivolge alla materia inorganica
                                 » via via la scienza si è staccata dalla natura e ora studia solo cose inanimate
» quindi inizialmente il funzionamento dell’intelligenza e la scienza erano determinate dalla natura
   dell’oggetto che le è proprio, il quale è solido, immobile
» la caratteristica principale dell’intelligenza e della scienza che deriva da essa è l’incapacità di
   comprendere il movimento, il divenire, la vita all’interno dei quali non si distinguono stati immobili
» paragona l’intelligenza umana ad un meccanismo cinematografo: cerca di riprodurre il movimento
   mediante una successione di istantanee che prese singolarmente rappresentano cose immobili
» ecco perché l’intelligenza è disarmata di fronte alla vita
-    L’intuizione e la metafisica
» dato che intelligenza e istinto non sono mai completamente separati, è possibile un ritorno consapevole
   dell’intelligenza all’istinto » tale ritorno è costituito dall’intuizione
» intuizione = istinto divenuto disinteressato e consapevole di sé, istinto che diventa intelligenza
» è possibile perché è dimostrato dalla presenta nell’uomo dell’intuizione estetica che origina l’arte
» nell’arte l’uomo coglie in modo consapevole alcuni messaggi della vita
» ma » l’intuizione estetica è troppo particolare, diretta solo ad alcuni settori
         » quindi non può essere lo strumento di una metafisica di vita
» si può però concepire una ricerca orientata nello stesso verso dell’arte ma che abbia per oggetto tutta la
   vita in generale » la ricerca filosofica è lo strumento adatto per la comprensione della vita: la metafisica

SOCIETA’, MORALE E RELIGIONE

-    Società chiuse e società aperte
» Bergson osserva che nella società umana si ripropone la stessa caratteristica dell’evoluzione biologica
» anche nella società c’è un alternarsi di immobilità e movimento, forme fisse e slancio vitale

società chiuse
società aperte
l’individuo agisce unicamente come parte del tutto

il margine lasciato alla libertà e all’iniziativa individuale è minimo

domina la “morale dell’obbligazione” fondata su abitudini sociali

 è immutabile

consiste nel conformarsi ad abitudini acquisite
lo slancio vitale di ciascun individuo ricerca manifestazioni sempre nuove
c’è grande margine lasciato alla libertà e all’iniziativa individuale

vige la “morale assoluta” che contraddistinse i santi cristiani/saggi greci/profeti ebrei

è in movimento, tende al progresso

risponde all’appello della personalità e della coscienza individuale

» NB: Bergson fa continuo appello alla personalità dell’individuo, alla libertà personale
-    A questi due tipi di società corrispondono due tipi di religioni
1.      religione statica » religione della paura che immobilizza
» attraverso miti e superstizioni l’uomo cerca di difendersi dall’angoscia delle prospettive di pericolo,
   di insuccesso, di morte che la vita presenta » è reazione difensiva al dramma della vita
» l’intelligenza riconosce il carattere incerto e rischioso della sua esistenza e reagisce così
2.      religione dinamica » religione della vita
» la identifica con il misticismo, che coglie l’essenza della forza creatrice, dello slancio vitale e che fa
   prendere coscienza dell’istinto
» i mistici cristiani sono superiori agli altri perché insistono sull’amore e perché il cristianesimo nasce
  da un fatto storico, non da paure » critica però l’impostazione finalistica del cristianesimo

venerdì 22 maggio 2015

LO SPIRITUALISMO (o antipositivismo) - filosofia

LO SPIRITUALISMO

-    Idealismo e positivismo sono le due più importanti filosofie della prima metà dell’800
» tesi di fondo: esiste un’unica realtà che si evolve e progredisce in modo necessario
» per l’idealismo è la ragione o lo Spirito
» per il positivismo è la materia e la forza » fu la concezione che prevalse oltre la metà del secolo
-    Positivismo » la realtà è costituita da fatti naturali regolati da leggi meccaniche
» la scienza è l’unico strumento valido per conoscere e modificare la realtà
» il mondo spirituale tra cui l’arte, i valori morali, la religione sono ridotti ad una collezione di
   fatti retti da leggi che non ammettono la libertà
» la filosofia viene ridotta ad una riflessione critica sulla scienza: si limita a indagarne i metodi
   e a raccoglierne i risultati principali » mette in crisi il concetto di filosofia
» la filosofia smarrisce la sua autonomia metodologica e la specificità del suo oggetto
-    Il problema fondamentale dell’antipositivismo
» scaturisce dall’impossibilità del positivismo di rendere conto dei valori umani e della libertà
» con le correnti antipositivistiche ha inizio la filosofia contemporanea
» il sapere non si esaurisce nella conoscenza scientifica
» la realtà non si limita a fatti materiali ma riguarda anche quelli spirituali
» la filosofia di occupa di questi fatti spirituali usando modalità irriducibili a quelle scientifiche
» probl fondamentale: definire il compito della filosofia » quale sia la realtà di cui si deve occupare
                                                                                          » quali siano le vie di accesso a tale realtà
-    Impostazione comune a tutti i movimenti antipositivistici
1.      negano che la scienza sia l’unica forma di conoscenza valida
2.      ammettono, al di là dei fatti materiali, l’esistenza di una realtà spirituale
3.      nella conoscenza e nell’introspezione individuano la via per conoscere la realtà spirituale
4.      vedono nell’unità dell’individuo la dimensione in cui si raccolgono tutte le manifestazioni spirituali
-    L’attenzione per la coscienza
» è uno strumento che il positivismo aveva completamente trascurato
» affermano che la filosofia è introspezione al fine dell’autocoscienza
» recuperano un atteggiamento filosofico antico: l’uomo assume come oggetto d’indagine la sua interiorità
1.      il metodo socratico
2.      il ritorno dell’anima a se stessa di Plotino
3.      il noli foras ire di Agostino
4.      il cogito di Cartesio
5.      Pascal
6.      la riflessione degli empiristi (e poi degli psicologi)
7.      l’autocoscienza dei Romantici
» riconoscono alla scienza positivistica solo un valore preparatorio, approssimativo o pratico
» il compito della filosofia è di descrivere e spiegare i dati della coscienza
» il “testo” del positivismo erano i fatti naturali, quello dello spiritualismo le testimonianze della coscienza
-    “Cuore” e tradizione
» le testimonianze della coscienza non sono solo ciò che Locke chiamava «riflessione» perché non
   avevano tenuto conto dei fatti del cuore, i fatti spirituali
» sono anche le esigenze del cuore, i sentimenti, gli ideali morali o religiosi tradizionali » libertà
                                                                                                                                             » Dio
» non è come l’idealismo lo studio dello spirito in sé, ma del mio spirito
-    Si sviluppa prima i Germania poi ha numerosi seguaci in Francia e Italia
-    I rappresentanti dello spiritualismo
1.      Immanuel Herman Fichte
2.      Eduard von Hartmann
3.      Maine de Biran
4.      Emile Boutroux

5.      Piero Martinetti