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mercoledì 13 luglio 2016

LUIGI PIRANDELLO - romanzi, novelle, opere teatrali


LUIGI PIRANDELLO (1867-1936)

  • Vita:
    • Nasce ad Agrigento
    • Completa gli studi universitari tra Palermo e Roma (dove conosce Luigi Capuana)
    • I suoi scritti sono decisamente influenzati dal dissesto economico e dalla malattia della moglie
  • Esordi
    • Varie prove poetiche:  Mal giocondo (1889), Elegie renane (1889-90), Pasqua di Gea (1891)
    • Poi scrive novelle e romanzi: L'esclusa (1893) > Marta Ajala (1901), Il turno (1902)

oggettività tardo-verista + spunti della poetica pirandelliana:

  • impossibilità di stabilire verità oggettive,
  • necessità di cogliere i lati nascosti delle personalità
  • superare le apparenze e le finzioni
  • Intrecci in cui il caso strano diventa occasione per un'analisi della psiche e della natura umana
  • Riflessione sulle caratteristiche della scrittura umoristica



Romanzi e novelle:

  • Il fu Mattia Pascal (1904) → romanzo
    • Scritto nelle notti di veglia alla moglie (paralizzata alle gambe)
    • Abbandona le strutture veristiche → per temi e struttura è un romanzo sperimentale primonovecentesco
    • Sperimenta intrecci inconsueti che devono qualcosa alla narrativa umoristica (Laurence Sterne)
    • La stravaganza della vicenda che costituisce la base umoristica è in realtà ciò che permette a Pirandello di introdurre alcuni temi:
      • Ricerca dell'identità: al centro la domanda "chi sono io?" → discrepanza tra il pensiero che uno ha di sé e le relazioni che intrattiene con gli altri
      • Contrasto insanabile fra vita (energia individuale) e forma (che l'individuo è costretto ad assumere a causa delle convinzioni sociali)  da questa discrepanza nasce il relativismo
      • Contrasto fra persona e il ruolo del personaggio (con la sua maschera) che si assume in società
      • Importanza del caso: solo il suo intervento permette/costringe l'uomo a liberarsi da una forma per assumerne un'altra cui si attacca con uguale fervore
      • Relativismo: ogni certezza, persino quella della propria identità, è relativa (tipica dell'uomo moderno)
    • Atteggiamento finale è dell'umorista: guarda l'esistenza propria e altrui con distacco, non vuole dare un ordine alla vita perché "la vita non conclude"

→ l'uomo è in balia di un flusso continuo, la vita è in perenne movimento, ma l'uomo si oppone

     costruendo delle forme fisse in cui potersi riconoscere ma si costruisce da solo maschere cui si lega

  • Antipositivismo e antirazionalismo → vitalismo e interesse per psicologia, teosofia, occultismo
  • Elemento più importante: scomposizione del personaggio → sarà importante anche nel suo futuro teatro

  • L'umorismo (1908) → saggio
    • Distinzione tra comico (fa ridere e basta mostrando gli aspetti inconsueti dell'esistenza) e umorismo (fa ridere e pensare portandoti a scavare nelle motivazioni profonde delle situazioni buffe)
    • Sentimento del contrario: nell'umorismo (meno spietato del comico che giudica e basta) nasce il compatimento per le debolezze altrui che sono anche le proprie
  • I vecchi e i giovani (1909-13)
    • Analisi sociale sull'Italia postrisorgimentale
    • Modello: I viceré di Federico de Roberto
    • Critica dello storicismo assoluto: la storia come la vita "non conclude", non è mai definitiva
  • Si gira (1915) > Quaderni di Stefano Gubbio operatore → romanzo
    • Diario di un operatore cinematografico: non riesce più a parlare per un trauma avuto durante una scena
    • Rapporto uomo-macchina: onnipotenza delle macchine fa riflettere sulle forme che alienano la vita
    • Spunti teatrali che userà successivamente: scambio fra realtà e finzione
  • Uno, nessuno e centomila (1926) → romanzo
    • Tema: mancanza di un'identità certa a causa del relativismo, qui portato alle estreme conseguenze (follia)
    • Protagonista: Vintangelo Moscarda
    • Propensioni antirazionalistiche
    • Spunti da filosofi orientali e da Schopenhauer
  • Novelle per un anno (inizia nel 1922)
    • Progetto: testo che doveva riunire tutta la sua produzione in 24 volumi (tot: 365 novelle)
    • Produzione effettiva: 225 testi raccolti in 15 volumi + 26 racconti spersi
    • Carattere, strutture e temi differenziati: novelle comiche, drammatiche, surreali, umoristiche …
    • Assurdità del comportamento dei singoli e dell'esistenza stessa → per rompere luoghi comuni e verità
    • Punto di vista straniante in alcune novelle (in La rallegrata: pdv dei cavalli)
    • Alcuni testi godibili per la loro immediatezza descrittiva (soprattutto ambientazione siciliana come La giara o il duro mondo delle miniere del sud come Ciaola scopre la Luna)
    • Scrittura volutamente media ma non priva di preziosismi (toscanismi rari, dialettismi)
    • Struttura: spesso dominano dialoghi o monologhi → favorisce la loro frequente riscrittura teatrale



Teatro

  • Esordio (1910-20)
    • Prime prove legate ancora al mondo siciliano e sono ancora convenzionali
    • 1915-16: approfondisce la costruzione del personaggio teatrale
    • Liolà: rielabora il quarto capitolo del Fu Mattia Pascal
    • Produzione del 1917-18: affianca a testi regionalistici (es: La giara) i drammi grotteschi (es: Così è se vi pare o Il giuoco delle parti) → da situazione borghese ad allucinante: non è possibile distinguere vero/falso
    • Maschere nude (1918): demistifica la certezza e rompe le sclerotizzazioni
    • Linguaggio dialoghi e monologhi: enfatico, ripetitivo che sottolinea l'andamento raziocinante e cavilloso

→ svuota dall'interno le convinzioni del teatro borghese → Tutto per bene; Come prima, meglio di prima

  • Fase maggiore
    • Sei personaggi in cerca d'autore (1921)
      • Fortemente rivoluzionario: tema non nuovo, la novità sta nella sua applicazione al teatro

→ ma non è sperimentalismo ad oltranza: è uno scrittore modernista più che avanguardistico, rielabora non liquida la tradizione

  • Riflessione metateatrale → ripresa da molti autori modernisti
  • L'individuo è scomposto
  • Riflessione rapporto realtà-finzione → il Capocomico tenda di ricondurre i personaggi a forme concrete ma nello stesso tempo false, mentre il Padre afferma che loro, nella loro condizione 'potenziale', sono le uniche persone perfette e complete

  • Enrico IV (1922):
    • Tema della pazzia: mette in crisi la razionalità dei presunti sani di mente → riscrittura pirandelliana di Amleto (uno dei testi che gli stanno più a cuore
    • Si serve della pazzia per ribadire le ragioni che lo spingono a rifiutare la vita reale e a scegliere invece una perenne condizione di personaggio
    • Falso dramma storico
  • Ciascuno a suo modo (1924)
  • Questa sera si recita a soggetto (1930)

  • Ultimo periodo
    • Nell'ultima parte degli anni Venti ripete temi e tecniche collaudate → pirandellismo d'autore
    • Come tu mi vuoi (1930): evidente è il pirandellismo
    • Tentativo di uscirne proponendo nuovi aspetti mitologico-simbolici cari alla sensibilità antirazionalista:
      • La nuova colonia (1928)
      • Lazzaro (1929)
      • I giganti della montagna (1930-33): incompiuto, si avvicina a tematiche psicanalitiche, gioca sull'inconscio e la possibilità di liberarlo dalle pressioni sociali e morali attraverso l'arte

→ sviluppo del mito è apparso a molti in linea con la nascita dell'avanguardia del surrealismo

martedì 12 luglio 2016

CRITICA E DIBATTITO CULTURALE NEL PRIMO NOVECENTO


Critica e dibattito culturale

  • Dibattito culturale e letterario nei primi due decenni del Novecento fu vivace e innovativo
  • Critica ufficiale → predominio di Benedetto Croce (1866-1952) con la sua Estetica (1902)

→ l'arte deve rimanere autonoma da qualsiasi finalità pratica

→ si deve ricercare una liricità assoluta

scopo della critica: individuare i momenti di autentica poesia = sintesi di intuizione ed espressione

difensore della grande tradizione letteraria italiana sino a Carducci

→ attacca le sperimentazioni e gli eccessi (il filosofeggiante Pirandello, i futuristi)

→ la rigidità di questa posizione bloccò lo sviluppo di una critica accademica attenta alle nuove discipline

    applicabili allo studio letterario (sociologia e psicanalisi)

→ studi di carattere erudito-documentario e filologico → studi ed edizioni di alto valore (Barbi, Debenedetti…)

  • Critica militante: le riviste

→ attente soprattutto alla letteratura contemporanea senza lettura polemica

«La Voce» : la rivista più importante in Italia in quel periodo

Giuseppe Prezzolini: uno dei direttori de «La Voce», si avvicina alle teorie crociane che si potevano coniugare

     alle propensioni al frammentismo dei vociani

Renato Serra: vociano che cerca di ricostruire la personalità dei nuovi autori → ideale ottocentesco di

     coniugare "l'uomo e l'opera"

Giuseppe De Robertis: sostenitore di giovani poeti come Ungaretti

Carlo Michelstaedter: La persuasione e la retorica tesi pre-esistenzialiste

→ altre riviste: contribuirono ad ampliare il dibattito intellettuale

  • «Leonardo», «Regno», «Hermes»: promosse e sostenute da Prezzolini e Giovanni Papini
  • «Lacerba»: rivista futurista (1913-1915), tra cui anche Papini

GIUSEPPE UNGARETTI - vita, opere, caratteristiche stilistiche principali


GIUSEPPE UNGARETTI

  • Biografia

  • Prima giovinezza in Egitto (1888-1912)

» nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1888 da genitori originari di Lucca (Antonio e Maria Lunardini)

» la famiglia era emigrata lì perché il padre lavorava al canale di Suez, ma morì nel 1900

» la madre si ritrova da sola a gestire un forno nella periferia della città ed a occuparsi dei figli

» nonostante la condizione modesta, Ungaretti frequenta una delle più rinomate scuole di Alessandria

» anni di scoperte letterarie: Baudelaire, Leopardi, Mallarmé e Nietzsche » formazione culturale

   cosmopolita assolutamente inusuale per l’epoca e per la tradizione letteraria italiana

» per lui l’italianità, anche come cultura, non è stata scontata ma fu frutto di una scelta

» di questo ambiente gli resterà per sempre l’immagine del deserto

  • Anni della crescita culturale a Parigi (1912-1914)

» si iscrive alla facoltà di Lettere della Sorbona » entra in contatto con il mondo artistico parigino

» ritrova un amico dell’infanzia egiziana: Mohammed Scheab (morirà suicida nell’estate del 1913)

» diventa amico del poeta Guillaume Apollinaire ed ha un legame culturale con Paul Valéry

» segue attivamente le lezioni universitarie del filosofo Henry Bergson

  • L’esperienza della guerra e l’illuminazione della poesia (1914-1920)

» si sposta a Milano dove incontra i futuristi

» pubblica nel 1915 le sue prime poesia su «Lacerba», la rivista dei futuristi diretta da Giovanni Papini

» come loro è un interventista convinto, e crede che l’uomo sia tale solo quando è in lotta

» si arruola come volontario, ma questa esperienza risulta per lui un totale shock: con la guerra vede la

   differenza tra idea e realtà, e come ufficiale sente su di sé la responsabilità dei suoi sottomessi uccisi

» la guerra modifica radicalmente il suo modo di scrivere: nel 1916 pubblica Il Porto sepolto

» per lui scrivere era una necessità: infatti userà anche le cartucce delle munizioni come fogli

» poco dopo la guerra muore il suo amico Apollinaire, per lui una perdita dolorosissima

» c’è però un momento positivo che è quello dell’incontro e del matrimonio con Jeanne Dupoix

  • Al termine della guerra stringe rapporti con l’ambiente fiorentino: scrive nel 1919 Allegria dei naufragi
  • Trasferimento a Roma e viaggi all’estero (1921-1935)

» nel ’21 si traferisce a Roma dove pubblica una seconda edizione de Il Porto sepolto

» a Roma incontra lo stile Barocco che lo affascina e cambia il suo modo di scrivere

  1. valore analogico della parola e della poesia
  2. recupero della punteggiatura

» nascono la figlia Ninon (1925) e Antonietto (1930)

» dal ’31 al ’35 prima come inviato speciale poi come conferenziere intraprende dei viaggi all’estero

  • Periodo brasiliano (1936-1942): insegna letteratura italiana all'università di S.Paolo in Brasile

» edizione definitiva del Sentimento del tempo

» accetta una cattedra di Lingua e letteratura italiana

» muore suo figlio Antonietto per un’appendicite mal curata

» da questa esperienza produce la raccolta poetica Il Dolore (1947), per lui la condizione umana per

   antonomasia

  • Gli ultimi anni in Italia (1942-1970)

Grande progetto intitolato Vita di un uomo continuato sino alla morte

1968: letture dell'Odissea in TV

1970: muore a Milano

  • L'allegria

→ libro poetico più rilevante della fase primo-novecentesca

gestione elaborata:

  1. nucleo costituito dal Porto sepolto (1916)
  2. Si aggiunsero varie sezioni nell'edizione uscita a Firenze: Allegria di naufragi (1919)

→ viene persa la compattezza del Porto sepolto; nuovi testi tra cui alcuni in prosa

→ uso di analogie e metafore ardite, lascia spesso parole isolate, sintassi semplificata al massimo

→ versi quasi senza punteggiatura (futurismo, ma il risultato è molto differente)

  1. Sottoposta a molte varianti (1931)
  2. Assume il titolo definitivo nel (1942): L'allegria

novità della sua versificazione già dal Porto sepolto:

  1. La poesia svolge una funzione alta di ascendenza simbolista → lontano dall'ironia crepuscolare e dall'oltranzismo futurista (benché ne si sia avvicinato al futurismo)

→ poesia come ricerca di un "inesauribile segreto"

→ nella riflessione sulla sua esperienza nasce la riflessione del suo rapporto con Dio

→ valore simbolico e insieme salvifico della parola poetica

  1. Porto → rimanda a quello antico di Alessandria d'Egitto, luogo orfico
  2. Le poesie scaturiscono dal dramma dell'autore soldato in trincea → poesia lirica e autobiografica
  3. Frantumazione della metrica tradizionale in versicoli, a volte ricomponibili in versi canonici

→ spesso fa coincidere un singolo vocabolo con un verso

→ verso libero futurista rielaborato per esprimere non ribellione ma una realtà frammentata

  • Il sentimento del tempo

caratteristiche: riduce gli oltranzismi, ritorno ad una metrica più tradizionale → modelli: Petrarca e Leopardi

→ attenua i riferimenti alla propria esperienza, lo stile si alza con metafore preziose

→ dimensione mitologizzante (mito di Crono) → confronto diretto con gli antichi

→ la seconda raccolta è un punto di riferimento per la poesia ermetica

  • Altre opere poetiche e saggistiche

→ tono retoricamente elevato

→ tornano i drammi personaliIl dolore (1947), Giorno per giorno, Il tempo è muto: morte del figlio Antonietto

                                                       Mio fiume anche tu, La terra promessa (1935-50): II guerra mondiale

raccolte successive: considerate minori

  • Un grido e paesaggi  (1952)
  • Taccuino del vecchio (1960)

     Si chiudono alcuni percorsi tematici e simboli della sua poesia: dialettica luce-memoria / buio-oblio

     Trionfo del ricordo e della vita sulla morte: nuova mitologia a forte caratura religiosa

→ canzoniere Vita di un uomo (1969): raccolta di tutte le sue poesie accompagnate da introduzioni e note

     dell'autore + apparato delle varianti + interventi critici

saggi e interventi critici: su Virgilio, Petrarca, Leopardi, il barocco, scrittori europei del Seicento

traduzioni: notevole resa di metafore e analogie ardite

POESIA E PROSA ESPRESSIONISTA, I VOCIANI - Il primo novecento letterario


L'espressionismo

  • Caratteristica: far interagire codici linguistici e stilistici diversi per ottenere effetti dissonanti/originali
  • Critico Gianfranco Contini: lo considera una vocazione tipica della nostra letteratura fin dalle origini (Dante nellsa Commedia impiega termini popolari assieme a termini aulici, varietà dialettali non toscane e toscane)
  • Affinità con l'espressionismo avanguardistico europeo (sviluppatosi soprattutto in Germania dal 1905)
    • Lingua: uso di molteplici varietà dell'italiano, lessico raro, neologismi
    • Sintassi: spezzata e complessa
  • Differenze con l'espressionismo avanguardistico europeo:
    • Non affronta direttamente i temi della modernità primonovecentesca (problema politico-rivoluzionario)
  • Molti espressionisti collaborano con la rivista fiorentina La Voce (1908-16) → i cosiddetti "vociani"

→ forma del frammento: testi brevi, intensi, evocativi, dalla tensione lirica anche in prosa

obiettivo: scavare l'interiorità spirituale → attenzione alle correnti filosofiche anti-positive (Bergson)

→ rappresentanti maggiori:

  • Clemente Rebora (Frammenti lirici; Canti anonimi): propensione all'analisi esistenziale acuta e drammatica con un linguaggio aspro, riprese colte (Dante), effetti fonici violenti
  • Giovanni Boine (Frantumi): critico e famoso per esperimenti di poemi in prosa → esprimere sentimenti lirici in frasi brevi e intense, prosastiche ma scandite da forte ritmicità (modelli: Baudelaire, Rimbauld)
  • Piero Jahier (Poesie): impiega spesso in alternanza poesia e prosa, incrocia forte impegno etico-civile con rigorismo religioso → fratellanza nei confronti dei soldati nelle trincee
  • Dino Campana (Canti orfici): molteplici influssi (poeti maledetti francesi, futurismo, classici);

orfismo → poesia simbolista di significati profondi e nascosti dietro al superficie della realtà

Attenzione all'elemento visivo (paesaggi), che smorza la propensione visionaria

Anafora e figure di ripetizione per creare un'atmosfera onirica (La notte)

  • Camillo Sbarbaro (Pianissimo, per la Voce): tracce vociane poco vistose, privo di caratteri estremisti ma classici; è una raccolta di testi rivolti ad un interlocutore o al peta stesso → riflessioni interiori scaturite spesso da eventi occasionali (modello: Leopardi), usa elementi tradizionali senza pedanteria; per la sua non gridata analisi della sofferenza esistenziale diventa modello di Eugenio Montale
  • Federigo Tozzi (Con gli occhi chiusi, 1919): narrativa di tipo espressionista

  • Prosa espressionista

→ asperità, vocaboli rari

→ scrittori espressionisti legati alla "Voce" hanno usato: frammento o poema in prosa (prosa lirica)

  • Enrico Pea: usa il vernacolo in funzione antidillica (Il romanzo di Moscardino: 4 romanzi brevi)
  • Lorenzo Viani: toni grotteschi per descrivere emarginati, componente anarchica (Angiò uomo d'acqua)
  • Federigo Tozzi (1883-1920): infanzia segnata dal dispotismo del padre e da dissesti familiari, nel 1919 esce Con gli occhi chiusi → Piero ama Ghisola idealizzando la sua non reale purezza, la scopre gravida e cessa di amarla → efficacia della resa narrativa: accostamento di rapidi quadri da diverse prospettive, a volte deformati, flusso temporale sconnesso, componenti oniriche → dimensione psicologica del racconto

→ conosce le teorie freudiane e le teorie dello statunitense William James sul stream of feelings = la vita 

     psichica dell'individuo viene descritta attraverso flussi che si succedono ininterrottamente

     compenetrandosi → il libro si può interpretare come resoconto di sensazioni provate "con occhi chiusi"

Tre croci e il podere → costruzione narrativa più tradizionale, ma temi tratti con petenza: senso del destino  inevitabile, colpa che i protagonisti devono scontare, autodistruzione

Novelle → esplicitano le componenti violente nei rapporti interpersonali

lunedì 11 luglio 2016

IL CREPUSCOLARISMO - Il primo Novecento letterario


Il crepuscolarismo

  • Filone che all'inizio del secolo inizia a staccarsi dalla poesia tardo-decadente incarnata da Pascoli
  • Termine coniato dal critico Giuseppe Antonio Borghese (1910) → appare sul quotidiano La Stampa in una recensione ai nuovi poeti Moretti e Martini

metafora del crepuscolo: spegnimento dove predominano toni smorzati e il sentimento della malinconia

→ indica un atteggiamento spirituale, un campo dell'immaginario poetico più che un preciso gruppo di autori

  • Non è un gruppo coeso ma un movimento diramato in varie regioni d'Italia, le maggiori varianti sono
    1. Piemontese
    2. Emiliano-romagnola
    3. Romana
  • Poetica: consapevolezza della lateralità e marginalità della poesia nella società borghese capitalistica

→ conseguenza: non il tentativo estremo di riscatto attraverso l'autoesaltazione (d'Annunzio), ma l'accettazione

     della banalità quotidiana ora con ironia ora con malinconia → la poesia delle piccole cose

→ la quotidianità era stata descritto già prima dalla poesia realistica della tarda Scapigliatura e da Pascoli, ma i

     crepuscolari a differenza loro non investono di valori simbolici gli oggetti quotidiani

→ difesa di un microcosmo volutamente al di sotto di quanto richiederebbe l'attiva società primonovecentesca

  • Linguaggio adatto: ordinario, senza punte eccessive, voluto abbassamento dell'aulico fatto scontrare con il prosaico con effetti ironici (Guido Gozzano)
  • Tema dell'inettitudine: incapacità di vivere grandiosamente → basilare per la costruzione dell'io crepuscolare

→ ai loro occhi d'Annunzio è sommo esempio di falsità morale e artistica

  • Poeti principali
    1. Sergio Corazzini (1886-1907)

Morto giovanissimo di tubercolosi

Piccolo libro inutile (1906): prevale il sentimento doloroso dell'impossibilità di fare poesia; rivendicazione di una sincerità che porta al rifiuto degli artifici retorici

Metrica semplificata: strofe di endecasillabi o settenari, sonetti, componimenti a schema libero

Uso linguistico-stilistico medio: privo di punte o preziosismi

  1. Corrado Govoni (1884-1965) e Marino Moretti (1885-1979)

Poeti di area emiliano-romagnola

Scelta del catalogo: prevale l'elencazione monotona di oggetti e di situazioni prive di rilevanza

Moretti, Poesie scritte col lapis (1910): predomina invece la sottolineatura del vuoto esistenziale, per cui la poesia ha la funzione di dire il "niente da dire" ormai rimasto ai poeti

  1. Guido Gozzano (1883-1916)

Poeta dell'area piemontese

Ripropone temi già visti in chiave ironica → demistifica così il sublime simbolistico-decadente (d'Annunzio)

Rifiuta di atteggiarsi a "gabrieldannunziano", è invece "un coso a due gambe / detto guidogozzano"

→ abbassamento del nome proprio a nome comune → posizione opposta del sublime "io" dannunziano

→ si trasforma a "coso": metamorfosi dell'inetto-clown-buffone

→ nello stesso tempo mette in ridicolo la falsità delle posizioni superomistiche allora in voga

Poetica antisublime (o sublime dal basso)

Stile e metrica corrosiva: riprende i versi tradizionali trattandoli però con voluta libertà

Tema dell'eros: del tutto evitato o bloccato sul nascere (per viltà dell'io-poeta in Invernale) o solo ipotizzato in rapporto a donne irraggiungibili (Cocotte e L'amica di Nonna Speranza) o ridotto ad avventura prosaica con modeste servette (Signorina Felicita e Elogio degli amori ancillari)

Tentazione all'annullamento nichilistico: impedisce ogni azione, non porta al suicidio solo in virtù di un distacco ironico o un fatalismo ("E vive. Un giorno è nato. Un giorno morirà." Totò Merumeni)

IL FUTURISMO - Il primo Novecento letterario


Il futurismo

  • La prima e più consapevole avanguardia in Italia → nasce a Milano poi nasce una variante a Firenze
  • Nasce in rapporto alle tendenze sperimentali più avanzate d'Europa (parigine)
  • Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) ne è l'ideatore

→ riferimento di varie esperienze artistiche: pittoriche con Umberto Boccioni e Carlo Carrà, poetiche e musicali

si forma a Parigi, dove con l'aiuto di Guillaume Apollinaire scrive uno dei primi Manifesti del futurismo

  • Manifesto del futurismo (20 febbraio 1909): evidenzia punti essenziali della poetica futurista

rifiuto totale di ogni forma di tradizione

la modernità è velocità e industria e progresso tecnologico

glorificazione della guerra, della forza e della violenza (la guerra è "la sola igiene del mondo")



7. Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo.





→ spinta verso il futuro (da cui il nome del movimento) rifiutando il passato

→ le indicazioni di poetica appaiono più interessanti dei risultati stessi degli autori futuristi

→ teorizzazione artistica è parte integrante dell'opera di tutte le avanguardie (già dal primo Romanticismo, ma

     nel Novecento necessità che il gesto artistico sia accompagnato da sfondo autointerpretativo)

  • Sperimentazione poetica (Manifesto, 1912, Marinetti) → andare oltre la grammatica
    1. Distruzione della sintassi per una disposizione naturale delle parole, "come nascono"

→ esaltazione del disordine: l'ordine è controllo e misura umana, è riduzione della realtà caotica

  1. Si deve abolire l'aggettivo, l'avverbio e la punteggiatura
  2. Ogni sostantivo deve avere il suo doppio: ognuno deve essere seguito da quello a cui è legato per analogia
  3. Distruzione dell'"io" poetico → abolizione della lirica (per questo si deve usare il verbo all'infinito)
  4. Dominio dell'analogia → non esistono categorie di immagini

  • Parole in libertà (Marinetti): creazione di composizioni tipografiche in cui le parole sono accostate senza precisi nessi sintattici, disposte a formare figure di oggetti spesso bellici (Battaglia peso+odore)

→ "poema parolibero" Zang Tumb Tumb: violenza della guerra si interseca nella grafica e in onomatopeiche

→ punta estrema dell'eversione alla tradizione → già dai versoliberisti (Gian Pietro Lucini)

Sperimentazioni di Marinetti seguite da Luciano Folgore e Paolo Buzzi

  • Opere più significative del futurismo da altri autori e tendenze distinte originariamente da quella di Marinetti
    • Giovanni Papini (1881-1956)
    • Ardengo Soffici (1879-1964)
    • Aldo Palazzeschi (1885-1974): approda al futurismo dopo un periodo crepuscolare

Opere più famose: E lasciatemi divertire! ; Il codice di Perelà

Prevalgono forme libere, filastrocche scandite da ripetizioni fonico-ritmiche che spesso si avvicinano al nonsense o che raccontano vicende grottesche di personaggi stravaganti; tensione anarchica

Il loro rapporto con Marinetti e i suoi fu a tratti burrascoso

  • Conclusione: è il più forte tentativo di rottura con la tradizione mai avvenuto in Italia e con diffusione più grande

→ alla lunga cade nella ripetitività del gesto distruttivo fine a se stesso

  • I manifesti del futurismo si susseguirono fino agli anni '40quando il movimento si esaurì